Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: uri    30/12/2014    0 recensioni
Tratto dal I capitolo:
Ino entrò in casa dove non c’era nessuno. Probabilmente sua madre era ancora in negozio, mentre suo padre doveva essere anche lui dall’Hokage. Salì in camera sua, si tolse le scarpe e si buttò a peso morto sul letto. Si raggomitolò su un fianco e iniziò a piangere. Continuò a piangere fino a che non si addormentò. L’ultima immagine che ebbe prima di addormentarsi fu Sakura, ancora immobile nel suo letto.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

15. Confusione

 

 

Hinata alla fine aveva ceduto, Ino alle volte era proprio insistente. Non bastava mandarle messaggi tutti i giorni con su scritto la solita richiesta, si era presentata addirittura a casa, nella sua stanza. Infatti eccola lì che saltellava allegramente, battendo le mani come una bambina.
Hinata fece un piccolo sorriso, in fondo non c'era niente di male ad uscire un po' con altre persone, e con persone intendeva uomini. Nonostante era passato molto tempo dalla morte del suo grande amore, lei non aveva più cercato di avere rapporti con l'altro sesso in quel senso. Forse perchè non era ancora pronta ad innamorarsi di nuovo.
Tuttavia, forse era il momento di fare il grande passo e lasciare il passato alle spalle.
All'inizio era titubante alla proposta di Ino di partecipare ad un Gokon, lei non era mai stata il tipo per quel genere di cose, ma un po' per l'amica, che finalmente l'avrebbe lasciata in pace, un po' per provare qualcosa di nuovo, si era fatta convincere.
Ino finalmente si calmò.
<< Perfetto! Ora andiamo a fare shopping! >> esclamò, prendendo la borsa e trascinando l'amica fuori di casa.
<< Perchè? >>
<< Bhè, bisogna comprare nuovi vestiti per l'occasione. >>
Uscirono da villa Hyuuga e si diressero verso il centro. Ino portò la mora nel primo negozio e chiese alla commessa di aiutarle a trovare l'abito perfetto.
Provarono un infinità di abiti, ma nessuno soddisfaceva i requisiti della bionda. Nell'ultimo negozio, finalmente, riuscirono a trovare qualcosa.
<< Ti sta benissimo Hinata! >>
Questa si rimirò allo specchio un po' titubante: quel vestito era troppo corto per i suoi standard. Cercò inutilmente di tirarlo più giù che poteva, ma Ino le disse di smetterla e di non vergognarsi di mettere in mostrale sue doti. Hinata arrossì visibilmente, mentre la commessa le faceva i complimenti.
A questo punto Ino si infilò nel camerino per provare l'abito che aveva scelto. Uscita, si mise davanti allo specchio di fianco all'amica e iniziò a guardarsi, sorridendo sempre di più ad ogni giro.
<< Signorina! Prendiamo questi! >>
Dopo aver pagato ed essere uscite dal negozio, Ino disse a Hinata che sarebbe venuta a prenderla alle otto e mezzo per poi andare insieme all'appuntamento. Stava per salutare la mora, quando il suo sguardo cadde su una chioma rosa che conosceva bene.

 

 

