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Autore: Asu chan    01/01/2015    2 recensioni
I fuochi artificiali splendevano nel cielo notturno illuminando per pochi secondi decine di visi rivolti all’insù. Erano simili a fiori colorati ma effimeri, che sbocciavano e appassivano rapidamente uno dopo l’altro.
Sono dei fiori di luce che esaudiranno tutti i desideri, questa notte.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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I fuochi artificiali splendevano nel cielo notturno illuminando per pochi secondi decine di visi rivolti all’insù. Erano simili a fiori colorati ma effimeri, che sbocciavano e appassivano rapidamente uno dopo l’altro.
Hinata Hyuga adorava quei momenti, in cui poteva ascoltare le risate degli abitanti del Villaggio e in cui tutti sembravano in pace con loro stessi e in armonia con gli altri. Sentire quell’atmosfera la tranquillizzava, la faceva sentire quasi euforica e l’aiutava a dimenticare ogni istante cupo della sua vita.
Quella sera indossava uno splendido yukata indaco decorato con gigli bianchi e chiuso in vita da un obi blu notte che annodato sulla schiena in un magnifico fiocco. La sua pelle bianca rifulgeva delicatamente, illuminata dalla luce dei fuochi e delle lanterne delle bancarelle, in contrasto con il colore predominante del suo kimono che metteva in risalto il candore del suo incarnato e dei fiori ricamati sull’abito stesso. La gioia quieta e la serenità che pervadevano la ragazza la spinsero a osservare i fuochi con un sorriso leggero, quasi incantato, poi la giovane girò sui tacchi e congiunse le mani all’interno delle maniche dello yukata. I suoi capelli corvini erano raccolti in un elegante chignon alto sulla testa, fermato da uno splendido fiore color panna, e le due ciocche che le ornavano di consueto il viso erano arricciate.
I suoi occhi lilla incrociarono uno sguardo azzurro cielo. Il suo cuore si riempì di un tenero calore che Hinata accompagnò a un dolce sorriso.
« Naruto-kun, sbrigati, i fuochi sono già iniziati! » esclamò con gentilezza.
Il biondo si affrettò a raggiungerla dedicandole uno dei suoi classici sorrisi a trentadue denti, poi si portò la mano destra dietro alla nuca grattandosela con aria colpevole. Nel farlo, la manica del kimono arancione gli scivolò lungo il braccio scoprendo la pelle leggermente abbronzata. Nella mano opposta aveva dei dolci scuri appoggiati su un tovagliolo bianco. Nonostante gli odori dei cibi cucinati nelle bancarelle, alle narici della ragazza non sfuggì un leggero e piacevolissimo aroma di cannella. Il suo accompagnatore ridacchiò.
« Scusami, Hinata! Io... ecco, avevo visto questi dolci e... so che ti piace molto la cannella, quindi... ho pensato di prenderteli » riuscì a dire alla fine allungando l’arto che li reggeva verso la giovane Hyuga. « Su, prendi! »
La kunoichi fissò i dessert e allungò incerta le dita per prenderli. Effettivamente, pareva che lo shinobi conoscesse bene i suoi gusti. Mentre sfiorava la mano calda dell’altro, e alla luce di quel dono inaspettato quanto gradito, pensò a quanto fosse fortunata ad averlo accanto. Pensò a come trovasse Naruto Uzumaki il ragazzo più dolce e generoso che avesse mai conosciuto e a quanto si premurasse per gli altri. Non poté fare a meno di arrossire riflettendo che in quel preciso istante si stava prodigando non per la Foglia, ma per lei soltanto. Tuttavia non ne era imbarazzata, come sarebbe stata qualche anno prima, bensì lusingata e felice. Si avvicinò i dolciumi al viso per poter assaporare meglio il profumo della cannella che tanto le piaceva, poi li abbassò e sollevò lo sguardo sul giovane che la guardava trepidante.
Gli sorrise dolcemente.
« Ti ringrazio molto, Naruto-kun. Sei stato davvero gentile. »
Sulle prime il biondo sembrò sorpreso, poi ricambiò l’espressione e le sue guance si imporporirono leggermente. Nessuno l’aveva mai definito gentile prima. “Coraggioso”, magari, “forte”, addirittura gli avevano dato dell’eroe, ma mai si erano complimentati per la sua gentilezza. Forse si erano limitati a pensarlo.
Prima che se ne accorgesse, Hinata, alzatasi sulle punte dei piedi ornati da un grazioso paio di sandali, gli scoccò un delicato bacio sulla guancia in segno di ringraziamento.
