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Autore: mamogirl    31/12/2014    1 recensioni

This is the new year
A new beginning
You made a promise
You are the brightest
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Littrell, Nick Carter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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*This Is The New Year*

 

 

 

 

 

 

 

This is the new year

A new beginning

You made a promise

You are the brightest

-         This is the new year, A great big world-

 

 

 

 

 

 

Con un rumore sordo le finestre si chiusero dietro la schiena di Brian, bloccando all’interno della casa i suoni della festa che stava già raggiungendo il suo culmine: aveva visto qualcuno già recuperare, da qualche parte del mobile bar, le bottiglie di spumante e di champagne e l’aria si era presto riempita di ricordi di quell’anno che stava per giungere al termine e desideri per quello che stava per fare il suo trionfale ingresso. Erano state quelle parole, svolazzanti qua e là, a spingere Brian a prendere quell’uscita e silenziosa e immergersi nel freddo della notte, anelando qualche minuto di solitudine per poter riflettere su quell’imminente e annuale cambiamento.

Il cielo sopra di lui era un’immensa distesa buia, un oceano nero che veniva rischiarato solamente da una luna che, proprio quella sera, aveva deciso di sfidare le luci dei fuochi d’artificio per prendersi tutta l’attenzione e l’importanza che sentiva di meritarsi. Quasi come a sfidarla, da qualche parte all’orizzonte si alzavano già delle piccole fontanelle dorate, come se qualcuno non avesse a portata di mano un orologio e non si fosse accorto che, alla mezzanotte, mancavano ancora qualche minuto.

Maledicendosi per non essersi preso la giacca, Brian strinse le braccia ancor più strette attorno a se stesso mentre aggirava e superava la piscina dirigendosi con passo sicuro verso il piccolo boschetto che circondava la proprietà; lì, a pochi metri, le placide acque del laghetto sonnecchiavano quasi come se non dessero importanza alla data di quel giorno, riflettendo semplicemente i raggi argentei della luna e creando dei piccoli giochi quando qualche uccellino finiva imprudentemente sul suo specchio. Arrivò e si fermò a pochi centimetri dalla riva, lì dove statue grigie di bambini sembravano danzare e divertirsi in un universo che, molto probabilmente, agli occhi umani era invisibile e impossibile da vedere; non dando importanza al terreno umido per quei pochi centimetri di neve che erano caduti quel giorno, Brian si sedette in quel punto, appoggiando il palmo delle mani e alzando la testa verso il cielo.

Nonostante sapesse che molti storcevano il naso di fronte alla grandezza e alla maestosità di quella casa, Brian la amava come se fosse la prima volta che l’aveva vista: era stato amore al primo sguardo, un colpo di fulmine che gli aveva fatto dimenticare tutta la logica e l’oculatezza nei propri risparmi e fargli firmare il contratto ancor prima di consultare qualcuno. L’unica sua vera pazzia fatta con i primi guadagni di quell’ancor più pazzo lavoro e carriera che si era scelto quasi più di vent’anni prima. Ma sapeva che era stata la decisione migliore mai fatta, anche se buona parte delle stanze non veniva quasi mai usata e se, alcuni giorni, sembrava esser troppo grande per una famiglia di sole tre persone. Ma essa sarebbe durata negli anni e, un giorno, a correre su quei pavimenti sarebbe stato Baylee alla ricerca dei suoi figli e, ancor più in là nel futuro, nipoti e pronipoti avrebbero raccontato di come ne erano entrati in possesso. O, forse, Baylee l’avrebbe venduta non appena possibile, ricavando così tanti soldi da potersi permettere una casa in qualsiasi angolo del mondo.

Dodici mesi prima, quasi a quell’esatta stessa ora, Brian aveva osservato quel cielo chiedendosi che cosa avrebbe avuto in serbo per lui il nuovo anno, domandandosi con un pizzico di tristezza se ci sarebbe stato un piccolo miracolo ad attenderlo o se, forse, quell’anno avrebbe sancito la sua definitiva sconfitta e arresa. Aveva accolto il nuovo anno con un abbraccio un po’ guardingo, risoluto nel concedersi un’ultima possibilità e determinato a trovare un senso a tutto, poco importava in quale direzione avrebbe dovuto dirigere il suo sguardo e il suo essere.  La speranza si era così tanto affievolita che si era dato quell’ultima possibilità poco convinto, più spinto ad assecondare quell’infinita fede degli altri nei suoi confronti che davvero certo e sicuro che quella sarebbe stata la volta fortunata.

Quante cose erano cambiate da quella notte! Quanto era cambiato in soli e miseri dodici mesi, volati così velocemente che ancora era quasi sconvolgente pensare che fossero già alle soglie di un nuovo anno. Ma non era stato quel tanto agognato miracolo a far cambiare pagina e faccia all’anno di Brian: forse un pizzico di magia aveva fatto la sua parte ma il più pesante e difficile dei pesi Brian se l’era portato sulle sue spalle, recuperando una tempra e delle forze che nemmeno lui sapeva di possedere ancora. Si era dato da fare, aveva lavorato e lavorato come mai nessuno avrebbe mai potuto immaginare, non lasciandosi scoraggiare quando i miglioramenti, tanto auspicati dalla nuova terapia, erano ancora troppo timidi per mostrarsi. C’erano state lacrime, oh, decisamente e anche molte: prima di frustrazione e di rabbia, di ostinazione e di maledizione per quell’ostacolo che proprio non sembrava volesse togliersi e svanire dalla sua strada. Ma esse erano state anche di felicità e di orgoglio, di estasi e di vera e pura gioia quando la sua voce si era finalmente librata alta e chiara nelle ultime esibizioni del gruppo qualche mese prima. Ancora Brian si ritrovava a sorridere beato a quel ricordo, un pizzico agli occhi che sembravano diventare più lucidi per una felice e gioiosa commozione: si era lasciato sopraffare da quel momento, se l’era gustato fino in fondo mentre Nick, Aj, Howie e Kevin lo circondavano nel più stretto ed entusiasta abbraccio non appena le luci del palco si erano spente.