Sakura stava passeggiava con Doku, il ragazzo incontrato la sera precedente alla festa di Shikamaru. Non si era pentita di aver accettato quell'uscita. Doku era stato molto gentile con lei, le aveva offerto persino il gelato. In quel momento, visto che il ragazzo non era originario di Konoha, lo stava portando in giro per il villaggio.
<< Sakura! >>
La ragazza si girò in direzione della voce e scorse Ino e Hinata tra la gente.
<< Ciao! Cosa fate qui? >>
<< Stavamo facendo shopping. >> rispose Ino, lanciando occhiate all'accompagnatore della rosa. Non lo aveva mai visto al villaggio.
Doku, accortosi dello sguardo della bionda, le porse la mano.
<< Piacere, io sono Doku! >>
Strinse la mano sia ad Ino che ad Hinata.
<< Piacere! Io sono Ino! >>
<< Hinata. >>
<< Dove state andando di bello? >> chiese la bionda sempre più curiosa.
<< Lo sto accompagnando a vedere le terme. >>
<< Non sei di questo villaggio? >> disse Hinata.
<< No, provengo dal villaggio della Nuvola. Sakura è stata così gentile da farmi da guida. >>
<< Capisco! >> disse Ino, squadrando la sua migliore amica.
<< Bhe, noi andiamo. >> disse Sakura. Non voleva assolutamente finire tra le grinfie della Yamanaka. Il suo cervellino stava sicuramente elaborando la cosa nel modo sbagliato.
<< Non ti preoccupare, stai pure qui con le tue amiche. Più o meno ho capito dove si trovino. Grazie! >>
Doku salutò le tre ragazze, senza dare la possibilità a Sakura di ribattere.
<< Allora..... >> iniziò Ino, guardando maliziosamente l'amica << Da dove salta fuori? >>
<< Non è come pensi. >> sospirò la rosa.
<< Ah, no! >>
<< No! L'ho incontrato ieri alla festa. Questa è stata un'uscita di ringraziamento. Pare che gli abbia salvato la vita durante la guerra. >> spiegò Sakura, riprendendo a camminare.
<< Come pare? >> chiese Hinata.
<< Bhè. Io non me lo ricordo, ma è possibile. Insomma, ho curato moltissima gente in quel periodo. >>
<< Però due occhi così non si dimenticano facilmente >> ribatté Ino.
Sakura sospirò. Non era colpa sua se non se lo ricordava.
<< Voi invece? >> chiese la rosa, cercando di cambiare discorso.
<< Stasera io e Hinata abbiamo un appuntamento! >> esclamò la bionda, sorridendo maliziosamente. Hinata arrossì.
<< Ah! E con chi? >>
<< Non lo sappiamo. E' un Gokon. >>
<< Ma Sai è d'accordo? >>
<< Certo! A lui non importa. Mi ha detto che non c'è nessun problema. Vuoi venire anche tu? >>
<< No, grazie. >>
Sakura accompagnò le due a casa, augurando una buona serata ad entrambe.
Era ancora presto per tornare a casa, quindi decise di passare da Tsunade per chiederle se poteva riprendere il lavoro all'ospedale.
Dopo aver chiesto un po' in giro, trovò la sua maestra in un locale di dubbia reputazione. Miracolosamente riuscì ad entrare, arrivando in un grande salone dove la maggior parte dello spazio era occupato da slot-machine e tavoli da gioco.
Mentre passava tra questi ultimi, sentì una voce conosciuta.
<< Signorina Tsunade la smetta o perderà tutti i soldi! >>
Shizune, con in braccio il maialino TonTon, stava cercando di fa desistere l'ex-hokage di giocare ancora. Inutile dire che la Senju la ignorò bellamente, mettendo in palio un mucchietto di denaro.
Sakura, individuate le due donne, si apprestò a raggiungerle, passando attraverso le piccole folle radunate intorno ai vari tavoli.
<< Signorina Tsunade! >>
<< Sakura, cosa ci fai qui?! >> chiese sorpresa Shizune.
Tsunade stava guardando la sua allieva con sguardo interrogativo, mentre disponeva le carte nella sua mano.
<< Scusi se la interrompo. Volevo sapere se posso riprendere il mio lavoro all'ospedale. >>
<< Se te la senti, per me non c'è nessun problema. Cerca solo di non strafare. >> rispose, scartando una carta.
<< La ringrazio tantissimo! >> sorrise Sakura.
Se ne andò, salutando le due donne.
<< Ne siete sicura? >>
<< Ma si. Ormai si è ripresa del tutto. >>
Detto questo buttò giù tutte le sue carte. Fece una smorfia vedendo le sue adorate monete andare ad aumentare il gruzzolo dell'umo alla sua destra.
<< Oh cavolo! >> esclamò Shizune quando Tsunade chiese un'altra partita aumentando la puntata.
Intanto Sakura era molto felice di riprendere il suo lavoro all'ospedale. Non lo trovava affatto un peso, anzi molte volte l'aveva aiutata a dimenticare le cose brutte.
Il cielo si stava lentamente oscurando ed era l'ora di tornare a casa. Camminò sovrappensiero e si accorse della strada che aveva intrapreso solo quando riconobbe un negozio che vendeva dolci. Quella strada l'aveva percorsa molte volte negli anni precedenti.
Era la strada che portava a casa sua, quella in cui era cresciuta e vissuta fino a quel terribile giorno. Ora che ci pensava, non era mai andata a controllare come era messa. Aveva saputo che in pessime condizioni, ma non sapeva quanto pessime.
Arrivata a destinazione le gambe iniziarono a tremarle. Il secondo piano non esisteva quasi più: erano rimaste in piedi solo le pareti del bagno e della camera dei suoi genitori con un po' di tetto. Tutta la casa era nera, bruciata. Anche le due case ai fianchi erano un po' nere, ma fortunatamente erano ancora intatte.
Sakura si avvicinò all'ingresso dove un cartello era appeso alla porta e recitava: “ PERICOLO! NON ENTRARE!”
Stava per ignorare il cartello ed afferrare la maniglia per entrare quando sentì un signore chiamarla.
<< Non entri signorina! Sta ancora in piedi per miracolo, ma dentro c'è pericolo di crollo. >>
Sakura si girò verso l'uomo.
<< Perchè non è stata buttata giù o ricostruita? >>
<< Non si può demolire, è un tutt'uno con le due case affianco e i padroni di queste non vogliono buttar giù le case dove sono nati. Inoltre hanno provato più volte a ricostruirla ma non c'è stato niente da fare: ogni volta che aggiustavano un pezzo, non si sa come questo ritornava come prima, distrutto e degradato. E così è successo per tutte le altre abitazioni bruciate come questa. Ormai si è deciso di lasciarla stare così. >>
<< Grazie! >>
L'uomo fece un cenno di saluto e proseguì per la sua strada. Sakura lo guardò allontanarsi, poi spostò gli occhi di nuovo sulla porta d'ingresso. Fece per rimettere la mano sulla maniglia ed entrare, ma all'ultimo momento ci ripensò. Non aveva senso entrarci, ormai tutto era distrutto. Si toccò la schiena da sopra la maglia per un attimo. Ormai era passato.
Buttò un'ultima occhiata e poi riprese a camminare verso il quartiere Uchiha.
Quando arrivò, vide che davanti alla porta c'era Sasuke intento a leggere un libro. Aprì il cancello, facendolo cigolare.
Sasuke alzò lo sguardo e vide Sakura percorrere il vialetto. Chiuse il libro e si alzò.
<< Dove sei stata? >>
<< In giro. >>
Sakura lo sorpassò ed entrò in casa. Si tolse le scarpe, le ripose con cura nella scarpiera e si mise le pantofole.
<< Vado a farmi una doccia. >>
Entrò anche lui, guardando la ragazza sparire al piano di sopra. Ripose il libro nella libreria e si mise a sedere sul divano. Sentì l'acqua scrosciare. Non che gli interessasse, ma si chiedeva dove e con chi era uscita Sakura. Quando era andata via nel primo pomeriggio non gli aveva detto nulla, ma era quasi sicuro che c'entrasse quel tipo della festa. Sapeva che era inutile fare finta che Sakura fosse ancora una ragazzina di dodici anni che annuiva e sorrideva a tutto quello che faceva. Aveva capito, e visto, che era cresciuta. Ma, e non l'avrebbe mai ammesso, lo infastidiva che Sakura uscisse con un altro uomo, per giunta uno che neanche conosceva. Scosse la testa. Non capiva cosa gli stesse succedendo. Di certo non erano affari suoi. Anche se quella cosa lo urtava. Si alzò dal divano, deciso a non pensarci più, e si diresse in cucina a preparare la cena.