Naruto rimase di sasso, troppo stupito persino per arrossire. Si sfiorò il viso con la punta delle dita, con aria incredula ma nello stesso tempo piacevolmente sorpresa. Sentì una strana felicità travolgerlo e inchiodarlo in quel punto, gli occhi incollati alla bella Hyuga che si stava allontanando verso la folla raccoltasi per i fuochi artificiali. La ragazza sentiva le guance in fiamme ed era sorpresa di se stessa, del gesto impulsivo, quasi sfacciato (chissà cos’avrebbe detto suo padre!) che aveva compiuto. Ma assolutamente non ne era pentita. Invece si sentiva felice e leggera e percepiva le farfalle solleticarle lo stomaco tanto da impedirle di addentare i dolcetti donatile dallo shinobi.
Lei e Naruto avevano iniziato a uscire insieme diverse settimane dopo la fine della Quarta Grande Guerra Ninja. La vittoria aveva significato una grande festa per tutti i Cinque Paesi che avevano finalmente trovato la pace e l’unione.
Inutile dire che il giovane Uzumaki era riuscito a realizzare uno dei suoi desideri più grandi facendo tornare Sasuke a Konoha: finalmente aveva capito che quella era la sua casa e lì c’erano ancora persone che gli volevano bene. Inizialmente il moro era partito, scomparendo per un po’, e a ben pensarci era stata una decisione quanto mai ottima: durante la sua assenza le ferite causate dal conflitto si erano rimarginate e molte questioni politiche e di vita quotidiana furono risolte, permettendogli, nel momento in cui tornava per brevi periodi al Villaggio, di restarvi serenamente. Ovviamente Sakura gli aveva sempre offerto il proprio appoggio in ogni senso. Da quando il giovane Uchiha era tornato, la rosa sembrava molto più felice e serena di quanto non fosse mai stata.
Era stato solo allora, quando le acque si erano definitivamente calmate, che Naruto era andato a cercare Hinata. Le aveva detto (a tratti fermandosi a cercare le parole più adatte) di non aver mai dimenticato il suo gesto durante la battaglia contro Pain e i suoi tentativi di proteggerlo a costo della vita e che sentiva di essere interessato a lei. Non restava che provare a uscire insieme per un po’ e vedere cosa sarebbe successo.
Ormai erano diversi mesi che uscivano insieme e per la ragazza ogni incontro era ancora un lungo sogno, tanto aveva aspettato quei momenti. Il passare del tempo non aveva alleviato quella sensazione: ogni giorno con Naruto era come il primo, per lei. Nonostante lei si fosse già dichiarata a suo tempo, lui non aveva ancora detto chiaramente cosa provasse, nemmeno dopo quella chiacchierata in cui le aveva chiesto di iniziare a frequentarsi. Forse dipendeva dal fatto che nemmeno lui ne era sicuro o davvero consapevole.
Non che a Hinata importasse granché, o meglio: sarebbe stata estremamente felice di sentirsi dire di essere definitivamente ricambiata, ma per ora le bastava che lo shinobi avesse dimostrato un certo interesse romantico nei suoi confronti, tanto da chiederle di uscire con lui. Aveva aspettato per anni e avrebbe aspettato serenamente ancora un po’.
Mentre la moretta si immergeva in quei pensieri riuscendo finalmente a sbocconcellare distrattamente i dolci alla cannella, Naruto la stava ancora guardando da lontano, altrettanto riflessivo. Per la prima volta si chiese come potesse essere stato così ottuso nel corso degli anni da non accorgersi di piacerle. O forse se ne era accorto, ma non voleva pensarci…? Non è che ci capisse molto, di questioni di cuore.
Il filo dei suoi pensieri fu interrotto bruscamente da una pacca sulla spalla così energica da farlo quasi cadere. Si voltò di scatto balbettando qualche protesta sconnessa e incontrò lo sguardo canzonatorio di due occhi nerissimi.
« Cosa fai fermo come un ebete in mezzo alla strada? » domandò Sasuke con aria apatica. Indossava un kimono da cerimonia completamente nero e il colore scuro dell’abito faceva risaltare la sua pelle chiara e compatta. Sembrava quasi una bambola da esposizione di porcellana. « Almeno spostati se devi immergerti nella contemplazione della tua amata » aggiunse accennando con lo sguardo alla figura snella di Hinata più avanti.
Colto in flagrante, Naruto non poté fare a meno di arrossire. Ma ciò non gli impedì di ribattere in tutta fretta.
