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Autore: bimbabest99    01/01/2015    6 recensioni
Capodanno è il giorno in cui una stella splendente smette di esistere, per far posto ad una stella ancora più grande e più splendente, nella speranza di un futuro prospero. Per molte persone questa si chiama “poesia”. Per altre, semplicemente “arte”. Per altri ancora è un’occasione per schiacciare un pisolino! In questa one-shot troverete tutte e tre le mentalità in una sola famiglia! E quale miglior modo per festeggiare il Capodanno, se non a teatro? Buona lettura a tutti, e buon 2015!
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capodanno a teatro!

Teatro di Diagon Alley.

Il più grande anfiteatro mai costruito nella storia del mondo magico, era da sempre un’icona importante per l’arte e la cultura dei maghi.

Un luogo pieno di magia, in cui si celebravano le feste più importanti con spettacoli dal significato profondo, o con orchestre musicali, che facevano diffondere musica sublime in quell’enorme teatro.

Nobili e ricchi s’incontravano in quel posto nel periodo delle feste Natalizie per passare una serata all’insegna del lusso e della ricchezza, senza perdere occasione per mettere in risalto lo sfacciato patrimonio delle proprie casate.

Un velo di falsità ricopriva quel grande teatro che aveva ospitato le più grandi opere d’arte mai esistite, adesso usato per accogliere le più grandi orchestre magiche, allo scopo di intrattenere quei ricconi snob e annoiati.

Ricordava ancora lo scintillio di emozione che accendeva sempre gli occhi di Hermione-sua migliore amica e cognata-quando parlava di quel leggendario anfiteatro.

Sembrava che tutto il suo cervello si perdesse nell’immaginare come sarebbe stato entrare in quel luogo, e venir immediatamente pervasi da un senso di eleganza e ricchezza a livello culturale.

Ginny Weasley, invece, aveva sempre odiato tutti i tipi di teatri.

Non perché non apprezzasse la storia che si nascondeva alle loro spalle, bensì perché, ormai, quei grandi saloni servivano solo a scaldare il didietro di quei ricconi che partecipavano agli spettacoli solo per vantarsi della loro superiorità con altri nobili, non certo per devozione nei confronti dell’arte.

La falsità rappresentava da sempre una delle poche emozioni che la piccola di casa Weasley non aveva mai sopportato.

E, in secondo luogo, la giovane non era mai stata in grado di apprezzare la vera arte: per quanto si sforzasse, l’unica cosa che le facevano sentire quei motivetti lenti e snervanti, era il sonno.

Lei odiava il teatro!

L’ultima volta che era stata in quel grande monumento, aveva avuto modo di osservare con disappunto i pomposi abiti delle donne che ridevano falsamente per ogni minima battuta di dubbio gusto: la ragazza ne era rimasta disgustata.

La piccola Weasley, battezzata in Malfoy, odiava quel tipo di celebrazioni, al contrario del marito che, invece, in quell’ambiente saturo di falsità c’era nato e cresciuto.

Draco aveva partecipato tantissime volte a quegli spettacoli insieme ai genitori e, anche se di malavoglia, alla fine li aveva accettati, e si era abituato a quelle note lente e depressive che stimolavano il sonno.

Ma da quando si era sposato con Ginny, tutto era diventato più divertente, anche andare a teatro: il giovane Malfoy, infatti, si divertiva molto a stuzzicare la moglie, costringendola a partecipare a quelle noiose celebrazioni solo per il gusto di osservarla mentre tentava di non addormentarsi.

Narcissa Malfoy, invece, sembrava l’unica della famiglia ad apprezzare davvero quel genere di musica: non staccava mai gli occhi di dosso all’orchestra, dall’inizio del concerto, fino alla fine.

La passione della donna per l’arte, era una delle poche certezze conosciute, anche perché non era semplice comprendere cosa passava per la testa bionda di quella donna dagli occhi cerulei.

-Mi spieghi per quale motivo mi hai costretta ad accompagnarvi?-

Domandò la rossa, camminando a passo spedito verso la cabina dalla quale avrebbe assistito a quel concerto snervante.

