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Autore: Hoshimi_    30/12/2014    1 recensioni
[Cast Shameless]
'' Il giorno del Ringraziamento era una delle poche occasioni nelle quali le famiglie di Noel e Cameron si incontravano: il padre di Noel non aveva mai approvato la loro relazione e non cercava nemmeno di nascondere l'astio nei confronti del compagno di suo figlio; sebbene le loro madri andassero d'accordo, festività del genere risultavano la maggior parte delle volte essere colme di silenzi imbarazzanti e conversazioni piatte, così per quell'anno i ragazzi avevano deciso di invitare per il Ringraziamento alcuni dei loro amici.''
Genere: Erotico, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno del Ringraziamento era una delle poche occasioni nelle quali le famiglie di Noel e Cameron si incontravano: il padre di Noel non aveva mai approvato la loro relazione e non cercava nemmeno di nascondere l'astio nei confronti del compagno di suo figlio; sebbene le loro madri andassero d'accordo, festività del genere risultavano la maggior parte delle volte essere colme di silenzi imbarazzanti e conversazioni piatte, così per quell'anno i ragazzi avevano deciso di invitare per il Ringraziamento alcuni dei loro amici.
Cameron stava fissando con sguardo critico la tavolata colma di pietanze nella sala da pranzo, cercando di trovare qualcosa fuori posto.
''Hey.'' Le braccia di Noel lo circondarono da dietro, per poi posare il mento sulla sua spalla.
Cameron sorrise accarezzando il polso di Noel con il pollice.
''Non sarà così male.'' Gli sussurrò all'orecchio.
L'altro si limitò a sorridere mestamente.
''Non gli andrà bene.
Non gli andrò bene.''
''Non devi andare bene a lui.''
Si girò, avvolgendo a sua volta le braccia attorno a Noel: i suoi occhi esprimevano preoccupazione e allo stesso tempo cercavano di rassicurarlo. Cameron gli rivolse un sorriso sincero ed appoggiò le proprie labbra sulla fronte dell'altro che ad occhi chiusi lo strinse a sé.
In quel momento suonò il campanello.
''Deve essere Jeremy, gli ho chiesto di venire in anticipo.''
Noel andò ad aprire, salutando l'amico ed invitandolo ad entrare.
''Ciao ragazzi.''
Jeremy salutò Cam alzando le mani che stringevano due bottiglie di Jack Daniel's e facendogli un occhiolino.
''Avete cucinato voi?'' Chiese il ragazzo con aria sorpresa affacciandosi in cucina.
''Già. Cameron ha molte doti nascoste a quanto pare.''
A quelle parole il ragazzo gli lanciò un'occhiata penetrante alzando le sopracciglia.
''Ah, chi l'avrebbe mai detto?'' Jeremy stava dando un'occhiata in giro senza notare il gioco di sguardi che stava avvenendo alle sue spalle.
''Già.'' Rispose Noel di rimando continuando a fissare Cameron, il cui cellulare incominciò a vibrare sul tavolo.
Il ragazzo si allungò a prenderlo:
''Mamma?''
Non ricevendo risposta squadrò il telefono con aria confusa.
''Mamma?''
Jeremy si sporse verso di lui.
''Devi sbloccarlo.''
Cameron fece passare il dito lungo lo schermo:''Mamma.
Ok. Arrivo.''
Detto questo, si diresse verso l'entrata urlando al proprio ragazzo:'' Ti avevo detto che quell'aggeggio non faceva per me.''
A quelle parole Noel scrollò il capo ridendo con Jeremy.

Il ragazzo dai capelli rossi aveva raggiunto i genitori nell'atrio dell'edificio in cui abitava per aiutarli a portare al piano superiore un grande pacco che si era fatto recapitare da casa propria.

''Mamma ho bisogno di un favore.'' Disse mentre salivano i piani in ascensore.
''Devi tenere Noel distratto una volta finita la cena.''
La donna lo guardò con espressione confusa ma annuì con un sorriso.
Quando rientrarono nell'appartamento Cameron mandò i genitori in cucina così da poter portare il pacco in camera senza che Noel se ne accorgesse.

Per ultimi arrivarono madre e padre di Noel, seguiti da Justin: la prima non appena vide Cameron lo abbracciò mentre il marito si limitò a bofonchiare un saluto tra sé; non che il ragazzo si aspettasse di più da parte di quest'ultimo; l'amico fu invece felice di rivederlo e non fece caso al comportamento dell'uomo.
