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Autore: lapoetastra    30/12/2014    2 recensioni
La storia di come sono nate le tanto famose cicatrici di Joker.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joker aka Jack Napier
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una volta ho detto ad una vittima che le cicatrici che mi squarciano il volto sono state fatte da mio padre, che in un impeto di rabbia mi ha devastato le guance con un coltello da cucina, disegnandomi quell'orrendo sorriso sghembo che in realtà assomiglia di più ad un ghigno famelico.
Ma ho mentito.
Ad un'altra ho invece rivelato che quei tagli profondi erano opera mia, per essere solidale con la mia bellissima moglie, rimasta sfregiata nell'uguale identico modo per colpa di una banda di delinquenti.
Ma anche allora ho detto una bugia.
Almeno in parte.
Perchè queste cicatrici ributtanti che non scompariranno mai del tutto sono il segno di una violenza che ho praticato io stesso sul mio stesso viso.
Ma non l'ho fatto per nessuno, se non per me.
Era un periodo sempre triste, quello, ero depresso in ogni singolo momento della giornata e non trovavo stimoli per godermi la vita.
Mi guardavo allo specchio, e mi sentivo solo ancora più giù di corda, perchè vedere la mia espressione corrucciata non era esattamente ciò che mi serviva per essere felice.
Ed ero sempre più a terra.
Così ho preso una decisione che mi avrebbe cambiato l'esistenza in meglio.
Ho preso il mio adorato ed inseparabile coltello ed ho iniziato a tagliare la carne viva, senza remore, senza ripensamenti.
Il dolore che provavo mi faceva sentire vivo, e quella sensazione divina mi procurava brividi di piacere lungo la spina dorsale.
Il sangue che usciva copioso come una corrente impetuosa dalle ferite mi entrava in bocca, quasi soffocandomi, ma io mi beavo del suo gusto acre e metallico, e mi dissetavo con esso.
Quando tutto è finito, non ho perso un attimo e sono corso a guardarmi nello specchio.
Quale fantastica gioia!
Ora... sorridevo, grazie a quei profondi e scuri squarci che mi partivano dagli angoli della bocca incurvandosi allegramente all'insù.
E non importava che fossi triste e depresso, perchè grazie ad essi non avrei mai più smesso di sorridere.
In fondo, la vita è troppo breve per essere seri.

Ecco, miei cari amici, questa è la storia che narra come sono nate le mie tanto celebri cicatrici.
Ma voi credete veramente alle mie parole?
Andiamo, sono pur sempre un Joker.
La burla e la bugia sono come pane, per me...
   
 
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