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Autore: Nightmare Bloody    30/12/2014    6 recensioni
[CreepyPasta]
Continuo a correre con le lacrime agli occhi e delle voci che mi ronzano in testa che continuano a dire “Kill!” “Kill!”, mi fermo di botto quando vedo davanti a me uno specchio e le voci e tutti i corpi sono spariti, anche il pavimento è tornato ad essere nero. Mi avvicino ansimando allo specchio sperando che tutti questo sarebbe finito, brutto errore.
[...]
“Taylor, ti giuro non ho fatto nulla di male! Stavo andando in centro e ho visto Clarie che moriva! Ho provato ad aiutarla! Non ho fatto niente!”
Della calde lacrime mi solcano il viso, ho paura non ho fatto nulla!
“E allora perchè sei coperta di sangue?! Perchè avevi questo coltello accanto!? Sei una troia! HAI UCCISO CLARIE!”
[...]
Non deve scoprirmi! Io devo essere morta! Come potrò mai spiegarlo?! Provo ad andarmene ma urto per sbaglio un tavolo lì vicino e il dottore se ne accorge.
“Mh? Chi c'è? Spiacente nessuno può entrare senza permesso devo invitarla a uscire”
Si sta avvicinando che faccio? Mi alzo e metto una mano tesa in avanti e urlo:
“NON TI AVVICINARE! STAI INDIETRO TI PREGO!”
Io stringo gli occhi [...]
Spero di avervi incuriosito ^^
Genere: Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“La la lala la la la lalalala la la la...”
Una flebile melodia esce dalla mia bocca mentre con la mano continuo a passare la spazzola sui morbidi capelli neri della mia bambola preferita, Hope. Continuo a cantare la mia melodia; mi fa sentire calma e mi tranquillizza.
“Pamela! Preparati che dobbiamo andare!”
“Arrivo mamma!”
Poso la mia bambola sullo scaffale accanto alle altre e corro in bagno. Mi incomincio a pettinare i miei lunghi capelli di un insolito colore: sono neri a strisce blu e viola.
Ecco questa sono io: Pamela Tompson, 16 anni, occhi blu e capelli di quell'insolito colore.
Esco dalla mia stanza di corsa con la mia borsa dei libri a tracolla, oggi rientro un ora per guadagnare crediti. A scuola vado bene si certo ci sono sempre i soliti deficienti che si credono tanto fighi con le loro fidanzate che si credono modelle... Vorrei tanto sapere quante volte vanno al giorno quelle lì. Mi siedo al mio banco e incomincia la lezione.

Finalmente è finita! Odio dissezionare rane ma tutto sommato ci sto facendo l'abitudine anche se non smetterà mai di farmi ribrezzo. Esco e mi dirigo al parco dove vado a sedermi su una panchina, oggi per fortuna mi bastava solo un ora per i crediti che mi servivano. Chiudo gli occhi, c'è una leggera brezza che mi scompiglia i capelli, adoro sentire il fruscio delle foglie di autunno quando lentamente i gli alberi si tingono sui colori del rosso-arancio e perdono piano piano le foglie. A quest'ora c'è sempre molta pace ed io adoro starmene sola qui, mi sento libera dai problemi e dalle responsabilità: solo io e il vento che mi parla con quel suo fischiare imperterrito.
Apro gli occhi e vedo davanti al me i colori caldi del tramonto lasciare spazio alle tenebre e al blu del celo notturno. Mi alzo a malavoglia e incomincio a camminare verso casa.
Arrivata a casa corro in camera e prendo la mia bambola dalla mensola e le cambio il lungo abito da sera rosso a strass e le metto una camicia da notte sbracciata blu pastello con le spalline e il bordo in pizzo blu leggermente più scuro e dopo aver legato i suoi lunghi capelli neri in una coda alta la posiziono sul mio comodino e mi cambio anche io per la notte e mi accoccolo al calduccio sotto le mie coperte.

