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Autore: naruhinaxxx    02/01/2015    2 recensioni
Cosa succederebbe se Hinata dovesse difendere un reietto Naruto dall’ essere condannatto a morte? Konoha ne ha avuto abbastanza del ragazzo demone, mentre lei deve difendere qualcuno che non conosce.
Riuscirà a difenderlo sebbene le differenze tra di loro o saranno queste a dimostrasi rovinose per entrambi?
Intanto una minaccia sta insorgendo dall'ombra, riuscirà Naruto a fronteggiarla, vincere la sua vita in dietro e colmare il vuoto che lo ha portato a farsi catturare?
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/Hinata
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Bene siamo arrivati a destinazione. Rilevo la presenza di tutti i nemici. Distanza: 3km. Sono 300 metri sotto di noi. Sono in formazione a romboide. Zetsu sta usando la technica effimere per stare in avanscoperta seguito da Kakuzu. Deidara in punta. Ali, Kisame e Itachi. Al centro della formazione c’è nostra cugina Yuriho. Dietro a chiudere la forma c’è Konan. In coda nelle retrovie ci sono Tobi, Hidan ed in fine Sasori” Disse Nagato una volta che tutti gli altri membri del gruppo arrivarono alla pendice dov’era in piedi lui.
“Umm sicuramente si aspettano un attacco però questa formazione non mi sembra fatta per un combattimento immediato. Dove ne se ne starà andando nostra cugina? Bah, glielo chiederemo io e Nagato dopo. Va bene, scegliete i vostri obbiettivi che poi decideremo la strategia d’attacco.” Disse Naruto mentre controllava per l’ultima volta il suo equipaggiamento.
“Mi fa vomitare il fatto che vostra cugina si sia presa la libertà di prendersi i corpi di due Uchiha, specialmente di mio fratello. Devo salvarli da questa situazione infame.” Disse Sasuke mentre tirava fuori la sua jian.
“Io mi scelgo Sasori, Kakuzu e Deidara. Abbiamo un conto ancora aperto io e quei tre corpi marci!” affermò sadico Neji mentre si metteva alle mani i suoi paranocche rivestendoli di chakra.
“Io mi prenderò cura di Zetsu, in quanto sono l’unico a poterlo vedere. Poi mi piacerebbe riaffrontare Hidan. L’ultima volta ho visto di striscio la sua tecnica prima che cedessi il dovuto posto a Shikamaru. Infine voglio poter fare qualcosa per Konan, le devo tanto. Se non riseco a riportarla fra di noi preferisco che venga seppellita nel clan Uzumaki invece di girare in giro come un corpo morto.” Disse Nagato mentre richiamava tutti i suoi poteri del Rinnegan.
“Va bene. Sasuke hai le tue ragioni. Neji, per favore. Lo so che i tuo orgoglio ti è molto importante ma per favore abbi un po’ di rispetto per loro, sono corpi morti. Non sanno ciò che fanno,” Disse Naruto mentre formava il Rasen-Shuriken, “Appena verranno colpiti voi portatevi via i loro corpi mentre sono ancora in ricostruzione. Ci siamo già scelti i campi per i combattimenti. Niente sbagli, siamo il Kurama!” dicendo questo lanciò un Rasen-Shuriken di forme ridotte per garantire ai propri una copertura mentre assalivano il gruppo dei nemici.
Lo scontro fu alquanto brutale. Il gruppo fu letteralmente colpito sprovvisto di difesa dal Rasen-shuriken che li scompose prima di scomparire. Nell’immediato secondo seguente i tre assalitori presero i loro bersagli e si diressero nelle loro ubicazioni predefinite, tutto con un’efficienza raggiungibile con immensa pratica ed esperienza.
Naruto discese con calma. I suoi bersagli non si sarebbero mossi nel tempo che ci avrebbe impiegato. Appena a dieci metri vide che il corpo di Kisame si ricostruiva più lentamente del previsto, si era avvolto intorno a Yuriho producendo anche uno scudo col proprio chakra e per cui aveva subito il doppio del danno.
Scostò il corpo di Kisame per poi sedersi ad ammirare per un secondo sua cugina, perdendo la sua maschera ora le si poteva vedere il viso.
“Uffa, eccoci qua cuginetta, non so per quale ragione mi odi così tanto ma sono sicuro che riuscirò a farti ragionare. Intanto...” pensò il ragazzo mentre componeva una lunga serie di sigilli a velocità impressionante. Due minuti dopo appena finito colpì col palmo della mano il corpo ancora lacerato di Kisame, il sigillo pentagonale che gli era stato applicato sul corpo aveva la funzione di reprimere ogni suo movimento e flusso di chakra finché non si sarebbe pienamente ricostruito per poi venire completamente sigillato.
Naruto si caricò sulle spalle il corpo ancora inerme della cugina prima di scomparire in un lampo cremisi.
 
