Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Imbranata09    02/01/2015    5 recensioni
Che dirvi? Una Isabella ed un Edward lontani dal solito. Lei un peperino che la vita ha cercato di spezzare senza riuscirci. Lui un ragazzo arrogante che la vita ha fatto crescere troppo in fretta.
Si scontreranno, si ritroveranno, si prenderanno, si lasceranno, ....
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Pov Bella

Siamo alla vigilia di un nuovo Natale che passerò con Edward. Questa volta circondata da tutta la mia famiglia. Nella nostra bellissima villa. Immensa per noi due ma che vorremmo che fosse piena di bambini, almeno tre!
Sono passati più di tre mesi dal mio ferimento e, lentamente, sia Edward che io ci siamo ripresi dallo choc. Infatti, le ferite materiali hanno messo poche settimane a rimarginarsi. Ma la paura di quello che poteva accadere non ci ha lasciato facilmente. Viviamo praticamente blindati: nella nuova casa Edward ha fatto installare tutti i migliori sistemi di sicurezza esistenti e non usciamo di casa se con noi non sono presenti due guardie. 
Edward è diventato iperprotettivo con me. Dopo un mese dall’operazione muovevo la spalla tranquillamente. Avevo anche finito la terapia e non ne sentivo più la necessità. Ma il mio splendido marito riteneva ancora di dovermi trattare coma una bambolina di porcellana. Non mi permetteva di fare nulla. Oltre che lo stage, mi aveva vietato anche l’università! Mi aveva fatto avere un collegamento on line con il quale potevo seguire le lezioni e tenermi in contatto con i miei professori. Mi sono dovuta imporre per ottenere un minimo di libertà e  riprendere lo stage e seguire i corsi. Si è rassegnato solo quando gli ho mostrato il modulo dell’università con il quale stavo richiedendo un nuovo stage. E allora mi ha consentito di tornare al lavoro. Ed in ufficio, passati i primi giorni, ha ripreso a trattarmi come al solito. Pur facendo in modo che facessi spesso delle pause e portandomi lui stesso la merenda o particolarità per il pranzo.
Adesso si preoccupa solo che non mi stanchi troppo per il bambino.
Edward si sta dimostrando già ora, un padre modello. Ha acquistato diversi libri sulla gravidanza. Ed ha studiato! È attento alle mie esigenze e ad ogni visita di controllo sono decine le domande che pone al medico: dalla mia alimentazione, alle ore di sonno. Dalle ore in cui dovrei stare in piedi, all’attività fisica che posso svolgere. Si è emozionato quando all’ultima visita abbiamo scoperto di aspettare un maschietto. Anche se per entrambi il sesso non è mai stato un problema. L’importante è che sia sano.
Momento emozionante è stato quando il bambino ha scalciato per la prima volta.

Flashback

Ha cominciato a fare freddo a new York. Oggi non sono stata granché bene a causa di una brutta tracheite. Non voglio prendere medicinali e preferisco curarla con rimedi naturali come il latte con il miele. E mi sono lasciata convincere da Edward a rimanere a casa oggi.
Non ho abbandonato lo studio, però. E ne ho approfittato per fare una intera giornata sui libri. Statistica, in particolare, perché è il prossimo esame.
Sento la porta di casa aprirsi e Aroon che finora è stato nello studio di Edward con me, correre all’ingresso.
- Amore sono rientrato – guardo l’ora. Sono appena le quattro. Da quando ci siamo trasferiti nella villa, lavora spesso da qui.  Pur avendo cominciato a delegare maggiori compiti a James non ha rallentato i ritmi. Ha modificato il suo modo di lavorare, facendolo maggiormente da casa. Dove può prendersi pause tutte le volte che vuole. È il suo modo per essere più presente nella vita di coppia.
- Sono nel tuo ufficio – cerco di urlare, per quando la gola me lo permetta. Ma mi raggiunge poco dopo.