Ho passato una nottataccia: ho i capelli completamente all'aria e attrigati e due occhiaie violacee sono presenti sotto i miei occhi e un rivolo di saliva mi passa al alto della bocca. Ho fatto un sogno orribile: era tutto buio e non vedevo nulla a parte i miei vestiti e le mie mani dalle unghie affilate ricoperti di un caldo liquido scarlatto dall'odoro pungente e dal sapore ferroso che sentivo in bocca: sangue! Incomincio a correre quando vedo davanti a me un corpo martoriato da una lama da taglio in un lago di sangue che si espande sempre di più e in quel momento sento qualcosa nella tasca dei miei pantaloni e con la mia mano tremante ancora macchiata di sangue ne afferro il manico in plastica dura e la porto davanti agli occhi: è un coltello ricurvo tipo a falce completamente ricoperto da quel liquido scarlatto. Terrorizzata lo getto lontano e riprendo a correre ma l'unica cosa che vedo intorno a me sono corpi martoriati, anche da altri fattori oltre al coltello ricurvo, in laghi di sangue che fanno mutare il pavimento da nero ad un rosso accesso; continuo a correre con le lacrime agli occhi e delle voci che mi ronzano in testa che continuano a dire “Kill!” “Kill!”, mi fermo di botto quando vedo davanti a me uno specchio e le voci e tutti i corpi sono spariti, anche il pavimento è tornato ad essere nero. Mi avvicino ansimando allo specchio sperando che tutti questo sarebbe finito, brutto errore. Quando sono davanti il mio riflesso non c'è! Ma al suo posto è presente un'ombra dalle mani e dai vestiti coperti di sangue, due occhi uno blu e uno rosso ma completamente anormali e un sorriso abnorme che crea un sorriso malato. Indietreggio di un paio di passi e cado sulle ginocchia tremanti, respiro a bocca aperta e del sudore che mi imperla la fronte cade a piccole gocce sul pavimento scuro. Mi sento alzare da terra e vedo la figura che mi tiene stratta con dei fili neri e dall'estremità a bottone. Il suo sorriso diviene ancora più malato e i fili intorno al mio collo iniziano a tirare. Le mie urla sono ovattate e sembrano solo ringhi sommessi; continua a tirare finchè non si sente un sonoro CRACK!
Mi sono svegliata di soprassalto ed ho notato che Hope aveva la testa girata verso di me la camicia da notte lacera e i suoi occhi, un tempo di un verde accesso, erano stati rimpiazzati con due bottoni scuri e sulla sua bocca era presente del filo nero che andava a creare un inquietante sorriso. La prendo e la scaravento dalla finestra, sono turbata ed adesso ho paura davvero che stia per succedere qualcosa...

Oggi è domenica quindi no ho scuola ma anche il parco è chiuso quindi sono agitata ho paura delle altre bambole quindi mi metto il mio abito lungo fucsia scuro, mi pettino e lascio i miei capelli sciolti. Esco nervosamente di casa e incomincio a camminare anche se ho davvero molta paura il sogno continua a frullarmi nella testa. Svolto in un vicolo per arrivare prima in centro ma quel che mi ritrovo davanti è una scena orribile: un ladro che per prendere una borsa a una ragazza le ha brutalmente tagliato la gola con un coltello e ora scappa. Non mi interesso del ladro e corro dalla ragazza: ma è Clarie! E' una delle ragazze snob della scuola, oddio non ci posso credere!
“Clarie! Tieni gli occhi aperti! Non devi chiuderli hai capito?! Troverò un modo vedrai”
“N... Non c-c'è modo... Grazie dell'aiu...to Pam. Mi... mi dispiace... per quel che... che ti ho fatto...”
E chiude gli occhio esalando l'ultimo respiro, provo a fare di tutto ma la chiazza rossa che si espande sotto di lei non lascia scampo... Se n'è andata. All'improvviso sento una voce.
“Clarie? Sei ancora qui piccol-”
Si ferma non appena mi vede con il suo corpo in braccio ed io sono coperta di sangue
“T-TU! COSA HAI FATTO?!”
Mi alzo in piedi indietreggiando ma un altri due mi bloccano la strada
“Taylor, ti giuro non ho fatto nulla di male! Stavo andando in centro e ho visto Clarie che moriva! Ho provato ad aiutarla! Non ho fatto niente!”
Della calde lacrime mi solcano il viso, ho paura non ho fatto nulla!
“E allora perchè sei coperta di sangue?! Perchè avevi questo coltello accanto!? Sei una troia! HAI UCCISO CLARIE!”
“Ma io non ho fatto nulla!”
“NON MENTIRE! ADESSO LA PAGHI!”
Altre lacrime solcano il viso mentre mi portano in un campo fuori città, in una capanna abbandonata e mezza diroccata, dove si sente l'odore di muffa e le tavole marce scricchiolano al minimo movimento. Senza troppi indugi mi legano al tavolo e mi mettono una benda in bocca.
Taylor si avvicina con il coltello in mano e con le lacrime agli occhi
“Non andremo per le lunghe... E non abbiamo nulla da dire... sappi solo che devi soffrire come stiamo soffrendo noi”
Nella stanza si leva una risata mentre il coltello di Taylor incomincia a passare sulla pelle della gamba, tagliandola come burro facendo pressione quanto basta per lasciare il muscolo in vista. Le mie urla vengono ovattate dalla benda sulla bocca e il sangue esce copioso dalla ferita sulla gamba.
Procede così per tutta la gamba lasciando i muscoli di tutta in vista risparmiando la pelle sul piede. La mia vista si fa sfuocata e il dolore si intensifica quando passa anche all'altra gamba. Le mie urla si affievoliscono man mano che la mia vista lascia il posto alle tenebre. E' questo il mio modo di morire? E' così che finisce la mia vita? Quanto vorrei solo avere il controllo dei fili della mia vita per evitare tutto questo... Ma a quanto pare questa è la mia fine... Il buio totale

