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Autore: Erina91    02/01/2015    3 recensioni
Si stava avvicinando con la sua camminata sensuale al loro tavolo da Poker, la vide chinare lentamente la testa e posare i suoi occhi provocatrici e accattivanti sui suoi, scrutandolo con intensità, per poi indugiare sul resto dei giocatori e chiedere:
-potrei unirvi a voi al prossimo giro?-
L'uomo sconosciuto, sulla quarantina, sorrise malizioso:
-ma certo, signorina, può prendere pure il mio posto. Questo è il mio ultimo giro!-
-la ringrazio molto!- rispose lei, con la sua calda voce.
Lui continuava a fissarla in modo insistente, ma lei non sembrava dare molto peso al suo sguardo.
Era rimasto colpito da quella ragazza fin dalla prima volta che l'aveva vista: sfuggente e affascinante, in qualche modo misteriosa, e i suoi "occhi da gatta" lo avevano incatenato subito.
Comunque, lui aveva un caso da risolvere e non poteva farsi sollazzare da una donna che nemmeno conosceva...
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Karin, Shikamaru/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ragazzi.. mi scuso profondamente per tutti questi mesi di ritardo, ma ho avuto diverse cose da fare e dopo un finale così campato per aria  e assurdo fatto da Kishi, mi era passata la voglia di scrivere su Naruto.
Però adesso mi è ripresa voglia e ho deciso di scrivere il nuovo capitolo di Celebrity Eclipse. Spero di non farvi aspettare così tanto con i prossimi capitoli che pubblicherò, ma non vi garantisco nulla perché ho davvero un sacco da studiare e diversi impegni. Comunque, spero che nonostante tutto questo ritardo voi continuerete a leggere e recensire le mie storie.
Ringrazio che mi ha recensito l'ultimo capitolo e chi mi ha aggiunto tra preferite, seguite e ricordate. Ringrazio anche Soly Dea che con sole due parole mi ha incoraggiato a riscrivere dicendo che le mancano le mie pubblicazioni! Vi ringrazio singolarmente per le recensioni che mi avete fatto domani, perché anche oggi sono di fretta purtroppo... :( spero che questo cap non vi deluda!


P.S: ho deciso di dedicare il titolo di questo capitolo ad un personaggio che sarà abbastanza cruciale per risolvere il mistero dietro all'assassinio di Deidara Onoki, lo vedrete poi per quale motivo.
Ma non il motivo che pensate voi, ma perché farà parte di una delle prove. Poi vedrete meglio in questo capitolo e quando Josephin deciderà (se deciderà) di parlare a Karin e Sasuke.
Ovviamente, non solo lei avrà un piccolo ruolo in quel senso eh! XD



Josephin Merlou
 

Il giorno seguente avrebbero raggiunto La Valletta, capitale di Malta, e Sakura non era ancora riuscita a parlare con Naruto e a fare pace con lui.
In realtà non aveva neppure voglia di farlo perché era ancora dispiaciuta che non avesse accettato di partecipare con lei alla gara di ballo.
Negli scorsi giorni, aveva avuto modo di conoscere meglio Albert e come ragazzo non le dispiaceva: stava bene in sua compagnia, ma non era Naruto.
In questo momento si trovava nella biblioteca al settimo Ponte e stava leggendo un libro.
Le era venuta voglia di passare un po' di tempo da sola a riflettere, senza troppa gente a giro.
La biblioteca le era sembrato il posto ideale alle sue esigenze; infatti, c'era silenzio e gli unici rumori che sentiva erano le risate e le corse scatenate dei bambini nella sala accanto, la ludoteca, ma con la porta chiusa erano a malapena percepibili.
Nella biblioteca non era l'unica, c'erano altri due persone con lei, intente a leggere.
Uno era un uomo distinto e sulla mezza età, e l'altra era una ragazza mora dai lineamenti fini ed eleganti, poco più grande di lei.
