MONSTER
Si
prese la testa tra le mani.
Sono
io il mostro
Callum
urlò, senza preoccuparsi delle persone che avrebbero potuto
sentirlo. Ma, tanto, nessuno ci sarebbe stato. Aaron e Tamara erano
nel Refettorio. Li aveva liquidati con una semplice scusa. Voleva
stare da solo, da solo con il mostro che era.
Call
aveva sbagliato, non avrebbe dovuto attraversare la porta, non
sarebbe dovuto tornare, non avrebbe dovuto mentire.
“Dovere,
dovere, dovere...perché non la smetti con queste stupidaggini,
Costantine
Madden?”
Quella
voce, la voce di Magister Joseph, che aveva preso ad abitare nella
sua testa, lo tormentava, lo torturava.
Callum
tremava. No, non Callum, Costantine, perché Callum Hunt era
morto, lui aveva solo le sembianze di quel ragazzo.
“Dicono
che gli occhi sono lo specchio dell'anima, e i tuoi sono
grigi...grigi e vuoti come un cielo invernale”
Lacrime
amare cadevano da quelle nubi tempestose. Call si artigliò le
braccia, strinse al petto le gambe, quella debole che gli pulsava
leggermente.
Ho
ucciso io tutte quelle persone...io, io, io!
I
sensi di colpa gli attanagliavano lo stomaco, gli bloccavano la gola.
Non riusciva a respirare. Sarebbe stato un bene, se, magicamente,
l'aria avrebbe smesso di arrivare ai polmoni. Sarebbe stato un bene
se fosse morto.
Un
bene per tutti.
E
il ragazzo urlò, e ancora, ancora, finché la gola non
si irritò.
Ma
poi, forse non era nemmeno un ragazzo. Aveva anni, molti anni, di
giovane aveva solo il corpo.
Subbuglio
si era rintanato da qualche parte, molto probabilmente spaventato
dalle sue urla. Non tentò nemmeno di avvicinarsi, di aiutarlo.
Ma poi una creatura del caos come lui cosa poteva fare?
Call
pianse, pianse tutte le sue lacrime, finché non ne ebbe
più.
Morire.
Ecco
cosa voleva, voleva morire, liberare se stesso dal dolore, impedirmi
di fare del male ai suoi amici.
Doveva
pagare per ciò che aveva fatto alle famiglie di molti, alla
sua famiglia-la famiglia di Callum.
Callum
Hunt si accucciò ancora di più, seppellendo la testa
tra le ginocchia, cercando un appiglio al pavimento, un appiglio per
non cadere, non affogare nel terrore e nel dolore che lo
reclamavano.
Ma
non trovava nulla.
Sentiva
il suo cuore battere velocemente, e lo maledì, maledì
il fatto che fosse ancora vivo. Prese Miri, il suo fidato
coltello.
Avrebbe
avuto il coraggio di uccidersi, di farla finita?
Il
Nemico della Morte avrebbe trovato il coraggio di dire 'Addio' a
tutto e a tutti?
Poggiò
la lama al petto, premendo lentamente. Le sue mani tremavano, lui
stesso tremava.
Ora
singhiozzava, in quella stanza buia, e non riusciva a fermarsi.
I
suoi amici sarebbero tornati presto, e lui non doveva farsi vedere in
quelle condizioni. Ma non ce la faceva, non riusciva a tenersi tutto
dentro.
La
rabbia lo infiammò.
Era
stata tutta colpa di Magister Joseph, se lui non gli avesse detto la
verità lui avrebbe potuto continuare a vivere felice, senza
sensi di colpa e incubi. Ma poi? Lo avrebbe scoperto lo stesso, il
suo destino era stato segnato ormai.
Il
destino...cos'è in realtà? È un'unica strada o
tante porte, che una volta aperte bisogna solo andare avanti? È
già deciso, dalla nascita, o è influenzato dalle nostre
scelte?
Callum
sapeva di non avere scelta. Il suo destino era questo, morire
lentamente, tra il dolore.
Premette
ancora di più il coltello tra le costole, la maglietta bucata.
Il freddo della lama lo fece rabbrividire.
Chiuse
gli occhi, cercando di non pensare, di lasciarsi andare.
Ma
non ci riusciva. Continuava a vedere quei corpi, quelle scene di
battaglia che il Magister gli aveva mostrato. E lui continuava a
tremare, a singhiozzare, senza più nemmeno una lacrima, in
preda alla paura più cieca e profonda. Paura per gli altri,
paura di se stesso.
Un
rivolino di sangue cominciò a scendere. Call sospirò.
Il dolore fisico era quasi una liberazione, così premette di
più, e ancora.
Quando
la lama lacerò la carne, urlò.
Callum
non sentì la porta della Sala Comune aprirsi, non sentì
i passi veloci dei suoi amici. Se ne accorse solo dopo che la porta
del suo dormitorio si aprì, mostrando un Aaron e una Tamara
terrorizzati e preoccupati.
<<
NO!
>>
Il
grido di Tamara lo fece tremare.
Era
combattuto. Doveva andare più a fondo con la lama, o doveva
lasciarla cadere? Scelse la prima opzione, arrivando quasi all'elsa
del coltello. Questa volta non urlò, non sentì nemmeno
dolore fisico.
“E
così...il grande Costantine muore, trafitto dalla lama della
bella Sarah”
La
voce del mago lo schernì, facendolo vergognare.
Se
ne pentì subito. Come poteva vergognarsi di una cosa
vergognosa?!
Callum
Hunt percepì delle mani fredde sul suo petto, vicino al
coltello. Era Tamara? No, Aaron. Il suo migliore amico.
Udì
un “Tamara va a cercare aiuto!”. Oppure era “Tamara
corri da Magister Rufus!”? Non gli importava.
<<
Lasc...
>> cercò di dire, ma uno spasmo lo bloccò.
<<
Non
parlare...andrà tutto bene. Resisti Call, ti prego. Resisti.
>>
Il
volto di Aaron gli appariva sfocato, ma si capiva che era
disperato.
<<
Lasciat...
>> tentò ancora, ma il fiato era finito. Non riusciva a
parlare. Non riusciva a respirare.
Provò
e riprovò a dire quel misero “lasciatemi”, ma
nessun risultato.
Richiuse
gli occhi, e proprio mentre stava per perdere conoscenza vide il
volto di Magister Rufus. E urlò quando lui gli tolse con
lentezza disarmante la lama dallo stomaco. Poi tutto divenne rosso,
rosso sangue, rosso incubo, mentre sentiva l'ultima parola.
<<
Vivrà.
>>
Angolo
di quella pazza della scrittrice:
Ehi!!
Passato
un buon Natale e un buon Capodanno?
Io
si ^^
Lo
so, questa oneshot è venuta su più triste di quello che
doveva.
Non
so voi, ma io amo Magisterium, è il fatto che devo aspettare a
settembre per leggere il seguito mi fa cadere in depressione :'(
Io
straamo Aaron, semplicemente adoro Call e Tamara la trovo
FAN-TA-STI-CA!
Ho
notato che non c'è un fandom per Magisterium. Speriamo lo
mettano!
Meglio
che io vada,
sciau
belli!!
Daughter_(perché
il nick abbreviato fa segsi!)
18 aprile 2016
Dopo
un casino di tempo ho rimesso mano su questa vecchia OS, correggendo
alcuni vecchi errori, sistemando delle frasi, mettendo il codice HTML
e tutta quella roba lì noiosa.
Nonostante tutto, questa resta una delle ff più tristi mai scritte, e anche una delle migliori (WOOW).
Vi saluto tutti!
Daughter_