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Autore: Soly_D    02/01/2015    2 recensioni
#01. «Avevamo deciso di decorare l’albero, ma poi papà è inciampato nello scatolone degli addobbi e...». [Goku/Chichi + Gohan&Goten]
#02. «Se non mi dici entro un minuto dove diamine stiamo andando, giuro che ti faccio saltare in aria insieme a questo dannato posto». [Crilin/C-18]
#03. «Torna a letto, Lunch. Non bisogna spiare Babbo Natale mentre lavora, lo sai». [Tenshinhan/Lunch + Jiaozi]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Chichi, Crilin, Goku, Tenshinhan | Coppie: 18/Crilin, Chichi/Goku, Lunch/Tenshinhan
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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All I want for Christmas


#01. Goku/Chichi + Gohan&Goten

Chichi si chiuse la porta d’ingresso alle spalle e posò per terra le buste della spesa.
Inarcò un sopracciglio, perplessa: in casa c’era fin troppo silenzio e ciò era abbastanza preoccupante, dato che la sua famiglia comprendeva non uno, non due, ma ben tre scimmioni rumorosi e combina-guai. «Goku!», chiamò a gran voce, ma non ottenne alcuna risposta. «Gohan! Goten!».
Si mosse con passo felpato verso la cucina quando intravide un’ombra nel salotto.
Svelta si appostò dietro la porta per guardare cosa stesse accadendo: Goku, Gohan e Goten erano legati insieme per mezzo del filo di lucine colorate con cui lei decorava ogni anno l’albero di Natale, e ciascuno dei tre saiyan tentava di sciogliere i nodi per liberarsi, inutilmente. Inoltre per tutta la stanza erano sparse palline colorate e ghirlande, come se si fosse appena tenuta una lotta con tutti gli addobbi natalizi.
Chichi sentì le gambe cedere e si lasciò cadere stancamente sul pavimento.
A quel lieve rumore, i maschi della famiglia Son sollevarono lo sguardo tutti e tre contemporaneamente, inorridendo.
«Gohan...», cominciò Chichi, rivolgendosi al primogenito che deglutì a vuoto, in attesa.
«...anche tu?», soffiò esasperata. «Credevo che fossi il più ragionevole...».
Gohan cominciò a muovere freneticamente le mani per giustificarsi.
«Posso spiegarti! Avevamo deciso di decorare l’albero per farti una sorpresa, ma poi papà è inciampato nello scatolone degli addobbi e...».
«Tu!», urlò all’improvviso Chichi, scattando in piedi e puntando il dito contro il marito. «È sempre tutta colpa tua!».
Goku si grattò la testa. «Su, Chichina, non fare così...».
«Adesso sistemiamo tutto!», promise il piccolo Goten, cercando di addolcire la madre con un sorriso.
La donna fece alcuni passi in avanti, stringendo i pugni lungo i fianchi. La sua figura, ora, troneggiava minacciosa sui poveri e innocenti saiyan che da un momento all’altro sarebbero stati colpiti con una gigantesca padella spuntata da chissà dove.
«Ragazzi», proruppe il saiyan più anziano, scambiandosi un’occhiata d’intesa con i figli. «C’è solo una cosa da fare se vogliamo uscirne vivi».
Le braccia di Goku, aiutate da quelle di Gohan e Goten, afferrarono un’ignara Chichi che in un attimo si ritrovò stretta nel groviglio di lucine insieme al resto della famiglia. La donna, rendendosi conto dell’accaduto, sgranò paurosamente gli occhi.
«Papà... ho paura che così sia stato peggio...», mormorò Gohan, deglutendo a vuoto.
I tre si prepararono a sentire le urla scalpitanti di Chichi ma inaspettatamente la donna proruppe in una risata cristallina, di quelle che non si concedeva molto spesso. Rise di cuore sotto lo sguardo stralunato dei suoi saiyan.
«Siete incredibili», disse, asciugandosi una lacrimuccia. «Ed è per questo che vi amo».
A quel punto si rivolse al marito e si sollevò sulle punte dei piedi per cingergli il collo con le braccia.
«Grazie di avermi dato una famiglia così meravigliosa».
E infine lo baciò sotto lo sguardo imbarazzato di Gohan, non prima di aver coperto con una mano gli occhi di Goten.
Il bambino, dal canto suo, si ritrovò a sorridere rendendosi conto di aver ricevuto il suo regalo di Natale in anticipo: non era ancora il 25 dicembre, eppure la sua famiglia era già riunita al completo.




