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Autore: Bonnie Lind    02/01/2015    0 recensioni
Camilla, sceglie di lasciare per 10 mesi tutta la sua vita monocolore per iniziarne un'altra, una totalmente nuova. Senior, in una High School Americana è un bel modo per ricominciare ma non sempre le cose sono semplici e Daniel, di certo, non aiuta a semplificarle...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Primo giorno di scuola
Camilla aprì un occhio, l'orologio segnava 5.00 am, maledetto fuso orario! Si rigirò nelle coperte e dopo 5 secondi, almeno così sembrò a lei, suonò la sveglia. Waffles, latte e caffè, cominciava già a piacerle questa vita americana.

 Stava per varcare l'ingresso della scuola, indossava dei pantaloni neri a vita alta con un top bianco. Quel corpicino esile, la faccetta dolce e i capelli ricci non facevano pensare ad una Senior, ma piuttosto a una piccola quindicenne. Iniziò ad osservare l'ambiente intorno: le ragazza sembravano tutte molto grandi, erano decisamente diversi dagli italiani. Era facile distinguere quelli dell'ultimo anno da quelli del primo, camminavano con quell'atteggiamento sicuro da padroni della scuola, alcuni ragazzi giravano con lo skate, altri indossavano le giacchette che si vedono nei film, quelle col nome sopra, tutte le coppiette camminavano mano nella mano e Camilla pensò che tutta quella confusione fosse dovuta al fatto che fosse il primo giorno di scuola. La scuola era enorme rispetto a quella che freqauentava in Italia e si sentì abbastanza dispersa in quell'ambiente. Si diresse verso l'ufficio.
" Benvenuta a The View High School! "  Le dettero una cartellina gialla,  nel mezzo era scritto a stampatello il suo nome,  dentro ci trovò  la piantina della scuola, il regolamento, una lista di attività extrascolastiche  e il numero del suo armadietto. L'armadietto, bella impresa trovarlo! Iniziò a girovagare per la scuola ma alla fine capì che la cosa più inteliggente da fare fosse chiedere aiuto, così si fece coraggio e fermò una ragazza a caso.
"Non sei americana vero? Hai un bellissimo accento! Comunque per il tuo armadietto basta proseguire e girare a destra dove c'è quel quadro, il  623 è uno degli ultimi."
"Ehm, sono Italiana...Grazie mille." Sorrise impacciatamente, sorridere era la cosa che faceva più spesso, a volte questo la faceva sembrare un po' stupida ma a lei non importava...
I problemi non erano finiti perchè una volta trovato l'armadietto, la grande impresa fù riuscire ad aprilo. Mancavano 5 minuti all'inizio della prima lezione, così decise di rimandare quell'arduo lavoro a dopo e, consultando la sua cartina, riuscì ad arrivare in classe in orario.
Dentro di se sperava di sfatare il mito dei film dove, il nuovo arrivato, veniva presentato davanti a tutta la classe. Sfortunatamente per lei il mito era vero.
"Da oggi avremo in classe una nuova ragazza, viene dall'Italia, Camilla vieni e parlaci un po' di te"
-Ecco, lo sapevo!- Pensò.
 Si alzò e lentamente andò vicino alla professoressa che le rivolse un sorriso incoraggiante.
-Mi fissano tutti, non ce la posso fare, oddio che ragazzo carino quello della seconda fila, adesso inizio a parlare  e nessuno mi capisce, perchè quella ragazza ride? Ho qualcosa sulla faccia?! Odio queste cose.- Dopo una marea di pensieri come questi Camilla iniziò a parlare.
"Ciao a tutti, sono Camilla, sono Italiana, ho 17 anni e starò qui per i prossimi 10 mesi."
-Secca e coincisa, brava Camilla!- Iniziò a pensare che il fatto di incoraggiarsi da sola non fosse una cosa molto normale...
La professoressa chiese alla classe se qualcuno avesse domande. Il biondo della seconda fila alzò la mano. Si capiva subito che era il classico fighetto della scuola, quello sicuro di se, quello che ha la fila di ragazze, quello presuntuoso, narcisista e vanitoso ma pur sempre così attraente...
" Ehy ragazza italiana, siediti vicino al ragazzo che consideri il più carino"
-Ma che stronzo.-
Camilla arrossì, era facile metterla in imbarazzo e in questa situazione non sapeva proprio cosa fare. Sedersi vicino ad una ragazza? No no, avrebbero pensato altro. Per lei il biondo era il ragazzo più carino ma troppo facile così, non voleva dargliela vinta, così buttato un occhio generale sulla classe, vide un ragazzo ricciolino che le ricordava molto un suo amico italiano a cui lei era legata, non era male, decise di sedersi accanto a lui.
Il biondo le lanciò uno sguardo, non sembrava offeso, piuttosto sembrava che il suo gesto avesse provocato in lui una voglia di riscattarsi, così le sorrise e si girò.
" Era necessario Daniel? " Chiese la professoressa
" Decisamente."
"Piacere, sono Noah" Le disse il ricciolino, lanciandole un sorriso caldo.
"Ciao Noah".
  
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