Tutti i combattimenti si svolgono all’incirca allo steso tempo,
Sasuke P.O.V.
 
“Itachi-niisan, Obito-sempai. Non avrei mai pensato di rivedervi dopo tutta la guerra che noi Kurama vi abbiamo fatto quando eravate ancora nella Akatsuki. Itachi, fratellone, avrei tanto voluto passare più tempo con te, anche quando ci siamo combattuti per l’ultima volta sentivo che avremmo potuto capirci di più. Adesso ho la possibilità di contraccambiare il favore, per favore non ponete troppa resistenza, vi toglierò dal controllo dell’Uzumaki e poi vi darò una degna sepoltura coi dovuti onori un’altra volta. Non  intralciatemi, ve en prego.” Ammetto inchinandomi con le mani sui polsini coi sigilli che ho sugli avambracci, mentre dinnanzi a me i due Uchiha si ricompongono. Obito appena ricostruitosi mi si lancia contro a tutta velocità mentre Itachi compone i sigilli per una technica a velocità fulminante. Richiamo subito quattro shuriken e li lancio contro il mio assalitore solo per vedere che grazie al Kamui si è reso intangibile. Salto su un ramo dell’albero più vicino per evitare la mitragliata di palle di fuoco che fuoriescono dalla bocca di Itachi ma allo stesso tempo vedo che Obito continua la sua corsa per abbattermi, “E’ prossimo ad afferrarmi la gola, maledizione”. Appena le sue dita toccano la pelle del collo faccio scattare l’Amateratsu, le fiamme cominciano subito a bruciargli la mano per poi passare al braccio prima che egli riesca a reciderselo. “La difesa assoluta di Gaara era proprio un ottimo spunto, nulla e nessuno mi può toccare. Nessuno tranne per il membri del Kurama sanno che tengo uno strato invisibile di Amateratsu sopra il mio corpo. Almeno adesso posso evitare di preoccuparmi per loro tanto ad ogni recisione si ricostruiranno. “Vi avevo detto di non porre troppa resistenza, a quanto vedo non sarà possibile senza che io vi distrugga in pezzi. Perdonatemi per quello che dovrò fare.” Dichiaro mentre chakra si accumula nei miei occhi, “Non volevo arrivare a questo ma se per darvi la pace prima vi devo fare la guerra allora sono più che disposto a farlo, cercherò di fermarvi col mio 50%”. Apro gli occhi d’innalzi a loro, i miei occhi prima erano imploranti di pietà per loro, ma adesso. Adesso sono affamati di distruzione, nulla sfugge alla vista del mio mangekyo Sharingan eterno.
Itachi compone i simboli per l’artiglio proiettile d’acqua mentre Obito mi attacca con la pioggia trepidante, paro i proiettili di acqua caricati con l’elettricità del Raiton a malapena, sebbene io sia affine col chakra di tipo elettrico le braccia mi si addormentano leggermente. Ho bisogno si riottenere il controllo del combattimento, salto indietro mentre compongo i simboli per la technica del drago di fuoco supremo, è molto che non utilizzavo questa technica. La fiamma investe a pieno i due mentre comincio a produrre le lame chidori su entrambe le mani, i due Uchiha mi attaccano armati di catane. Riescono a muoversi come se fossero collegati mentalmente, cavolo neanche io e Naruto riusciamo ad ottenere un tale sincronismo, mentre continuiamo a scambiarci colpi su colpi non faccio altro che ricevere tagli di grado minore mentre i miei colpi non fanno altro che essere resi vani, ad ogni taglio che subiscono vanno avanti finché il tessuto non si è ricucito.