Ad un tratto, il silenzio della stanza fu interrotto da un avviso che venne trasmesso su tutti i ponti, ripetuto in varie lingue:
-a tutti i partecipanti alla gara di ballo, vi devo purtroppo annunciare che la gara di domani sarà annullata per problemi fisici dell'insegnante, colpita da una brutta influenza.- Sakura rimase a bocca aperta a quella rivelazione.
Ciò voleva dire che la gara insieme ad Albert sarebbe stata annullata? Dopo tutta la pratica che avevano fatto insieme?
Non sapeva se essere felice o triste a tale notizia, era un po' combattuta: da una parte era triste perché ci teneva a gareggiare e si era allenata per quello, dall'altra era sollevata perché così non era costretta a gareggiare con un ragazzo che non fosse Naruto.
Però, nonostante questo, la situazione tra lei e l'Uzumaki non era affatto migliorata per ora, soprattutto perché sentire quelle parole da Naruto le era dispiaciuto troppo e per adesso non riusciva a perdonarlo. Era meglio sbollire la rabbia un altro po'.
La ragazza mora che aveva notato prima, le si avvicinò e si chinò verso di lei sorridendole:
-ciao!- la salutò gentilmente, in francese.
Sakura non capiva niente in quella lingua, solo come si salutava (per quello capì al volo).
La salutò in inglese:
-ciao! Volevi dirmi qualcosa?- domandò in inglese, sperando che la ragazza lo sapesse.
Le sorrise di nuovo e si presentò:
-sono Josephin Merlou!- le passò la mano che fu subito stretta da lei.
Cosa voleva quella ragazza francese e misteriosa da lei?
-piacere, Sakura Haruno.-
-ti starai chiedendo il motivo per cui mi sono presentata immagino.-
Sakura annuì.
-vedi... ho notato che spesso stavi al tavolo vicino a quello di quell'uomo giapponese che è stato trovato morto nella sua cabina.-
Lei sgranò gli occhi scioccata e spaventata da quell'affermazione detta in maniera così naturale, come se le parole che Josephin aveva pronunciato non la scalfissero minimamente. Come faceva ad essere così insensibile a tali parole?
Non che a lei importasse molto di Deidara Onoki, ma era pur sempre un uomo che era stato assassinato e solo il pensiero le metteva i brividi.
-sì, lavoro per l'azienda Konohara. Immagino tu la conosca.-
Josephin confermò:
-solo di nome. Così come conosco solo di nome l'azienda Akatsuki.- iniziò -sai.. Sono un amante della moda e il Sig.Onoki ha creato alcuni capi in stile francesino che sono arrivati anche da noi a Parigi.-
-capisco.. ma perché questa domanda?-
-beh, sai.. prima che trovassero morto il Sig.Onoki, io e lui c'eravamo parlati un paio di volte e sembrava ci fosse un certa sintonia tra noi.- spiegò.
Con un movimento lento e sensuale si portò i lunghi capelli scuri e riccioluti tutti da una parte e proseguì il discorso, accarezzandosi le ciocche in fondo:
-e visto che tu lo conoscevi meglio di me, volevo chiederti se sapevi qualcosa di come fossero andate le cose quella notte.-
Sakura iniziò a capire cosa volesse sapere quella ragazza.
Probabilmente Josephin aveva conosciuto solo la parte migliore di Deidara Onoki e si era presa una cotta per lui, e ora cercava di saperne qualcosa di più.
Tuttavia, lei non sapeva assolutamente niente dei passaggi del delitto, perché facevano parte di un segreto professionale che né Karin né Sasuke potevano rivelare, e che Naruto_se anche sapeva qualcosa in più_non poteva parlargliene per rispetto verso il lavoro della cugina e del suo migliore amico.
-mi dispiace, ma non so niente. Non sono io che mi occupo del caso.-
La ragazza parve delusa e portò il volto aggraziato e niveo verso il basso.
-capisco...- sussurrò tristemente.
-ma se tu ci hai parlato forse puoi rivelare qualche informazione importante a chi sta cercando di arrivare alla verità e aiutare chi indaga a scoprire qualcosa in più.-
Sakura non riuscì a captare se Josephin sapeva qualcosa o meno, perché rimase in silenzio per qualche secondo indefinito.