« Fai tanto il superiore, ma perlomeno io non faccio lo sporcaccione in luoghi pubblici come l’ospedale. »
Fu una delle prime volte in cui il giovane Uzumaki lo vide sorpreso, prima che furibondo: « Come fai tu a… »
« Tutto il Villaggio lo sa » lo canzonò, incapace di resistere alla tentazione. L’altro lo incenerì con uno sguardo così assassino che per un istante il biondo pensò che Amaterasu lo avrebbe consumato da lì a poco. Poi, a salvarlo, una voce squillante urlò: « Sasuke-kun! »
Entrambi i ragazzi si voltarono in tempo per contemplare una Sakura con un sorriso smagliante che correva verso di loro in un delicato yukata rosa a fiori chiari, i quali richiamavano il colore del fiocco che le chiudeva il kimono in vita svolazzando sulla schiena. Appena li raggiunse guardò il moro con un volto luminoso che raramente, forse mai, il figlio del Quarto Hokage le aveva visto stampato in volto prima del suo ritorno a Konoha.
« Sasuke-kun, ti va di mangiare qualcosa a una bancarella? » chiese dolcemente guardando intensamente il ragazzo con i suoi occhi verde acqua.
Il giovane Uchiha, a cui le insinuazioni di Naruto avevano forse scatenato pensieri poco casti alla vista della kunoichi, si finse indifferente e guardò altrove, con immenso piacere dell’amico che lo guardò con un sorrisetto sornione.
« Non ho fame » replicò con un tono strano. La ragazza lo fissò perplessa per qualche istante prima di stringergli con delicatezza un braccio con una mano, formando un quadretto di coppia elegante e ben assortito.
« Naruto, cosa stai combinando qui da solo? Non starai trascurando il tuo appuntamento con Hinata!? » domandò Sakura contrariata come se l’avesse visto solo in quel momento.
Il giovane Uzumaki parve rendersi conto solo in quell’istante dell’imperdonabile distrazione e si batté dolorosamente il palmo della mano sulla fronte.
« Cavolo! » esclamò, e nel notare l’espressione di sdegno sul volto della rosa si affrettò ad aggiungere: « O-ovviamente non lo sto trascurando! La colpa è delle idiozie di Sasuke » e corse via prima che i due potessero protestare.
L’interpellato aveva fatto per ribattere, ma l’altro era stato troppo rapido.
 « Non cambierà mai, è sempre il solito idiota » affermò il ninja medico al suo fianco con un sospiro, ma sorridendo. Il moro non rispose. « E poi che cosa intendeva con le tue idiozie? » fece la rosa perplessa.
Sasuke s’irrigidì e fissò il cielo, in cui i fiori di luce diventavano sempre più radi.
« …i fuochi artificiali sono quasi finiti » osservò sforzandosi di tenere un tono piatto e ignorando prontamente la domanda. Sakura lo guardò con grande confusione, ma non insistette.
Naruto raggiunse Hinata appena in tempo per udire l’ultimo botto dello spettacolo pirotecnico esaurirsi sotto la volta del cielo stellato ormai offuscato dal fumo. Appena lo sentì accanto a sé, la giovane Hyuga si voltò e gli sorrise, la bocca orlata da qualche piccola briciola dei dolci, due dei quali giacevano intatti fra le sue mani. Aveva un’espressione così tranquilla e felice...
Cavolo, quant’è bella.
« Spero che tu non ti sia perso i fuochi, Naruto-kun! Erano veramente belli! »
Tu sei bella.
Riscuotendosi sotto lo sguardo della ragazza, che si stava facendo preoccupato, il biondo si affrettò a guardare altrove e a rispondere.
« N-no, assolutamente! Erano… molto belli » mentì. Si schiarì la voce. « Mi spiace di non averli guardati insieme a te… Magari sei arrabbiata. »
Aveva imparato che commettere imprudenze simili con una femmina portava sempre a conseguenze poco piacevoli. Il pensiero della furia di sua madre o di quella di Sakura lo fecero rabbrividire. Invece, a dispetto delle sue aspettative, Hinata rise.
« Come potrei arrabbiarmi con te per una cosa così sciocca? » replicò lei coprendosi educatamente la bocca con una mano.
Ha una risata così dolce e delicata, si scoprì a pensare il biondo, e il cuore gli accelerò nel petto. Adorava quando lei sorrideva o rideva in quel modo particolare che riservava solo a lui. Lo faceva sentire speciale.
Quando la kunoichi si ricompose, si guardarono per qualche istante nella luce soffusa delle lanterne delle bancarelle, mentre la folla che prima si accalcava per vedere i fuochi artificiali defluiva ormai verso le proprie case. La festa stava terminando. Persino Sasuke e Sakura erano scomparsi (magari in qualche vicoletto scuro e appartato, meditò il giovane Uzumaki tra sé).
