Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: LaFangirlAnonima    31/12/2014    2 recensioni
A malincuore mi stacco da lei, perdendomi subito dopo nei suoi enormi occhi grigi. No, Peeta, basta. Ho la sensazione che non dovrei rimanere qui, non ora. So solo che ho paura che possa accadere qualcosa che non potrei controllare, ecco.
Le do un bacio sulla fronte, sciolgo il nostro abbraccio e mi alzo.
-Buonanotte- dico, facendo per andarmene, ma Katniss mi sta tenendo per un braccio, bloccandomi.
-No, ti prego. Resta con me.
-Katniss, non… non lo so. Non posso. Ultimamente gli episodi si fanno vedere più spesso, ed io… ho paura di poterti fare del male…-
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
THE HANGING TREE
Ore 22.30
Cammino dritto sul sentiero, meccanicamente, mentre la mia testa è da tutt’altra parte. Involontariamente, la memoria mi fa rivivere l’esperienza vissuta nelle arene. No, Peeta, svegliati, non pensarci. Non puoi farlo. Non devi farlo.
In un batter d’occhi sono già passati tre anni dalla rivolta. Ho ripreso le redini della mia vita, ho chiesto a Katniss di sposarmi, questa volta “sul serio”, e lei ha accettato. Tra qualche mese andremo all’altare, condivideremo quella semplice fetta di pane tostato che per noi significherà tutto, perché solo insieme possiamo andare avanti aggrappandoci l’uno all’altra, possiamo dimenticare. Ma io non voglio dimenticare. Il genere di cose che ho, che abbiamo passato non può essere semplicemente dimenticato. Ma, in un modo o nell’altro, supereremo anche questo.
Distolgo lo sguardo dal sentiero acciottolato e mi accorgo che sto passando davanti alla sua casa. Tutte le luci sono spente, probabilmente sta dormendo.
Dopo qualche minuto, però, un grido spezza il silenzio della notte, e qualcosa mi spinge ad andare da lei, anche se conosco già bene il motivo di quell’urlo straziante. In qualche istante mi ritrovo nell’ingresso, poi mi fiondo di sopra, nella sua camera da letto. Rimango per qualche secondo sulla porta ad osservarla: dorme ancora, ma si contorce convulsamente gridando contro chissà cosa.
Mi metto accanto a lei, la scuoto, le parlo, cerco di destarla da quella tortura che sono gli incubi. Dopo qualche minuto spalanca gli occhi e scatta seduta, ansimando, il viso contratto in un’espressione impaurita e madido di sudore, le guance rigate dalle lacrime.
-Ehi, calma, calma. Sono io…- le dico in un sussurro, aprendo le braccia per accoglierla e consolarla.
Ancora sconvolta annuisce, lanciandosi verso di me ed affondando il viso nella mia felpa. Prendo ad accarezzarle dolcemente i capelli legati in una treccia ormai sfatta, mormorandole nell’orecchio parole rassicuranti.
Piano piano le lacrime smettono di cadere. Alza il viso, incrocia il mio sguardo e fa unire le nostre labbra in un bacio dolce e lento.
A malincuore mi stacco da lei, perdendomi subito dopo nei suoi enormi occhi grigi. No, Peeta, basta. Ho la sensazione che non dovrei rimanere qui, non ora. So solo che ho paura che possa accadere qualcosa che non potrei controllare, ecco.
Le do un bacio sulla fronte, sciolgo il nostro abbraccio e mi alzo.
-Buonanotte- dico, facendo per andarmene, ma Katniss mi sta tenendo per un braccio, bloccandomi.
-No, ti prego. Resta con me.
-Katniss, non… non lo so. Non posso. Ultimamente gli episodi si fanno vedere più spesso, ed io… ho paura di poterti fare del male…-
-Ti prego, Peeta, ti scongiuro, rimani. Non voglio fare altri incubi, non voglio che loro, quei demoni, entrino ancora nella mia testa. Ogni notte, ogni singola, dannata notte arrivano, dilaniano tutti quelli a cui ho voluto bene, che ho amato, ed io mi sento assolutamente impotente, non riesco a fare niente, posso solo stare a guardare. E questa cosa mi sta distruggendo, letteralmente. Ti prego, rimani, solo per questa notte. Sei l’unico che riesca a farmi sentire protetta, che riesce a far rimanere fuori da quella porta quei cazzo di incubi. Per favore…-
Ci penso su per qualche secondo, poi sorrido e le dico -Va bene, rimango.-
-Ci proteggeremo a vicenda, come una volta.
-Sempre.
Rientra nel letto, m’infilo sotto le coperte accanto a lei e la circondo con le mie braccia.
-Buonanotte, allora.- le dico.
-Buonanotte.-
E, mentre le accarezzo le guance ancora umide, il suo respiro diventa sempre più lento e regolare, fino a che non scivola in un profondo sonno.
Oh, cielo, è così bella, anche quando dorme… continuo a carezzarle i capelli, il volto coperto d’indelebili cicatrici. La guardo dormire, il viso quasi angelico incorniciato di ciocche di capelli ribelli, e penso a quanto la amo, e mi chiedo se sia lo stesso per lei.
Oh, Dio, ragazzo, non essere sciocco, certo che ti ama. Ora dormi.
Chiudo gli occhi, dirigendomi molto lentamente verso un profondo sonno senza sogni. Che, a quanto pare, non raggiungerò mai.
Le immagini della rivolta tornano a invadere la mia testa, i miei ricordi. Peeta, andiamo, svegliati, ti dico. SVEGLIATI.
Lotto contro me stesso, ma alla fine riesco a riaprire gli occhi, facendo chiudere il sipario su quelle immagini strazianti.