- Che fai? – mi osserva curioso dopo avermi lasciato un dolce bacio sulla guancia ed aver massaggiato la mia pancia.
- Statistica! Non riesco a farmi entrare in testa a cosa possa servire la covarianza! – ride.
- Dammi il tempo di cambiarmi e vengo ad aiutarti – e nel frattempo preparo il te per entrambi.
E nel suo ufficio, si siede sulla sua poltrona e mi prende sulle sue gambe. Mi spiega gli ultimi concetti che abbiamo studiato insieme. Perché è dall’inizio del semestre che la statistica me la sta insegnando lui.
- Bella concentrati. È un semplice esercizio dove devi applicare il concetto dello scarto quadratico medio – non alza la voce. Ma quando si rende conto che non riesco proprio a capire il senso di quello che faccio  si innervosisce. Ed io riesco a fare sempre peggio.
- Edward, non ti innervosire che è peggio –
- Bella sono tre giorni che siamo fermi sugli stessi esercizi. Oramai dovresti saperli a memoria! – e mentre cerco di ricordarmi come li ho svolti ieri accade qualcosa. Sento un piccolo bussare sulla mia pancia. Forse Edward mi sta accarezzando la pancia.  Mi volto per guardarlo ma lui è con le braccia conserte a fissarmi quasi incavolato. E penso di essermelo sognato. Mi concentro di nuovo sull’esercizio perché oggi Edward sembra proprio incavolato …
E mentre penso al mio problema accade di nuovo e penso che non me lo sono sognato. Capisco che è il bambino e sorrido da sola. Edward fraintende il mio sorriso.
- Ci sei arrivata finalmente? – mi prende anche in giro. Ma non rispondo alla sua provocazione. Gli prendo la mano e la poggio sul mio ventre. Pochi istanti e arriva un nuovo calcio. E mi volto verso di lui. Che ride.
- Ti sta dicendo: mamma sveglia. Che mi sono stancato di sentire ancora questi esercizi! – e adesso rido anche io mentre Edward, senza spostare la mano dal mio ventre, mi abbraccia e mi tiene vicino. Scalcia parecchie volte il nostro piccolino per la nostra gioia.
- Vi amo -  sorrido e penso che devo dirgli la mia idea a cui penso da qualche giorno.
- Edward, dobbiamo trovare un nome per il nostro principino – mi fissa. Ha capito che ho in mente qualcosa.
- Come vorresti chiamarlo? – ci arrivo da lontano …
- Mi è piaciuto come si sono comportati Rachel e Justin. Hanno chiamato le bambine come le nonne.  Ma erano due bambine ed è stato facile. A noi è un solo principino. Se lo chiamassimo Charlie, si offenderebbe tuo padre e viceversa. E allora ho pensato ad un altro nome di famiglia .. – non mi fa finire di parlare.
- Anthony come mio nonno, mi rifiuto! Sai che anche oggi è venuto in ufficio a rompere ? – mi fa ridere la sua agitazione!
- Cretino, c’è un altro nome di famiglia che vorrei mettere a nostro figlio. Ed è quello di suo padre – ci mette un po’ a capire. Lo vedo corrucciato e poi aprire la bocca .. ci è arrivato.
- Vorresti chiamarlo come me? – finalmente ci è arrivato!
- Già Edward Cullen Junior.  Che ne pensi? – lo vedo sorridere.
- Ne sono onorato che mia moglie abbia avuto questo pensiero!- poi mi guarda serio – ma questo non ti esime dallo svolgere l’esercizio di statistica. Forza o anche nostro figlio si lamenterà! – e ridendo, per l’ennesima volta, Edward mi spiega i concetti di base della statistica!

Fine flashback.

Sono al sesto mese di gravidanza ed ho una bella pancia. Mangio e non mi vergogno di dirlo. Soprattutto in questi giorni in cui in casa ci sono tante cose buone in vista del Natale. Quando Ej sarà nato, allora prenderò provvedimenti.
