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Autore: DaughterOfHades    31/12/2014    8 recensioni
Preso dal testo:
"Appostati così tra i cespugli, cominciarono a spiare ciò che aveva attirato la loro attenzione.
Nico di Angelo e Will Solace, a pochi metri da loro, a quanto pareva erano presi da una coinvolgente conversazione che vedeva il figlio di Ade troppo partecipativo per i suoi standard. Certo, non stava mica sorridendo o parlando a voce alta, ma c’era qualcosa nella sua espressione che lasciava trapelare l’interesse in ciò che stava dicendo l’altro. Jason e Percy, che senza nessuna modestia si reputavano i suoi migliori amici, trovarono il coinvolgimento del giovane Nico alquanto insolito e il loro interesse fu accresciuto da quel pizzico di gelosia fraterna, o addirittura paterna, nei confronti del ragazzino."
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sarebbe stato un pomeriggio tranquillo come tanti al Campo Mezzosangue, se solo non fossero risuonate le voci concitate di due dei più potenti semidei  dell’epoca. Ormai, senza quei due, il Campo sarebbe sembrato così vuoto … o semplicemente normale.
Il discorso era iniziato da un semplice commento di Jason sulla temperatura dell’acqua della doccia, a cui Percy aveva ribattuto scherzosamente sull’aria afosa di quella mattina, dopodiché il tutto si era trasformato in uno scambio di opinioni, che man mano si era fatto sempre più acceso fino a diventare un dibattito, che dopo una mezz’ora era sfociato in una discussione che in poco era diventata un vero e proprio litigio. 

“TI STO SOLO DICENDO CHE L’ACQUA SERVE A TUTTO, A TUTTI, E QUINDI E’ DECISAMENTE MEGLIO DELL’ARIA, GRACE”

“SE NON POTESSI RESPIRARE, DI CERTO NON TE NE FREGHEREBBE NULLA DELL’ACQUA, JACKSON.”

“L’ARIA FA SCHIFO.”

“VIENIMELO A DIRE MENTRE TI STARÒ STROZZANDO”

Le loro urla erano rimbombate per tutta la mensa fino a che Annabeth non aveva deciso di intervenire e, non riuscendo a sedare la faida, aveva preso Percy  per un orecchio,  lasciando Jason a Piper, ed insieme li avevano abbandonati alla loro discussione nel bel mezzo di una radura distante quanto bastava dalle zone più frequentate.

“Beh, allora se l’aria continua a farti tanto schifo, vediamo chi arriva prima in cima alla collina!” azzardò con aria di sfida. “Però tu non devi provarci neanche a respirare, allora forse, se arrivi anche primo, avrai ragione. Cosa impossibile, direi”

“Impossibile? Niente è impossibile per Percy Jackson.“ il sorrisetto soddisfatto che comparve sul viso del ragazzo non faceva altro che aumentare la voglia nel prossimo di assestargli un paio di sberle. “Tu però dopo non berrai fino a domani, no?” terminò, con l’aria di chi la sa lunga.

“Puah, la tua lurida acqua non mi serve.”

“E cosa me ne dovrei fare io della tua aria tossica?”

“Vedrai” dissero all’unisono, prendendolo come un affronto che alimentò la voglia di prevalere l’uno sull’altro.

Lanciandosi occhiate in cagnesco decisero fra strepitii e borbottii il punto di partenza per la loro gara, avendo ovviamente la fortuna di non dover camminare a lungo per trovare una collina da usare per i loro fini. Si posizionarono per lo scatto solo dopo aver protestato una volta o due sul fatto che secondo l’uno, l’altro era sempre più avanti della linea di partenza, alla fine contarono fino a tre e iniziarono la corsa sotto lo sguardo curioso di alcune ninfe. L’originario vantaggio di Percy svanì appena esaurì l’aria nei polmoni, occasione che permise a Jason di superarlo allegramente e arrivare in cima per primo. Percy, paonazzo e stremato riuscì a restargli comunque alle calcagna, mantenendo anche la promessa fatta del non prendere aria, ma morente, al traguardo, collassò addosso al figlio di Giove che, stanco e al limite della collina, cadde sotto il suo peso. Iniziarono a ruzzolare giù in un ammasso confuso di gambe, braccia e parti del corpo non meglio identificate, ritrovandosi in un attimo ai piedi del rilievo tra cespugli pungenti di bacche selvatiche.
Versi amorfi emersero da quell’intricato ammasso, fino a che si iniziarono a distinguere mugugni confusi che suonavano molto come richieste di soccorso, dai quali poi si indentificarono parole vere e proprie.