 

 

Hinata non si sentiva a suo agio con quel vestito, anche se Ino le aveva ripetuto fino allo sfinimento che stava benissimo così e che stasera avrebbe fatto grandi conquiste. La mora arrossì involontariamente.
Il posto scelto per l'incontro era un grazioso locale dove servivano una varietà di cibi e bevande. Le due ragazze si accomodarono al tavolo prenotato.
Ino era tutta sorridente, sembrava quasi che saltellasse sul posto. Per quella sera aveva deciso di lasciare i capelli sciolti, invece che della solita coda. Hinata, invece, era un po' in ansia, non essendo abituata a quel genere di situazione. I suoi pensieri furono interrotti da due ragazzi che presero posto davanti a loro. Hinata era un po' confusa, però ora aveva capito perchè a Sai non importava se Ino partecipava ad un Gokon. Era lì, davanti a loro!
<< Prima di ordinare presentiamoci. Io sono Ino! >> iniziò la bionda.
<< Hinata. >>
<< Mi chiamo Sai. >>
<< Takeshi. >>
<< Bene! Cosa prendiamo? >>
Ino prese il menù, scorrendolo velocemente. Quando il cameriere arrivò, ordinarono ed iniziarono a chiacchierare. Hinata era sempre più confusa: perchè Ino e Sai facevano finta di non conoscersi? Cercò di concentrarsi sul suo interlocutore, ignorando gli altri due.
Takeshi le stava raccontando del suo lavoro: era un ANBU della sezione spionaggio. Aveva precisato fin dall'inizio che non poteva dirle proprio tutto. Era piacevole ascoltarlo, aveva una voce energica e si vedeva che amava il suo lavoro. Più che parlare, lei ascoltò . Tuttavia trascorse una piacevole serata. Alla fine i due ragazzi offrirono la cena ed uscirono fuori.
<< E' stato molto bello, dovremmo uscire di nuovo! >> disse Ino, ammiccando verso Sai.
Quest'ultimo sorrise: << Si, dovremmo rifarlo! >>
Takeshi guardò l'orologo che aveva al polso e strabuzzò gli occhi.
<< Cavolo! E' tardi! Devo andare a casa, domani ho una missione. >> spiegò, poi si voltò verso Hinata << Sono stato benissimo! Spero di rivederti! >>
La mora arrossì leggermente ed annuì.

Dopo aver salutato i ragazzi, le due amiche si incamminarono verso casa. Mentre stavano procedendo, Ino si avvicinò ad Hinata e le mise un braccio intorno alle spalle.
<< Allora, come è andata la serata? >>
<< Bene! >>
<< Cosa ne pensi? E' carino. >>

La mora annuì con la testa. Si, lo trovava carino ma in fondo lo aveva appena conosciuto e poi non pensava ancora ad imbarcarsi in una nuova storia. Il ricordo e il calore di Naruto erano ancora troppo forti in lei.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: uri