L’arresto di Dimitri è recente. È avvenuto solo due settimane fa. L'FBI è riuscita a fare terra bruciata intorno a lui. Non aveva più appoggi né denaro con sé. E, nella sua follia, ha provato ad avvicinare Edward con una pistola. Ma i nostri bodyguard, questa volta, sono stati attenti e vigili e lo hanno bloccato appena lo hanno riconosciuto.
Con lui si è chiuso l’incubo della famiglia Cullen, durato fin troppi anni. Ed, infatti, Thomas ed Elisabeth hanno organizzato una grande festa.
Pochi giorni dopo l’arresto, Edward ha richiesto ed ottenuto un incontro con Aro Volturi. Voleva delle spiegazioni. In particolare perché hanno fatto credere alla famiglia che Rachel fosse morta. Perché questo è il rammarico più grande di Edward. Si sente colpevole, perché pur essendo molto giovane, è lui che ha preso in mano le redini della famiglia quando vi fu l’attentato.
L’incontro si è svolto in carcere. Sono rimasta in ansia per tutto il tempo, pur sapendo che Edward era protetto.  E purtroppo per Edward, l’incontro si è concluso con una beffa: Aro ha ammesso di non essere mai stato a conoscenza che Rachel fosse viva. Anzi, ha ammesso candidamente che se solo ne fosse stato a conoscenza, avrebbe sfruttato la situazione a suo vantaggio.
Festeggeremo le feste nella nostra casa. È in nostro modo per inaugurarla.
Oggi con Edward, Rachel e Justin stiamo addobbando il nostro albero. Le bambine sono nelle loro sdraiette e ridono. Sono bellissime e identiche. Assomigliano molto alla madre ed hanno il sorriso di nonna Elisabeth. Hanno cinque mesi, ma sono molto sveglie. Edward ed io le adoriamo.
- Edward, pensavo che l’anno scorso avevamo imparato la lezione di non farci coinvolgere nell’addobbo dell’albero! – Justin è sconvolto.
- Justin, abbiamo quasi finito. Senza che fai la sceneggiata – Rachel è severa. Ma le bambine ridono.
- Edward vieni con me. Ti spiego come si da la merenda ad una bambina. Sarà più semplice di addobbare un albero – ed ognuno si chiude in cucina con in braccio una bambina. Dove ci sono Matteo e Pierre che stanno preparando la cena della vigilia di Natale. Rimango con Rachel ad addobbare l’abete. Parliamo tanto, noi due.
- Come procede la specializzazione? – Rachel mi fissa.
- Estenuante. Mi hanno dato tre turni di notte questa settimana e sono distrutta. Perché con le gemelle non è facile recuperare il sonno durante il giorno. Ma mi piace medicina d’urgenza. E tu, in ufficio con Edward? -  le passo le palline per posizionarle in basso, dove non mi posso abbassare per via della pancia.
- Molto bene. E’ ancora un po’ teso. Vorrebbe che rimanessi più tempo a casa. Ma ce la caviamo. E' un capo esemplare! –
- È innamorato pazzo di te, il mio fratellino – e sorrido. Proprio in quel momento arriva Edward con in mano un vassoio con due tazze di te e biscotti.
- I biscotti sono appena sfornati. Li ha fatti Pierre. Sentite come sono buoni – gli sorrido al pensiero dolce che ha avuto. Ed è questo il vero Edward. Quello che è in famiglia e che si preoccupa di farci mangiare i biscotti appena sfornati. Quello che imbocca la nipote e si fa in quattro per addobbare l’abete. Mi piacerebbe che le sue fan lo vedessero in questa veste. E gli scatto una foto. La pubblico sul mio profilo FB. Con un piccolo messaggio: Edward Cullen,  il ragazzo venticinquenne nominato per due anni consecutivi uomo dell’anno, nella sua veste naturale. Sexy ,come pochi sanno esserlo, in famiglia ad addobbare l’albero mangiando i biscotti alla cannella appena sfornati e giocando con le bellissime nipotine.
