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Autore: Angy_wrigtlove    01/01/2015    2 recensioni
Hermione Granger, sapeva quello che voleva. Sapeva dove voleva arrivare, lei puntava in alto. Puntava al Ministero, a crearsi un posto all’interno del sistema politico del suo mondo, quello magico. E per farlo, avrebbe dovuto conseguire i M.A.G.O. con il massimo dei voti. Ce l’avrebbe fatta? Certo, dopotutto lei era Hermione Granger, aveva salvato il mondo magico, e contribuito alla ricostruzione del disastrato castello di Hogwarts dopo la notte del 2 maggio dell’anno precedente.
E' un nuovo inizio per tutti. Per Hermione, Ginny, Neville e tanti altri. Sono cresciuti e dovranno fare i conti con l'età adulta e le scelte importanti che si presentano nella vita di ognuno di loro.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Hermione Granger, Minerva McGranitt | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione Granger, sapeva quello che voleva. Sapeva dove voleva arrivare, lei puntava in alto. Puntava al Ministero, a crearsi un posto all’interno del sistema politico del suo mondo, quello magico. E per farlo, avrebbe dovuto conseguire i M.A.G.O. con il massimo dei voti. Ce l’avrebbe fatta? Certo, dopotutto lei era Hermione Granger, aveva salvato il mondo magico, e contribuito alla ricostruzione del disastrato castello di Hogwarts dopo la notte del 2 maggio dell’anno precedente.
E così, quella mattina, dopo aver superato il binario tra la banchina 9 e 10 della stazione di King’s Cross insieme ad Harry, Ron e Ginny si trovava davanti all’enorme treno a vapore nero e rosso che si stava scaldando avvolgendo tutti con il vapore bianco. Quell’anno Harry e il suo fidanzato Ron non avrebbero frequentato l’ultimo anno di scuola. Sarebbero subito partiti per l’addestramento come Auror in una sede del Ministero poco fuori Londra. Si sarebbero tenuti in contatto tramite gufo. Lei e Ginny avrebbero frequentato le lezioni insieme e magari sarebbe stato più facile per lei affrontare di nuovo gli studi senza essere perennemente affiancata dai suoi due migliori amici.
<< Mi mancherai piccola.. >> Ron le aveva sussurrato appena queste parole nell’ orecchio dopo averle posato un piccolo bacio sul nasino a punta di Hermione.
Gli rispose con un dolce sorriso, e dopo essersi fatta aiutare a portare i bagagli sul treno, salutò anche Harry e insieme a Ginny si addentrò nei vagoni per cercare uno scomparto libero. Quell’anno gli studenti sembravano di meno. Almeno, quelli del primo, secondo e terzo anno erano al completo. Quaranta per anno, dieci per casata. Erano i ragazzi del quarto, del quinto e del sesto, di cui conosceva i volti che erano decimati. Alcuni avevano partecipato alla guerra, ed erano morti. Altri.. beh altri erano ancora ricoverati al San Mungo. Sulla Gazzetta del Profeta quell’estate ci furono diversi articoli riguardati il nuovo anno scolastico alla rinnovata Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. In molti erano scettici, altri erano entusiasti, altri, soprattutto le famiglie dei caduti in guerra ignoravano del tutto gli articoli. Molte morti ancora non erano state superate, e questo per la famiglia Weasley era ancora un tasto dolente. Anche se era passato più di un anno, anche se ne avevano parlato spesso, la morte di Percy ancora non era stata superata. Per quanto negli ultimi anni il ragazzo fosse stato assente, la sua perdita creò un’enorme mancanza all’interno della famiglia. Soprattutto per la signora Weasley, Molly, lei ancora non si capacitava di tale perdita.
La campagna inglese scorreva sotto gli occhi delle due ragazze, che erano riuscite a trovare uno scomparto libero nell’ultimo vagone dell’Hogwarts Express. Videro passare un paio di ragazzini del primo anno un po’ troppo esaltati, e poi un mogio e troppo magro Dean Thomas che si fermò per un flebile saluto. Poi calma piatta fino a poco più di un’ora dall’arrivo. Fuori era già il crepuscolo, e  le due Grifondoro stavano indossando le divise. Quell’estate Hermione aveva ricevuto la spilla di Caposcuola. Era fiera di quel titolo, anche se si era sentita in colpa nei confronti di Ginny. Forse pensava di aver ricevuto quella spilla solo per essere stata insieme a Harry e Ron una delle persone più importanti negli ultimi due anni all’interno del mondo magico.
<< Sai Ginny, mi stupisce che la McGranitt non ti abbia assegnato l’incarico di Caposcuola. >> disse la riccia con non curanza mentre si infilava la lunga tunica nera.