Lei odiava il teatro!

-Oh, bambolina. Dove sarebbe il divertimento, se non osservarti mentre trattieni gli occhi aperti?-

Sogghignò il giovane Malfoy, camminando a passo spedito vicino al fianco della moglie, lanciandole un’occhiata beffarda.

I due si erano subito rifugiati nella loro cabina per non avere a che fare con la falsità dei nobili che già si stavano accalcando per salutarli, più per convenienza che per una reale simpatia nei loro confronti.

La ragazza si sedette sulla sua poltrona -l’ultima a sinistra-mentre il marito prendeva posto al suo fianco.

La giovane donna osservò con un sospiro sconsolato le prime persone che stavano iniziando a prendere posto nella platea, mentre alcuni musicisti iniziavano già a sistemare i propri strumenti.

La giovane prese un profondo respiro per concentrarsi sulla prima fase che aveva escogitato per non subire quella tortura.

-Draco…-

Richiamò il marito con sguardo fattosi improvvisamente sensuale, mentre le labbra perfette si curvavano in un sorriso sbarazzino e malizioso.

Il biondino la osservò con un sopracciglio inarcato per quell’improvviso-ma gradito!-cambiamento, prima di ridurre gli occhi a due fessure nel vano tentativo di capire cosa passava per quella deliziosa testolina ramata.

La giovane donna si sporse leggermente dalla sua poltrona, abbastanza da posare il capo sulla spalla del marito.

Poi, alitò sensualmente dalla spalla fino all’orecchio del ragazzo, senza sfiorare la pelle, semplicemente facendola intirizzire con il suo fiato caldo.

Il ragazzo biondo, per quanto tentasse di mantenere il controllo, si lasciò sfuggire un sospiro quando la moglie gli morse il lobo dell’orecchio, per poi chiudere gli occhi quando ella gli sussurrò rocamente.

-Lo sai che ti amo, vero, amore?-

Ginny sorrise quando vide l’uomo che amava rilassarsi sotto il potere inebriante dei suoi gesti, e si lasciò sfuggire un sorrisino vittorioso.

Fece passare la sua piccola mano attraverso i capelli biondi di lui, senza scompigliarli, ma muovendo lentamente le ciocche platinate, così come piaceva a lui.

-…E che farei qualsiasi cosa per te…-

Gli sussurrò nuovamente all’orecchio, schioccandogli dei leggeri e teneri baci sulla mascella: fu in quel momento che il giovane Malfoy aprì gli occhi di scatto, illuminato dal proposito della moglie.

Si lasciò sfuggire il suo solito ghigno di supremazia, mentre sogghignava leggermente, scuotendo la testa.

Voltò il capo in direzione della donna che amava, osservandola, beffardo e superiore come sempre, mentre la sua mano destra si posava sulla sinistra della moglie.

Le riscaldò la piccola mano posata sul suo petto, mentre la giovane donna continuava a osservare il marito con quell’aria maliziosa e sbarazzina, che racchiudeva in sé una nota d’innocenza propria solo alla piccola Weasley.

-Non ti farò scappare in bagno fino alla fine del concerto…-

Proclamò vittorioso il Malfoy, sfoderando il suo ghigno più irritante e trionfo per aver scoperto il proposito furbesco della moglie.

Quest’ultima sbuffò a metà tra lo stizzito e lo sconsolato, sedendosi compostamente sulla propria poltrona e massaggiandosi la fronte, alla ricerca di una nuova idea.

Lei odiava il teatro!

-Ma come Morgana fai a startene lì, seduto, quando tra poco inizieranno con quell’insopportabile ninna nanna?!-

Gli chiese la donna, osservandolo stralunata, mentre il giovane Malfoy accavallava le gambe con una tranquillità disarmante, che fece irritare ancor di più la giovane.

-Dovrei osservare il concerto in piedi?-

Le domandò il ragazzo con una scrollata di spalle per dimostrare la sua finta indifferenza, ma lo sguardo lanciato alla moglie era grondante di divertimento per gli inutili tentativi della donna al fine di eludere il concerto.