La faccio vedere a Rachel che ride come una matta. E, dal suo profilo, la condivide! Poche ore dopo la foto ha fatto il giro del mondo con migliaia di mi piace e condivisioni. E tanti, tanti messaggi per Edward. E prima di cena gliela mostro.
- Hai aperto fb? – ci stiamo cambiando in camera nostra. Gli invitati arriveranno a momenti. E noi siamo quasi pronti ad accoglierli.
- Perché? – mi guarda curioso e nel frattempo gli passo il notebook. Ridendo. Rimane sconvolto da quello che ho fatto.
- Tu sei pazza! Domani come glielo spiego ai coreani che ho lavorato notte e giorno sul loro progetto? Adesso hanno la prova che me ne sono fregato delle loro rimostranze al progetto iniziale e non l’ho cambiato! – mi strilla ma ride.
- Ma tu con i coreani domani non parlerai: sei ufficialmente in vacanza … - non mi lascia finire di parlare che comincia a baciarmi.
- Ti amo Isabella Cullen e sei tutta la mia vita - Veniamo distratti da Aroon che comincia ad abbaiare.  Ultimamente quando ci vede baciare, abbaia felice! Riprendo a vestirmi. Lui è oramai pronto.
- Hai visto quanti commenti? – e comincia a leggerli. Sono in diverse lingue, ma il significato è sempre lo stesso: ti voglio, Edward Cullen!
- Alcuni sono proprio imbarazzanti. Una tizia dice di volermi inviare le sue mutandine per farmi sentire l’odore della sua eccitazione quando mi vede! – ha il viso sconvolto! E rido.  Chiude il pc quando non ne può più di commenti sul suo fisico.
- Prima che scendiamo, voglio darti il mio regalo – lo guardo. Ha sempre avuto l’accortezza di darmi i suoi regali e pensieri in privato. Un po’ perché conosce la mia timidezza. Ed un po’ perchè non vuole mettere in imbarazzo nessuno quando mi porge regali costosi. E mi passa il suo pacchetto. Questa volta non contiene gioielli o pietre preziose. Sono dei documenti firmati da Edward e autenticati dal notaio. So cosa rappresentano, ma non ne capisco il motivo. Ed è lui a spiegarmi.
- Quello che ci è successo  settembre mi ha fatto riflettere. Lo so che non è bello parlarne oggi che è un giorno di festa. Ma voglio stare tranquillo nel caso mi succedesse qualcosa. Ed in quel caso voglio che tu non ti debba preoccupare di niente – mi abbraccia. E so che quello che mi ha donato non ha valore solo in senso economico, ma anche emotivamente. Rappresenta tutto il suo mondo. Ed ha chiaramente messo nero su bianco che se gli accadesse qualcosa tutto passerebbe a me. Anche nel caso che si trovi in situazione di temporaneo impedimenti, sarei io a disporre di ogni bene. Senza nessun parente che possa intromettersi o altri.
- Edward, se ti accadesse qualcosa morirei con te – non mi fa finire di parlare che si avvicina. E mi abbraccia.
- Quando mi sono ritrovato io nella situazione di dover decidere per i miei familiari, mio nonno cercò di intromettersi. Pretendendo di dover decidere per mio padre. Se succedesse qualcosa a me, i miei cugini farebbero di tutto per riprendersi le quote della Cullen. E non voglio che qualcuno possa approfittarsi di te e del momento che vivresti. Soprattutto non vorrei che ti portassero via quelle quote, perché hai lavorato duramente su quel progetto ed è tuo quanto mio – e non posso che abbracciarlo emozionato.
- Ti amo – lo diciamo contemporaneamente.

Pov Edward

11 giugno, giorno della laurea di Bella e Rachel ed io sono esaurito! Ej, da quando è nato,  ha confuso il giorno con la notte. Ed ora, mentre, lui si sta addormentando beatamente alle 7 del mattino, noi dovremmo cominciare a prepararci per la cerimonia.