Mi sveglio, sono nel solito posto oscuro solo che questa volta il mio corpo sembra incorporeo e scuro... tipo un'ombra. Davanti a me c'è una figura alta ma anch'essa è scura e non riesco a distinguere i tratti so solo che è alta. Mi passa un fagotto di stoffa dicendo solo:
“Strappa i fili della vita... E vivi.”
Cosa vuole dire? Non faccio in tempo a chiedere informazioni che sento degli strappi in tutto il corpo e una forte luce mi ingoia.
Apro gli occhi, sono viva? Provo ad alzarmi ma picchio la testa su un qualcosa di duro: è una specie di tappo ligneo dal colore scuro. Provo a spingere con una mano con tutta la forza che ho e si apre abbastanza facilmente. Appena mi alzo noto che sono una stanza abbastanza spoglia, dalle pareti di un bianco sporco, un forte di decomposizione e piena di scatole simili al quella dove sono io. Faccio per alzarmi e noto che ho in mano lo stesso fagotto di stoffa nel sogno e lo squadro meglio: è una bambola a forma di gatto dal pelo rosso acceso anche se in diversi punti è rattoppato con stoffe ben diverse dal colore acceso del pelo e dal nero della pancia, ha una lunga coda dalla punta evidentemente ricucita, gli occhi sono due bottoni neri e la sua bocca è contorta in un sorriso che mostra le sue zanne e sulle zampine sono presenti degli artigli di ferro abbastanza lunghi. E' carina come bambola... è maschio, lo chiamerò Rojo. Esco dalla scatola dove sono e mi incammino verso il primo specchio che trovo, ahi mi fa male tutto. Finalmente ne ho trovato uno ma quando mi guardo sbianco completamente: ho tutti i muscoli del corpo in vista solo le mani, sulle quali sono cresciute unghie lunghe e affilate, i piedi e la faccia si sono salvati, sul collo il taglio della pelle è stato praticato formando una V e nel mio occhio sinistro è visibile solo la sclera... non c'è traccia dell'iride o della pupilla, il mio occhio destro è il solito per fortuna. Mi avvicino alla scatola dove mi trovavo e noto che accanto a essa ci sono il coltello ricurvo e il mio vestito lacero; solo ora realizzo cosa succede: sono in una camera mortuaria! Io... dovrei essere morta!? Allora perchè sono... Mi paralizzo: qualcuno è entrato nella stanza. E' un dottore abbastanza giovane, porta degli occhiali squadrati ed indossa uno di quei soliti camici da dottore. Non deve scoprirmi! Io devo essere morta! Come potrò mai spiegarlo?! Provo ad andarmene ma urto per sbaglio un tavolo lì vicino e il dottore se ne accorge.
“Mh? Chi c'è? Spiacente nessuno può entrare senza permesso devo invitarla a uscire”
Si sta avvicinando che faccio? Mi alzo e metto una mano tesa in avanti e urlo:
“NON TI AVVICINARE! STAI INDIETRO TI PREGO!”
Stringo gli occhi ma subito dalle dita delle mie mani escono dei fili neri che immobilizzano. Apro gli occhi e vedo il dottore che fissa il pavimento con sguardo perso e subito noto i fili. Sento precisamente il battito del cuore del dottore e io sono confusa.
“Ma cosa...”
Provo a tirare la mano verso di me e subito il dottore incomincia a muoversi verso di me... Ma non ha il controllo del suo corpo. Cosa!? Cosa mi sta accadendo?! Quando il dottore è davanti a meil mio cuore inizia a vibrare, sì perchè il mio cuore non batte più vibra. Sento una forza che mi spinge a prendere in mano il coltello e a trapassare da parte a parte dove c'è il cuore il dottore bagnandomi le mani e il viso di quel liquido scarlatto che ora mi attirava così tanto. Continuai a fissare la pozza di sangue sotto il dottore esanime e le mie mani completamente incantata