La giovane donna prese un profondo respiro e osservò in cagnesco il marito, lanciandogli uno sguardo irritato che fece divertire ancor di più il ragazzo.

-Se non la smetti di crogiolarti, in quel concerto ci farai un tuffo!-

Lo minacciò, osservandolo con gli occhi ridotti a due fessure, e fu in quel momento che le tende alle loro spalle si aprirono in un varco, facendo passare l’elegante figura di Narcissa Malfoy attraverso esso.

La donna ridacchiò quando udì la mia minaccia, e con lentezza calcolata si sedette sulla sua poltrona, al fianco del figlio.

Quest’ultimo stava ancora osservando la moglie con gli occhi perlati accesi di divertimento e un vago sorrisetto.

-Arrenditi, Ginevra. Ti addormenterai ancora prima che inizino il concerto…-

Le sussurrò con un sorriso pregno di divertimento e lo sguardo sornione, al che la donna alzò altezzosamente il mento, osservandolo con una calma glaciale.

-Almeno mi addormenterò nel modo meno indolore possibile! A differenza tua, se non ti tappi quella bocca velenosa!-

Replicò, facendo sogghignare il giovane biondo, che si sporse leggermente in sua direzione per osservare più da vicino le espressioni che avrebbe fatto durante quel tira e molla di frecciatine.

-E comunque non è detto che mi addormenti…-

Gli sussurrò, avvicinandosi a lui, al che il ragazzo sogghignò con sincero divertimento, per poi tornare a guardarla.

-Ah davvero? Beh…allora immagino che non avrai problemi a scommettere qualcosa, no?-

-…Continua…-

-Se ti addormenterai, dovrai venire con noi a tutti i concerti teatrali per i prossimi due anni…-

-…Ma se non mi addormenterò, tu dovrai baciare sulle guance mio fratello e dirgli quanto gli vuoi bene…-

Esordì la giovane con un sorrisetto furbesco, facendo rabbrividire il marito che-nonostante la squallida condizione-accettò.

-Sapete cosa penso riguardo alle scommesse!-

Lì rimproverò la Signora Malfoy, mentre i due ragazzi si sedevano compostamente sulle poltrone, poiché il maestro aveva dato il segnale d’inizio.

Il giovane Malfoy si ritrovò a trattenere una risata quando la madre-ironia della sorte-stabilì con lo sguardo una punta di cinquanta galeoni, se la Weasley non si sarebbe addormentata.

Il figlio accettò con un ghigno, e i due si strinsero la mano senza farsi vedere dalla ragazza che, nel frattempo, stava già ricorrendo alla sua arma segreta.

Lei odiava il teatro!

I musicisti iniziarono a suonare le prime, lente, note quando la ragazza aveva messo di soppiatto una mano nella propria borsetta, cacciandone l’ultima invenzione dei suoi amati fratelli.

Che Merlino vi benedica Fred e George!

Pensò la ragazza, osservando il cielo come per mandare quella benedizione: la ragazza sapeva che non avrebbe resistito al sonno ingannatore di quelle note.

Anche ai tempi di Hogwarts era solita addormentarsi durante le lezioni del professor Ruf, ma questa volta c’era di mezzo qualcosa di ben più grande: due anni di celebrazioni a teatro, alias la sua sanità mentale.

La giovane sorrise, convinta di avere ormai la vittoria in pugno: ascoltò per quanto possibile quel lento motivetto, non curandosi delle occhiate che Draco le lanciava ogni tanto per verificare se si era già addormentata.

La ragazza si concentrò, invece, sulla figura della suocera che sembrava totalmente rapita dalla musica dell’orchestra: le spalle dritte e composte, la posa rigida e dignitosa e le mani strette in grembo erano segnali di grande concentrazione.

Forse dopo la morte di Lucius -avvenuta durante la battaglia di Hogwarts-il teatro le ricordava i tempi in cui andava agli spettacoli con il marito.

La ragazza scosse la testa, liberandola da quei pensieri per concentrarsi solo sulle note musicali, ma-come previsto-il sonno iniziò a farsi sentire.

