Ho paura dei mostri.
Loro mi perseguitano.
Stanno sempre in quell'angolo buio ad osservarmi mentre vado di sopra.
Quando mi cade lo sguardo tra gli spazi vuoti delle scale, mi paralizzo dal terrore, vedendo i loro occhi lugubri.
Quando mi faccio la doccia cercano di spostarmi la tendina.
Si muovono, mi seguono, bisbigliano, ridono, mi guardano.
Continuano, continuano a guardarmi, e il loro sguardo è pesante, quasi un macigno, sulla mia fragile razionalità.
Sono avvolti nelle tenebre e mi osservano nascosti, silenziosi, maligni.
Sono scheletrici, tutti pelle e ossa. Mi sembra di vedere le loro costole.
Hanno lunghe dita magre con unghie ancor più lunghe, con cui stringono gli oggetti, con cui talvolta provocano un tintinnio.
Graffiante, fastidioso, spaventoso.
Ti stiamo aspettando, quanto ci metti? Vieni a giocare con noi.
Sono gobbi e i loro sorrisi sanguinano.
I loro occhi sono grandi e sembra che vogliano risucchiarti, portarti con loro. Con la forza dei loro sguardi. Con la forza della tua paura.
Cerco di affrontarli, i loro sguardi, ma sono così tanti e io così piccola.
Cosa mi vogliono fare?
Odio i loro sospiri.