- Dimmi che non dobbiamo già alzarci? – la voce di Bella, assonnata, sembra provenire dall’oltretomba.
- Si ed anche alla svelta. Soprattutto tu. Sembri un cencio e ci vorrà parecchio per il restauro … - parlo e mi rendo conto solo alla fine di ciò che è uscito dalla mia bocca!
- Quanto sei stronzo! Non dormo da quattro mesi grazie a tuo figlio. È rimasto attaccato alla mia tetta per oltre un’ora e tu dici che faccio schifo! – si alza senza neanche lasciarmi un bacio sulla guancia. E sbatte la porta del bagno così forte che Ej ci mette poco a riaprire gli occhi e cominciare a piangere. E lo vado a prendere in braccio. Perché lo abbiamo viziato e adesso vuole sempre stare in braccio!
Edward Cullen junior è nato il 14 febbraio, con ben due mesi di anticipo! Ed è una vera peste. Per mesi abbiamo fatto da baby sitter alle mie nipotine che sono due angioletti e ci immaginavamo il nostro piccolo proprio come loro: sempre sorridente, dormiglione e mangione, tranquillo, … ed invece.
Non è nato neanche a New York, ma a Las Vegas, dove avevo portato Bella per il week end di San Valentino. Aveva fatto il controllo ginecologico da pochi giorni e il medico ci aveva garantito che la gravidanza procedeva benissimo. Abbiamo viaggiato spesso in quei mesi. Per cui non ci siamo posti altri problemi.
Ed, invece, …

Flashback

- Edward è bellissimo questo hotel! – effettivamente abbiamo scelto un fantastico hotel con uno dei casino più conosciuti al mondo.
- Dai, usciamo dalla camera che voglio dare uno sguardo alla struttura – e così facciamo. Giriamo per i negozi, andiamo a vedere la spa. E, poi, ce ne andiamo al casino. Qui, Bella sembra una bambina nel paese dei balocchi. Non so cosa vuole fare prima e dove giocare per prima. Ci dirigiamo verso le slot machine e cambiamo qualche soldo. Giochiamo parecchio e ci divertiamo. Senza vincere nulla! Ma conquistare il suo cuore è già stata la vittoria più bella della mia vita!
Ci spostiamo verso i tavoli di black jack e mi siedo. Cambio qualche migliaia di euro e rido della faccia sconvolta di Bella. Giochiamo parecchio ma senza vincere nulla. Non è la nostra giornata. Mentre ci spostiamo verso la roulette, abbraccio mia moglie e poggio la mano sulla sua pancia-
- Piccolino, porta fortuna a mamma e papà! – e ridiamo come due cretini.
- Punta tutto sul 14! Sento che oggi è il nostro giorno fortunato – è Bella a dirlo e lo faccio. ulteriore buco nell’acqua! Siamo in ascensore mentre torniamo in camera per prepararci per la cena quando Bella si piega in due per il dolore.
- Bella che succede? – sono preoccupato.
- Una fitta. Molto violenta. Ma pare che sia passata – ma, in ogni caso, chiamo Marcus dicendogli di preparare la macchina che dobbiamo andare in ospedale. E appena arriviamo al piano, invece di uscire dall’ascensore, schiaccio nuovamente il tasto del piano terra.
- Edward non serve. È passata – mi guarda con i suoi occhi spaventati.
- Andiamo solo per un controllo. Nulla di che – non ribatte nulla e capisco che anche lei è preoccupata. Sta per ribattere qualcosa ma si piega nuovamente per una fitta che la colpisce.
- Cazzo! – la guardo. Non è da lei utilizzare certi termini.
- Che succede? Fa male … - cerco di abbracciarla ma mi allontana.
- Mi si sono rotte le acque – e proprio in quel momento le porte dell’ascensore si aprono e urlo il nome del mio collaboratore.