“Va bene, oggi non sono al massimo. Meglio finire questo combattimento prima che lo capiscano.” Itachi ed Obito producono i loro mezzi Susanoo nello stesso tempio che io riesco a costruire il mio completamente. Mi attaccano con la spada Totsuka e con gli shuriken Kamui, se vengo colpito dagli shuriken sono fregato e lo stesso se mi trapassa il Susanoo con la spada, devo stare il più attento possibile.
Mi attaccano da tutte le parti, devo scambiare colpi con la sua spada mentre schivo gli shuriken e la restrizione divina, maledizione se mi bloccano con l’arte del legno sarò facilmente alla loro mercé.
Cerco di sopprimere tutti i loro movimenti ma non ci sto riuscendo troppo bene, sebbene io riesca a volare intorno a loro non riesco ad avvicinarmi abbastanza da poterli sigillare. Maledizione volevo dare il meno possibile ma a quanto sembra non posso trattenermi, meglio concludere subito questa questione, devo anche tornare a Konoha prima degli altri.
Mi butto in picchiata contro di loro avvolgendo il Susanoo con l’Amateratsu, cercano in tutti i modi di fermarmi ma tutti i loro colpi vengono resi vani appena toccano le fiamme che mi proteggono. Usciamo dai nostri Susanoo allo stesso tempe e nello stesso momento in cui si schiantano trapasso la maschera di Obito col chidori, essa si frantuma al suono di mille cinguettii angelici. Finalmente è libero, sorride ora che lo sigillo.
Itachi si dissolve in una moltitudine di corvi appena lo carico. Questo non è un genjutsu, non posso esserci cascato così facilmente come ai tempi in cui era ancora vivo, i miei occhi vedono benissimo attraverso l’oscurità delle menzogne. Calma devo chiarire i miei pensieri, finché la mai difesa di Amateratsu è funzionante nulla mi può toccare.
Scorgo che Itachi si sta dileguando, probabilmente sta cercando di tornare dagli altri della neo Akatsuki. Parto all’inseguimento nella forma di Susanoo completo, sebbene io stia volando riesce comunque a mantenere un po’ di vantaggio. Faccio piovere un inferno di palle di fuoco, non a molto effetto ma almeno  riesco a bloccarlo in un angolo. Mentre cerca un modo di divincolarsi da quella posizione mi fiondo su di lui in caduta libera per perforarlo con la lama di mille falchi, bene, lo tengo ferme ed sono ad una buona distanza mentre ci sono tutte le condizione per poter utilizzare questa technica. Alzo l’altra mano al cielo mentre si ricopre di chakra elettrico, il cielo si rannuvola per tutto il calore che ho prodotto, sta per piovere. Quando piove i draghi solcano il cielo in cerca di distruzione.
Si sente un ruggito che squarcia il cielo mentre un drago blu marino dagli occhi rossi come rubini fa la sua apparsa, nella sua maestosità racchiude il suo potere distruttivo. Itachi mi sorride nel secondo prima d’essere colpito, il mio fratellone è felice e fiero di me, Kirin lo colpisce violentemente, il colpo è tale da formare un cratere di 10 metri per 5, nel centro vi è Itachi.
Mentre è sdraiato a terra sorride, in questo giorno di sole potrà tornare a solcare i cieli del paradiso. Gli chiudo gli occhi mentre lo sigillo, addio fratellone, è stato bello poter combattere contro di te un’altra volta.
Raccolgo i corpi e mi contorno del mio Susanoo, sono in ritardo. Devo tornare a Konoha il più presto possibile.
 
 
Neji P.O.V.
 