-pensaci Josephin.- la incoraggiò -Se sai qualcosa sarai in qualche modo utile al Sig.Onoki.-
-ok, ci penserò.- sorrise.
-questo è il mio numero di cellulare.-
Sakura le passò tra le mani un foglietto con scritto il suo numero.
-se sai qualcosa e te la senti di rivelarla, chiamami, che ti porto da chi si occupa del caso.-
La ragazza accettò entusiasta, ma rispose:
-grazie Sakura.- detto questo si allontanò per uscire dalla biblioteca, però prima di solcare l'uscio si voltò verso di lei.
-solo un favore ti chiedo: per ora non fare parola con nessuno di questa conversazione.-
-d'accordo, non dirò niente. Promesso.-
Meno male che Josephin sapeva bene l'inglese e che anche lei se la cavava, altrimenti non avrebbe mai capito perché quella ragazza si fosse avvicinata a lei.
Sakura sperava che Josephin prendesse la decisione giusta e decidesse di aiutare Karin e Sasuke ad arrivare alla soluzione del caso, visto che per ora erano abbastanza in difficoltà.
Dunque, aveva riflettuto anche troppo e ora che quell'annuncio era uscito non sapeva come affrontare Naruto e cosa era meglio fare.


 
*********



Karin era felice che l'insegnante di ballo avesse l'influenza, così la gara sarebbe stata annullata. Non gli interessava per niente, a maggior ragione dopo che Sasuke l'aveva trattata così male, e infatti né lei né lui avevano mai partecipato alle prove.
Adesso che il problema era stato risolto poteva concentrarsi di più sull'omicidio del suo cliente, visto che da quando avevano trovato l'elastico nero non avevano più scoperto nulla e il caso si stava facendo sempre più intricato e povero di prove concrete.
Presto, dopo la tappa a La Valletta, avrebbe dovuto iniziare un secondo interrogatorio sperando che qualcuno dei sospettati si decidesse a dire di più.
Per adesso, però, il tutto era piuttosto improduttivo.
Era pomeriggio inoltrato e non sapeva che fare, così si diresse all'ora del thé inglese delle 17.00.
Aveva bisogno di zuccheri e dolciumi per ricaricare corpo e mente.
Con questa idea in testa, arrivò davanti alla sala da Thé Giapponese al quinto Ponte ed entrò decisa, trovandosi davanti un tavolo dove vide seduta l'ultima persona che desiderava vedere in quel momento: Sasuke Uchiha.
Sbuffò sonoramente e seccata fece per tornare sui suoi passi e cambiare meta, ma prima che potesse farlo la voce di Sasuke la raggiunse:
-Karin.- il tono era gelido.
-che vuoi imbecille!- esclamò infervorata -dappertutto ti devo incontrare! Speravo fossi cascato nel mare, in un disperato tentativo di suicidio.-
Mezza sala si girò infastidita a guardarli e un vecchietto si permise pure di dirle di fare silenzio perché le sale da thé erano luogo di rilassamento.
Si voltò rabbiosa e lo zittì:
-non intrometterti vecchio.-
Il signore rabbrividì spaventato e un bel po' di gente fece per allontanarsi dal locale.
-ti sembra il modo di entrare in una sala da thé a portare scompiglio?- la riprese Sasuke.
-da qualsiasi parte ti avessi visto, avrei creato scompiglio insultandoti come ti meriti.-
-Karin.. dobbiamo parlare, quindi siediti.- la invitò impassibile.
-di cosa vuoi parlare? Tanto le uniche cose che sai fare sono parlare del caso o scappare da me come un vigliacco. Non vali un centesimo per me, sappilo.-
Pronunciò queste parole sedendosi bruscamente sul cuscino e appoggiando i gomiti in modo poco signorile sul basso e tipico tavolo giapponese, stufa dell'atteggiamento indeciso dell'Uchiha.
Atteggiamento che purtroppo, lo negasse o meno, aveva anche lei quando si trattava di Sasuke o quando sapeva di doverlo affrontare.