“L-levati di dosso, i-idiota!” agonizzò Jason da sotto il moro. “Il tuo gomito sta per perforarmi lo stomaco”

“Non trovo la mia gamba” si lagnò l’altro con aria drammatica “Dov’è?” chiese stupidamente “Il tuo corpo mi sta schiacciando!”

“Ma se tu mi stai addosso! Obeso! Cosa hai mangiato a pranzo? Grasso di ciclope?!” strabuzzò in risposta, tentando di buttarlo giù con le sue sole forze prima di accorgersi di aver perso sensibilità al braccio che riusciva a muovere, anche se solo di poco.

“Parla Mr. Snellezza” farfugliò Percy, cominciando a dare leggere testate contro il petto di Jason, pensando di poter, in quel modo, fare qualcosa per la sua situazione.

“Snellezza? Ma come parli? E piantala di autolesionarti con l’aiuto del mio corpo!” strepitò, sbuffando rumorosamente.

Percy, ignorando il commento del cugino, era sul punto di assestargli un colpo più forte dei precedenti quando, alzando la testa più del dovuto...
“Whoo.”

Jason, capendo le sue intenzioni aveva chiuso gli occhi, ma non sentendo la botta li riaprì, confuso.
“Cosa…?” gli chiese, reclinando la testa all’indietro fino a che non riuscì ad avere le stessa visuale del ragazzo sopra di lui “Aaaahw”

Ignorando tutto il vittimismo che aveva sbandierato solo pochi minuti prima, Percy si divincolò velocemente da quella situazione con l’intenzione di non  perdersi nemmeno un secondo di ciò che stava avvenendo a pochi metri dal loro nascondiglio improvvisato. Jason fece lo stesso: si tirò su e si mise in ginocchio accanto all’altro. Appostati così tra i cespugli, cominciarono a spiare ciò che aveva attirato la loro attenzione.
Nico di Angelo e Will Solace, a pochi metri da loro, a quanto pareva erano presi da una coinvolgente conversazione che vedeva il figlio di Ade troppo partecipativo per i suoi standard. Certo, non stava mica sorridendo o parlando a voce alta, ma c’era qualcosa nella sua espressione che lasciava trapelare l’interesse in ciò che stava dicendo l’altro. Jason e Percy, che senza nessuna modestia si reputavano i suoi migliori amici, trovarono il coinvolgimento del giovane Nico alquanto insolito e il loro interesse fu accresciuto da quel pizzico di gelosia fraterna, o addirittura paterna, nei confronti del ragazzino.

“Ma cosa stanno facendo?” chiese Jason, scandalizzato.

“Sono troppo vicini!” diede manforte Percy, con gli occhi sbarrati.

Continuarono a fissarsi sospettosi, incapaci di formulare pensieri che andassero al di fuori della loro situazione di incredulità, finché Jason non ruppe il silenzio.

“Sta socializzando” sussurrò il biondo, restando con le labbra socchiuse.

“Potrebbe starsi facendo degli amici al di fuori di noi” aggiunse l’altro, e dalla gelosia iniziale si cominciò a distinguere una sorta di orgoglio.

“Sembrano più vicini di come starebbero degli amici” commentò scettico.

“Forse sono migliori amici” la buttò lì Percy, poco convinto.

“Ma NOI siamo i suoi migliori amici” disse risoluto, l’altro.

Uno scintillio si accese negli occhi di entrambi, e fu il figlio di Poseidone a dar voce a quel pensiero.
“Si stanno frequentando!” proclamò eccitato.

“Frank e Hazel si stanno frequentando, e si comportano in modo un po’ diverso”

“Allora sono una coppia!” esordì ancora più su di giri.

“Tu e Annabeth ed io e Piper siamo delle coppie…”

“ Allora... Il fidanzamento è prossimo!” quasi gridò.