“E’ ora del secondo round!” pensa Neji mentre schiva con grazia la pioggia di C1 che usa Deidara per bombardare il campo di battaglia, rotea su di sé stesso mentre respinge i proiettili di sabbia ferrea dalla marionetta di Sasori e taglia coi pugnali-paranocche tutti i fili che Kakuzu usa per cercare di immobilizzarlo. “Umm. Sono tutti e tre dei combattenti molto abili, tutti e tre sono di base a lungo raggio ma se la cavano pure nel corto. Ho bisogno di far si che si colpiscano a vicenda per poter aver la possibilità di sigillarli. Scusa Kiba ma devo prendere in prestito questa tua technica” pensa mentre rotea ad alta velocità attraversando le difese di Sasori distruggendoli la marionetta del terzo Kazekage, Kakuzu cerca di penderlo  lanciandogli addosso le mani  ma finisce col strangolare Sasori mentre Neji gli taglia i fili che le tenevano attaccate alle braccia. Deidara cerca di allontanarlo lanciandoli addosso uno sciame di C2 a forma di uccelli razzo ma finisce lo colpire Kakuzu che gli è stato lanciato contro. “Strano, sembra che siano diventati incapaci di combattere a tutto d’un tratto, non sono più quelli che mi hanno catturato, vabbè sarà più facile per me sigillarli.”
Meglio dividerli, se sono insieme riesco a pararsi meglio le spalle.” Pensa mentre evoca due Kage Bushin. Il trio è preso di sorpresa dai tre Neji che li scaraventano in tre posti differenti, separandoli. Deidara spara una raffica di C1  mentre cerca di saltare su di un uccello d’argilla. Cade a terra mentre l’uccello viene trafitto da una pioggia di lance di chakra, Neji atterra poco dopo immobilizzandolo a terra trafiggendogli la schiena col suo pugnale rivestito col Raiton, Deidara si deforma mentre viene reso evidente che non era soltanto un copia d’argilla. Neji non fa in tempo ad attivare il Byakugan  che il vero Deidara gli salta addosso atterrandolo mentre la sua pelle diventa sempre più trasparente ad ogni secondo che passa. “O maledizione, ho cinque secondi prima che il suo C0 mi distrugga il pieno.” Si dimena e rilascia chakra nel tentativo di guadagnare più tempo ma, più si muove e più è evidente che non riuscirà a salvarsi.
Una grandissima esplosione rompe la pace del luogo già scandita da ritmici rintocchi di metallo che cozza contro metallo ed emancipazioni di tecniche, viene creato un cratere da 2Km profondo 500m.
 
 
 
 
“Si è fatto saltare in aria pensando che se avesse distrutto il mio vero corpo sarebbe riusciti a concludere il combattimento immediatamente. Meglio mandare un'altra copia per sigillarlo appena si ricostruirà” pensa un Neji mentre sta rincorrendo il suo bersaglio.
 
Kakuzu coi suoi attacchi riesce a tenere a distanza Neji nonostante ogni fascio di fili che utilizza venga tagliato finemente dai suoi pugnali. Rancore della terra, oscurità Artificiosa, sofferenza istantanea, repressione. Kakuzu attacca con tutte le tecniche di cui dispone coi cuori che ha dentro al proprio corpo. Neji fatica a riuscire a distruggere i suoi cuori, ogni volta che riesce ad avvicinarsi ad uno gli altri tre combinano le loro tecniche costringendolo alla ritirata. Lui però sta cominciando a finire il chakra a disposizione, gli altri Bushin sono ancora attivi. Attacca un’ultima volta con la moltiplicazione del pugnale ombra, la pioggia di pugnali ricoperti di Raiton bombarda Kakuzu e le manifestazioni dei suoi altri cuori che accusano il colpo. I cuori per il Suiton, Fuuton e Katon, vengono distrutti sol colpo mentre Kakuzu ed un altro cuore riemergono senza alcun graffio.
“Ahh, ahh. Son quasi al limite. Manca lui ed il cuore di Doton. Ho bisogno di un secondo per respirare. Lui d’altro canto possiede una riserva di chakra quasi illimitata, non so per quanto posso andare avanti.” pensa mentre ansima, il suo avversario non dimostra segni di stanchezza, mentre lui spera che un Bushin annulli la tecnica per ridargli dell’altro chakra.
Un vento d’aria calda gli soffia nell’animo mentre si prepara per il colpo finale, “Sei veramente forte ma un genio come me non può perdere. Ora ti abbatterò cosicché tu non possa più fare del male alle persone.” Dichiara Neji mentre a velocità fulminea lancia dei kunai per distrarre Kakuzu mentre raggruppa il chakra che ha appena ricevuto, in una mano ha uno dei suoi pugnali e nell’altra una pergamena.
La pergamena si apre con uno schiocco scoprendo un sigillo dodecagonale coi Kainji della tigre, scimmia e del topo tutti uniti per creare un unico simbolo. Appena il sigillo viene rilasciato una colonna d’acqua che sommerge il bersaglio con tale pressione da incollarlo atterra. “Mai sfidare il Kurama. Siamo preparati ad affrontare qualsiasi tipologia di pericolo e avversario.” Sogghigna trionfante Neji mentre vede Kakuzu agonizzante a terra per via dell’elettricità che nel suo corpo gli provoca spasmi muscolari, allo stesso tempo il mostro col cuore di Doton si accascia a terra intanto che l’acqua prodotta dalla technica gli prosciuga tutto il chakra rimasto rivitalizzando le riserve dell’Hyuga.
 