I suoi pensieri vennero interrotti dal rumore di passi dietro di lui. Come un soffio di vento, una giacca si avvolse attorno alle spalle, facendogli prendere nota di quanto fosse infreddolito rimanendo nella stessa posizione per più di sessanta secondi. Dopo qualche attimo la figura di Nick si sedette accanto a lui, porgendogli un calice con un sorriso che bastò a scaldarlo.

“Tra poco scocca la mezzanotte. Non vorrai mica saltare il brindisi?”

“Nemmeno per sogno.” Rispose Brian, osservando per qualche istante più lungo il bicchiere che Nick stava tenendo in mano.

“Solo un goccio di champagne e debitamente allungato con acqua.”

“Non stavo dicendo proprio nulla.”

“E’ vero. – Ribatté Nick con un misto di risata nella voce. – Ma ti conosco.”

“Non sono preoccupato.”

“Bugia. Tu ti preoccupi sempre.”

“Touchè. – Fu la risposta di Brian, anch’essa sottolineata da un accenno di risata. – Ma mi fido di te e del tuo giudizio nel decidere che cosa sia meglio.”

Un bacio quasi gelato si appoggiò sulla tempia di Brian, seguito da uno scambio di sguardi che lasciò trasparire parole che ormai non avevano più bisogno di essere continuamente pronunciate ad alta voce. Con un sospiro, Brian si sporse fino a quando riuscì a appoggiare la testa sulla spalla di Nick, rintanandosi nel suo abbraccio quando questo si avvolse e si circondò attorno a lui.

“Direi che abbiamo un po’ di cose da festeggiare, non credi?”

“Oh, per te è stato davvero un anno fortunato.”

Nick fece una buffa espressione, corrugando la fronte mentre tentava di non sorridere e rimanere serio. “Fortunato? Il reality è stato un buco nell’acqua, altro che sperare in una seconda stagione! Ed evitiamo di commentare i risultati dell’album con Jordan.”

“Tu ne sei soddisfatto?” Gli domandò Brian.

“Sì. Nonostante tutto, sì. Rifarei tutto.”

“E allora non darti cruccio di ciò che pensano gli altri.”

“E tu? Sei soddisfatto di questo anno?” Fu il turno di Nick di porre quella domanda, anche se non servivano parole o strani poteri per sapere la risposta di Brian. Essa era già ben visibile su quel volto che, finalmente, non mostrava segni e occhiaie dovute all’ansia e alla preoccupazione; quell’espressione che, finalmente, aveva l’aria di chi stava bene ed era libero da ogni dubbio e panico.

Brian si strinse ancora di più nell’abbraccio, socchiudendo gli occhi quasi come se avesse avuto bisogno di soppesare e fare un bilancio. La soddisfazione per quell’anno non nasceva solo da quella voce che era sul punto di ritornare, vittima di una malattia che non aveva mai avuto segni fisici e che aveva dovuto sconfiggere solamente con la forza di volontà e con un duro lavoro su se stesso. La soddisfazione nasceva e si faceva forza su tutto quello che aveva imparato in quegli ultimi dodici mesi, quelle lezioni che ora si trovavano custodite gelosamente e preziosamente dentro la sua anima. Usciva, Brian, da quell’anno con una nuova consapevolezza di se stesso, conscio di poter affrontare ora qualsiasi tempesta si sarebbe fatta avanti all’orizzonte: ne era capace, ne aveva la forza e ora più che mai era risoluto e determinato a non lasciare che niente e nessuno potesse ancora mettere in dubbio la sua felicità. Aveva imparato a non dare più nulla per scontato e garantito; aveva imparato ad apprezzare le più piccole e insignificanti vittorie e successi perché la guerra, vinta contro la malattia, non sarebbe mai arrivata senza di esse. E, più di tutto, aveva imparato a lasciare che, ogni tanto, Nick si prendesse cura di lui: non era stato facile, aveva lottato sempre con denti e artigli fino a quando si era ritrovato troppo debole e stanco per mettere in piedi un’altra difesa. Aveva imparato che quell’amore, nato in gioventù e sopravvissuto a maremoti e terremoti, era in grado di poter sopportare qualsiasi altro temporale fosse stato lanciato loro.

“Sì. Lo sono. – Rispose Brian, rialzando il viso e riaprendo gli occhi. – E non vedo l’ora di vedere che cosa il prossimo anno ci riserva.”

Da lontano, all’orizzonte, i primi fuochi d’artificio si alzarono in girandole variopinte e dorate. La mezzanotte era arrivata, silenziosa quasi non volesse disturbare quel momento fra i due innamorati.

Nick abbassò il viso, incontrando le labbra di Brian prima in una carezza.

“Solamente il meglio.” Mormorò prima di suggellare quella promessa in un beneaugurante bacio.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Non poteva mancare una piccola one-shot FrickNFrack per augurarvi un buon 2015. <3
E sono sicura che il nuovo anno sarà, finalmente, l'anno della rinascita di Brian. *__*
Buon anno e grazie di cuore a chi legge, anche se silenziosamente, e chi invece è sempre stata presente (non solo per le storie).
Tranquille, non vi liberete di me e delle mie storie poco consone! lol  

 

 

 

   
 
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