La rossa le sorrise : << Figurati Herm, devo portare alto l’onore dei gemelli, Minerva non mi avrebbe mai assegnato quel compito. E poi quest’anno c’è un nuovo acquisto nel corpo insegnanti. Lo sai.. >> Ginny continuò a ridacchiare sotto i baffi sapendo esattamente il tipo di espressione che aveva in quel momento Hermione.
<< Non pensare di fare la vandala Ginevra Weasley, non mi risparmierò dal darti delle punizioni se servono. Potrei essere peggio della Umbridge! >> la ammonì con una finta occhiata di rimprovero.
<< Certo, e poi finiresti dritta ad Azkaban come lei. Chissà se le hanno permesso di tingere la veste da carcerata di rosa e fuxia!! >>
Le due ragazze risero spensierate,  poi tornarono a sedersi sui sedili aspettando l’arrivo. Hermione all’ultimo si ricordò di appuntarsi la spilla di Caposcuola sulla divisa che guardò soddisfatta. Sarebbe stato un anno magnifico.
 
 
***
 
I ragazzi del primo anno, furono smistati da un ormai parecchio consunto Cappello Parlante. Applaudirono tutti i nuovi arrivati nella casa, e dopo il discorso di benvenuto della nuova preside, Minerva McGranitt,  ci fu la presentazione il nuovo insegnante di Volo e Quiddich, ovvero l’improbabile e scapestrato Fred Weasley, che aveva lasciato nelle mani di suo fratello George e Lee il negozio per dedicarsi a questo nuovo incarico offerto da Minerva durante una delle sporadiche riunioni dell’Ordine. E poi, fu presentato il nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure. Uno zoppo e un po’ impacciato Oliver Baston che era rimasto ferito durante la guerra. Che aveva combattuto al fianco dei suoi amici ed ex compagni di scuola. Si alzò in imbarazzo salutando con la mano la sala, e poi si risedette abbassando il viso sul piatto.
<< Non ne sapevo nulla di Oliver.. >> bisbigliò Ginny che si era allungata per riferire il suo stupore ad Hermione.
<< Nemmeno io, ma credo che la McGranitt non ritenesse la cosa fondamentale. >>
<< No, certo. Ma credevo che almeno a te, nuova caposcuola avrebbe riferito i componenti del corpo insegnanti. >>
<< Mi ha solo comunicato che per il primo quadrimestre non avremo Babbanologia dato che non sarà presente nei M.A.G.O. >>
Ginny annuì, e guardò nella direzione del tavolo degli insegnanti dove ammiccò ad un estasiato Fred. Hermione invece era bloccata con la forchetta stracolma di cibo a mezz’aria. Lo sguardo fisso sul tavolo dei Serpeverde. Si ricompose non appena Ginny si girò.
<< C’è qualcosa che non va Herm? >> chiese accigliata la rossa.
<< No affatto, se non teniamo conto del fatto che Draco Malfoy è seduto al tavolo dei Serpeverde, niente di che. >> disse ironica Hermione che distolse lo sguardo dal piatto per guardare un’ultima volta verso la tavolata delle serpi. Ginny, seguì lo sguardo dell’amica e vide subito la chioma biondo platino del Re delle Serpi. Si poteva ancora definire il Re? Dopotutto, con tutto quello che era successo alla sua famiglia, lui sarebbe dovuto essere il più screditato e isolato della scuola. Figlio di mangiamorte, e portatore del Marchio Nero. Come l’avrebbero trattato? Da reietto? Da eroe?  Sicuramente i nuovi arrivati ad Hogwarts si sarebbero tenuti alla larga da Malfoy.
<< Per Merlino.. non credevo che la McGranitt lo ammettesse ancora qui.. >>
<< Ginny, tutti hanno diritto di conseguire gli studi. Compreso il furetto. >>
E come se si sentisse preso in causa, e avesse sentito l’ultima frase, Draco alzò lo sguardo verso le due ragazze. Le guardò entrambe intensamente per un paio di secondi, senza una vera espressione, poi tornò a guardare il suo bicchiere stracolmo di succo di zucca. Ne bevve un sorso, poi si alzò e a grandi falcate uscì dalla Grande Sala diretto verso i sotterranei.
Hermione e Ginny si guardarono perplesse, ma con un’alzata di spalle continuarono a cenare e chiacchierare con un mellifluo e parecchio distaccato Dean Thomas. Non nominarono la guerra in sua presenza. Tutti sapevano che ne era rimasto sconvolto. Tutti sapevano che ancora non si era ripreso dalle innumerevoli morti e dal terrore seminato quella notte. Era un ragazzo così dolce e bello, che vederlo abbattuto in quella maniera sembrava un delitto.
