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Autore: Silver Eagle    02/01/2015    0 recensioni
Facciamo il punto della situazione:
- sono un mezzosangue, figlio di Poseidone;
- sono una calamita per i guai;
- Gea e i suoi figli mi vogliono morto;
- due losche figure mi danno la caccia;
- la terza grande profezia grava sulla mia testa;
- ho un so-tutto-io come migliore amico;
- ho una pazza scriteriata femminista come migliore amica;
- ho una bella quanto misteriosa ragazza come cugina.
Sono normali problemi adolescenziali, no?
Il mio nome è Mark e questa è la mia storia.
Genere: Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gea, Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Hope is the last to die
Capitolo 1


Per prima cosa è meglio che vi racconti del mio mondo. Francamente non so chi voi siate e quando leggete e non mi importa più di tanto. Dovete sapere che gli dei esistono, almeno quelli greci e romani, e che fino ad una ventina di anni fa governavano il mondo. Poi Gea si risvegliò e dichiarò guerra agli dei insieme ai suoi figli. La gente racconta che la guerra fu terribile, ma io non lo so: non c'ero. So quello che accadde dopo la Madre Terra vinse e distrusse gli dei e i loro figli e salì al potere. Da quel giorno l'umanità si è accorta della sua esistenza, ma orami era troppo tardi. Veramente mi chiedo come hanno fatto ad non accorgersene prima: un essere alto tre metri non passa esattamente inosservato.
Chi sono io?
Vi bastia sapere che mi chiamo Mark, ho sedici anni e sono un mezzosangue. 
Come ne sono sicuro?
Sono iperattivo, dislessico e ho un deficit dell'attenzione, oltre ad una tendenza a cacciarmi nei guai. Questo è il motivo per cui tre anni fa sono scappato di casa. Stavo attirando l'attenzione, troppa attenzione e mia madre ne avrebbe pagato il prezzo. Comunque oggi sono qui alla periferia di Salem. Il sole sta calando velocemente e devo assolutamente trovare un posto dove dormire. Cammino per un po in giro per la città. Non so come fosse un tempo, ma ora in ogni dove ci sono palazzi fatiscenti e abbandonati, quindi non sarà così difficile trovarne uno abbastanza isolato, ma la cosa principale è trovare qualcosa che nasconda il mio odore. 
Un ruggito.
Questo non è un bene, non lo è per niente. Devo trovare un posto dove nascondermi prima che sentano il mio odore. 
Un'altro ruggito. 
La gente intorno a me incomincia a correre per nascondersi. Perfino i mortali sanno che è meglio non trovarsi in giro quando l'essere che ha emesso quel ruggito arriverà. 
Corro veloce e poi lo vedo: un tombino scoperchiato e mi viene un'idea. Magari una volta avrei storto il naso e mi sarei rifiutato di fare una cosa del genere, ma dopo anni passati per strada si impara ad adattarsi. Mi lancio verso il tombino e ci salto dentro. Atterro direttamente nell'acqua della fogna. Almeno sono atterrato in piedi.
Cammino per un po nell'acqua. L'odore è nauseante, ma almeno coprirà il mio di odore. C'è un cunicolo asciutto laterale, mi ci fiondo dentro e mi siedo. In poco tempo cado addormentato.

