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Autore: laFangirl    31/12/2014    1 recensioni
I Fremione vanno a pranzo da Harry e Ginny, ma l'occhialuto ha qualche problema con le mensole e con... Fred! Sì, perché il cognato non è un buon esempio per i bambini! Quindi, tra tentate fughe, discussioni e smaterializzazioni, vedremo Harry, Ginny, Fred ed Hermione in...Hair Colors!
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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-Ouch!
 
-Harry, stai bene?
 
-Ahi...si, grazie- rispose l'uomo dal corridoio. Non stava bene, in realtà: aveva appena sbattuto la testa contro una mensola in corridoio; abitava in quella casa da tre anni, ormai, e ancora prendeva dentro alle mensole. Era segno di pazzia, o quantomeno di problematiche menali.
 
-Allora, tesoro, com'è andata stamattina?- Ginny, sua moglie, con un grazioso grembiulino rosso da cuoca e un coltello in mano, corse fuori dalla cucina ed andò a baciare il marito, ancora intento a massagiarsi la testa.
 
-Oh, bene, dai. Ma che accoglienza calorosa, amore...dimmi, di cosa hai bisogno?
 
-Non sono te, cucciolino, non cerco di corrompere le persone per ottenere ciò che voglio.- urlò la donna, tornando in cucina -tanto ho già fatto.- aggiunse poi, sottovoce.
 
-Cosa?
 
-No, niente...vai a cambiarti, dai, che mangiamo
 
Sospettoso, Harry salì in camera, e cominciò a spogliarsi; stava togliendosi la maglia, quando sentì il campanello suonare, e Ginny urlare:
 
-Vado io! 
 
Harry era orripilato: non voleva vedere nessuno. In più, non sapeva chi fosse il loro ospite con certezza, ma aveva un'idea: un'idea di certo non gradita.
 
 
 
Fred ed Hermione erano appena tornati dalla luna di miele, ai Caraibi, uno splendore, quando Ginny si era materializzata di fronte alla loro porta, e li aveva invitati a pranzo da loro; non aveva specificato se Harry era d'accordo o meno, perché era subito scappata via. 
 
Tra Harry e Fred c'era, come dire, un piccolo problema legato ai capelli di Harry: Fred, un giorno, a pranzo dai Potter, aveva fatto un simpatico scherzo all'occhialuto, e gli aveva colorato i capelli di giallo grazie ad una polverina mischiata nella zuppa che stava bevendo; gli aveva anche nascosto gli occhiali, ed Harry senza occhiali era una talpa. Quindi, il moro prima aveva girato per ore cercando gli occhiali, nascosti nella tasca del cappotto del cognato, e poi era andato a vedersi allo specchio: avrebbe preferito non farlo, ma era stato costretto dai bambini, che stavano ridendogli dietro da quando era successo. In effetti, i suoi figli lo avevano preso in giro per una settimana, dopo l'accaduto.
 
Quindi, erano passati sei mesi dall'ultima volta che Fred ed Hermione erano andati da Ginny ed Harry, anche solo per prendere il caffè. Fred si stava vestendo al meglio, per fare buona impressione e far credere al cognato di essere cambiato, quando Hermione gli urlò di correre da lei: sembrava spaventata, quindi Fred corse subito dalla moglie. La trovò ranicchiata in un angolo in bagno, che si copriva il volto con le mani; pensò che fosse bellissima, anche in quelle condizioni, la sua strega preferita. 
 
-Herm, che succede?- chiese, preoccupato, il rosso: sua moglie era una donna forte, non si spaventava per cose semplici, tipo i ragni nella vasca. 
 
Fu costretto a ricredersi.
 
 
 
-Che cosa?!- Harry Potter sbraitava contro sua moglie, di torceva i capelli e camminava nervosamente su e giù per il bagno: avevano lasciato Hermione e Fred soli in soggiorno per scambiare pacatamente due parole prima di pranzo; con una scusa, ovviamente
 
-Tu hai invitato chi? Tu non li hai invitati a pranzo, li hai invitati al funerale della mia dignità! Lui non è un buon esempio per i bambini, lo sai.
 
-Abbassa la voce! Lui è mio fratello, si chiama Fred, ed, inoltre, è anche loro zio.- rispondeva, cercando di mantenere la calma, Ginny.
 
-Si, si, ma...no!
 
-Harry, fai un discorso coerente, per l'amor del cielo!- gli rispose sua moglie, cercando di non alterarsi: la sua pazienza era già stata messa a dura prova da Lily, che non voleva alzarsi, né mettersi il vestito giallo con la gonna; Lily Luna si vestiva sempre da maschiaccio, e fargli mettere i vestiti era un'impresa.
 