“E… OH! Il matrimonio! Ovvio! Certo!”

“Ci sono così tante cose da fare!”         

”Saremo i testimoni di Nico.”

“Ovvio, e chi altri?”

“E se scegliesse Reyna…?”

“Saremo i testimoni. Nessuna ipotesi.”

”Organizzeremo la cerimonia qui, al Campo”

“Istituiremo un enorme tendone azzurro addobbato di blu, sarà perfetto!”

“Taci. Non è il tuo matrimonio. Dobbiamo mettere un tendone colorato e fare le decorazioni nere, per simboleggiare la loro unione”

“Non sarà un po’ macabro?”

“Nico è macabro e loro si amano per quello che sono, le due cose si completeranno. Sarà così romantico!”

“E sai cosa sarebbe ancora meglio? La benedizione di Afrodite, così che acquisirebbe quell’aura…”

“Giusto, chiederò a Piper!”

“IDEA! Rendiamo il tutto originale, organizziamo un matrimonio a sorpresa senza che loro lo sappiano!”

“Geniale!”

“…”

“…”

“…”

“Ma sarà legale sposarsi a quattordici anni?”

“Ma certo! Le regole sono diverse qui! N-no?”

“Ovviamente, che idiota! Quindi, stavamo dicendo?”

Persi nelle loro elucubrazioni mentali non si accorsero che intanto Nico e Will si erano allontanati, ma non aveva molta importanza: i loro piani ormai puntavano troppo in alto per dare importanza a cose futili come la coppia interessata.


                                                                                              ***
 
Arrivati alla sera avevano già organizzato tutto nei minimi dettagli, spostandosi dal cespuglio alla cabina di Zeus per perfezionare il tutto anche sotto l’aspetto materiale. Avevano, fra litigate e ipotesi, compilato una esaustiva lista degli invitati (déi, semidei, ninfe e satiri al completo); avevano già pensato a come organizzare lo spazio della mensa per il ricevimento, scrivendo su post-it anche la disposizione degli invitati per tavoli, dandosi un posto d’onore accanto agli sposi; poi, per la cerimonia, avevano designato il cortile davanti la Casa Grande. Inoltre avevano scarabocchiato bozze oscene per i modelli dei vari vestiti, sia loro, sia dei piccioncini, e anche quelli di alcuni membri che reputavano importanti – come quello di Chirone, che avevano scelto come colui che avrebbe officiato la cerimonia, e per il quale si erano sbizzarriti in tutta la loro fantasia dando il meglio nel rappresentare graficamente un completo che andasse dal corpo umano fino agli zoccoli, coprendo anche la coda.
Avevano temporaneamente abbandonato i piani sotto lo sguardo severo della statua del re degli déi per uscire a prendere un boccone, continuando comunque a parlarne dai due tavoli, usando modi alquanto particolari per comunicare fra loro. Il picco si ebbe con l’idea di Percy di incidere sulla propria bistecca un messaggio in codice per l’amico al tavolo affianco.
Si erano alzati, dopo essersi abboffati a dovere, e avevano lasciato il fulcro della vita sociale del Campo per ultimare i preparativi e andare a spedire gli inviti per tutti coloro sulla lista. Dopo aver infilato tutte le buste in una borsa, si diressero verso la loro prima meta, la cabina 11, per affidare il compito della diffusione e, di conseguenza, invitare i figli di Hermes alla cerimonia. Nel mentre, tutti occupati ancora a discuterne, non si accorsero di aver praticamente travolto un’altra coppia di spensierati passanti.

“Ma cos-“ una voce soave li risvegliò dai loro discorsi.

Abbassarono il capo verso i poveri sventurati e Jason si accorse di avere un Nico spiaccicato addosso.

“Ma guarda chi c’è!” iniziò Jason, facendogli un sorrisone.

“Qual buon vento!” concluse Percy con la stessa faccia, facendo l’occhiolino a Will.

“Stavamo giusto parlando di voi!” dissero all’unisono, con dell’espressioni che Nico non reputò affatto rassicuranti. Quindi, afferrando il polso dell’ingenuo Will, iniziò ad indietreggiare, portandoselo dietro a forza.