In un noioso silenzio tra i due, Karin iniziò a giocherellare con le piccole canne di bambù inserite in un vasetto di vetro e poste sopra al tavolino, facendole ticchettare una contro l'altra, e aspettando che Sasuke si decidesse a dire qualcosa.
-sono già passati due minuti da quando mi hai fatto sedere e mi sto stancando, ti decideresti a parlare? Cosa vuoi?- chiese.
Nel frattempo una cameriera di origine giapponese con addosso un Kimono, bassa e grassottella, li raggiunse con una caraffa di porcellana:
-gradite del Thé verde aromatizzato alla cannella signori?- chiese gentilmente.
Karin girò la tazzina di porcellana e la portò verso la cameriera:
-un gocciolino per favore; e, se ce l'ha, anche dei biscotti di riso e al grano saraceno.-
-certo signorina. Per lei signore?- si rivolse a Sasuke.
-anch'io, uguale alla ragazza.-
La donna abbassò la testa e si allontanò.
-non pensavo ti piacessero i dolci.- affermò Karin sorpresa, sostituendo per un attimo la rabbia e guardandolo curiosa.
-perché mai non dovrebbero piacermi?-
-non mi sembri il tipo. Così duro e tetro, mi sai più da ghiaccioli e non da thé caldo e biscotti.-
Karin notò che Sasuke tentò di trattenere una risata e quello che ne uscì fu un ghigno divertito:
-nemmeno tu mi sai di quel tipo di persona.- dichiarò.
Lei si rese conto che l'atmosfera tra di loro si stava sciogliendo.
Forse era la sala da thé a fare quest'effetto?
Magari con la cultura tipica Giapponese, sembrava ad entrambi di essere tornati a casa e li metteva a proprio agio.
Comunque, lei non poteva accettarlo: Sasuke l'aveva fatta sedere, ma ancora non si era deciso a parlarle oppure a scusarsi per il suo comportamento.
-senti... non fai che cambiare discorso. Vuoi deciderti a parlare?- sbottò scocciata.
Sasuke la fulminò:
-tu, l'altro giorno, quando ci siamo separati...- iniziò distogliendo lo sguardo da lei – per caso stavi piangendo?- chiese.
Si aspettava di tutto, ma non quella domanda.
Sperava che Sasuke non se ne fosse accorto, e invece l'aveva notato eccome.
Si sentì subito in imbarazzo: per questo odiava piangere, non voleva mostrarsi vulnerabile davanti agli altri e specialmente non voleva sembrare troppo presa da lui come invece era stato il messaggio che gli aveva mandato.
Karin doveva mantenere un certo decoro mentre era missione, ma tutte le volte che Sasuke entrava in mezzo esso andava a farsi benedire.
Non sapeva nemmeno come ribattere dopo una domanda del genere, così decise di mentire come suo solito:
-figurati. Mica piango per un vigliacco come te.- rispose piatta.
-In ogni caso, non era di questo che ti volevo parlare.- la ignorò lui, arrossendo leggermente.
Karin non se ne accorse.
-e allora che me lo chiedi a fare?-
-l'ho fatto solo per metterti in imbarazzo.- disse soddisfatto.
Purtroppo per lei c'era riuscito in pieno.
-e pensi di esserci riuscito?- lo provocò ghignando.
-pienamente.- confermò con decisione.
-in ogni caso, vigliacco rimani.- concluse spiccia e fece per alzarsi.
Ma la mano calda di Sasuke la bloccò, risvegliando il suo cuore in battiti di eccitazione.
-non baciarmi mai più come hai fatto l'altro giorno. Questo è tutto.-
Lei lo incenerì rabbiosa e sciolse la presa che serrava il suo polso con veemenza.
-e tu non rispondere mai più al mio bacio, se poi hai intenzione di scappare.- ribatté -inoltre, tranquillo, non ho nessuna voglia di divertirmi con uno come te.
