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Autore: BlazerhiX    01/01/2015    0 recensioni
Qui parliamo di una ragazza, fuggita di casa, la quale desidera vivere spensierata una vita magari costellata d'avventure. Incontrerà nemici,forse amori addirittura, ma non smetterà mai di camminare tra i boschi e i villaggi del mondo sperduto e selvaggio in cui è nata.
Voi! Voi che siete amanti della spada, immergetevi in questa avventura e abbracciate la libertà della natura fantasy!
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E se anche, in un piccolissimo spazio di tempo, fosse possibile essere più veloci di un normale essere umano?” 
Di tutto ciò, penserete che sia veramente una stupidaggine. Ma quel giorno ero profondamente convinta che fosse successo … non è umanamente possibile che io l’abbia fatto davvero, … Rabbrividii di nuovo.
Ma che dico!? Nessuno sarebbe in grado di fare una cosa del genere!, pensai velocemente maledicendomi per aver avuto il coraggio di essere cinica e/o curiosa in una situazione simile.
Eppure, ecco la semplicissima verità …
In questo momento stavo correndo a grandissima velocità, più di quanto avrei mai pensato potessi essere capace, fuggendo dal mio aggressore ormai distante almeno mezzo chilometro,secondo i miei calcoli instantanei … forse influenzati dalle grandissime quantità di adrenalina che mi scorrevano nelle vene. 
Le macchie verdi degli alberi del sottobosco mi passavano davanti a una rapidità mozzafiato e le foglie scricchiolanti che calpestavo neanche le sentivo a momenti,presa com’ero dalla mia fuga dal niente …
I pensieri scorrevano come un fiume in piena, rivangando ciò che avevo appena commesso … eppure non avrei voluto farlo, davvero! Non avrei dovuto disobbedire all’ordine supremo del comandante della Guardia di non uccidere ,qualsiasi creatura, malvagia e non …
La paura, anzi il terrore , che quella “cosa” mi avesse preso davvero, era insostenibile. Così ho fatto ciò che c’era da fare in momenti come quelli,combattere e sopravvivere. O almeno provare a farlo. Cosa che a me era sorprendentemente riuscita, pensai che forse era stato fin troppo facile. Insomma : le zanne di quella bestia non più umana erano a pochissimi centimetri dal mio viso. Rabbrividii al ricordo della sua schifosa bava che mi colava sulla camicia nera di velluto. 
Solitamente questo è il pensiero che fa scattare il colpo di scena in cui la sciagurata protagonista si ritrova dietro il suo immancabile mostro pedinatore. Ma questo non era il mio caso,fortunatamente.
Ero più che sicura che quel … non riuscivo neanche a dargli un nome appropriato … non potesse raggiungermi. Era un gigantesco Mostro Lumaca Bavoso, alto almeno quindici piedi, all’apparenza molto lento e impacciato nei movimenti. Non esattamente il corridore ideale.
E comunque l’avevo trapassato da parte a parte con la spada che avevo “preso in prestito” dall’armaiolo, novant’enne, dell’ultimo villaggio in cui ero passata. Ero quindi più che sicura che quella cosa non avrebbe più potuto seguirmi,neanche volendo.
Ma allora … perché stavo ancora correndo ?, il pensiero rassicurante del mostro in via di morte, che esalava l’ultimo respiro, mi calmò appena. Sì, oramai non correvo più alcun pericolo imminente. O così speravo.
Col fiatone e la gola arsa mi gettai a terra, sfinita. Mi accorsi dopo qualche secondo, passato ansimando in cerca disperata d’ossigeno, che ero finita sul limitare del bosco. Lasciai cadere la spada insanguinata sull’erba morbida vicino un albero che ad un primo colpo d’occhi non riconobbi, ma  ad un’osservazione più dettagliata scoprii essere una quercia, abbastanza giovane. Appoggiai la schiena al tronco solido e mi rilassai cercando di riordinare i pensieri. 
Ero fuggita di casa solo poche settimane prima, ed avevo già passato ben otto villaggi dell’Ovest. Per bagaglio solo una borsa di cuoio chiaro e da qualche giorno la mia spada, tenuta saldamente in vita come fosse la mia unica ancora di salvezza per sopravvivere in quella giungla pericolosa. Ed avevo avuto ragione,per ora! Se non l’avessi avuta con me sarei già stata cibo per Ghoul o altri scaramantici mostri spaventosi  come quelli.
Scappare dai miei è stata la decisione giusta … , cercai di autoconvincermi con pensieri positivi. Trovare abbastanza monete ,per riuscire ad affittare una camera in una calda  ed accogliente locanda, farmi un bagno rilassante, … sì, era questo quello di cui avevo veramente bisogno.
Per ora mi ero accontentata di dormire all’aperto, ma ero veramente stufa di quella vita.
Piuttosto che continuare così avrei preferito farmi mangiare dal Mostro Lumaca Bavosa che avevo da poco ucciso per salvarmi la pelle.
Rabbrividii al ricordo e scrollai la testa avanti e indietro per scacciare quell’orrendo pensiero. Mi ricadde lo sguardo sulla mia fantastica spada, e decisi che non me ne sarei più separata,d’ora in poi. Strappai qualche foglia larga più del palmo della mia mano, da un arbusto più basso, e la feci scivolare sulla lama per scrostarla dal sangue già raffermo. 
Persuasa dal quel movimento ondeggiante, avanti e indietro,avanti, indietro, mi addormentai con la testa posata su una radice della quercia, stringendo tra le mani la mia ancora di salvezza.
    

Recensitemi questo primo capitolo se volete che continui, grazie. ☺



  
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