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Autore: Ali_TheDemigod    30/12/2014    2 recensioni
Hermione è tornata a scuola dopo la Guerra per finire l’ultimo anno. Lo stesso ha fatto Draco. Entrambi sperano di avere un anno “normale” – per quanto possa essere normale un anno ad Hogwarts – ma ovviamente questo non è possibile, no?
Entrambi cominciano a provare dei sentimenti al quale non sanno dare una spiegazione.
[Dal testo]
“Forse fu per questo che rimase stupita nel vedere Draco Malfoy seduto all’ultimo banco intento a leggere disinteressato La Gazzetta del Profeta”.
[…]
“ Draco si alzò in piedi, avvicinandosi a lei.
Pergamena
Rose
Inchiostro
Inspirò per un secondo e poi le sorrise con fare indifferente”.
[…]
“Non resistette più e si avvicinò. Lei si irrigidì, ma non gli importò. Avanzò ancora fino a portare il suo viso ad un soffio dal suo. > mormorò annullando le distanze tra loro. La baciò.
E fu come essere in paradiso.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 1
Hermione sospirò osservando le nuvole fuori dalla finestra. Aveva sempre amato farlo, sin da bambina. Le piaceva arrampicarsi sul davanzale della finestra in cucina e giocare a trovare varie figure nel cielo. Sua madre a quel punto rideva, e la prendeva in braccio scuotendo la testa. <<  Mione, sei davvero una bambina con molta immaginazione >>.
Ora però, alla ragazza non andava di giocare. Guardava con fare triste quei grandi batuffoli bianchi senza tuttavia vederli davvero. Pensava a Ron, a quanto fosse distratto quei giorni, a quanto fosse distante.
<< Herm? Ehi, Herm! >>
Si voltò di scatto, trovandosi davanti il volto di Ginevra Weasley, sua migliore amica, nonché sorella del suo ragazzo.
<< Gin non urlare! Sono qui, dimmi >>.
L’amica prese fiato, portandosi una mano al petto. << H-Ho visto… >> all’improvviso si bloccò, come se non fosse sicura di ciò che stava per dire.
<< Senti scusa, ma sono in ritardo. Me lo dici dopo okay? >> Hermione afferrò la borsa coi libri e le diede un bacio sulla guancia. << Ci vediamo dopo a cena >>. Sfoggiò un piccolo sorriso e uscì di corsa dalla Sala Comune di Grifondoro.
Si diresse con più calma verso l’aula di Aritmanzia. Non era affatto in ritardo, anzi era in largo anticipo, ma sapeva dalla faccia di Ginny che quelle che portava erano brutte notizie. Ancora.
Si passò una mano tra i capelli e sospirò. Da quando la Seconda Guerra Magica era finita, Hermione aveva sperato in un un po' di pace. Ma questo non era possibile vero?
Si era messa con Ronald, aveva ripreso gli studi. Eppure, tutto sembrava… sbagliato.
Stare con Ron, all’inizio le piaceva. Lui era molto gentile con lei, anche se un po' impacciato. Le faceva addirittura qualche regalo, visto che la sua situazione economica, sebbene non fosse ingigantita, era migliorata molto.
Tuttavia, ora cominciava a stufarla. Era… possessivo. Nessun ragazzo poteva solamente rivolgerle la parola in sua presenza.
Riscuotendosi dai suoi pensieri, sorrise a Gabriel un ragazzo che frequentava il suo stesso corso mentre lui la affiancava.
<< Ehi Hermione >>.
<< Gabriel >> fece con un sorriso amichevole inclinando la testa. Ultimamente, sorrideva molto più spesso. Forse perché ormai non aveva più i denti sporgenti, o forse perché non era costantemente preoccupata per i suoi migliori amici.
Lui le sorrise nuovamente. << Allora? Come va la vita? >>
<< Oh, tutto bene e tu? >>
<< Alla grande >>
Continuarono a parlare mentre camminavano verso l’aula di Aritmanzia. Ad Hermione, Gabriel stava simpatico. Era quel tipo di ragazzo che non sapeva di essere carino. Era sensibile, e simpatico, ma soprattutto intelligente – caratteristica molto importante in una persona, secondo la ragazza.
Quando raggiunsero la classe, metà degli alunni ancora mancava.
Per Hermione fu un vero sollievo tornare in quel posto così rassicurante.
All’inizio dell’anno scolastico, aveva ricominciato a studiare Divinazione, solo perché era stata praticamente costretta  da Ron e Harry, ma dopo le vacanze di Natale aveva deciso di ritornare a studiare Aritmanzia. Era una materia difficile, questo sì, ma le interessava molto. E, ovviamente, primeggiava anche in quella.
Perciò fino a quel momento non aveva ancora frequentato nessuna lezione di quella disciplina.
Forse fu per questo che rimase stupita nel vedere Draco Malfoy seduto all’ultimo banco intento a leggere disinteressato La Gazzetta del Profeta.


Draco sbuffò svoltando pagina.

