Willy il Prosciutto

Tanto tempo fa viveva su un’allegra isola, della quale non specifico né nome né posizione, un prosciutto. Già, avete capito bene: un prosciutto. Dovete sapere che Willy (così si chiamava il suddetto prosciutto) era unico nel suo genere, infatti poteva muoversi e parlare come una qualunque persona siccome aveva mangiato un frutto del diavolo. Sinceramente non so come un prosciutto avesse fatto a mangiare un frutto del diavolo ma ciò che è stato è stato, quindi non sto a dilungare.
Willy era davvero simpatico e passava tutto il tempo a giocare con i suoi amici Ace e Sabo, due bambini di dieci anni, anche loro estremamente simpatici. Beh, Ace un po’ meno, ma era lo stesso amico di Willy.
Un giorno i tre stavano giocando nel bosco e da qui in poi la storia prende una brutta piega…
- Hey Willy! Passa la palla!- urlò Ace.
- Subito!- rispose l’interpellato tirando la palla all’amico.
- Ace , passa a me!- ordinò Sabo, ridendo.
Così i tre andarono avanti con il gioco fino a quando non si stancarono e si buttarono per terra per riposare.
- Willy, mi stai facendo venire fame con il tuo profumo- iniziò il biondo.
- Sì, lo so; me lo dicono in molti…-
- Sembri così succulento…- disse il moro guardando l’amico con occhi sognanti.
- Emh… Ace…tutto bene?- chiese Willy con una certa paura nella voce.
I due bambini scoppiarono a ridere.
- Scherzavamo! Figurati se mangiamo un nostro amico!- esclamarono in coro –ora andiamo a rubare qualcosa per merenda alla taverna, ci aspetti qua?-
- Certo!- rispose felice il prosciutto osservando i due che si incamminarono verso il paese.
Appena fu solo, dei rumori sospetti lo fecero voltare verso dei cespugli.
- Chi è là?- domandò spaventato per poi avvicinarsi lentamente ai cespugli.
E questo fu il suo più grande errore: appena fu abbastanza vicino, un bambino, conosciuto con il nome di Rufy, gli saltò addosso e se lo divorò in meno di due minuti.
- Mmm…che mangiata!- esclamò l’assalitore per poi andarsene –mi chiedo solo che ci facesse un prosciutto in mezzo al bosco… bah, qualcuno l’avrà dimenticato!-
Così si concluse la vita di Willy, un essere dall’animo nobile che ebbe la sfortuna di incontrare Rufy.








Nota dell’autrice
Salve gente! Lo so, questa storia è da pazzi. Sinceramente non so da che zona remota del mio cervello sia uscita. Comunque, tanto per precisare, l’isola su cui è ambientata la storia non è l’isola natale di Ace, Sabo e Rufy, ma un’isola buttata lì a caso. Spero che questo delirio piaccia a qualcuno e, se non ci sentiremo più prima del 2015, buon anno a tutti!