A risvegliarmi dal mio torpore mentale è l'arrivo di altri medici e infermieri nella stanza, mi prende il panico e, con non so quale forza e coraggio, prendo i miei vestiti e altri il corpo del dottore e il coltello e fuggo dritta in un altra stanza e mi chiudo a chiave per poi rannicchiarmi in un angolino tenendo stretto Rojo al cuore. Lo fisso per un po' poi mi incomincio ad accarezzargli la testa e lui gira la sua testolina verso verso di me sotto il mio sguardo sconcertato.
“Ce l'hai fatta! Hai strappato i tuoi fili!”
“T-tu parli!?”
“Sì certo! E sarò tuo amico per la vita. Ora compi il tuo destino! Lasciati al instinto!”
“Ma... Forse hai ragione... Dovrei essere morta... Che ho da perdere?”
“Brava questo è lo spirito giusto! Segui i tuoi istinti e crea la nuova te stessa! La te stessa libera dalle regole della vita!”
Mi alzo e con un sorriso poco rassicurante prendo un ago da cucito dal tavolo lì vicino incomincio a prendere pezzi di tessuto dai vestiti che ho trovato e incomincio a mettere i pezzi sui grandi buchi del vestito con del filo trovato sempre lì. Quando il mio vestito è pronto prendo il mio coltello ricurvo e toglio pezzi di pelle dal dottore deceduto e con non poco dolore me li cucio addosso creandomi una nuova pelle. Mancano solo due cose: prendo un bottone dal camice del dottore e con molta pazienza e sopportando il dolore allucinante il mio nuovo occhio è pronto e per la bocca... bhe mi taglio le guance con il coltello e con il filo le unisco sena tirare in modo che il filo rimanesse lento e non unisse i tagli creando un sorriso. Mi metto il vestito e, dopo aver posizionato Rojo sulla mia testa esco, come mi aspettavo molti sono lì ad aspettarmi...
Con una velocità impressionante mi dirigo alle loro spalle senza che se ne accorgano ed taglio la gola ad un paio di dottori, diversi laghi di sangue si espandono sul pavimento bianco candido dell'ospedale sporcandolo mentre io fisso la lama insanguinata con un sorriso malato prima di scoppiare a ridere. Mi incammino tra i diversi corpi e nessuno mi ferma mentre mi dirigo alla finestra.
“La vita è crudele, non è vero?”
Esco dalla finestra a tutta velocità e mi dirigo nel boschetto del parco dove andavo sempre solo che questa volta era molto diverso: gli alberi erano completamente spogli e di un colore nero scuro, il terreno secco e pieno di crepe e il vento che fischiava minacciosamente rende il tutto molto più lugubre ma a me non dispiace, mi piace questa atmosfera.