Troverò sicuramente meglio di uno che vive con l'indecisione cronica quando deve fare delle scelte.-
-scappi sempre anche tu Karin. Forse non te ne rendi conto, ma è così.-
-certo che scappo da te, non sei affidale. In più, sbaglio o te l'ho già detto, non sopporto gli uomini indecisi.- aggiunse -scusami, ma ora vado. Tra poco è ora di cena.-
Prese un biscotto al grano saraceno all'interno del piatto di porcellana e se lo sgranocchiò allontanandosi dalla sala sotto gli sguardi intimoriti di tutti.
Questa volta Sasuke non la richiamò. Magari aveva finito le parole.


 
******


Sasuke la guardò allontanarsi, stringendo i pugni irritato.
Com'era possibile che quella ragazza riuscisse sempre a fargli montare la rabbia ogni volta che si incontravano?
Non era neppure riuscito a ribattere alla sua ultima provocazione, o meglio.. non aveva trovato le parole, perché non poteva negare di aver risposto al suo bacio.
Però non riusciva a capire perché si sentisse così deluso.
Non riuscivano mai ad avere una conversazione decente quando erano insieme, o se l'avevano, riguardava il caso oppure delle sciocchezze senza senso come la storia del Thé e dei biscotti, o dei gusti in generale.
Tuttavia, nonostante fosse stata solo una sciocchezza, Karin era quasi piacevole quando arrivavano ad avere una discussione tranquilla; anche se erano rari i momenti.
Inoltre, si era sentito uno stupido quando le aveva chiesto se piangeva perché non era quello che voleva sapere. Gli era venuto solo naturale chiederlo, dato che quelle lacrime l'avevano lasciato di stucco e aveva finito per scoprire che anche lei aveva qualche lato fragile e che alcuni suoi atteggiamenti le servivano per nascondere le sue debolezze. In effetti non poteva negarlo: si sentiva incerto.
Non sapeva se lasciarsi andare con lei, o non farlo perché si sarebbe distratto troppo per il suo lavoro. Doveva entrare nell'ordine delle idee che non era in vacanza, ma stava lavorando e alcuni comportamenti inappropriati potevano compromettere le indagini per colpa sua e perché aveva il cervello da un'altra parte.
Però, allo stesso tempo, l'interesse verso Karin si faceva sempre più grande e l'attrazione cresceva ogni volta di più quando lei si avvicinava o avevano un minimo contatto, che fosse fisico, carnale oppure di semplici parole e confronti.
Forse quel desiderio verso di lei doveva soddisfarlo e assecondarlo per eliminarlo?
Stava iniziando a pensare che era meglio seguire i suoi istinti se non voleva ridursi al limite.
Non sopportava che lei fosse così insolente e sfrontata nei momenti che si trovavano a fronteggiarsi oppure si incontravano, e analogamente odiava che fosse anche irresistibile ai suoi occhi tanto che a volte non riusciva a controllarsi.
In più si aggiungeva anche il fatto che le indagini non stavano andando per il verso giusto e questo lo portavano solamente a pensare ad altro per colpa della frustrazione e l'impazienza che lo dominavano.
Controllò l'orologio a polso, con il cinturino di cuoio, e notò che si era quasi fatta ora di cena e doveva prepararsi.
A questo punto decise di mettere da parte i pensieri rivolti a quella donna e farsi una doccia prima di cena.



 
******



Naruto, Shikamaru, Lee e Ino erano nella sala da carte a fare una partita a Briscola.
La sua compagna era Ino, mentre Shikamaru giocava con Lee.
Per ora lui e Ino avevano sempre perso per la datata intelligenza di Shikamaru, ma anche perché lui non faceva che pensare a Sakura.
Non si erano più parlati da l'ultima che lei l'aveva sbattuto fuori dalla sua cabina e aveva notato che la ragazza si stava avvicinando sempre di più a quel ragazzo di nome Albert. Ino gli aveva raccontato dove lei e Sakura l'avessero conosciuto e poi avevano scoperto che faceva parte della loro crociera.
All'inizio non si era preoccupato più di tanto, non essendo di carattere tipicamente geloso, ma da quando avevano notato che tra i due si era instaurata un'amicizia fatta di grande complicità, le sue paure e i suoi dubbi erano iniziati.