- Marcusssss. Veloce la macchina – dal momento in cui entriamo in macchina, Bella non ha più fitte. Siamo entrambi spaventati e ci stringiamo la mano a vicenda.
In ospedale troviamo subito la massima disponibilità e cortesia. Allerto anche Justin, ma lui mi tranquillizza dicendo che a sette mesi il feto è perfettamente formato. E anche se non è usuale, è abbastanza frequente una gravidanza di sette mesi. Comunque, mi tranquillizza e mi avvisa anche che si metterà in contatto con l’ospedale dove abbiamo ricoverato Bella per avere tutti i dettagli del travaglio.
Quando raggiungo Bella la trovo tranquilla. Molto più di me. Mi spiega che le hanno fatto un monitoraggio e il bambino sta bene. Ha solo voglia di nascere!
- Signor Cullen, vuole assistere al parto? – è la dottoressa a chiederlo. Mi volto verso mia moglie è la trovo che ride. Probabilmente, sta pensando alla nascita delle gemelle. E rido anche io.
- Sicuramente – e mi avvicino a Bella, porgendole la mano.
- Stavolta parliamo di mio figlio e della vagina di mia moglie. Non crollerò! – la faccio ridere. Ed è così che passiamo il travaglio a ridere e scherzare. Tutti i nostri parenti ci chiamano dicendo che arriveranno a Las Vegas appena possibile, ma li tratteniamo a casa. È anche brutto tempo. Nevica da diversi giorni a New York e non vogliamo creare problemi. E mi viene da pensare che se mio figlio non potrà volare dopo un paio di giorni dalla nascita, dovremo farci 4000 Km mi macchina per rientrare a casa!
Il travaglio non va avanti a lungo. Alle 22.00 in punto Edward Cullen junior vede la luce, strillando come un ossesso. Ed io piango quando, dopo aver tagliato il cordone ombelicale, lo sistemano tra le mie braccia. È un amore di bambino. Muove la testa per guardarsi intorno e si ferma solo quando i suoi occhi incontrano i miei.
- Amore mio, ti presento la mamma – lo passo a Bella dopo che si è sistemata sul letto. E scatto la prima selfie della famiglia Cullen. La mando ai nostri familiari. Malgrado la lontananza dai nostri genitori e fratelli, sono felice. Perché ho la possibilità di godermi la mia famiglia nella nostra intimità. Ed è forse in quelle prime ore che facciamo il primo errore di neo genitori: ci passiamo il nostro piccolino tra le nostre braccia e gli facciamo fare i primi sonnellini cullandolo! 
 
Fine flashback

Con Ej in braccio mi avvicino alla porta del bagno ed entro. Le parlo con il cuore in mano.
- Bella sono stanco. Stanotte non ho dormito per niente. Ed anche tu lo sei. Non volevo offenderti. Volevo solo dirti che siamo entrambi distrutti … - non finisco di parlare perché Bella, avvolta in un asciugamano che le copre a malapena il sedere, si avvicina a me sorridendo. Ha capito il senso delle mie parole.
. Ti amo Edward. Ed hai ragione: siamo stanchi – poi si china verso il nostro piccolo che sorride tranquillo e lo bacia. Lo prende e bacia anche me.
- Vai in doccia. Lo riattacco al seno e vediamo se si addormenta! – e così facciamo. Dieci minuti dopo rientro in camera e li trovo entrambi addormentati sul letto. Considerato che è tutto pronto e che anche la doccia è fatta, programmo la sveglia, mi allungo accanto a loro e mi addormento anche io.
Quando ci svegliamo, un paio d’ore dopo, siamo più rilassanti. Non riposati ma meno stanchi.
- Forza signora Cullen. La prof. Green non ti aspetterà in eterno – e le sorrido mentre ci vestiamo ed insieme prepariamo Ej. Durante la notte, visto la veglia forzata, abbiamo già preparato tutto l’occorrente per la giornata.