Sono in una sala giochi. O almeno credo visto che c'è un tavolo da ping pong. Intorno al tavolo ci sono tante persone, tutti ragazzi della mia età all'incirca e tutti con un maglietta arancione addosso. Stanno discutendo animatamente. 
-Cosa ha detto l'Oracolo?- chiede un uomo sulla quarantina seduto su una sedia a rotelle.
-La profezia è questa: 
Nella città delle streghe
nello stato della colonia inglese
il fiore di maggio il creatore
che della madre ricorda il nome,
il figlio dei grandi troverai
e un alleato scoprirai
- dice un ragazzo con i capelli biondi e gli occhi azzurri.
-Cosa significa?- chiede un ragazzo con i capelli marroni e gli occhi marroni.
-Dobbiamo trovare uno stato in cui ci sia una città dove sono state bruciate delle streghe e una colonia inglese- dice un ragazzo con i capelli biondi e gli occhi grigi.
-Non possiamo andare in tutte le città americane e poi cosa significa il fiore di maggio? e della madre ricorda il nome? - dice il ragazzo con i capelli marroni.
-Salem!- grida una ragazza albina seduta a testa in giù sul divano.
-Sta zitta se non sai di cosa parli Susan!- le ringhia contro il ragazzo di prima.
-No! Susan ha ragione!- dice il biondo con gli occhi grigi.
-Come fai a saperlo?- chiede una ragazza con i capelli rossi e una salopette, interamente coperta di grasso.
-Salem è in assoluto la città di streghe più famosa. Quale è la prima città che pensi quando dici streghe?- dice il ragazzo, ma mi sa tanto di domanda retorica. Lo chiamerò il so-tutto-io-
-A Salem- risponde la ragazza con la salopette.
-Salem è in Massachusetts. E in Massachusetts c'è una colonia fondata da dei pellegrini inglesi. Per di più molte delle città dello stato hanno nomi uguali a quelli inglesi- continua il so-tutto-io.
-"Della madre ricorda il nome"- disse l'uomo sula sedia a rotelle -ottimo lavoro-
-Ma il "il fiore di maggio il creatore" che significa?- chiede il ragazzo che prima ha citato la profezia. Lo chiamerò quello della profezia.
-Non lo so. Potrebbe essere un gioco di parole- dice il so-tutto-io.
-Il fiore di maggio è un profumo- dice una bella ragazza con i capelli neri e gli occhi marroni, ha un trucco e un'acconciatura perfetti.
-Dubito che si parli di un profumo in questo caso- dice quello della profezia.
-Tu che ne sai?- dice lei.
-Mayflower- dice Susan.
-Cosa?- le chiede il so-tutto-io.
-Fiore di maggio, Mayflower- dice lei.
-Susan sei un genio! I fondatori della colonia in Massachusetts erano passeggeri di una nave che si chiamava Mayflower. Letteralmente fiore di maggio-
-Fantastico! Ora dobbiamo solo decide chi andrà- dice l'uomo.
Poi il sogno inizia a sfumare e non sento le ultime parole. 

Quando riprende un contorno definito mi accorgo che sono in un appartamento. È spazioso e moderno. Davanti a me ci sono tre figure, due inginocchiate davanti alla terza. La figura in piedi è sicuramente una donna. È alta, ma non troppo, indossa un vestito in stile greco che le si allaccia sulla spalla sinistra. Ha lunghi capelli che le arrivano sulle spalle, ma sono così intrecciati da sembrare rovi. Però è la faccia che fa più paura. Il suo viso è crepato in più punti come la pietra e i suoi occhi sono completamente marroni, non c'è tracce ne di nero ne di bianco.
-Cosa ha detto l'Oracolo?- chiede con un voce che sembra provenire dalla terra stessa.
-Il semidio è a Salem, signora- dice una delle due figure. Di loro non riesco a vedere niente se non i lunghi mantelli neri che le ricoprono.
-Andate a prenderlo e portatelo da me- risponde la donna. Un brivido mi scende lungo la schiena. Che stiano parlando di me? No non è possibile.
-Non lo uccidiamo signora?- chiede l'altra figura. Sembra sinceramente delusa.
-No potrebbe esserci utile- dice la donna.
-È qui- dice successivamente.
-Dove?- chiede la figura che prima era dispiaciuta. 
-È potente- dice invece l'altra.
-Sarai mio semidio!- urla la donna e mi sveglio.

Angolo Silver Eagle
Allora che c'è da dire? Questa è la mia prima fanfiction e spero che vi piaccia. 
Questa storia mi è venuta in mente mentre leggevo "Eroi dell'Olimpo - Il sangue dell'Olimpo" (specifico che non l'ho finito quindi non so chi vince. Ma dubito che Rick faccia vincere Gea se no si troverà inseguito da una mandria di fan con tanto di forconi) e mi sono detta: se Gea vincesse? Cosa succederebbe? Come sarebbe il mondo? E così ho partorito questa idea. Detto tra me e voi non so dove andrò a finire perché non ho un'idea precisa.
Ho finito. Ciao😜 

 
   
 
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