La giovane donna cacciò con un sorrisetto la mano che aveva tenuto nascosta nella borsetta e, aprendo il palmo, rivelò un paio di occhiali, all’apparenza innocui.

Fred e George le avevano spiegato che quegli occhiali servivano proprio alle persone che desiderano schiacciare un pisolino ma non possono farsi vedere: avevano anche confessato che l’idea era nata ai tempi di Hogwarts, pensata per imbrogliare il professor Ruf durante le lezioni di Storia della Magia.

La giovane indossò gli occhiali con un largo sorriso e tenne gli occhi aperti per dieci secondi, il tempo necessario affinché le lenti magiche memorizzassero ogni minimo particolare.

Passati i dieci secondi, notò con sorpresa che le lenti degli occhiali non erano più trasparenti, ma avevano copiato nei minimi dettagli i suoi occhi, il trucco e un po’ della pelle intorno agli occhi.

Sorrise vittoriosa, ringraziando nuovamente Fred e George, insieme a quella genialata di invenzione che era anche in grado di copiare il movimento delle palpebre quando si chiudevano.

La ragazza si sedette compostamente sulla poltrona e chiuse gli occhi, cedendo a un sonno lungo e gradevole, dettato dalle note lente dell’orchestra.

Lei odiava il teatro!

La sinfonia stava mettendo a duro rischio anche l’autocontrollo del giovane Malfoy, che dovette puntellarsi il gomito sul bracciolo della sedia, poggiando la gota sul pugno chiuso.

Lanciò uno sguardo alla consorte, e rimase stupito ancora una volta nel vederla sveglia e attenta: la schiena dritta, le mani congiunte in grembo, il capo d’un lato poggiato mollemente sulla poltrona e lo sguardo fisso sull’orchestra.

Il ragazzo prese un lungo respiro, non sentendosi più così sicuro della sua vittoria: ma il solo pensiero di proclamare a Lenticchia il suo amore, lo faceva star male.

Il concerto continuò per un’altra mezz’ora piena, tempo in cui le due donne Malfoy non avevano distolto lo sguardo dall’orchestra: Draco sembrava l’unico sull’orlo di un coma, ma tentava di non darlo a vedere.

Osservò ancora una volta la moglie che non si era mossa di una virgola in tutta la mezz’ora, il che era piuttosto sospetto, specialmente considerando il suo carattere restio all’attenzione di qualsiasi tipo: poteva fare invidia a una statua, o-peggio ancora-a Narcissa!

Il maestro aveva appena terminato la sinfonia lenta quando si voltò, inchinandosi, e Malfoy decise di rivolgere la parola alla moglie, approfittando del rumore degli applausi che avrebbero coperto il suono della sua voce.

Poggiò una mano sulla gamba della moglie per richiamarla, scuotendola leggermente e sussurrando un:

-Ginevra…-

Niente.

La ragazza non si volse nemmeno a guardarlo, ma continuò a rivolgere lo sguardo all’orchestra che ora si apprestava a iniziare la sinfonia moderata.

Il giovane Malfoy inarcò stupito il biondo sopracciglio, chiedendosi che cosa avesse fatto di male per meritarsi la sua indifferenza.

Poi, il suo sguardo individuò il paio di occhiali che incorniciava i suoi stupendi occhi ambra, e si ricordò con un sorriso che la moglie non aveva mai avuto bisogno degli occhiali.

Con il suo sorriso più trionfo, la scosse con fermezza e velocità, facendo sobbalzare la ragazza che ansimò a metà tra il sorpreso e il disorientato.

-Ben svegliata, bambolina…-

Sussurrò il ragazzo, togliendo gli occhiali incantati dal viso della moglie, rivelando così i suoi splendidi occhi ambra che, assonnati, si schiusero.

Una luce di confusione illuminò lo sguardo della donna, ma quando si rese conto del luogo in cui si trovava, e di aver appena perso la scommessa, desiderò non essersi mai svegliata.

Lei odiava il teatro!

La donna sbuffò irritata davanti al volto del marito che la osservava con soddisfazione e divertimento.