E all’università troviamo già tutti i nostri parenti ed amici. Oggi è anche il giorno della laurea di mia sorella e di Victoria e Kate. Si allontanano tutte insieme per andare a prendere posto nello spazio loro riservato. Per tutte loro è mia madre che ha organizzato una festa meravigliosa a Villa Cullen.
A cui parteciperà anche l’intero clan di Cullen. Ma anche i parenti delle nostre amiche.
- Edward, ti vedo stanco. Altra notte in bianco? – Charlie mi prende sempre in giro. E vedo anche mio padre sghignazzare. Matteo prende in braccio il nipote. Mentre le mie nipotine si agitano perché le prenda in braccio.
- Sai che Bella ha iniziato a dormire regolarmente quando ha iniziato l’asilo? È stato per lei che non abbiamo avuto altri figli! Ci aveva distrutti – e guardo Renee che ha il viso perso nei ricordi.
- Stai scherzando, vero? – e adesso ridono tutti.
- No, Edward! Lo ricordo anche io quegli anni. La notte si giocava e si rideva in casa – è Matteo a confermare le parole della madre. Nel frattempo prendo le mie nipotine. Hanno quasi un anno e sono fantastiche. Le adoro.
- Justin mica vogliamo fare cambio per una settimana? Guarda te ne tolgo due  e te ne lascio solo uno! – ridono tutti.
- Ad ognuno il suo angioletto – e sghigna mentre guarda Ej che piange perchè vuole stare in braccio! Ma li riposizioniamo comunque nei loro passeggini. Sarà la presenza delle cugine ma il mio pargolo si tranquillizza. Justin lo sistema tra le cugine che lo guardano curiose. Gli tirano i loro giochi, gli prendono il ciuccio. Ma lui ride felice e si lascia fare di tutto. Ci accomodiamo tutti perché è l’ora della cerimonia. E guardo con orgoglio mia moglie ritirare il certificato di laurea.
Al termine della cerimonia mi avvicino a lei che è intenta a chiacchierare con la prof. Green, con mio padre e Charlie.
- Congratulazioni,  Bella – la abbraccio da dietro e saluto tutti i presenti.
- C’era da aspettarselo che il figlio di Thomas sposasse la figlia di Charlie! Siete veramente una bella coppia. Congratulazioni – mi fa piacere sentire le parole della prof.
- Edward, la professoressa mi ha appena offerto un posto da assistente a partire da settembre – e guardo con orgoglio mia moglie.
- Ma sono sicura di avere molta concorrenza. Certamente avrà molte offerte di lavoro importanti –  ridiamo. So che si sta riferendo a me.
- Non le nascondo che mi piacerebbe che Bella lavorasse nella mia società. E non perché è mia moglie. Ma voglio la sua felicità e la lascerò libera di scegliere, senza alcuna interferenza da parte mia – e guardo mia moglie negli occhi.
Torniamo dai nostri familiari e vado ad abbracciare mia sorella.
- Dottoressa Cullen!  - si volta verso di me e mi sorride. È lei che vola nelle mie braccia e la accolgo volentieri.
- Sono orgoglioso di te. Ti voglio un bene immenso – e non ci sono altre parole da aggiungere.
E tutti insieme ci avviamo verso Villa Cullen. In macchina ripenso alla mia famiglia. A come sia cambiata nel corso degli ultimi due anni. Soprattutto per la presenza della splendida donna che ho al mio fianco. A mio figlio che rappresenta il mio futuro.
- Allora, carriera universitaria? – Bella si volta verso di me e sorride.
- Fa quello che più ti piace. Anzi, sai che ti dico? Il lavoro in ufficio sai già com’è. Adesso prova l’università. E scegli cosa ti piacerebbe fare veramente nella vita – e la bacio.
Perché è questo che voglio per mia moglie e per i miei familiari: che facciano quello che li rende felici. Li amo immensamente e metterò sempre la loro felicità al primo posto della mia vita!
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Imbranata09