{Il mare
cancella,di notte. La marea nasconde. E' come se non fosse mai passato nessuno.
da "Oceano Mare", Alessandro Baricco
cancella,di notte. La marea nasconde. E' come se non fosse mai passato nessuno.
da "Oceano Mare", Alessandro Baricco
C’è un luogo tra il mare e la terra, lì dove sta la marea. Non è reale, non è vita, ma è tempo. Non si è né di qui né di là, ma per Annie va bene cosi.
Lei e Finnick sono creature di terra, ma hanno sempre desiderato avere il mare dentro. Quindi si mettono lì, dove sta anche la marea, e aspettano che il sole tramonti.
A volte ridono, osservando un pesce saltar fuori dall’acqua o raccogliendo una conchiglia che le onde hanno deciso di donar loro; altre volte, stanno in silenzio fino a che il sole non viene nascosto completamente dall’orizzonte, e stanno ad ascoltare la chiamata del mare, quel sussurro tentatore.
Annie, a volte, piange.
E’ quasi involontario. Non riesce a controllarlo. E’ una lacrima che scende, e basta.
Le mette un’insolita tristezza, la marea, ma la rende anche felice, e proprio non capisce.
Lì, in quella piccola striscia di sabbia che è la battigia, ci sono sassolini e molluschi che zampettano quasi invisibili; ci sono le loro impronte, mani pressate per errore sulla sabbia densa o piedi che hanno lasciato quella piccola traccia di sé.
E la marea cancella. Distrugge. Li annulla, come se mai qualcuno fosse passato di lì. E’ triste, ma è anche affascinante pensare che lì tutto viene cancellato, non c’è proprio nulla.
Il dolore, le preoccupazioni, la paura.
Ogni cosa se ne va, portata via da quella maliziosa tentatrice che è la marea.
Quando piange, però, Finninck è sempre lì a consolarla, a sorreggerla e a donarle un nuovo sorriso.
Era bello, stare lì dove stava la marea, ma adesso Annie è da sola, e non è più stabile abbastanza.
Ha paura che la marea cancelli anche lei.
Ha paura che la marea cancelli anche lei.