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Autore: Alexiel Mihawk    16/11/2008    6 recensioni
La mano andò a sbattere rovinosamente contro lo specchio del bagno, che si infranse in mille piccoli pezzi.
Dante li fissò con astio, con odio quasi.
Detestava gli specchi.
Ignorò la sensazione di dolore che si propagava lentamente dalla sua mano, la quale era coperta di minuscoli tagli provocati dalle schegge di quel dannato coso.
Non ci dovevano essere specchi in quella casa.
Genere: Triste, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dante, Trish
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Forgive And Forget

 
 



Me and my shadow
He goes wherever I go
My darker side
sometimes chases me home
He makes me feel guilty
For things I'm forgiven of
Says I'm unworthy
While you say I'm loved

 
 
 
 

La mano andò a sbattere rovinosamente contro lo specchio del bagno, che si infranse in mille piccoli pezzi.
Dante li fissò con astio, con odio quasi.
Detestava gli specchi.
Ignorò la sensazione di dolore che si propagava lentamente dalla sua mano, la quale era coperta di minuscoli tagli provocati dalle schegge di quel dannato coso.
Non ci dovevano essere specchi in quella casa.
Non ne voleva vedere più nemmeno uno.
Onestamente gli seccava parecchio la sua immagine riflessa.
Non perché lui fosse brutto.
Anzi.
Riteneva di essere uno degli esseri più affascinati e irresistibili che mai avessero camminato sulla terra.
Però non gli piaceva specchiarsi.
C’era qualcosa di male in questo?
- Guarda che quello specchio l’abbiamo pagato sai? – ironizzò Trish guardandolo storto.
- E allora? –
- E allora perché diamine vai in giro a rompere tutti gli specchi della casa? Lo trovi divertente? –
- Trovo solo che la mia bellezza sia abbagliante – replicò l’altro facendo scorrere dell’acqua fredda sulla mano.
La donna roteò gli occhi.
Vivere con lui era impossibile.
Lui era impossibile.
Scosse la testa e si allontanò dal bagno.
- Tu hai un problema! Vedi di risolvertelo. – ululò dall’ufficio, sedendosi dietro la scrivania.
Dante entrò nella stanza come una furia, lo sguardo congestionato che sprizzava rabbia da tutti i pori.
- Io non ho nessun fottuto problema! –
- Ah no? –
- No! Assolutamente no! –
- Nh, e come mai sei arrivato di qua con la stessa faccia di uno stupido umano fatto di LSD e eroina? – chiese Trish fissandolo – Dante, vedi di fare qualcosa, non puoi andare avanti così –
Il suo tono era diventato dolce e nel pronunciare l’ultima frase lo aveva guardato in un modo…
Un modo che a lui non era piaciuto per niente.
- Cretina – sbottò uscendo da casa.
 
 

If I forget
That you forgive
Will that affect
The way I live
What I regret
I won't believe
I won't forget
That you forgive me

 
 

Sì, era vero.
Aveva un cazzo di problema.
E la cosa che in quel momento gli seccava di più era che Trish se ne era accorta.
- Merda. Merda. Merda. –
Non avrebbe dovuto notarlo.
Non voleva coinvolgerla.
Non più di così per lo meno.
Aveva già perso troppe persone.
Una volta una vecchia amica gli aveva detto che il fatto che fosse capace di piangere era la prova che sapeva amare.
Quel giorno suo fratello era morto.
Era quello il suo fottuto problema.
E proprio quando pensava di averlo superato se lo era trovato davanti, di nuovo.
Nero Angelo.
Che nome del cazzo.
Poteva rimanersene all’inferno a rompere le palle al prossimo?
No, sarebbe stato di troppo disturbo.
Doveva tornare, ancora e ancora.
Come ogni notte.
Lui era sempre lì.
A ricordargli chi dei due era sopravvissuto.
Chi dei due aveva ucciso l’altro.
Chi dei due, più dell’altro, era stato incapace di amare.
Non riusciva nemmeno più a vedere la sua immagine in uno specchio.
Sapeva di essere così uguale a lui.
Così dannatamente simile al suo gemello.
Gli stessi capelli argentati.
Gli stessi occhi grigi.
Stava iniziando ad odiarsi.
Lui lo aveva lasciato indietro.
Per colpa sua la luce negli occhi di Lady si era spenta.
Per colpa sua era morto.
Sentì una mano leggera appoggiarsi sulla sua spalla.
Non si girò nemmeno a guardare.
Sapeva chi perfettamente chi fosse.
Era lei.
Dannazione.
Lei, lei, sempre e solo lei.
- Dante – Trish si strinse a lui – Le persone nella vita compiono sempre delle scelte, quelle di tuo fratello erano sbagliate. Non è stata colpa tua, questo è il nostro lavoro. –
L’uomo che era in lui lo sapeva benissimo e le dava ragione, ma il ragazzo che non era mai scomparso si scostò bruscamente.
- Non sai niente Trish, tu non sai niente! Non c’eri. –
La donna scosse la testa.
- Non c’ero. Ma c'era Lady, credi forse che non io e lei non ci parliamo? Dante guardami. Non puoi vivere tutta la vita con l’ombra di tuo fratello che ti grava sul petto. Non puoi.  
- Trish non posso non farlo. Era mio fratello e io l’ho ucciso. Non c’è altro da dire. –
- Tuo fratello era fuori di testa Dante. Hai fatto un favore all’umanità. – urlò la demone quanto mai arrabbiata.
Odiava vederlo così.
Dante andava a periodi e quello era un periodo decisamente negativo.
Il negozio andava male, sembrava quasi che tutti i demoni avessero deciso di nascondersi in qualche buco di culo di mondo.
Il loro rapporto andava male, lui continuava a isolarsi e lei, lei faticava ancora a comprendere i sentimenti umani.
- Stai zitta – sibilò con astio verso la bionda – Non potrai mai capire, sei un demone –
Sei un demone.
Non potrai mai capire.
Mai.
Però era stato lui a dirle, anni prima, che non lo era.
I demoni non posso piangere.
I demoni non posso amare.
Trish abbassò lo sguardo, più ferita da quelle parole di quanto non volesse realmente ammettere.
- Capisco solo che ti amo Dante e che tu ti stai uccidendo – sussurrò tornando dentro.
 

