Tutti mi trattano come se fossi una bestia.
Mi vedono come una specie di macchina assassina,
qualcuno da cui è meglio stare alla larga il più possibile.
Mi guardano come se potessi essere realmente io l'artefice delle mie azioni,
ma non è così.
Quando perdo il controllo e la rabbia prende il sopravvento su di me e su tutto il resto, reagisco d'istinto e in modo irrazionale.


Tsk, probabilmente è vero.
Sono un animale.
Hanno ragione quella dannata pulce e tutti gli altri.
Nei miei polmoni c'è un agglomerarsi di fumo ed irritazione.
Respiro pesantemente e perennemente tutto ciò che tocco
sembra destinato a spezzarsi.
Spesso mi soffermo ad osservare le mie mani,
sono loro il punto di inizio,
quelle in grado di far sì che tutta la mia forza venga sprigionata.


A volte evito persino di guardarmi allo specchio,
non sono io l'immagine che vedo riflessa,
quel mostro non sono io.
MOSTRO.
Spesso le altre persone mi definiscono un mostro
e a forza di ascoltarle non posso non evitare di sentirmi sul serio tale.
Ma in fondo è la verità,
per questo mi ritrovo solo.
Chi sarebbe in grado di amare una bestia mostruosa come me?
Eppure lui è diverso.


Izaya, quel dannato, che si diverte sempre a torturarmi,
sembra l'unico ad essere attratto
e al contempo stesso affascinato dalla mia forza,
da tutta la potenza che sono in grado di liberare.
È vero, ripete in continuazione cose come '' Ti odio '',
'' Sei un animale, Shizu-chan '',
'' Sei così stupido, Shizu-chan ''
e mi fa sempre arrabbiare,
ma anche se ogni volta vorrei strozzarlo con le mie stesse mani
e vorrei tappargli quella dannata bocca schifosa
e far scomparire una volta per tutte
quel suo odioso sorrisetto compiaciuto
(cosa che non so per quale motivo rimando in continuazione di fare),
so che è l'unico che non fugge via
 terrorizzato quando mi vede,
che, sì scappa ma non per il terrore bensì per farmi innervosire di più,
è in grado di fronteggiarmi,
con lui è una lotta alla pari.



Ho imparato a riconoscere il suo odore ormai da tempo,
anche a chilometri di distanza sarei in grado di percepirlo
e di distinguerlo da quello di chiunque altro.
I suoi occhi rossi come il sangue mi fanno
totalmente perdere il senno ed imbestialire e,
anche se mi considera troppo stupido
per pensare che io possa saperlo,
so di averlo in pugno,
 perché la mia imprevedibilità contro di lui
 è molto più forte della mia forza stessa.




 

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