Una volta giunti tutti, presero posto a tavola dove erano già state disposte le portate: Cameron e Noel si sedettero l'uno di fianco all'altro, i genitori del primo agli estremi della tavolata e quelli del secondo davanti ai ragazzi, mentre gli amici ai lati.
La cena procedette senza intoppi o silenzi tanto che se la conversazione scemava, Jeremy e Justin erano sempre pronti a farla ripartire, cosa per la quale Cameron fu molto grato loro.

Gli argomenti non mancavano di certo, almeno fino a quando in un attimo di pausa il padre di Noel si rivolse al ragazzo dai capelli rossi che stava direttamente di fronte a lui
''Allora dimmi, Cameron.'' Disse con tono sprezzante fissandolo con gli stessi occhi azzurri del figlio, ma in un modo in cui lui ma l'avrebbe guardato:''Come procede il lavoro?''
L'uomo era a conoscenza del fatto che egli aveva rinunciato ad un'importante occasione per stare vicino a Noel e seguirlo nelle riprese di un film; sapeva dunque di toccare un tasto dolente affrontando quel discorso.
Noel strinse forte la mano del compagno sotto il tavolo senza che nessuno dei presenti se ne accorgesse.
L'altro rispose per un attimo alla stretta ma subito dopo lasciò la presa:'' Devo dire che va alla grande, Signor Fisher.'' Affermò con voce calma e distendendosi sulla sedia, la mano che prima era intrecciata quella di Noel, ora stringeva il suo ginocchio ''Sopratutto perchè ho Noel al mio fianco'' la sua mano risalì con lentezza lungo la coscia esercitando sempre più pressione '' E so di poter sempre contare su di lui.'' Quando ebbe raggiunto l'inguine lanciò uno sguardo di sfida all'uomo.
Noel era vistosamente arrossito e cercava di calmarsi concentrandosi su altro, cosa che gli risultava alquanto difficile fintanto che il ragazzo dai capelli rossi lo toccava in quel modo davanti a sei persone.
''Tu cosa ne pensi Noel?''
Tutti i presenti si rivolsero verso di lui: i genitori di entrambi non sapevano se essere preoccupati o meno, mentre gli amici stavano trattenendo a stento le risate.
Cameron si girò verso di lui con un sorriso malizioso facendogli cenno di rispondere.
Il ragazzo stava stringendo la mano sinistra a pugno sul tavolo:''Io penso'' disse, cercando di mantenere un tono di voce calmo e senza sbalzi ''che sia ora di passare al dolce.''
Si volse con un sorriso beffardo verso Cam che fu costretto a spostare la mano senza minimamente badare al padre che sembrava l'unico a non rendersi conto di cosa stava succedendo tra i due.
''Sono d'accordo.'' Esclamò la madre di Cameron, alzandosi improvvisamente da tavola seguita da Noel, la quale fece un occhiolino al figlio dirigendosi verso la cucina.
''Scusatemi devo assentarmi un momento.'' Proferì il ragazzo scostando la sedia e abbandonando la cena per andare in camera da letto.
Nel frattempo fu servito il dolce, accompagnato successivamente dal Jack Daniel's.
Cameron tornò poco dopo senza dare spiegazioni, rifiutando la torta alle fragole e panna che aveva preparato il suo ragazzo; preferì infatti ad essa un bicchiere di whiskey ambrato che si mise a fissare intensamente rigirandolo tra le mani.
''Tutto bene?'' il bisbiglio di Noel fu appena percettibile.
''Certo.'' Disse l'altro in risposta con un sorriso.


La cena si concluse in maniera tranquilla tanto che nemmeno il padre di Noel sembrava più voler iniziare conversazioni ostili. I genitori dei giovani se ne andarono presto, lasciando a figli e amici la possibilità di parlare in privato: Jeremy era costretto a partire il giorno dopo per le riprese di un film mentre Justin aveva appena finito di girare.
''E voi due come vi state trovando?''
Noel e Cam erano seduti vicini sul divano di pelle nera: il primo accarezzava la mano dell'altro con tocchi leggeri rispondendo al contempo alla domanda:
'' Come avete sentito prima – a questo seguì un'espressione di scuse-'' Cam ha lasciato il posto che gli era stato offerto per accompagnarmi in Canada.''
''Fate proprio coppia fissa allora?''
Entrambi risero a questa affermazione: Noel abbassò lo sguardo con timidezza, non sapendo bene se si aspettasse una vera risposta a quella domanda.