-Ma Ginny, loro...lui...Hermione...non va bene!
 
-Ora basta, tu e Fred dovete rappacificarvi, quindi adesso torniamo giù e tu cominci una discussione civile con mio fratello. 
 
-E di cosa...
 
-Di quello che vuoi, Harry, hai quarant'anni, parla di quiddich, di lavoro, soldi, donne, non lo so!
 
E se ne andò, sbattendo la porta bianca del bagno.
 
 
 
Ginny si fermò un attimo sulle scale, davanti allo specchio appeso sul muro, per sistemarsi i capelli, poi sorrise al suo riflesso: si sentì parecchio stupida nel farlo, ma era necessario, non doveva mostrare nulla ai suoi ospiti.
 
Tornò in salotto, dove trovò la coppia seduta sul divano di pelle verde, davanti al fuoco, Hermione intenta a guardare i libri presenti nella libreria di fianco al camino, Fred che faceva uno strano balletto con i piedi, mentre se li fissava intensamente: capì subito che avevano appena smesso di parlare di Harry. Suo marito si era fatto vedere per mezzo minuto prima di scomparire al piano superiore, con la scusa del bagno. Non era sembrato molto normale nemmeno a lei, figurarsi alla coppia in visita.
 
"Sicuramente avranno pensato che mio marito è impazzito" pensò; si rabbuiò per un secondo.
 
-E allora, i...bambini?- chiese Fred, con evidente imbarazzo, cercando di spezzare la tensione nella stanza.
 
-Dalla mamma- rispose Ginny -Harry li ha portati dalla nonna prima, perché...non li vedeva da tanto tempo; la mamma,intendo.- tentò di rispondere Ginny; era vero a metà: Harry li aveva portati dalla nonna appena resosi conto di chi erano i loro ospiti; li aveva presi e si era smaterializzato da Molly con tutti e tre i figli, apprendendo con gioia che anche Hugo e Rose erano lì: un motivo in più, per i ragazzi, per rimanere. 
 
-Ah- disse Fred.
 
-E Harry dov'è?- chiese Hermione: aveva un espressione leggermente impaurita sul volto, Ginny non capiva perché; sperava non a causa di suo marito.
 
-In bagno, si sta lavando, era appena tornato dal lavoro quando siete arrivati, quindi è andato a sciaqcuarsi e a cambiarsi- disse Ginny: parlava in fretta, era agitata; Hermione lo aveva notato, le rivolse un occhiata interrogativa, ma la rossa scosse impercettibilmente la testa, e poi fece un sorriso di scuse. Fred non si accorse di nulla. 
 
-Vado a chiamare mio marito, aspettate un momento- dichiarò Ginny, e scomparve su per le scale.
 
 
 
Harry stava cercando di fuggire dalla finestra della camera dei ragazzi, quella che dava sul giardino sul retro, ed era al piano terra: sperava di farsi meno male, nell'eventualità fosse caduto; davvero, non poteva farcela, tutto il pranzo con Fred, magari seduti vicini o di fronte. No, doveva fuggire, ed in fretta. Mise un piede sul davanzale, e si diede la spinta per aggiungere anche l'altro. Ma, come a confermare che la sua giornata sarebbe stata brutta in ogni caso, scivolò in avanti, verso l'esterno: e, come suo zio Vernon un milione di anni prima, cadde nella siepe dell'aiuola. Quella volta con lo zio, però, altre due persone, sua moglie e suo figlio, erano pronti a salvare il malcapitato: Harry era da solo, sul retro, in una siepe. 
 
-Sei fregato- si disse: se avesse provato ad urlare, si sarebbe capito che aveva provato a scappare; già vedeva la faccia contrariata di sua moglie, e quelle stupite dei loro ospiti. Se fosse rimasto lì, comunque avrebbero provato a cercarlo, dopo un po', e il finale sarebbe stato lo stesso. No, rimaneva solo provare ad alzarsi: Harry si tirò indietro per darsi lo slancio, ma proprio quando avrebbe dovuto tirarsi su, sentì uno strappo alla schiena. Rimase bloccato: colpo della strega, lo chiamavano i babbani.
 
"Ma che simpatici", ironizzò Harry, bloccato, dolorante e solo nella siepe sul retro del suo giardino. Poi si ricordò: era un mago, e aveva la sua bacchetta. 
 