All’improvviso, Naruto afferrò delicatamente un polso a Hinata facendola sussultare e le tolse di mano il tovagliolo su cui erano posati i dolci alla cannella. Sollevò questi ultimi con una mano e trattenne il quadrato di tessuto nell’altra, lo scosse e poi, essendosi fatto serio: « Un attimo, ti sei sporcata. »
Quindi le pulì delicatamente i contorni della bocca dalle briciole.
Il tono con cui le aveva parlato era così basso e dolce, così diverso dal solito, che la ninja rimase pietrificata mentre le passava premurosamente il tovagliolo sulle labbra. Era un gesto semplice, ma così improvviso e denso di aspettativa che la immobilizzò del tutto, rendendola incapace di fare qualsiasi cosa che non fosse immergersi nell’azzurro degli occhi del ragazzo che amava. Poi, così rapidamente com’era iniziato, quel contatto inaspettato cessò. Il biondo allontanò la mano dal viso della giovane Hyuga e la guardò, incatenando il proprio sguardo al suo.
Cadde un silenzio strano e per la prima volta quella sera la kunoichi si sentì a disagio. Percepiva nell’aria un’atmosfera pesante, come ricolma di qualcosa di sconosciuto. Accennò un sorriso.
« Coraggio, Naruto-kun, torniamo a casa » cominciò, facendo per voltargli la schiena e incamminarsi. « Ormai è notte fonda. Non voglio che mio padre cerchi di ucci-… »
Non riuscì a terminare la frase, perché mentre si girava Naruto le afferrò la mano delicatamente ma con fermezza, lasciando cadere a terra distrattamente i dolci e il loro tovagliolo. La sua stretta la costrinse a fronteggiarlo di nuovo, rischiando di perdersi nuovamente nel cielo terso che sembravano gli occhi del giovane Uzumaki. Hinata sentiva un’atmosfera strana, ma non spiacevole, premerle sulla pelle. Il suo cuore cominciò a tamburellarle nel petto e a riempirle le orecchie in quel silenzio particolare. Avvertiva un miscuglio di emozioni che non riusciva a discernere. Era confusa e non comprendeva cosa stesse accadendo. O meglio, delle ipotesi si stavano affollando nel suo cervello, ma cautamente si rifiutava di prenderle seriamente in considerazione. Insomma, i presupposti per una dichiarazione in piena regola c’erano, ma non era il caso di saltare subito alle conclusioni!
« Na-Naruto-kun, va tutto bene? » domandò timidamente la ragazza, rompendo finalmente il silenzio. Era senz’altro singolare non sentirlo parlarle allegramente come al solito, e soprattutto vederlo così serio. Più il tempo passava, più il cuore della ragazza aumentava le pulsazioni.
« Io… Credo di amarti. »
…eh?
La kunoichi sgranò gli occhi e trattenne il fiato, sentendo il proprio cuore fermarsi. Magari aveva sentito male.
Quasi senza che se ne accorgesse, Naruto la trasse a sé e la abbracciò saldamente, ma con dolcezza.
« Ti amo » ripeté il giovane, quasi avesse letto l’incertezza dell’altra e avesse voluto fugare ogni dubbio.
In effetti, tanto bastò a far capire a Hinata che no, non aveva sentito male. Mentre l’aria le entrava nuovamente nei polmoni, una felicità pura e bruciante, nuova e tanto attesa, le fece venire da piangere. Sollevò le mani tremanti che le erano cadute lungo i fianchi e strinse il morbido tessuto del kimono dello shinobi quasi aggrappandosi a esso, stringendosi il più possibile a quel corpo incredibilmente caldo. Affondò il viso nel suo petto e lasciò sgorgare le lacrime liberamente. Con gli anni era diventata più forte, più determinata, ma non per questo avrebbe rinunciato a un pianto liberatorio, di gioia, davanti al suo desiderio più grande che si realizzava.
Il giovane Uzumaki sprofondò il viso nell’incavo della spalla della ragazza e parlò dolcemente, la voce ammorbidita dallo yukata altrui a contatto con le sue labbra.