Sasori guarda impassibile l’orizzonte, il cielo azzurro è leggermente offuscato dalle evanescenti nubi create da Sasuke mentre si sente ancora tonare il C0 di Deidara nell’eco delle montagne. Un cardellino si posa sulla sua spalla, non avverte alcun tipo di pericolo da parte del maestro marionettista. Comincia a cinguettare una melodia felice e spensierata mentre saltella dalla sua spalla al braccio giù fino alla mano mentre lui lo guarda impassibile. Non ha emozioni per apprezzare tale musica, non riesce a produrre un barlume di stupore che scalfisca il suo freddo viso. Neji arriva sulla rupe senza fretta, siede ad ascoltare il canto mentre le tenere note lo cullano nella pace. Ten, arrivo da te! Pensa appena la voce dell’uccello s’interrompe all’improvviso. Apre gli occhi, Sasori lo  guarda impassibile mentre nella mano tiene il kunai intriso del sangue dell’uccellino, ai suoi piedi l’uccellino esala il suo ultimo respiro.
Il rosso si gira lentamente facendo cadere la giacca mostrando il suo corpo fatto di ceramica, dalle mani escono dei tubi ripieni di chakra. Lo Hyuga non ha fretta, non prepara una difesa; qualunque cosa accada sarà pronto ad affrontarla. 
I due si rispecchiano negli occhi dell’avversario mentre il vento gli scompiglia i capelli, mentre essi fluttuano i due rimangono silenziosi ed impassibili ad analizzarsi. Non c’è rancore o rabbia, c’è solo l’onore ed il senso del dovere. Sasori piano piano alza le braccia portandosi le mani al viso... Trema, è come se i suoi movimenti fossero ristetti da qualche forza. Appena una mano riesce a toccare il suo viso egli accenna un sorriso, un sorriso che precede lo scoppio della sua testa.
Neji si siede con la mano suo corpo freddo dell’avversario, appena la testa si ricomporrà lo sigillerà. Ha terminato il suo compito. Può tornare a Konoha, può tornare a casa. Può tornare da Ten Ten.
 
 
 
 
Nagato si guarda in giro, con una mano tiene la testa di uno Hidan distrutto mentre con un’altra usa lo Bansho tenin per attirare a sé Zetsu. La spora vivente cerca di scappare più velocemente che può. Nonostante il DNA del primo Hokage non ha potuto fare nulla contro L’Uzumaki, nonostante tutte le tecniche più letali e potenti apprese dal leggendario Kage nulla è stato utile per smuovere il rosso, è rimasto impassibile a guardare Konan nel cielo.
L’angelo della pioggia sorvola il cielo sconfinato senza traspirare alcuna emozione, con eleganti mosse si muove fra i venti registrando tutti i combattimenti che la sua ampia vista riesce a percepire.
Hidan in lontananza cerca di ricomporre il suo corpo dilaniato dai ferri neri di Nagato, il suo corpo immortale non può nulla contro un uomo che viene considerato un dio. Nonostante tutte le volte che cerchi di colpirlo o almeno arrecargli una ferita da cui ricavarne il sangue i suoi tentativi vengono resi vani, il ragazza scosta, para ed evita con grande maestria senza però perdere di vista il suo bersaglio.
“Sei noioso, sparisci dalla mia vista!” dischiara stufo mentre richiama un rinoceronte gigantesco da nulla. Hidan subisce subito l’impeto della carica finendo appiattito sul suolo mentre il peso dell’animale gli comprime tutte le ossa che ha in corpo, polverizzandole. Nello stesso momento Zetsu usa quel secondo di disattenzione per richiamare il grande Buddha di legno. I milioni di mani si chiudono in pugni mentre cominciano a devastare il terreno dove vi si trova il ragazzo. Il terreno si disintegra sotto l’incessante attacco del parassita, il rumore dei colpi risuona in lontananza con rombi di tuono e scosse sismiche ad alto potenziale distruttivo. Konan atterra sulla testa del Buddha di fianco ad un ghignante parassita che contempla il risultato del suo attacco. Sprigionando un’ultima ondata di chakra le bocche delle cinque teste minori che contornano la fronte della principale si aprono accumulando chakra di diversa natura in essi. La bocca del Suiton inonda il polverone creatosi mentre il Raiton ionizza l’aria prosciugando la vita da tutti gli organismi intrappolati. Il Doton imprigiona tutto in una gabbia senza via di uscita mentre il Katon unito col Futon solidificando il tutto.
La coppia guarda il risultato dell’attacco. Un massiccio blocco di cemento sovrasta l’orizzonte di 200 tonnellate di pura consistenza calcarea che non ha lasciato scampo per nessuno, venire presi da un tale attacco equivale a morte certa.
 