''Staremo a vedere.'' Fu tutto quello che disse l'altro.
''Beh forse è ora che ce ne andiamo Jeremy.''
''Di già?'' Jeremy aggrottò le sopracciglia.
''Devi partire, ricordi?''
''Sì ma saranno le dieci di sera.''
Justin gli lanciò un'occhiata lampante, indicando con un cenno i due ragazzi che stavano sul divano.
''Ah. Vuoi che lasciamo i piccioncini da soli? Bastava dirlo.''
Justin scrollò il capo passandosi una mano lungo il volto contento di notare che gli amici avevano apprezzato il gesto. Li accompagnarono alla porta ridendo e si salutarono con la promessa di tenersi in contatto in futuro.
Cameron chiuse la porta alle loro spalle rilassandosi per la prima volta in tutta la giornata.
''Finalmente è finita.''
La voce proveniva dal divano, dove Noel si era steso in attesa del ragazzo dai capelli rossi. Una volta avvicinatosi Cameron si allungò su di lui, mettendosi a cavalcioni tra i suoi fianchi e facendo leva con le braccia ai lati della sua testa in modo da avere il volto esattamente sopra il suo.
Noel fece scorrere gli occhi azzurri lungo il suo profilo: dai capelli alla fronte per arrivare alla bocca mordicchiandosi al contempo il labbro inferiore.
''Chi ha detto che è finita?''
Noel sollevò le sopracciglia con un'espressione interrogativa ma Cameron non sembrava voler dare spiegazioni.
''Cosa intendi?''
''Mmm?'' Cameron stava premendo il naso contro il collo, sfiorandolo poi con le labbra: risalì la giugulare fino ad arrivare all'orecchio. Le mani di Noel stavano ormai sollevando il maglione che portava quando gli sussurrò scandendo lentamente le parole:
''Vieni
in
camera.''
Cam si tirò su con aria divertita e si allontanò.
Noel rimase ancora qualche secondo sul divano cercando di rallentare i battiti del suo cuore.
Si alzò poi a sua volta attraversando il corridoio e spingendo piano la porta socchiusa della stanza.
Appena entrato fu investito dal profumo di fragola e cannella: la camera era avvolta dalla luce di dozzine di candele rosse sparse su ogni ripiano o mobile, che le conferivano un'atmosfera accogliente e sensuale.
Cameron era accucciato a terra, intento a sistemare qualcosa. Il ragazzo dagli occhi blu si avvicinò fino a quando davanti a lui non vide ciò che l'altro nascondeva con la schiena: un giradischi.
Pochi istanti dopo le note di un pianoforte riempirono la stanza:
''Oggi è il giorno dei ringraziamento.
Volevo ringraziarti di esistere.''
''Sing me to sleep, sing me to sleep...''
Cameron prese Noel per mano a lo avvicinò a sé facendo scivolare le braccia sulla sua schiena.
''And then leave me alone...''
Noel appoggiò il proprio volto sul petto di Cam, il quale a sua volta posò la guancia sopra la sua testa inspirando profondamente.
''Don't feel bad for me... I want you to know...''
Stavano ondeggiando cullati da quella melodia.
''Deep in the cell of my heart...''
Noel si scostò appena in modo da poter baciare Cameron.
Appoggiò delicatamente le labbra sulle sue, aprendole come se fossero state fragili e strofinando la lingua sull'altra con la stessa lenta cadenza della canzone che ormai stava lentamente sfumando in sottofondo.
Cam rispose a quel tocco aumentando la stretta sui fianchi di Noel che gli circondò il capo con una mano aggrappandosi ad esso.
Il contatto tra le loro lingue divenne sempre più febbrile tanto che nessuno dei due dava all'altro il tempo di respirare, trasformando ogni respiro in un affanno.
Retrocessero avvinghiati l'uno all'altro fino a che Noel non si adagiò sul letto strattonando Cam per il maglione sopra di sé: allargò le gambe in maniera che il corpo del ragazzo potesse avvilupparsi meglio al suo.
Le mani di Noel si fecero strada lungo il torace di Cameron fino a raggiungere i lembi del pullover e da lì si infilarono sotto ad esso: il ragazzo rabbrividì a quel tocco freddo che ora risaliva i fianchi fino a cingere le spalle premendo il ragazzo ancora di più contro di sé.
Noel fece dunque leva con le braccia e rotolò sopra al ragazzo bloccandogli le spalle contro il cuscino: nonostante facesse forza contro di esse Cam riuscì a sollevarsi fino a sfiorare il viso dell'altro.
