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Autore: thyandra    02/01/2015    3 recensioni
[Spoiler capitolo 136]
"Sono debole, sono debole, è tutta colpa mia, solo mia, urlava quella voce nella tua mente e tu non sapevi più a chi appartenesse. Avevi smesso di guardarti nello specchio da quando dentro non ci avevi più visto te stesso, non Kaneki, non Eyepatch, ma il sorriso di tua madre.
Devo salvarli, devo salvarli, devo salvarli tutti...
Avevi oltrepassato a tuo piacimento il confine morale tra umano e ghoul innumerevoli volte, perché la tua identità era morta insieme a Rize e tu non sapevi più per chi, esattamente, stessi ancora vivendo.
La pazzia ti prese, finalmente, quando in fondo al tunnel sentisti quella voce.
La sua voce"
[Accenni HideKane se proprio volete]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kaneki Ken, Nagachika Hideyoshi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Se la tua vita era davvero diventata una tragedia, era così sbagliato, per te, calare la maschera sul tuo viso e fingere d'essere un altro?

Avevi riso una risata folle, quella volta, con le mani incatenate, perché la pazzia sarebbe stata un sollievo che non avresti mai avuto. Eri troppo debole per essere l'eroe, quindi saresti dovuto diventare il nemico. Il nemico di te stesso.

Se la tua vita era una tragedia, perché non eri ancora morto?

Se la tua vita era una tragedia, perché non era mai il tuo sangue, quello che ti ritrovavi sempre a dover pulir via freneticamente sotto le unghie, via, via, in fretta, senza lasciare traccia, o il mostro dentro di te l'avrebbe visto...

Ma chi era il vero mostro, nella tua testa, non lo sapevi più.

Dov'eri tu, lì in mezzo?

Sono debole, sono debole, è tutta colpa mia, solo mia, urlava quella voce nella tua mente e tu non sapevi più a chi appartenesse. Avevi smesso di guardarti nello specchio da quando dentro non ci avevi più visto te stesso, non Kaneki, non Eyepatch, ma il sorriso di tua madre.

Devo salvarli, devo salvarli, devo salvarli tutti...

Avevi oltrepassato a tuo piacimento il confine morale tra umano e ghoul innumerevoli volte, perché la tua identità era morta insieme a Rize e tu non sapevi più per chi, esattamente, stessi ancora vivendo.

Devo salvarli tutti, devo salvarli tutti, non voglio più rimanere solo...

Era tutto rumore bianco, mentre tutte quelle mani avide tastavano il tuo corpo, la tua carne viva, nuda, succulenta, e tu ti sentivi terribilmente esposto, mentre cercavi di riprendere possesso del tuo corpo, la tua mente che sanguinava, che ti faceva vedere la realtà in modo distorto, mentre ti trascinavi nell'acqua delle fogne, strisciando, piangendo, con il solo obiettivo in mente di affondare i denti nella carne, la tua stessa carne, nella carne di chiunque, non t'importava, per tornare in te, e non sapevi in quale te, non importava, non importava nulla, perché dovevi salvarli, salvarli, salvarli...

La pazzia ti prese, finalmente, quando in fondo al tunnel sentisti quella voce.

La sua voce.

Una voce che non sentivi da mesi.

Hi... de...?

Non era per nulla un sollievo, pensasti, sentendo anche l'ultimo frammento del tuo cuore andare in mille pezzi, insieme alla tua sanità mentale. Non era per nulla un sollievo, diventare pazzi, pensasti, mentre il tuo occhio ghoul guardava il suo sorriso di scusa, mentre tutti i tuoi sensi andavano a farsi benedire, perseverando in quell'illusione, mentre Hide ti diceva che non avevi più bisogno d'indossare quella maschera, semplicemente così, con quel suo sorriso tranquillo di sempre, quel suo sorriso indulgente e solidale.

E' un sogno, è un sogno, è un sogno, ti dicevi, crollando in te stesso, guardando il tuo riflesso nell'acqua sporca e non riuscendolo a vedere più. Le tue mani affondavano in quell'ennesimo specchio, senza riuscire ad afferrare niente.