<< Allora Granger, stasera dovrai tenere il tuo primo turno da Caposcuola eh? >> un ragazzo del quinto anno a lei sconosciuto le aveva fatto questa domanda da qualche posto di distanza.
<< E tu sei? >> la riccia alzò un sopracciglio divertita.
<< Perdono, mi chiamo Marcus Stanlov. Sono nuovo a dire il vero, vengo da Durmstrang. Sei molto famosa sai nella nostra scuola? Come credo in tutto il mondo magico. >>
<< Bhe, Marcus ti ringrazio, e si dovrò tenere il mio primo turno. E se non ti troverò a letto stanotte passerai guai seri. Ricordatelo. >> gli regalò un sorriso e poi tornò a parlare con i ragazzi del suo anno.
La serata passò in fretta, dopo il dolce e le ultime chiacchere, la McGranitt congedò gli alunni e diede il compito ai Capiscuola di accompagnare gli alunni del primo anno nelle Sale Comuni. Di lì a poco la ragazza avrebbe cominciato il suo turno di 3 ore all’interno dei corridoi bui della scuola. Riuscì a disfare le cose all’interno del baule e a farsi una doccia veloce. Si infilò la nuova divisa della scuola e dopo aver raccomandato ai ragazzi ancora svegli nella Sala Comune di non tardare,uscì dal ritratto armata di bacchetta e la fantastica mappa dei malandrini lasciata a lei da Harry. Le sarebbe tornata utile per controllare meglio i corridoi. Ma al momento non credeva di averne bisogno.
Si stava dirigendo al secondo piano, dove c’era la biblioteca. Il richiamo era troppo forte per lei, così silenziosamente e con la luce della bacchetta si avviò verso il suo posto preferito. Non c’era nessuno per i corridoi. I ritratti stavano beatamente dormendo e nessuno si lamentava della leggera luce che creava la ragazza al suo passaggio. Erano forse più di due anni che non vedeva la biblioteca della scuola intatta, ordinata e con l’inconfondibile odore di carta, pergamena ed inchiostro. E quando entrò si sentì leggera e ancora più a casa. Controllava tra gli scaffali, per accertarsi che non ci fosse nessuno, e così era. Tranne che per una leggera luce sul soppalco dove erano presenti quattro o cinque scrivanie dove era permesso fermarsi per studiare dei libri che non si potevano portare fuori dall’area, abbastanza ristretta della biblioteca. Salì le scale di pietra cercando di essere il più silenziosa possibile.
<< Chi c’è? >> sussurò piano.
Nessuna risposta. Quando arrivò in cima alle scale, nel tavolo più lontano, sedeva un concentrato Draco Malfoy, con un ciuffo scomposto che ricadeva sulla fronte e sfiorava la pergamena ingiallita che stava studiando.
<< Malfoy, non dovresti essere qui! >> disse un po’ più ad alta voce Hermione.
Draco, si ridestò dal suo broncio con un sussulto.
<< Per Merlino Granger mi hai terrorizzato. Non ti avevo sentita. >>
Sembrava anche cordiale.  Hermione si aspettava un trattamento meno educato.
<< Ripeto Malfoy, non dovresti essere qui. >>
<< Neanche tu, se non erro. >> rispose lui, tornando con lo sguardo sulla foglio di carta spessa.
<< Io sono Caposcuola. >>
<< Certo, ma questo non ti autorizza a stare all’interno della biblioteca. Solo dei corridoi e della Sala Grande se non erro. E comunque sono anche io Caposcuola. >>
<< Tu? Caposcuola? >> rispose incredula Hermione senza mordersi la lingua prima di parlare.
<< Perché no? Perché sono un Mangiamorte? Perché durante la battaglia mi sono schierato dalla parte del Signore Oscuro? O semplicemente perché non sono all’altezza di tale incarico, e solo gente considerata eroe come te può essere incaricato di questa responsabilità? >> chiese con voce amara Malfoy, che la guardava con un misto di tristezza e amarezza.
Hermione se ne pentì immediatamente. Ma proprio non riusciva a vedere come la McGranitt avesse potuto fare Malfoy Caposcuola.
<< Mi dispiace Malfoy, semplicemente non me l’aspettavo. Ora vado a controllare i corridoi del mio piano. Cerca di non farti beccare qui da nessun insegnante. Non so chi di loro sia in turno stanotte. >>
<< Certo Granger. >> scuotendo la testa, il Re delle Serpi tornò sulla sua pergamena non degnando di uno sguardo la Grifoncina che se ne usciva con passo silenzioso dalla biblioteca.