“Lucius Malfoy ancora chiuso ad Azkaban. Condannato all’ergastolo. << No comment >> dice la moglie cacciando i nostri inviati. Del figlio Draco Malfoy non si sa ancora niente in quanto…[continua a pagina 8-9]”
Chiuse con rabbia il giornale buttandolo a terra. Poi prese il libro di Aritmanzia aprendolo con forza e cominciando a leggere la lezione del giorno.
<< Che ti ha fatto quel povero libro Malfoy? >>.
Si girò e fissò con un ghigno la ragazza davanti a lui. << Mezzosangue >> batté la mano sul libro aperto. << Beh, i libri hanno fatto diventare te una noiosa So-Tutto-Io, tanto per cominciare >>
 << Beh, io non butto mica i tuoi genitori a terra perché ti hanno fatto nascere >> ribatté lei con un sguardo di sfida.
<< Pensi di essere simpatica, Zannuta? >> Draco si alzò in piedi, avvicinandosi a lei.
Pergamena
Rose
Inchiostro

Inspirò per un secondo e poi le sorrise con fare indifferente. << Ti tirerei un pugno, ma ho paura di prendermi qualche malattia >>.
<< Non sia mai >>
<< Già esatto. Non sia mai prendessi la tua grave malattia mentale >> disse con aria di sufficienza il ragazzo.
<< Che c’è, hai sbagliato aula Malfoy? Qui siamo ad Aritmanzia, non a lezione di ghigni >> fece lei voltandosi e dirigendosi verso un banco occupato da un ragazzo moro con gli occhi azzurri.
Gabriel White, ricordò dopo un attimo. Un saccente Corvonero.
Beh, almeno la Granger e lui potevano fare a gara per rispondere mentre il biondo si faceva un pisolino.
Non degnò di uno sguardo il professor Vector che entrava, si poggiò allo schienale della sedia e chiuse gli occhi con l’intenzione di dormire.
Ma, dopo qualche minuto, si rese conto di non riuscire ad addormentarsi con la voce stridula della Mezzosangue nelle orecchie.
Alzò lo sguardo su di lei e la vide sbracciarsi per rispondere e poi abbassare la mano delusa quando il professore chiamò un altro studente.
Ghignò divertito dal quel suo comportamento infantile e fece per richiudere gli occhi quando una voce lo chiamò.
<< Signor Malfoy >>
Quello sbuffò e guardò il professore. << Si? >>
<< Allora la sa la risposta o no? >>
Malfoy esitò per un istante. << No. Ma mi pare che la Mezzosangue lo sappia, signore >> il tono di scherno era evidente.
<< Cinque punti in meno a Serpeverde per il suo linguaggio a dir poco inadeguato >> fece Vector furioso. << Non s’azzardi mai più a chiamare in quel modo una sua compagna di scuola >>.
Il Serpeverde alzò gli occhi al cielo e si dileguò non appena finì la lezione.
Odiava quella materia. Non capiva proprio perché era costretto a studiarla. Per fare il Medimago non serviva certo Aritmanzia.
Scosse la testa continuando a camminare verso i sotterranei. Non gli andava di fare Pozioni, preferiva bere un po', tanto Lumacorno non se ne sarebbe nemmeno accorto.
Era un professore davvero assurdo.
Salutò con un cenno il suo migliore amico seduto sul divano con una bottiglia di Whisky Incendiario in mano.
<< Zabini >>
<< Draco. Come va? >> ribattè quello. Non aveva la voce impastata, quindi beveva da poco.
<< Bene. Posso? >> chiese indicando il liquore. Non attese risposta e gliela prese dalle mani, bevendone un lungo sorso.
<< Ho saputo di tuo padre, Dra. Mi dispiace >>
<< A me no >> mormorò Draco prendendo un altro sorso.
Non gli piaceva essere trattato come un bambino. Suo padre era ad Azkaban? Bene, affari suoi. Non si sarebbe certo lasciato trascinare giù insieme a lui.
Era Draco Malfoy, per Salazar!
Prese un ultimo sorso e restituì l’alcolico al suo amico.
<< Vado in camera >> annunciò chiudendosi nella sua stanza.
Ne aveva una singola, in quanto Caposcuola Serpeverde.
Esatto, Caposcuola.
La McGranitt doveva essere proprio fuori.
Eppure, ne era lusingato. C’era qualcuno che si fidava di lui, nonostante fosse stato un Mangiamorte.
Quasi involontariamente si portò una mano all’avambraccio destro [*] dove si trovava il Marchio Nero ormai sbiadito.
Si passò una mano trai capelli sbuffando per poi buttarsi sul letto.
Era Draco Malfoy, il Serpeverde più furbo e astuto di tutta la scuola; lo scapolo più ambito del Mondo magico; un Purosangue appartenente a una delle casate migliori.
Era Draco Malfoy.

INTANTO NEL PARADISO DELLE FANGIRL
Ciao a tutti! Sono Ali, e questa è la mia prima storia.
E’ una Dramione (Ma dai?) ambientata dopo la Guerra Magica.
E’ quasi tutta scritta perciò spero di poterla pubblicare regolarmente, e ad una velocità di un capitolo a settimana, visto che la scuola mi impegna molto (mi capirete, devo ancora fare tutti i compiti per le vacanze natalizie!).
Comunque, spero vi piaccia :D

 *perdonatemi, non ricordo su quale braccio fosse il Marchio Nero...
   
 
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