Ma... Se non lo è, Hide saprà... saprà che io... che io... che io sono...

Non riuscivi più neanche a pensarla, quella parola.

Mostro.

Non riuscivi a formularla perché sapevi che era vera. Era quella la tua vera faccia e adesso anche Hide poteva vederla, poteva giudicarla, poteva disprezzarla...

Non era per proteggerlo, che l'avevi abbandonato. Non era per il suo bene che eri andato via senza una parola, ignorando i suoi sentimenti a riguardo, evitando di doverli affrontare di petto, perché non avevi deciso tu di essere l'eroe di una tragedia, ma neanche Hide l'aveva fatto.

Non era perché lui era umano, che eri fuggito via, ma perché tu non sapevi più se potevi considerarti tale, ai suoi occhi.

Se ti avesse guardato ancora una volta negli occhi avrebbe capito che eri uno di loro, un ghoul come loro, come quelli alla tv, e ti avrebbe lasciato solo, e tu non potevi permettertelo, perché altrimenti non avresti più saputo per quale motivo continuare a vivere, a cercare le vite dentro parole impresse su carta che non sarebbero mai state le tue, perché la tua, di carta, era sempre stata sbiadita, una piega a margine di un libro altrui, usato, dimenticato, ingiallito, e tu non potevi permetterti d'essere solo come lo era stata la mamma, non potevi permettergli di capire che eri un ghoul, altrimenti nessuno ti avrebbe più salvato da te stesso e da quelle parole su carta lacerata, che ancora ti facevano male a distanza di anni, nessuno ti avrebbe più voluto, se avesse capito che Kaneki Ken non era più un normale essere umano...

“Lo sapevo già, amico. Chi se ne frega, torniamocene a casa e basta.”

Sorrideva.

Sorrideva, Hide, quasi esitante, come temendo che tu gli dicessi di no, che tu gli potessi voltare le spalle, di nuovo.

Sorrideva, perché ti aveva sempre visto dietro la maschera e non ti aveva mai giudicato, non ti aveva mai voltato le spalle, e tu urlavi, urlavi a pieni polmoni perché fu in quel momento che capisti che invece tu sì, l'avevi fatto.

Avevi voltato le spalle a te stesso.

Fu in quel momento, con la mano di Hide poggiata sulla tua spalla, senza timore alcuno verso di te ma solo verso se stesso, che capisti che tu, forte, non lo eri mai stato davvero. Non quanto Hide.

Solo in quel momento capisti che ciò di cui avevi bisogno non era il perdono degli altri, ma di te stesso.

E non potesti far altro che continuare a urlare, perché ormai era troppo tardi, la tua vita era già diventata una tragedia.














L'angolino di thyandra: Uhm, ok, innanzitutto vi ringrazio tutti(?) se siete arrivati fin quaggiù. Sono giorni che giro in tondo nei pressi del fandom, con l'idea di pubblicare qualcosa, e poi mi blocco sempre, non sapendo bene come mettere su carta virtuale tutto quel che ci sarebbe da dire su questo manga. Il risultato è un post notturno, scritto di getto, postato ancora più di getto, che domani alla luce del sole già odierò, perché il mio primo ingresso in un fandom è sempre un'introspezione perché sono masochista e Kaneki è il personaggio che mi ha trasmesso di più. Ma ci ho provato. 
Gli accenni HideKane forse ci sono, forse no, non so bene neanche io come giudicare il loro rapporto -wtf- e penso che la cosa traspaia dalla storia stessa, ma alla fine credo che neanche loro sapessero cosa stavano facendo la metà del tempo. Spero di non aver fatto storcere il naso a nessuno '-' Siate spietati, vi prego, e ditemi cosa ne avete pensato, se ci siete(?). Ho bisogno di feedback, positivo o negativo che sia, per capire se vale la pena che mi faccia rovinare la vita da quest'ennesimo fandom *sbatte la testa contro al muro Kaneki-style*
Ancora grazie a chi ha letto, ci si vede presto, forse~~~
Bisous.

  
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