#02. Crilin/C-18

«Crilin», sibilò C-18 con una freddezza tale da rasentare la minaccia. «Esigo delle spiegazioni».
Il guerriero le strinse più forte la mano. «Fidati di me».
«“Fidati di me” un corno! Se non mi dici entro un minuto dove diamine stiamo andando, giuro che ti faccio saltare in aria con un ki blast insieme a questo dannato posto!», urlò la bionda, esasperata da quel cammino che sembrava non giungere mai ad una fine.
«Siamo quasi arrivati», la rassicurò lui. Nonostante avesse una benda sugli occhi, C-18 sapeva che Crilin stava sorridendo per l’emozione.
Avanzarono mano nella mano di un’altra decina di metri.
La bionda sentiva lo scricchiolio di piccoli rami sotto i suoi piedi e il fruscio delle onde mosse dal vento, ma quello non poteva essere il mare.
«Togliti le scarpe», le suggerì Crilin ad un certo punto.
La cyborg bloccò la sua avanzata, scettica. «E perché mai, di grazia?».
«Lo vedrai», rispose il guerriero con aria enigmatica.
Quel gioco cominciava ad innervosirla. Si sfilò bruscamente le scarpe e continuò il percorso stritolando la mano del compagno per la stizza, ma quando avvertì i piedi nudi toccare l’acqua si ritrasse istintivamente.
«Non avere paura», la incitò Crilin.
«Non ho paura, stupido», lo rimbeccò lei. «È che non sopporto le sorprese».
«Sono sicuro che questa ti piacerà». C-18 fece una smorfia, immergendosi nel fiume e avanzando lentamente nell’acqua.
Quando questa le arrivò allo stomaco, Crilin la bloccò con una mano. «Non muoverti per nessuna ragione al mondo. Ora puoi toglierti la benda».
C-18 potè finalmente liberarsi del panno bianco che, mezz’ora prima, Crilin le aveva legato intorno alla testa ignorando completamente le sue proteste e minacce di morte, e trascinandola via per una mano verso quella meta tanto misteriosa.
Come aveva immaginato, si trovavano nel fiume. Crilin, al suo fianco, galleggiava per non affondare.
«E dove sarebbe la famosa sorpresa?», chiese perplessa, fulminandolo con lo sguardo.
«Guarda giù», le disse Crilin, sorridendo.
C-18 abbassò lo sguardo e non riuscì a non sgranare gli occhi per lo stupore: si trovava proprio al centro del riflesso della luna piena nell’acqua.
Non si sarebbe mai aspettata che il nanerottolo prendesse alla lettera le sue parole. L’aveva fatto davvero.
«Buon Natale, C-18», le disse il guerriero, ottenendo in risposta un sussurro a metà tra “Grazie” e “Buon Natale anche a te”.
«Ora sarai la mia ragazza?», le chiese a quel punto Crilin, guardandola con occhi baluginanti di speranza.
C-18 si chinò sul suo viso, guardandolo dritto negli occhi.
«No», rispose in tono secco, eppure Crilin si ritrovò ugualmente ad arrossire nel momento in cui le labbra della bionda si posarono sulle sue.


«C-18, ecco... cosa dovrei fare per farti diventare la mia ragazza?».
«Regalami la luna questo Natale».
«E in quel caso accetteresti davvero di stare con me?».
«Certo».