-Spero che tu abbia addosso il vestito migliore perché, se non la smetti di sorridere, ti seppellisco!-

Gli disse la donna, facendo divertire ancor di più il marito che-con la soddisfazione stampata sul volto-fece schioccare la lingua sul palato, e iniziò a far girare gli occhiali che teneva in mano come se fossero la bandiera della vittoria.

-Shh!! E’ iniziato il moderato!-

Lì rimproverò la Signora Malfoy, voltandosi in loro direzione con lo stesso sguardo che Mamma Weasley utilizzava per rimproverare i loro figli quando giocavano con il fango in casa.

-E questo sarebbe “moderato”?!-

Si ritrovò a gracchiare sottovoce la rossa, con fare sconvolto quando si rese conto della lentezza soporifera delle note che componevano la sinfonia dal “ritmo moderato”.

-Tu non capisci la vera arte, bambolina! Tutti parlano di questo concerto come qualcosa di grosso, grossissimo, enorme!-

-Tesoro…l’unica cosa che io posso considerare “grosso, grossissimo, enorme” è un documentario sulla tua bocca!-

Gli rispose a tono la rossa, evitando di farsi sentire dalla Signora Malfoy che-sebbene concordasse con lei-era meglio non disturbare durante il concerto.

Il Malfoy rise a quella battuta, per poi sporgersi in direzione della moglie con lo sguardo acceso da un sottile scintillio di maliziosità e il sorriso di sfida.

-Oooh, ti assicuro che questa bocca  stanotte farà magie sul tuo esile corpicino!-

Le disse, inarcando una delle sopracciglia in segno di sfida, mentre le gote della ragazza si tingevano di una delicata tonalità rosea, sebbene tentasse di mantenere uno sguardo freddo e di sfida: quella consapevolezza bastò a far sorridere il biondino.

-Non correre troppo Signor Malfoy…dopotutto mi hai appena costretta ad accompagnarti a teatro per i prossimi due anni!-

Lei odiava il teatro!

A quella sottile minaccia il ragazzo sghignazzò, e si puntellò il gomito sul bracciolo della poltrona, mentre le dita della mano chiusa a pugno gli sfioravano la gota, mettendo in risalto l’anello in argento.

-Te l’ho già detto, ma chérie! Non comprendi nulla di arte! Quando un uomo si siede dentro una cabina del teatro, con la musica a inebriare i suoi sensi, si sente un gigante!-

-Beh…allora con te non ha funzionato molto!-

Lo prese in giro la moglie, osservandolo dal basso all’alto, prima di aggiungere un altro complimento alla sua precedente affermazione.

-…E comunque, tesoro, tu di arte ne capisci tanto quanto me! Non crederti un intenditore solo perché hai la capacità di mantenere gli occhi aperti…-

Un sorrisetto lezioso curvò le labbra rosee della donna che lanciò al marito uno sguardo divertito.

Quest’ultimo sogghignò scuotendo la testa, per poi aprir bocca per rispondere all’affermazione della moglie, ma fu bloccato da un’interferenza esterna.

-Se, oltre agli occhi, riusciste a mantenere anche il silenzio aperto, ve ne sarei eternamente grata!-

Esordì Narcissa con tono fintamente cordiale, con tanto di mano sinistra al petto, come per simulare gratitudine.

I due coniugi alzarono gli occhi al cielo e tornarono a osservare l’orchestra con diversi pensieri a ronzare nella testa.

…Moderato…

Pensò la rossa, disperata dopo soli dieci minuti di quella tortura, mentre si massaggiava intensamente le tempie, come per farsi forza.

Lei odiava il teatro!

***

La ragazza dai capelli ramati stava scendendo le scale che portavano alla Sala da Pranzo, avvolta in un bellissimo abito color blu cielo.

-Madre, sarà la decima volta che mi fate l’analoga domanda. Non ho un segreto per gli affari. Forse il merito è del mio carisma, oppure del mio fiuto affaristico, oppure della mia determinazione…-

-…o potrebbe essere la tua bella mogliettina!-

Disse la rossa, annunciando la sua presenza, presenza che solo Narcissa sembrava aver colto.