Per lui era praticamente la prima volta che era preoccupato di perdere qualcuno così tanto, con le sue ex non si era mai sentito così perso. Sentiva proprio che quello che provava per Sakura era diverso, era un sentimento più forte e sincero, e per questo motivo avvertiva una profonda angoscia al pensiero di perderla.
-Naruto.. vuoi darti una svegliata? Sta a te!- lo chiamò scocciato Shikamaru.
-ah sì, scusate!- si grattò la nuca prima di calare la carta.
-ehi! Baka! Concentrati!- lo riprese Ino isterica -così prendono loro!-
Naruto aveva buttato un carico quando in tavola c'era una briscola ed apparteneva a Lee.
Fece per riprenderla, ma Shikamaru lo bloccò:
-che diavolo combini! Ormai hai buttato, non puoi riprendere in mano la carta e buttarne un'altra, le regole sono regole.- commentò annoiato.
-ho bisogno di una sigaretta.- sospirò stancamente.
Il cameriere che si trovava davanti alla stanza, udì le parole di Shikamaru e appoggiò un posacenere sopra il tavolino delle carte, che era ornato da tutti e quattro i semi delle carte e contornato da uno sfondo nero.
-signore.. è già nella parte fumatori, prego.-fece formale.
-devi per forza fumarci in faccia, Shika?- borbottò Naruto -perché non ti fai un giro attorno agli esterni della nave? Lo sai che odio il fumo.- protestò mettendo il broncio.
-chetati stupido!- replicò -piuttosto, dicci perché sei così giù?-
Si accese la sigaretta e poggiò sul tavolo da gioco le carte che aveva in mano.
-smettiamo di giocare?- chiese deluso Lee.
-uff.. abbiamo sempre perso!- esclamò Ino, in seguito incrociò il suo sguardo:
-Naruto.. si può sapere perché non sei con Sakura?-
-Ino.. tu lo dovresti sapere il motivo, visto che lei ti dice tutto.- rispose lui.
-lo so, infatti. Però ho sentito solo la sua versione e ora vorrei sentire la tua.-
-devo proprio?-
-sì.- tono che non voleva obiezioni o proteste.
-mi sono comportato da codardo, non ho voluto partecipare con lei alla gara di ballo e ora che ho sentito l'annuncio mi sento un'egoista ad essere sollevato perché non la farà.- cominciò.
Ino lo interruppe:
-Inoltre, dimmi se sbaglio... sei geloso di Albert.-
Naruto arrossì e ridacchiò.
-un po' in effetti.- confessò nervoso -ma da poco. È solo da poco che li vedo più intimi.-
-per forza sono più intimi. Se fai un ballo di coppia, è ovvio che gli sfioramenti ci siano.-
Naruto rimase stupito da quella frase e iniziò a salirgli sempre di più l'ansia.
-Ino.. mi stai dicendo che Sakura-chan e Albert, insomma.. potrebbero..- prima che terminasse la frase, gli arrivò un nocchino in testa da parte di Shikamaru:
-stupido! È ovvio che Ino non intendeva in quel senso. Lei intendeva i contatti più semplici, come quello delle mani, o delle spalle.. etc etc.-
-esatto.- concordò Ino -però, se tu non ti muovi a scusarti o a fare qualcosa per riprendertela, queste piccolezze intime potrebbero diventare sempre più grandi e a quel punto avresti perso Sakura.- precisò.
Avevano ragione, doveva fare lui il primo passo e andare a parlarle. Dirle come si sentiva e quanto tenesse a lei, e soprattutto dirle che non apprezzava che Albert le girasse così intorno. Doveva semplicemente essere sincero con se stesso e con lei.
-avete ragione ragazzi, stasera le parlerò.- sorrise -grazie dei consigli.-
-si è quasi fatta ora di cena, che dite se ci avviamo?- propose Ino.
Lee era d'improvviso diventato pensieroso, come spesso capitava ultimamente, e le energie che di solito sprizzava si erano assopite da qualche giorno a questa parte.