#03. Tenshinhan/Lunch + Jiaozi

«Ma guarda cosa mi tocca fare...», si lamentò Tenshinhan tirando fuori dal sacco pacchi infiocchettati di vari colori e dimensioni. Jiaozi, al suo fianco, spinse i regali sotto l’albero sistemandosi per la centesima volta il cappellino rosso di tre taglie più grande che non smetteva di scivolargli sul viso.
«Babbo Natale!», trillò una vocina entusiasta. I due valorosi combattenti si voltarono contemporaneamente: una Lunch in pigiama li fissava con occhi languidi e con le mani giunte al petto per l’emozione. «Lo sapevo che quest’anno saresti venuto!».
Tenshinhan non poteva dimenticare come l’anno prima Lunch avesse pianto a dirotto per tutto il giorno di Natale perché durante la notte non si era imbattuta nemmeno una volta in Babbo Natale nonostante fosse rimasta sveglia fino all’alba.
Non volendo ripetere la brutta esperienza, quell’anno il guerriero si era rimboccato le maniche.
«Ecco, sì... l’anno scorso ho avuto un contrattempo», si giustificò, grattandosi il mento coperto dalla barba bianca.
«Oh, capisco, non preoccuparti!», rispose Lunch con un gran sorriso. «Dev’essere dura accontentare tutti bambini del mondo...».
Poi il suo sguardo si posò su Jiaozi. «E tu chi sei?».
Il piccolo guerriero guardò l’amico alla ricerca di un suggerimento (che non arrivò). «Ehm... il folletto di Babbo Natale?».
Lunch sgranò gli occhi, eccitata da quella notizia. «E le renne? Dove sono le renne?».
Guardò fuori dalla finestra ma Tenshinhan la bloccò, allarmato. «Le ho lasciate lontano! Avevano bisogno di una pausa... sì».
La ragazza si lasciò sfuggire un “Oh” di stupore.
«Torna a letto, Lunch. Non bisogna spiare Babbo Natale mentre lavora, lo sai», la rimproverò Tenshinhan, indicando con lo sguardo il sacco.
Lunch sorrise imbarazzata. «Hai ragione, scusa. Torno subito a dormire. Buon lavoro!».
Si voltò per tornarsene in camera da letto. Aveva percorso solo pochi passi quando un forte starnuto si propagò tra le pareti della stanza e un paio di spari partirono in direzione del soffitto, lasciando altrettanti buchi.
«Babbo Natale», sibilò la Lunch bionda, minacciosa. «Spero per te che il mio regalo ti sia costato una montagna di soldi... anzi, che il mio regalo sia una montagna di soldi, o ti rispedisco dritto al Polo Nord a calci in culo!».
Lunch si allontanò facendo ondeggiare i capelli biondi, il mitra saldamente stretto tra le mani.
«Guarda il lato positivo», disse Jiaozi a Tenshinhan, consolandolo con una pacca sul braccio. «Almeno quest’anno non piangerà per tutto il giorno».
Il treocchi deglutì a vuoto. Chissà perché quella considerazione non lo rassicurava per nulla.












Note dell'autrice:
Torno in questo fandom dopo quanto? Un anno e mezzo? Forse due. E per giunta con una fanfiction natalizia dopo che Natale è passato e strapassato. Ultimamente mi è stato chiesto di tornare a scrivere in questo fandom ed io lì per lì ho pensato di essere troppo presa dal finale deludente di Naruto per scrivere su Dragon Ball. Poi ho riflettuto che questo fandom rimarrà sempre il mio porto sicuro perchè non ci sono battaglie tra le coppie e ho scritto di getto queste tre flashfics sulle uniche che destano il mio interesse. Spero che vi piacciano e che mi farete sapere la vostra opinione. Ringrazio tutti coloro che mi seguivano in questo fandom e che anche a distanza di tempo apprezzano ancora le mie storie. Non vi nego che in futuro, tempo e ispirazione permettendo, potrei scrivere di nuovo su Dragon Ball... è tutto da vedere.

Soly Dea

  
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