Forse avrebbe dovuto aspettare che Malfoy uscisse dalla biblioteca con lei, o magari no. Non si aspettava che fosse anche lui caposcuola. Ma evidentemente la McGranitt aveva fatto la scelta giusta.
Canticchiando sotto voce riprese la via delle scale per tornare al piano dove c’era il ritratto della Signora Grassa, ma.. alle scale piace cambiare, così si ritrovò al quarto piano invece che al terzo, e invece di aspettare il prossimo cambio di gradinate decise di fare il giro intorno alla torre di Corvonero, entrare nel ritratto di Cosetta e tornare al terzo piano grazie ad un passaggio segreto. Camminava lentamente, spostando ogni tanto qualche tenda per controllare che non ci fossero coppiette che si baciavano. Tutti tranquilli quella notte, evidentemente il viaggio aveva sfiancato persino la più passionale delle coppie createsi tra gli studenti.
Non si ricordava che i turni da Prefetto fossero così eccitanti. Ne che la scuola fosse così tranquilla e terribilmente silenziosa. Arrivò davanti ad una russante ma composta Cosetta che aprì il passaggio segreto senza lamentele.
Quasi cacciò un urlo assordante quando un’alta figura gli si parò davanti, ma si tappò la bocca in tempo!
<< FRED!! >> urlò sottovoce, per quanto si possa urlare sottovoce ovviamente.
<< HERMIONE! – ripeté il gemello con lo stesso tono solo più divertito – cosa ci fai in giro a quest’ora Granger? >>
<< Sono Caposcuola. Stavo tornando al piano della torre di Grifondoro. Serata tranquilla. >>
<< Ah giusto.. abbiamo una Caposcuola in famiglia! >> imitò il tono eccitato della madre.
<< Ti hanno messo di turno già la prima notte, professor Weasley? >> lo canzonò lei.
<< Certo, sono un fantastico.. uhm, controllore? >>
<< Non ci credo. Anzi, se dovessi trovare qualcuno gli diresti anche la via più sicura e corta per tornare in Sala Comune senza essere visto. >>
<< Certo che no Hermione. Ormai sono una persona, o dovrei meglio dire un professore responsabile che ha il compito di punire i disertori. >> disse solenne Fred.
<< Disertori? Addirittura? E dimmi un po’ caro professor Weasley, cosa ci fa con una scatola di Pasticcetti Svenevoli? >> chiese Hermione con le braccia incrociate un sopracciglio alzato.
Il ritratto di Cosetta era ancora aperto. Hermione in corridoio e Fred uno scalino più in basso.
<< Oh.. Granger non ti sfugge nulla eh? Beh, comunque questi sono un mio piccolo regalo per il mio amico Oliver. Non credo sia al corrente dell’effetto di questi fantastici dolcetti.>>
<< Non penserai mica di darglieli vero? Per le mutande di Merlino Fred è un professore ora. Non può assentarsi dalle lezioni. >>
<< Si tratta di uno scherzo innocente Granger, e comunque ho controllato domani nessuno ha Difesa Contro le Arti Oscure, quindi potrà svenire tutte le volte che vuole. >>
Hermione scosse la testa sorridendo. Era davvero esuberante Fred, e anche se  ne combinava di tutti i colori lei proprio non riusciva a rimproverarlo. Figurati ora che era un professore, avrebbe trovato la scusa di metterla in punizione e lei sarebbe stata fregata, anche se era dal secondo anno che non seguiva più lezioni di volo. E non ne aveva certo bisogno.
 << Bene, allora professor Weasley le auguro una buonanotte. >>
<< Hermione chiamami Fred ti prego. Non sono ancora abbastanza serio o vecchio da poter essere chiamato così da te. >>
Lui le si avvicinò e le diede un buffetto sulla guancia sorridendole sghembo, mettendo in risalto la grande cicatrice che gli scalfiva la faccia creata dall’esplosione che lo aveva quasi ucciso durante un duello quella notte del 2 maggio. Le luci delle bacchette la rendevano ancora più tenebrosa, ma lui se ne vantava, anche se era un taglio profondo che partiva dal sopracciglio destro e arrivava alla mascella.
Si sorrisero, poi lei lentamente tornò al dormitorio assicurandosi che nessuno sul piano si stesse nascondendo dietro ad un arazzo, scrisse una breve lettera al suo Ronald che avrebbe spedito il giorno dopo con Leotordo, il piccolo gufo di Ron. Gli raccontò della giornata, dei nuovi arrivati e soprattutto del nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure.
Si tuffò nel suo letto, nella sua stanza singola.. gran privilegio dei Capiscuola e chiuse gli occhi. Si addormentò immediatamente, con un sorriso di serenità dipinto sul dolce viso.
Sì, sarebbe stato un nuovo inzio.
   
 
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