 
 
Era stata avventata? Sì, decisamente sì. Sciocca? Forse. Sapeva che fra suo marito e suo fratello non correva buon sangue, ma aveva solo provato a rappacificarli; aveva organizzato un pranzo, un semplice pranzo: cosa poteva mai essere un pranzo? Suo marito era il Ragazzo Sopravvissuto, un Auror, il Prescelto, e non era riuscito a sopportare la tensione di un paio d'ore con Fred, un suo amico dai tempi della scuola, tra l'altro, oltre che cognato, ed Hermione, la sua migliore amica, da sempre. A dire la verità, non li aveva visti nemmeno per dieci minuti, era scappato prima; o almeno, ci aveva provato. Ma le sue abilità atletiche erano andate a farsi benedire da quando aveva tagliato il traguardo dei quaranta: della serie "Harry Potter ha quarant'anni ed è sopravvissuto a Voldemort per un'infinità di volte? Oh, beh, si ucciderà saltando da una finestra per scappare dal cognato, poiché avrà perso tutte le doti atletiche, ammesso che le avesse mai avute". Quindi, quando suo marito si era materializzato in soggiorno ricoperto di sangue. Davanti agli ospiti, ovviamente, i quali, da seduti sul divano comodamente, balzarono in piedi senza sapere di preciso cosa fare: Hermione, nel panico, blaterava su argomenti ai più ignoti: 
 
-La hortensia hortes cura tutto, Ginny! Dove ne trovo un po'? Ma Harry, cosa ti è successo? 
 
E via dicendo. Dal canto suo, Fred aveva deciso di interessarsi improvvisamente alla cucina, quindi aveva cominciato a sfogliare: "Cucina e bacchette", molto interessato al pollo al Whisky Incendiario.
 
E poi Hermione, folgorata da un'illuminazione iprovvisa, uno squarcio di luce nelle buie tenebre, aveva esclamato:
 
-Lord Voldemort! È tornato, Harry? 
 
Non si capiva se fosse seria o se scherzasse, fatto sta che Fred e Ginny scoppiarono a ridere assieme; Harry era troppo dolorante per anche solo accennare un sorriso, ma più tardi fece sapere che l'improbabile spiegazione dell'amica l'aveva divertito, anche se, al momento, non s'era notato, poiché il dolore era troppo per pensare di esprimere emozioni gioiose. 
 
 
 
Seduti a tavola, i quattro si gustavano il pranzo offerto dai Potter, e si raccontavano le vicende della mattinata:
 
-...e poi, sono caduto in un roseto, anche se pensavo fossero solo spine! Ma stavo cercando di liberarmi dalla siepe, avevo la schiena bloccata, e non capivo nulla.- raccontava Harry, fra le risa generali. Inforcò la pasta:
 
-Eh, ridete, ma faceva davvero male, quella roba!
 
-Un roseto, Harry?- chiese innocentemente Ginny.
 
-Sì, anche se più che roseto era uno spin-eto!- e rise. Nessuno gli si unì, e la risata si spense presto.
 
-Il mio roseto, Harry?- insistette Ginny, quella volta minacciosa, gli occhi ridotti a due fessure. 
 
-Può...può essere...ma ne parliamo dopo, eh? Sì, dai, e tu che racconti, Herm?- svicolò l'occhialuto, spaventato: la bella rossa sapeva essere molto minacciosa, all'occasione. 
 
-Stamattina mi ha fatto prendere un colpo per un ragno! L'avrei uccisa! Un ragno!- si intromise Fred.
 
-Herm?- Harry, sconcertato. -Ma sei davvero tu?-
 
Hermione lo fulminò con lo sguardo, e non rispose.
 
Ma, nel marasma generale, successe una cosa strana: i capelli di Harry si tinsero di rosso; somigliava ad uno Weasley, così conciato. Tutti i presenti lo notarono, e tutti ebbero il buon senso di tenere la bocca chiusa: i due si erano appena rappacificati, meglio tacere, tanto gli scherzi di quel genere erano momentanei. Ma Fred si appartò un attimo, con la scusa del bagno, e rise, rise, rise per cinque minuti buoni, dove nessuno poteva sentirlo: l'aveva scampata un'altra volta. 
 
 
 
 
 
Ok...beh, questa roba senza senso mi è venuta in mente un po' alla volta, e ci ho messo anche del tempo a scriverla, pensate! Poprio così, esatto, non ho nulla da fare, ed esatto! sono una Fremione accanita, e guai a chi mi tocca Fred :3...se vi è piaciuta, lasciate una recensione, se non vi è piaciuta, lasciate una recensione, se l'avete trovata neutra, c'è anche un tasto per lasciare una recensione neutra, toh! Proprio qui sotto | | (è una freccia). Scusate 
 
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eventuali errori, grazie a chi è arrivato fin qui, anche se mi ha maledetto in giamaicano, è un mito!
 
                                                                                                                                      
 
   
 
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