-sopracciglione! Tu che pensi di fare?- domandò Naruto, scuotendolo.
-ah! Ecco.. voi andate pure, io devo fare una cosa prima.- annunciò -ci vediamo più tardi a cena.- seguì, uscendo dalla sala sotto gli occhi perplessi dei tre.
-è proprio strano in questi giorni.- commentò annoiato Shikamaru.
-in effetti, lo conosco poco rispetto a voi, però sembra anche a me che ci sia qualcosa che lo tormenti.- si unì Naruto riflettendo -di solito è sempre pieno di energie, però mi sembra un po' spento e ora che l'ho guardato meglio, mi pare di avergli visto anche le occhiaie.- pensò ad alta voce, Ino.
-lasciamo stare, andiamo a mangiare.- concluse Shikamaru.
-Naruto, mi raccomando... dopo cena parla con Sakura!- gli fece l'occhiolino Ino e Naruto alzò il pollice sorridendo.
-ci separiamo qui. A dopo ragazzi, e grazie!- li salutò e si divisero a metà strada.



 
******


Rientrando in camera dopo cena, Sakura, vide nella bacheca della sua cabina un foglio attaccato con un invito e notò che anche tutte le altre cabine ce l'avevano.
Lo prese in mano e lo lesse, scoprendo che domani sera dopo la tappa a La Valletta, ci sarebbe stata la festa Hawaiina e la cena si sarebbe svolta a Buffet nello spazio dedicato alla piscina e agli idromassaggi.
Non aveva idea di come doveva essere l'abbigliamento per quell'evento e così decise che avrebbe chiesto a Ino che di moda se intendeva di certo più di lei.
Prima che potesse allontanarsi dalla sua cabina e cercare Ino per alcuni consigli, avvertì una voce che le riscaldò il cuore:
-Sakura-chan..- Naruto si era avvicinato a lei -senti.. mi vorrei scusare con te per il mio comportamento...- sembrava molto impacciato -lo so che non ho giustificazioni, sono stato un codardo a non voler gareggiare con te quando me l'hai chiesto. Sapevo che ci tenevi, eppure io ho fatto la scelta sbagliata.-
Per un attimo Sakura decise di perdonarlo, ma pensò che fosse troppo presto per cedere e così lo stuzzicò un po':
-facile venire a scusarsi dopo l'annuncio, vero, sig.Baka?-
-hai ragione Sakura-chan, anche questo è da codardi.- ridacchiò -però credo che anche se ci fosse stata la gara, alla fine sarei venuto lo stesso a cercarti per scusarmi.
Ti confesso che la tua vicinanza ad Albert mi rende angosciato e sapendo che avresti partecipato con lui, non so quanto l'avrei apprezzato.- arrossì sorridendo -insomma.. ho paura di perderti, e credimi se ti dico che è la prima volta che ne ho così tanta. Tu sei veramente importante per me, Sakura-chan.-
Improvvisamente, Sakura non se la sentì più di girare la parte dell'offesa per stuzzicarlo, ma arrossì quasi imbarazzata dalle parole di Naruto.
La dolcezza di Naruto era ciò che riusciva a scioglierla più di ogni altra cosa.
Si avvicinò timidamente a lui, appoggiò una mano sulla sua guancia e sorrise dolcemente, passando poi ad accarezzare i suoi ciuffi biondi scomposti sulla fronte.
-sei proprio il mio baka.- sussurrò teneramente -ti perdono. Alla fine anch'io credo di aver esagerato con te, non potevo costringerti a fare qualcosa che non volevi.
Pure il mio sarebbe stato un atteggiamento egoista, non pensi?-
-beh, però.. a me dispiace lo..-
Sakura frenò le sue parole posando il dito medio sulle labbra fini e morbide di Naruto -non scusarti più, è tutto a posto adesso.- lo tranquillizzò.
-grazie Sakura-chan.. sei fantastica!- esclamò felice e l'abbracciò forte, per poi lasciarla e unirsi a lei in un bacio appassionato che li tenne davanti al corridoio per qualche minuto imprecisato e solo dedicato a loro.
  
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