 
I am living in the promise of a merciful place
Where all my shame is gone
I am living in the freedom
of forgiveness and grace
It's all I am counting on

 
Forgive And Forget, Avalon.
 

 
Dante strinse i pugni.
In fondo se voleva morire erano solo fatti suoi.
Era adulto, vaccinato.
Poteva benissimo scegliersi da solo il modo in cui preferiva crepare.
Forse non la pensa come te.
Merda, lo stava facendo di nuovo.
Quella fottuta mania di parlare da solo.
Ci mancava solo quello, poi poteva andare direttamente in terapia.
Non sono pazzo.
Certo. Stava solo facendo un dialogo mentale con sé stesso, ma no, non era pazzo.
E il brutto era che si rispondeva pure.
Si accese una sigaretta e osservò il fumo salire lento verso il cielo, in spirali, disperdendosi nell’aria.
Non doveva essere male essere gas.
Ispirò una lunga boccata dalla Marlboro accesa.
Sentì il sapore amaro in bocca e l’odore acre scendere giù per la gola, lungo la laringe.
Brucia tutti quei cazzo di alveoli polmonari e facciamola finita subito.
No. Doveva cercare di essere meno pessimista.
Era stato troppo duro con Trish.
Quasi crudele.
Anzi, crudele sicuramente.
Sei un vigliacco.
Sei incazzato con te stesso e te la prendi con lei solo perché ti spiattella in faccia la verità.
Se per te è scomoda sono cazzi tuoi.
Maledetto dialogo interiore.
Quando rientrò l’ufficio era deserto.
Salì lentamente le scale fino ad arrivare alla stanza da letto.
Lei stava là, appoggiata allo stipite della finestra.
Osservava quel mozzicone di sigaretta, gettato malamente a terra, nel posto in cui fino a pochi istanti prima si era trovato lui.
- Scusa, sono un vero bastardo. –
La donna non si girò nemmeno.
Continuava a fissare quel filtro consumato, come se fosse la cosa più interessante nel raggio di trecento metri.
- Trish – Dante le si avvicinò lentamente, le appoggiò una mano sulla spalla e la girò lentamente verso di sé – Aiutami – sussurrò in soffio – Aiutami a dimenticare –
- No- rispose la demone, fissandolo con dolcezza – Non a dimenticare, ma a perdonare. –
La strinse a sé.
Cretino, se volevi portartela a letto non potevi chiederlo e basta?
Cazzo.
Omino del cervello di merda chiudi la fogna.
Pensò seccato, prima di chinarsi sulla donna.
- Ti amo –
- Cretina –
Le sue labbra catturarono quelle di Trish in un momento.
E dimenticare, divenne improvvisamente facile.
 


I need you here. I need you here. I need you here.
Don't bother it now, Let sleepers lie.
Bygones have all gone by.
Forgot what we fought for, Hard as I might,
Don't have the will to fight.
Forgive & forget Whatever was said

 
Forgive & Forget, Get Up kids.
 
 
 
 







Note dell’Autrice:
Sì, sono psicopatica e probabilmente questa fic è al di sotto dei miei standard [già non  molto alti]. Non dico di esserne soddisfatta, perché non è vero. Diciamo che una volta a metà questa roba si è evoluta da sola, volevo fare una flashfic, più breve, analizzando il rimorso di Dante per la morte del fratello, per averlo lasciato indietro di nuovo  [Seguendo l’ordine cronologico dei fatti], ma alla fine ho scritto una Shot su di coppia.  Per carità, mi piacciono entrambi moltissimo, ma visto che tempo di avere fatto qualche lieve modifica alla loro esuberante personalità metto tra gli avvisi OOC. Ero indecisa se mettere anche What If o meno, ma alla fine nessuno ha mai negato la possibilità di una relazione tra questi due individui.
Ah, già. Dante e Trish non mi appartengono, ma sono della CapCom. 
La canzone è Forgive And Forget, degli Avalon e i diritti sono loro, la seconda Forgive & Forget, dei Get Up Kids anche se preferisco nettamente la prima.
L’omino del cervello invece è tutto mio e della mia AG, che saggiamente va a parlarne con gli amici nei cessi del bar. Cretina! Ti adoro!
Ah. Ovviamente anche la fic è mia <_<



   
 
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