-No, questo lo escludoooohh, tesoro! Buongiorno!-

Si corresse il Malfoy quando si rese conto dell’identità di colei che aveva annunciato la frase: nel frattempo Ginny era rimasto a osservarlo con un’espressione omicida sul volto.

Malfoy si era voltato in sua direzione, e solo in quel momento Ginny si rese conto che stavano entrambi facendo colazione.

Il biondino approfittò di quel breve momento di silenzio per trarsi d’impaccio.

-Buon primo dell’anno, Ginevra! Stavo solo…osservando e commentando la composizione di questa magnifica torta…-

Inventò sul momento, mentre la moglie gli si avvicinava alle spalle come uno squalo che bracca la sua preda.

La donna posò una mano sullo schienale in mogano della sedia, osservando dall’alto il marito con un largo sorriso e la mano destra poggiata sul fianco.

-Sì, caro. E’ davvero una bella torta! Vorresti vederla da più vicino?-

Gli propose la rossa con un sorrisetto sornione, lasciando intendere la lieve minaccia, prima di prendere posto alla tavola.

-Come avete dormito, miei cari?-

Domandò distrattamente Narcissa, con lo sguardo rivolto alla tazza di thè che aveva tra le mani.

-Magnificamente!-

Rispose all’istante il figlio, lanciando uno sguardo malizioso e d’intesa alla moglie, percorrendo distrattamente le curve del suo corpo con lo sguardo e portandosi la tazza di thè alle labbra.

-Draco, ti ricordo che le mura del nostro castello non sono insonorizzate…-

Dichiarò la donna, lasciando perplessa la nuora, che capì cosa intendeva quando si ricordò che la notte scorsa Draco e lei si erano dimenticati di insonorizzare la stanza.

Lanciò uno sguardo al marito che era impallidito e osservava la tazzina da thè a mezz’aria: dopo le provocazioni dei due la sera prima, non c’è bisogno di specificare cosa avevano fatto la notte di Capodanno.

-Ah, Ginevra! Gradirei se mi restituissi il vestito che ti ho prestato per il concerto di ieri sera, cara. Ho intenzione di darlo agli elfi per una ripulita, così da indossarlo alla celebrazione di domani sera. E tu sai quanto tempo ci mettono i nostri elfi per lavare i vestiti…-

La rossa stava quasi per rispondere positivamente, quando-portandosi la tazzina alle labbra-si ricordò che Draco, la sera prima, nella foga del momento, aveva strappato l’abito.

La stessa cosa stava pensando il giovane Malfoy, che si stava sfregando le dita sugli occhi con fare già stanco.

Non male come inizio dell’anno…

Ginevra non poteva fare a meno di pensare che la colpa era tutta del teatro: in fondo, tutte quelle belle notizie erano arrivate dopo il concerto no?!

Lei odiava il teatro!

 

Angolo autrice

Buon anno a tutti!

E qual è il modo migliore per iniziare il nuovo anno, se non con una bella Drinny? Ormai sono diventata una patita degli stili comici (e chi non lo è? :P), quindi ho deciso di creare una bella one-shot stile comedy! Yeeee! Cosa ne pensate? :) Mi sono immaginata proprio una bella famiglia, eh? XD Quest’idea del teatro è nata grazie ad un sogno premonitore! Ci credete?! Certo, ho aggiunto qualche battutina in più (il mio marchio di fabbrica ahahaha :P) ma nel complesso questa è la descrizione del mio sogno! Ho scritto questo gran pezzo di one-shot nel giro di un giorno, e contando tutti i momenti sfiancanti in cui ho aiutato i miei genitori con il cenone, credo proprio di essermi meritata un bel po’ di recensioni ^^. Fatemi sapere cosa ne pensate, tesori ^.-  Prometto che tra qualche mese tornerò in pista con una nuova long fiction (naturalmente Drinny ) ;) Parola di Potteriana! Un grande bacio, con i migliori auguri!

Bimba

 

 

 

 

 

  
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