 
 
SHINRA TENSEI
 
 
 
Un urlo tanto alto quanto potente rompe il silenzio che si era creato. Come se un dio avesse aperto le sue potenti fauci per dichiarare la sua condanna sui comuni mortali.
Il blocco di cemento comincia a vibrare mentre le crepe compaiono come uno tsunami di formiche. In meno di un minuto tutto si dissolve in un cumulo di detriti mentre Nagato ne esce fuori senza alcun segno. Lievita immediatamente di fronte a loro con le mani conserte senza scomporsi. “Non male, ottima technica ma non potete nulla contro un dio.”  Dichiara mentre tira fuori le mani dalle sue grosse maniche, in una tiene una palla nera pulsante e bioluminescente che intima ai due di scappare il prima possibile. “Tu no Zetsu. Tu adesso muori!” tuona mentre rilascia la palla in cielo ed attrae verso di sé il nemico. Il parassita non ha neanche il tempo di pensare ad una contromossa che si ritrova pressato contro la palla dalla sua incredibile attrazione gravitazionale. Tutti i detriti che aveva creato prima adesso gli si stanno rivoltando contro mentre si forma una palla di cemento intorno a lui. “Por fin, mon amis, le grande finale.” Acclama il rosso con un inchino teatrale mentre dalla sua spalla esce un altro braccio. Esso si compone mentre si rivela per essere la  rappresentazione del mondo degli Ashura. Il colpo di cannone rilasciato da esso è talmente potente che riesce a polverizzare il tutto in meno di mezzo minuto.
 
“Konan. È arrivata l’ora di svegliarsi.” Le intima mentre comincia a volare verso di lei mentre repelle tutti gli attacchi cartacei che lei gli scaglia contro.
Sbattendole contro le prende le mani e senza che lei abbia il tempo di reagire le tira una testata talmente potente da fracassarle la faccia in mille pezzi.
Mentre le si ricostruisce l’Uzumaki plana lentamente a terra tenendosela fra le braccia, non permetterà che soffra ulteriormente.
Appena la tenera faccia della ragazza viene ricostruita il ragazzo non perde tempo, prima che possa aprire gli occhi stampa le sue labbra su quelle della mora. La ragazza apre immediatamente gli occhi al tocco cercando di divincolarsi da lui ma la sua presa è troppo forte. Più va avanti e più i suoi tentativi di scappare vanno affievolendosi mentre lei si lascia andare. Accetta il bacio ed apre un poco in più la bocca cosicché il loro bacio sia completo. Gli circonda il collo con le proprie braccia mentre le loro lingue si riassaporano. Si staccano per un secondo per guardarsi negli occhi, tutto prima che lei gli tirasse uno schiaffo in piena regola in viso. “Ci hai messo troppo! Sai quanto tempo è passato prima di questi eventi!?? Mai io ti perdono. Baciami e portami via Nagato” gli ordina mentre il ragazzo si alza, sempre con lei fra le sue braccia. “Ti amo piccola, mi ci è voluto troppo per riprenderti m adesso non ti lascerò più.” Le dice baciandole la fronte mentre cominciano a volare verso Konoha.
  
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