Con Rojo ancora in testa mi inoltro nel bosco e dopo un po' di camminata mi siedo sul ramo di un albero, è bello essere liberi... Anche se ora non puoi essere definita umana... Un rumore alle mie spalle, mi giro: un ragazzo sui 17 anni con una felpa bianca e il cappuccio tirato su dalla quale si intravedono solo i capelli corvini.
“Rojo... Pensi a quel penso io? Ci divertiamo un po'?”
Rojo annuisce, bene diamo inizio al divertimento. Salto silenziosamente di albero in albero fino a ritrovarmi proprio sopra la sua testa e con i miei fili lo avvolgo delicatamente in modo che non possa provare a ribellarsi. Con lenti ma decisi movimenti della mano lo guido al vicino dirupo, ho scoperto che mi piace far passare la morte delle persone per un suicidio. Si avvicina sempre di più al bordo del precipizio e il mio sorriso si allarga sempre di più. Ma un qualcosa che mi afferra per la vita mi costringe a mollare la presa sul ragazzo per mettermi in autodifesa.
“Che stai facendo!?”
Il ragazzo sembra risvegliarsi dal suo torpore e corre verso di noi.
“Slendy, che cazzo è successo?! Perchè mi stavo per buttare dal quel fottutissimo precipizio?!”
“Chiedilo alla signorina qui! Aspetta... Se hai provato a uccidere Jeff...”
Entrambi sembrano avere un illuminazione ed io vengo avvicinata al volto di colui che mi tiene prigioniera... O meglio volto per così dire dato che non ha faccia è un volto bianco piatto.
“Chi ti manda!?”
“Chi mi manda!? Ma cosa state blaterando!?”
“Non mentire! Dicci subito chi ti manda!?”
“Ve l'ho già detto nessuno!”
Ad intervenire è il ragazzo che ho tentato di uccidere: ha la faccia completamente bianca gli occhi cerchiati di nero e una bocca abnorme incisa molto probabilmente.
“Senti bella bambolina! Se non ti manda nessuno perchè hai tentato di uccidermi?!”
“Non lo dirò certo a te boccalarga! E nemmeno a te razza di Spilungone senza faccia!”
“Slendy... Sai cosa fare”
All'improvviso vengo sbattuta contro il tronco di un albero e sento uno di quei cosi viscidi trapassare il mio corpo. Dei lamenti strozzati escono dalla bocca prima di impattare con il terreno e perdere i sensi.

 

Mi sveglio di nuovo sicura che questa volta sono morta e invece non è così... Ho l'occhio destro bendato e stranamente dal mio occhio sinistro riesco a vedere solo che il colore rosso e il colore blu sono accentuati ovvero li vedo molto accesi. Guardo davanti a me e vedo la stessa figura alta che avevo visto nel mio sogno solo che stavolta riesco a distinguere tutto: io suo corpo è nero tranne che per alcuni spacchi in cui sono presenti strisce rosse o addirittura delle bocche rosse, ha delle grandi ali e un paio di corna sulla sua testa, rossa è anche la sua bocca ed i suoi occhio. Sono leggermente intimidita non ho mai visto nulla del genere.
“Ti sei svegliata alla fine...”
Lo vedo che si avvicina e si abbassa alla mia altezza alzando una mano, chiudo gli occhi per paura che voglia farmi male ma in realtà mi accarezza gentilmente la guancia
“Non voglio farti del male, voglio solo aiutarti... Ti fidi di me?”
Nonostante tutto mi sento al sicuro con lui quindi annuisco.
“Brava”
Continua a accarezzarmi la guancia e la mia mente si svuota dimenticandosi delle cose passate ma si ricordava del suo amico Rojo e che quella figura era...
“Padrone”
“Brava, ora so che hai molte domande lascia sola che ti porti a casa The Black Puppet”
Annuisco quasi meccanicamente e il mio Padrone mi prende in braccio portandomi con se.


Volevo essere libera dai fili della vita... ma alla fine mi sono ritrovata a sottomettermi ai fili del mio Padrone... Non mi dispiace per nulla sono sempre quando mi affida un compito ma...

 

La vita è crudele, non è vero?

 

********Angoletto Autrice Terrorizzata******** S-salve... Ed eccoci qui un'altra One-shots e questo è un altro sogno partorito dalla mia mente molto sana!
Black: Di un po'... Ma non è che hai bevuto Ace Ammorbidente?
Nooooooooooooooooo Mastro Lindo Sgrassatore La Magia è In Suo Potere! OuO
Black: O_O dovresti cambaire spacciatore...
Taci! Cooooomqune lasciate perdere quella rompiscatole e sì sono terrorizzata perchè ho paura che sia venuta un'aktra Mary Sue TnT Ma ditemi voi io aspetto qui nel mio angoletto dato che sono un gatto! OuO Ah e ringrazio tanto colei che ha scritto "Warrior Cats"! Coooomunque alla prossima!

 
   
 
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