“Perché?” chiese il figlio d’Apollo, sorridendo genuinamente ad entrambi. Nico tentò di assestargli una gomitata, ma finì per avvinghiarsi al suo braccio, guardandosi intorno disperato nella ricerca della via di fuga più veloce.

‘”State insieme oramai” asserì Jason, continuando a sorridere.

“E’ ufficiale!” confermò Percy.

“Sì!” esclamò Will, spontaneamente, abbastanza entusiasta della cosa.

“No!” si affrettò Nico, con una vena disperata nella voce. Com’era innocente quel biondino al suo fianco, pensò il figlio di Ade.

“Ma come Nic-“ fece stupito il coetaneo, voltando il capo verso il ragazzo con aria interrogativa.

“Non dar loro troppa confidenza” tagliò corto, senza neanche guardarlo.

“Ma sono i tuoi migliori amic-“ continuò, confuso.

In tutto questo non si erano  accorti degli sguardi famelici dei due di fronte a loro, che assistettero alla scena come se i loro sogni si stessero materializzando davanti ai loro occhi.

”Ahw, Grace, che regalo gli facciamo?” esordì Percy, gli occhi a cuoricino.

“Qualcosa per la casa, i neosposi ne hanno sempre bisogno!” lo assecondò Jason, con la stessa espressione.

“Che cos-“ cominciò Will, improvvisamente sconvolto.

“VEDI?!” strepitò il più giovane, rosso come un peperone, non sapeva se per la rabbia o per l’imbarazzo.

Gli altri due, dal canto loro, fecero come se i ragazzi non avessero aperto bocca e tutti eccitati si affrettarono a dire loro la sorpresa che avevano organizzato.

“Uh, ci stavamo dimenticando il punto della questione!” aggiunse Percy, lanciando un’occhiata eccitata al suo compare.

“D’altronde, ci sono state così tante cose a cui pensare” borbottò Jason, con una punta di soddisfazione nella voce al pensiero che però avevano finito tutto in bellezza.

“Questa però è la cosa più importante, vi abbiamo incontrato giusto giusto nel cammino verso la realizzazione del nostro primo regalo per voi!” continuò il primo.

“Sarete gli ospiti d’onore, credeteci” un mezzo sorriso fece increspare la minuscola cicatrice sul labbro superiore del figlio di Giove, mentre i due li guardavano terrorizzati: ormai anche Will si era reso conto della situazione critica in cui erano.

“Ragazzi, che cosa cavol-“ la domanda di Nico fu interrotta dall’annuncio del ragazzo dagli occhi verdi.

“La cerimonia è domani alle dieci in punto, i vestiti saranno da voi entro stasera sul tardi. Mi raccomando, puntuali! Ed inoltre, Will, visto che sei il più grande e ti abbiamo visto come il perno della coppia, sarebbe il caso che tu scrivessi un paio di righe per condividere l’amore che provi per il nostro Nico davanti a tutti gli invitati” terminò.

“Ci avete organizzato una festa di fidanzamento?!” chiese Will, boccheggiante.

“Meglio!” esclamò Jason, mentre entrambi cacciavano un sorriso smagliante.

“Un matrimonio!” concluse Percy, cominciando a saltellare sul posto.

La dolce sinfonia di imprecazioni da parte di Nico, in più di una lingua, si perse nell’aria della notte mentre al suo fianco, un Will ridotto in uno stato semi-catatonico aveva afferrato la mano del suo ragazzo nell’unico intento di mantenersi all’in piedi. Ma il gesto, interpretato in modo romantico dagli organizzatori dell’evento, non fece altro che dare il via ad innumerevoli “Aaawh” e”Ooowh” .
 



[[ Piccola One-Short incentrata sulla pazzia di Jason e Percy che, con il loro odio-amore, si ritrovano a far fronte comune per immischiarsi nella vita sentimentale del povero Nico! I personaggi sono leggermente OOC, ma come potevamo non mettere due menti diaboliche insieme a questo modo? 
Siamo aperte a qualunque critica, quindi lasciate recensioni, positive e negative, anche solo per farci sapere che cosa ne pensate!
Grazie mille per averla letta!

[Solangelo-Solangelo-Solangelo-Solangelo]
  
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