« Non so perché in tutti questi anni non me ne sia mai accorto » cominciò. Parlava lentamente, come se volesse incidere a fuoco le sue parole nelle loro memorie. « Non intendo solo che tu fossi innamorata di me, ma anche di quanto tu sia speciale. Sei così bella, dolce, gentile e forte, altruista… Non sono bravo in queste cose, intendo con i sentimenti e le parole, ma… Voglio che tu sappia che mi sento tremendamente bene quando sono con te. Non mi era mai successo prima. Vorrei proteggerti e renderti felice, ma nello stesso tempo averti tutta per me. Avere quel sorriso bellissimo tutto per me. E accarezzarti e tenerti stretta come adesso… »
Sollevò il viso e si rese conto che Hinata stava piangendo silenziosamente contro la sua clavicola. Preoccupato, si staccò da lei bruscamente e la tenne per le spalle.
« Mi… Mi dispiace! Ho detto qualcosa che non va? » chiese cercando lo sguardo della ragazza.
Ma la giovane Hyuga scosse la testa e usò la manica dello yukata per asciugarsi le guance e gli occhi. Poi guardò Naruto.
« N-no… Sono… Sono così felice! » esclamò scoppiando finalmente in singhiozzi liberi.
Lo shinobi sorrise intenerito, poi le prese il viso fra le mani e le asciugò le nuove lacrime. L’altra sorrise nel pianto dando sfogo alle proprie emozioni e guardando il figlio del Quarto Hokage con uno sguardo carico di tutto l’amore di cui era capace.
I movimenti delle dita del biondo si fecero distratti mentre il loro proprietario si perdeva negli occhi della kunoichi. Il suo volto si fece quasi trasognato.
« Posso… Posso baciarti? » mormorò all’improvviso il giovane Uzumaki.
Per un solo istante, Hinata fu sorpresa da quella domanda, ma poi ridacchiò e annuì sorridendo con dolcezza, posando le proprie mani sopra quelle di Naruto. Il ragazzo ricambiò l’espressione, poi si avvicinò lentamente ed entrambi chiusero gli occhi un momento prima che le loro labbra si toccassero. Smettendo di pensare, la giovane Hyuga le schiuse appena e l’innamorato, accortosi del gesto, inclinò la testa per far aderire bene le loro bocche. Fu un contatto lungo e delicato, che riuscì a trasmettere tutto l’amore e la tenerezza che provavano l’uno per l’altra.
Fu lo shinobi a interromperlo, prendendo un respiro prima di esplodere in un sorriso davvero luminoso che la moretta ricambiò subito. Entrambi avevano le guance arrossate.
Dopo aver percorso con le dita il contorno del viso della kunoichi, il biondo le prese la mano e cominciò a camminare al suo fianco.
« Sarà meglio che ti accompagni a casa » affermò. « Non vorrei che tuo padre mi ammazzasse proprio stasera. »
Hinata rise, al colmo della felicità, stringendo l’arto di Naruto.
« Non è proprio il caso. »
Intrecciarono saldamente le dita con perfetta naturalezza e si incamminarono verso la tenuta degli Hyuga, immersi in qualche istante di silenzio.
« Ti amo, Hinata. »
Lei si voltò a guardare l’accompagnatore. La stava guardando col volto appena girato verso di lei, gli occhi radiosi e un enorme sorriso gioioso sulle labbra. Il cuore della giovane Hyuga sussultò. Avvicinatasi al ragazzo, gli posò la testa sulla spalla. Era il momento perfetto che aveva sempre sognato, e si rese conto che per lui era lo stesso.
« Ti amo anch’io, Naruto-kun. »






A.A.A.: Angolo dell'Autrice Asu
Buonissimo anno anche al fandom di Naruto! *O* (che mai e poi mai si esaurirà, anzi si può dire che adesso sia più in fermento rispetto a prima della fine della serie. XD) Torno a voi dopo parecchio con una fanfiction interamente NaruHina *___* In realtà quella che avete davanti fu la mia primissima fanfiction, mai pubblicata, letta da me stessa e forse altre due persone dopo la prima stesura, che improvvisamente ho avuto voglia di pubblicare - naturalmente l'ho modificata parecchio, ma si può dire che l'ossatura, l'idea iniziale, sia rimasta invariata! Quindi quella che avete letto è... parte della 'prima Asu', direi. XD
L'ho pubblicata sotto 'Missing Moments', non sapendo bene come classificarla, perché si tratta di un momento che avevo immaginato dopo la serie, ma che in realtà, adesso, si contestualizza tra il capitolo 699 e 700, ovviamente senza considerare "The Last", che sarà invece la spiegazione ufficiale dell'amore di Naruto e Hinata. Insomma, questa è la mia versione! ^3^ Non so bene che altro dire, se non che vedere questa mia bambina pubblicata è una bella sensazione, per me. Questi due ragazzi sono stata la mia prima vera OTP, e non smetterò mai di amarli <3
Buon 2015!

AnB
   
 
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