Dopo quella che sembra un’eternità mi assopisco di nuovo.
Una mano si posa sul mio collo.
Sono tornati, mi porteranno ancora là. Ma io non voglio, lotto, mi dibatto, non mi faranno ancora subire ancora quelle terribili torture. Invece, riescono a portarmi ancora una volta in quella camera, piena di schermi, fiale e strani rumori. Al centro c’è un lettino metallico, con delle cinghie di contenimento in cuoio.  Mi ci mettono su a forza, stringendo le cinghie al massimo per impedirmi qualsiasi movimento.
Fisso terrorizzato un uomo col camice e la mascherina, che ha in mano una siringa con dentro un liquido verde. Si dirige verso di me, io cerco di strappare via quei lacci che mi tengono fermo, ma ogni sforzo è vano, inutile.
L’uomo infilza l’ago nel mio braccio tutt’altro che delicatamente, ed un dolore cieco e bruciante si irradia in tutto il mio corpo.
M’irrigidisco improvvisamente, mentre uno schermo davanti a me si accende. Dopo qualche secondo le immagini iniziano a scorrere veloci, insinuandosi nei miei ricordi nonostante i miei sforzi per tenerle fuori. Dopo un po’, stremato, smetto di lottare, fissando lo schermo quasi incantato.
Lei che distrugge il Distretto 12. Lei che uccide la mia famiglia, insieme a molte altre persone innocenti. Apro gli occhi e la vedo. Lei, Katniss Everdeen, il canto della rivolta, colei che ha distrutto tutto ciò a cui tenevo di più, che dorme beatamente accanto a me.
No Peeta, non è così che sono andate le cose. Rifletti.
Io sono Peeta Mellark. Ho 20 anni. Sono stato nell’arena. Due volte. Sono stato torturato da Capitol City. Katniss Everdeen mi ha salvato. Ed ora è qui con me.
Io… io sono Peeta Mellark. Il distretto 12 non esiste più. La mia famiglia è stata uccisa da Katniss. Ha cercato di uccidere me. Ora io dovrò uccidere lei.
Spalanco gli occhi, le pupille dilatate, una vena pulsante sulla tempia.
Ansimo, gemo, facendo svegliare Katniss, che inizia a scuotermi.
-Peeta, Peeta! Peeta, per favore, resta con me.- mormora prendendomi la mano, ma ormai non la sento, non sento più niente, c’è solo una cosa che devo fare: uccidere Katniss Everdeen.
Allungo le braccia e stringo le mie dita intorno alla sua gola… è così fragile, alla minima pressione potrebbe andare in frantumi. Ed è quello il mio obiettivo. Osservo quasi compiaciuto il suo viso sofferente, boccheggiante alla disperata ricerca di quell’aria che non arriva.
Smette di lottare e, dopo un ultimo rantolo, si blocca del tutto. È stato più facile del previsto. Katniss Everdeen è morta.
Morta. Morta. No, non può essere, cosa ho fatto? Cosa diavolo ho fatto? È come essermi svegliato da un brutto sogno. D’un tratto mi ritrovo qui, le mani intorno alla gola di Katniss, che giace esanime sul materasso.
La guardo, incapace di reagire. L’ho uccisa. L’ho uccisa. Mi ripeto queste parole all’infinito, cercando di trovare un senso a tutto ciò, ma non ce la faccio.
Quando finalmente la mia mente realizza, calde lacrime iniziano ad inondarmi il volto.
Singhiozzante, la stringo forte tra le mie braccia, cercando di dare un po’ di vita a quel corpo che l’ha persa grazie a me.
Ho fatto estinguere le fiamme della Ragazza di Fuoco, quelle fiamme che hanno illuminato la mia vita, le mie giornate, che hanno dato un senso alla mia misera esistenza e che mi hanno scaldato il cuore e l’animo anche nei momenti più cupi, ormai spente.
Con la vista appannata dal pianto alzo lo sguardo sull’orologio.
Sono le 23.50.
 
 
Cammino silenziosamente lungo il prato attraverso l’aria di questa gelida notte, con il vento che sferza sul mio viso bagnato. Fisso l’erba che attutisce i miei passi, mentre la corda legata alla cintura sbatte insistentemente contro la gamba. Dopo un po’ mi decido ad alzare lo sguardo. Eccolo lì, infondo alla distesa di erba umida, il grande salice verso cui sono diretto. Mi avvicino a passo lento e costante ed, una volta sotto, mi sorprendo di quanto sia bello il cielo visto da là, con le stelle che fanno capolino dai rami fini e sinuosi.
Torno a me, scelgo un ramo piuttosto robusto e vi lego la corda. Chiudo gli occhi, sospiro, ed infilo al collo la mia collana. Credo che sarò in perfetto orario con il mio appuntamento.
E tu, amore mio, Ragazza di Fuoco, ci sarai?
 
 
Lo Spazietto etto etto dell’autrice :3
Allooora… prima di tutto scusatemi. Non volevo assolutamente pubblicare questa roba, ma mi ci hanno letteralmente costretta. Sinceramente, fino a quando non l’ho copiata per pubblicarla non ricordavo nemmeno cos’avevo scritto, e quando ho riletto tutto sono rimasta tipo :|.
Comunque, chiedo umilmente perdono per ciò che la mia mano ha partorito alle 4.30 di notte (o di mattina?).
Spero solo sia piaciuta, e se non è stato così tranquilli, vi capisco benissimo.
In ogni caso, plz, recensite, anche solo per farmi sapere se ha almeno una parvenza di decente, intesi?
Taaanti camion di lovv, LaFangirlAnonima :3
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: LaFangirlAnonima