Vorrei
rivedere la Montagna Solitaria ancora una volta.
Spesse volte Bilbo
Baggins si perdeva in quella fantasia mentre gli
occhi volavano oltre il riquadro in legno alla finestra, quasi in attesa di
vedere qualcuno giungere lungo il viale. Frodo non ha mai capito che non era
semplice tristezza quella che velava gli occhi azzurri delle zio, che era nostalgia
bella e buona, per questa ragione sussulta quando Bilbo,
con un filo di voce, rifiuta il dono di benvenuto di Galadriel
a Valinor, l’acqua che permetterà loro di venire
sanati da ogni male e di vivere ancora per molto tempo.
Frodo lo osserva stupefatto spingere all’indietro la brocca contro il petto
della signora del Lórien, la mano resa tremante dalla
vecchiaia, ma lo sguardo deciso. Galadriel lo osserva
stupefatta, come tutti i presenti del resto, e Frodo vorrebbe chiedergli se ha
perso il senno o cosa a rifiutare un simile dono.
-Zio.-
-Ho qualcuno da cui andare e che mi aspetta da molto Frodo.-
Vorrei rivedere la Montagna Solitaria
ancora una volta.
-Non è la Montagna Solitaria che volevi
rivedere, Bilbo Baggins? -
Bilbo scrolla piano la testa in risposta alla domanda
di Galadriel, e lo sguardo di tutti si fa perso,
attonito. Gandalf primo fra tutti non sembra credere
a quello che Bilbo,
con una dolcezza disarmante, ha appena ammesso. L’ultima avventura, come soleva
chiamarla, non era per ripercorrere prima della morte le tappe del viaggio che
gli ha cambiato la vita, ma per posare gli occhi, un ultima volta, sul sepolcro
di Thorin Scudodiquercia.
-E’ così Bilbo Baggins?- chiede -Volevi rivedere Thorin?-
Bilbo annuisce stancamente e Galadriel
sorride tendendogli una mano -Allora vieni con me.-
Il vecchio Hobbit non si fa pregare. Da quando l’Anello
è stato distrutto ha iniziato ad invecchiare di colpo, una rada corona di capelli
bianchi ha sostituito i suoi riccioli rossicci e le gambe ormai non lo reggono
più a lungo. Però la signora è gentile, e si adegua al suo passo senza mostrare
la minima stizza.
Il bosco in cui Galadriel l’ha condotto sembra fatto
d’oro e d’argento. I raggi del sole creano piccole ombre dorate al loro
passaggio e i tronchi d’albero sembrano splendere contro il cielo azzurro come solo
nei quadri si vede.
La mano di Galadriel è calda e ferma e Bilbo si aggrappa ad essa con tutte le sue forze mentre lei
gli racconta di come dama Mìriel, il primo elfo a
morire, dimorò a lungo addormentata sotto le stesse dorate fronde che stanno
attraversando, in un sonno che non le fece sentire la stanchezza della vita che
volgeva al termine.
-Ecco proprio qui.-
Bilbo osserva il giaciglio dove il primo elfo trovò
la morte con una sorta di acquolina in bocca. È fatto di foglie e ha un piccolo guanciale creato
dalla radice dell’albero che incombe su di lui come una nutrice attenta. Bilbo prova immediatamente l’impulso di stendersi e
riposare, e la mano di Galabdriel gli da’ quella
piccola spinta che sentiva il bisogno di ricevere. Si stende e l’ultima cosa
che vede, oltre il dolce viso della signora del Lórien,
è una macchia di cielo terso fra le foglie d’oro dell’albero
fra le cui braccia sta per mettersi a riposare.
Quando
Bilbo apre gli occhi non può credere a quello che
vede, o meglio, a chi vede. Kili è ad un palmo dal suo naso e ride divertito
della sua faccia sconvolta mentre si volta verso qualcuno dietro di lui -Finalmente
si è svegliato.-
-Era ora Bilbo.-
Kili e Fili, l’ultima volta che Bilbo li ha visti
erano coperti dallo stesso lenzuolo macchiato di sangue.
-Dai andiamo, è tanto che ti aspettiamo.-
Le sale di Erebor sono proprio come le ricordava,
enormi, così grandi in cui si potrebbe giocare a creare l’eco, Bilbo le attraversa su piedi malfermi alle spalle di Kili e Fili che ridono fra loro e di tanto in
tanto si voltano a guardare lui che sta al loro passo tremando.
-Mastro Baggins.-
La voce di Balin è sempre piacevole a sentirsi, così
come il sorriso di Ori è dolce e gentile e Oin è
cicciottello e con una bella faccia simpatica. Bilbo
li osserva affascinato mentre continua a seguire i due fratelli ovunque
vogliano portarlo. Li saluta con la mano e i tre nani ricambiano con lo stesso
gesto.
-Sono morto.-
E’ la prima volta che Bilbo butta fuori il pensiero
che gli ha ronzato in testa dal risveglio -Sono…Morto.-
Seduto sul trono di Erebor, Thorin
risponde al suo sguardo sconcertato con un accenno di sorriso sulle labbra.
-Mastro ladro.- mormora il re alzandosi -
Sono molti anni che ti aspetto.-
Bilbo percepisce appena le mani dei fratelli che lo
spingono avanti verso Thorin mentre le lacrime
distorcono la vista del bel viso fiero del Re Sotto la Montagna -Thorin…-
I primi passi di Bilbo verso il trono sono incerti,
rischia perfino di cadere, prima di acquistare sicurezza. Thorin sgrana gli
occhi sorpreso, e fa appena in tempo ad
allungare le mani verso i poggioli del trono che Bilbo
gli è addosso, le braccia allacciate attorno al suo collo e il viso sprofondato
fra i suoi lunghi capelli neri.
-Thorin.-
-Anche tu mi sei mancato Bilbo.- sussurra Thorin affondando
il viso nell’incavo della sua spalla.
Frodo osserva il viso dello zio, sereno
nonostante il sonno del tutto innaturale, e non può fare a mano di chiedersi perché
da sveglio Bilbo non abbia mai sorriso a quel modo. Galadriel gli carezza delicatamente una spalla e Frodo
solleva verso di lei gli occhi velati di lacrime - Non piangere per lui Frodo,
il suo viaggio è terminato nel miglior modo possibile. E’ tornato a casa
finalmente.-
Primo tentativo di Thorin/Bilbo, mi farebbe piacere sapere che ne pensate visto che
non ne sono per niente sicura :D