LITTLE DEMIGODS AT THE OLYMPUS NURSERY
2. Mission
code: Find the coockies
“Ecco qui, piccolini!” disse Favorina, la
protettrice greca dei bambini. “Questo è l’asilo dove starete mentre i vostri
genitori si diver... cioè hanno uno dei loro fest... insomma riunioni.”
I bambini
entrarono nella stanza. Era un poco spoglia su il muro ma la stanza era piena
di giocattoli. I bambini si buttarono sui
giochi. Per circa mezz’ora andò tutto bene. Ma poi...
“Percy, smettila
di giocare con l’acqua!” per tutta risposta, il ragazzo le spruzzò l’acqua
addosso.
“Leo, se continui
a metterti a fuoco farai del male agli altri bimbi!” “Tu non mi comandi, Io
sono il Capitano Leo!”
“Jason, Thalia, non
potete mettere i giocattoli nelle prese, ci sarà un corto circuito!” Per tutta
risposta, i due infilarono i piedi delle Barbie all’interno.
“Annabeth, fa
giocare anche gli altri con i lego.” La ragazza la guardò male. “Sono i MIEI
lego.” Disse la piccola.
“Piper, l’orsacchiotto...”
La ragazza la guardò. “Loro VOLEVANO darmi l’orsacchiotto, lo volevano!”
“Nico, basta
nascondere i giocattoli in quell’angolo. Luke, basta rubarglieli!” I ragazzi lo
guardarono, i primo con le lacrime agli occhi e il secondo con le mani sui
fianchi. “Faccio quello che voglio!”
“Clarisse, smetti
di dare fastidio a Will!” La ragazza la guardò furibonda. “NO! Will, alzati e
combatti!” “Ma io...”
“Splash, acqua
splash!” “THIS BOY IS ON FIRE!” “Sparks, guarda vengono fuori le scintille!” “MIEI LEGO!” “Voi VOLETE darmi
gli orsacchiotti!” “Ecco giocattoli state qua.” “Voglio tutti i giocattoli.” “Will, non
abbiamo finito!” “Sono stanco!”
“BASTA!” urlò,
Favorina. I bambini si zittirono e la guardarono. Il labbro di Nico tremò.
Piper si coprì la faccia. Jason cominciò e tutti scoppiarono a piangere. La
povera dea, si mise le mani nei capelli. “Scusatemi, piccini, non volevo
urlare.” “AAAAAH, LA BALIA è CATTIVA!” Urlò Leo. “CI FA PAURA!” urlò a sua
volta Percy. I bambini annuirono tutti
tra le lacrime. “Ok, scusatemi non lo farò più.” I bambini smisero automaticamnete
di piangere. Ma prima che potessero tornare alle proprie occupazioni, la dea disse. “Però dovrete giocare insieme.”
E con un veloce movimento della mano, fece sparire i giocattoli dalla stanza. “Siete
bambini, usate la fantasia!” e velocemente, uscì.
I bambini si
guardarono preuccupati. E come avrebbero fatto? All’improvviso si sentì un
piagnucolio. Si girarono tutti e notarono Nico, seduto che piangeva. Percy gli
si avvicinò. “Che succede, Nico?” Il bambino singhiozzò. “Ho fame!” Ii bambini
si guardarono preuccupati. Non era ancora ora di pranzo, ma lui era piccolo! Poi
Percy ebbe un’idea. “Ragazzi, mia mamma mi ha dato dei biscotti, ma li ho
lasciati nela stanza grande.” Annabeth lo guardò, spazientita. “Si dice stanza
del trono.” “Ma era quella grande, quindi è giusto.” Obbiettò, Percy.
“Ma è sbagliato, lessicalmente!” “Oh,
tacete entrambi!” disse Clarisse. “Dobbiamo andare a
prendere i biscotti. Ci vuole
un piano d’attacco.” “CI PENSO IO!” Urlarono
Thalia e Luke, insieme. “Sono io
la più grande!” “No io!” “IO!”
“Ho detto io!” “Dobbiamo farlo tutti insieme,
è
più democratico!” decise Annabeth. Alla fine, insieme,
misero giù il piano d’attacco.
“Parola d’ordine” disse Will “COOCKIES!”
“SIIII!”
I bambini si
misero in posizione. Nico e Leo cominciarono a piangere forte, mentre Percy e
Piper litigavano e Annabeth strillava a gran voce “MAESTRA!”. Favorina entrò,
rossa in volto. “Misericordia, che accade.” Nello stesso momento, Luke e Will
lanciavano una sassatoia alla testa dell’insegnante con la loro fionda,
facendole perdere i sensi. “Bene, andiamo!”
I bambini si
presero per mano ed uscirono dalla stanza. Percy teneva Nico e lo consolava.
Passarono in fila indiana davanti ad una musa, che tentò di fermarli. “Carica!”
urlò Clarisse, ed i piccoli bambini marciarono addosso alla musa ispiratrice,
facendola cadere sul pavimento di testa (Nello stesso momento, migliaia di
strumenti si ruppero nel mondo per nessun motivo apparente.). I ragazzi
continuarono a procedere imperterriti, come se nulla fosse accaduto.
“Ecco la sala!”
urlò Thalia. “Ora come facciamo ad arrivare alla maniglia?” Jason decise. “Ci
mettiamo, uno sopra all’altro.” “Ma non ce la faremo mai tutti!” fece Annabeth,
la voce della ragione. “Allora, il più grosso, una media e Nico sopra.” Decise Percy.
“Luke va sotto, poi Annabeth e Nico.” Decise Thalia. “Tu non mi comandi, sono
più grande!” fece Luke. “Oh, non litigate, voglio i biscotti!” fece Will.
Dopo qualche
battibecco, i ragazzi si misero d’accordo e andarono. “Ahi, mi fai male
Annabeth!” “Scusa Nico ha il piede nei miei capelli!” Alla fine riuscirono ad aprire la porta ed
entrare. Corsero verso il trono di Poseidone e presero i biscotti, senza
intoppi.
“MISSIONE
COMPIUTA!” fecero tutti i bambini in coro.