Le candele sul comodino gli illuminavano il volto, facendo risaltare il rosso fuoco dei suoi capelli tanto che sembravano un mare nero attraversato da fiamme; perfino le sue labbra apparivano più rosse, la sua lingua più calda specialmente ora che la stava passando lungo il profilo della sua mascella.
Le braccia di Noel si spostarono nuovamente lungo la linea del ventre con l'intento di svestire Cam: gli tolse il maglione con foga buttandolo alle sue spalle non dandogli quasi il tempo di alzare le braccia per farselo sfilare.
La lingua dell'altro tornò sul suo collo, arrivando appena sopra la scapola dove il ragazzo morse la pelle con respiro affannato quasi volesse assaporarla fino dentro la carne tanto che Noel pensò che non avesse addentato il quel modo nemmeno il tacchino che avevano mangiato a cena.
Le sue mani stringevano nel frattempo i polpacci percorrendoli avanti e indietro, affondando nel tessuto dei jeans nel vano tentativo di raggiungere la pelle sottostante.
Noel, il quale stava tenendo tra le mani il collo di Cam, lo costrinse a staccarsi dal suo collo per baciarlo a propria volta seguendo la linea della carotide dove erano percepibili i battiti accelerati del suo cuore contro le propri labbra; i baci si facevano via via sempre più bramosi fino a quando non raggiunse il petto e avvolse la propria lingua attorno al capezzolo di Cameron, il quale emise un gemito reclinando la testa all'indietro.
Continuando a passare la lingua circolarmente, Noel allungò una mano verso il bassoventre fino a slacciare il bottone dei jeans neri che l'altro stava indossando: li abbassò velocemente cercando con smania l'elastico dei boxer e afferrando il membro di Cameron.
Quest'ultimo a sua volta gli tirò giù i pantaloni fino al ginocchio e avviluppando
le proprie gambe attorno al bacino di Noel gli rotolò sopra.
Il ragazzo dagli occhi azzurri si accasciò tra i cuscini: il profumo emanato dalle candele lo stava avvolgendo rendendo piacevole ogni respiro ed eccitante ogni movimento. Cam si stagliava sopra di lui con le mani appoggiate lungo le sue costole, a cavalcioni del suo bassoventre con i pantaloni sbottonati a metà: cominciò a massaggiargli il torace muovendo al contempo il bacino in maniera da strusciarsi lungo l'addome di Noel, il quale emetteva respiri soffocati inarcando la schiena contro l'inguine dell'altro.
Cameron si dimenava sempre più rapidamente fino a far dire a Noel in un gemito:
''Cam ne ho bisogno.''
A quel punto gli permise di abbassargli definitivamente pantaloni e boxer, infine gli fece aprire le gambe accogliendo tra di esse il suo membro: il ragazzo dai capelli rossi appoggiò le braccia contro la spalliera del letto mentre con il bacino spingeva il pene nel retto dell'altro.
Noel si allungò fino a stringere i polsi dell'altro tra le mani: ogni volta che il suo pene lo penetrava più a fondo provava maggiore godimento, ampliato dai respiri ansanti di Cameron sopra di lui.
Un calore crescente si stava propagando per tutto il suo corpo eccitandolo fino a che non raggiunse l'orgasmo venendo sopra al ragazzo dai capelli rossi.
Quest'ultimo lo sbatté contro la parete più forte muovendo ancora il bacino fino ad avere un amplesso, dopo di che si stese sospirando lungo il corpo di Noel.
Entrambi avevano il fiato corto e le guance arrossate.
Per calmare il respiro Noel passò le mani lungo la schiena di Cameron, tracciando delle linee lungo la spina dorsale, formando dei cerchi attorno alle spalle e alle ossa sporgenti.
Cam si rilassò fino ad inspirare ed espirare normalmente: allungò le braccia sotto la schiena di Noel e avvolgendo le gambe tra le sue.
Sembravano immersi in una bolla fuori dal tempo, al sicuro e senza preoccupazioni, l'uno aggrappato alla stretta dell'altro.
Cameron non riusciva a smettere di guardare gli occhi azzurro cielo di Noel, il suo sorriso felice, i capelli biondi tra i quali stava passando le dita intrecciandole con lentezza in un movimento che sembrava calmare entrambi tanto che l'altro chiuse gli occhi sospirando.
Non sapeva se si fosse addormentato o meno, ma iniziò comunque a cantare piano, stringendolo a sé:'' Sing me to sleep....''

  
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