Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: Elwing Lamath    03/01/2015    5 recensioni
Merlin tornò a Camelot dopo la battaglia di Camlann, un’ultima volta. Quando si recò nelle stanze del suo re per dire definitivamente addio a quei luoghi, vide qualcosa di inaspettato. Una pergamena col suo nome scritto sopra, nascosta tra una miriade di altre sullo scrittoio del re. Quando la prese tra le mani, riconobbe immediatamente la calligrafia di Arthur… Questo è il testo di quella lettera.
[Questa storia partecipa al contest “Write me a Letter” indetto da S_Lily_S sul Forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Nel futuro
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

[Questa storia partecipa al contest “Write me a Letter” indetto da S_Lily_S sul Forum di EFP]


NOTE DELL’AUTRICE: Buondì a tutti! In questa fredda giornata invernale, vengo a portarvi una piccola one-shot in forma epistolare, scritta in occasione del contest “Write me a Letter” indetto da S_Lily_S sul Forum di EFP… Io non so come siete messi a feels sulle post 5X13, ma questa potrebbe essere potenzialmente dolorosa. Oppure no, magari vi farà sorridere… Dipende se siete più propensi a vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto XD… Vi lascio alla lettura, e vi invito a lasciare un vostro commento, mi fa molto piacere sapere cosa ne pensate dei miei lavori!

Un bacio,

Elwing…

 

Nick dell’autore: Elwing Lamath (EFP sito), Elwing_L (EFP Forum)

Titolo: La pergamena nascosta

Fandom: Merlin

Pacchetto scelto: COLLANA (Arthur/Merlin, Cavallo, “Non c’è niente come fare dei bei respiri profondi, dopo aver riso tanto”, By your side - Tenth Avenue North)

Elementi utilizzati: 3 – (Arthur/Merlin, Cavallo, “Non c’è niente come fare dei bei respiri profondi, dopo aver riso tanto”)

Genere: Introspettivo, Sentimentale

Avvertimenti: Nessuno

Rating: Verde

Introduzione: Merlin tornò a Camelot dopo la battaglia di Camlann, un’ultima volta. Quando si recò nelle stanze del suo re per dire definitivamente addio a quei luoghi, vide qualcosa di inaspettato. Una pergamena col suo nome scritto sopra, nascosta tra una miriade di altre sullo scrittoio del re. Quando la prese tra le mani, riconobbe immediatamente la calligrafia di Arthur… Questo è il testo di quella lettera.

N.d.A: L’introduzione è una sorta di contestualizzazione narrativa e temporale alla mia storia, anche se dei riferimenti temporali sono inseriti anche nel testo vero e proprio della lettera. Ho immaginato che Arthur abbia scritto questo messaggio a Merlin nel corso di più anni, mentre la loro storia stava ancora crescendo, e che sia riuscito a terminarla in qualche modo, solo il giorno prima della partenza per Camlann, dove (come tutti noi tristemente sappiamo) rimarrà mortalmente ferito.

 

˜ La pergamena nascosta ˜

 

Merlin,

Non so se ho avrò mai il coraggio di darti questa lettera, o di dirti questa manciata di parole guardandoti dritto negli occhi. E forse, è meglio così.

Non è nemmeno una vera e propria lettera, perché non so da dove cominciare. Non hai idea di quante volte abbia pensato ad un inizio, alle parole giuste da usare. Alla fine, ho deciso di lasciarla semplicemente così. Non sono mai stato bravo con le parole, lo sai meglio di me. I miei migliori discorsi pubblici sono nati dalle tue notti insonni nello studiolo di Gaius, anche se sono sempre stato troppo orgoglioso per ammetterlo.

Forse un giorno troverai da solo questa pergamena, sotto una pila di scartoffie inutili. Sei abbastanza sveglio dopotutto, per essere una testa di fagiolo. È un termine tuo, lo so, ma sono il re, dovrò pur trarne qualche beneficio, no?

Forse ripenserai allora a tutte quelle volte in cui mi hai visto allo scrittoio, a rigirarmi la piuma tra le mani, davanti ad una pergamena bianca. Ero in cerca di parole, ma non so se davvero le ho trovate, o se mi sia possibile in qualche modo esprimere quello che mi scoppia nel petto.

Non avrei mai potuto essere un poeta. La mia mente ricorda le immagini, nitide e perfette come nel momento in cui mi si sono impresse negli occhi, ma le parole per descriverle le sfuggono in continuazione. Quale pessimo uomo di lettere sarei stato…

Mi ricordo di un giorno a cavallo nel bosco. Avevamo riso, di tutto e di nulla, come sempre, scambiandoci quegli immancabili insulti che ti rendono tanto detestabile. Ci fermammo per la notte, e quando mi voltai verso di te, tu eri accanto al muso del tuo cavallo, mentre lo accarezzavi distrattamente. Sospirasti, scuotendo la testa in silenzio, in un muto rimprovero. A mio indirizzo, ovviamente, vuoi troppo bene ad Ivrin per rimproverargli alcun che. Potrebbe anche disarcionarti per puro divertimento, e tu continueresti ad accarezzargli la criniera con quello sguardo innamorato e un sorriso luminoso dipinto sulla tua stupida faccia… Ti guardai e pensai che non c’è niente come fare dei bei respiri profondi, dopo aver riso tanto. Danno pace, fanno sentire il cuore più leggero, e il mondo intero sembra assumere dei colori diversi, più veri, più vivi.  È così che io mi sento quando sei al mio fianco. Non ti dissi nulla in quel momento.

Avrei voluto essere più coraggioso, quella volta, come tante altre, avrei voluto avvicinarmi e magari riuscire a sussurrarti tutto quello che non ti ho mai detto, tutte quelle parole che sono sempre rimaste bloccate dentro una piuma d’oca.

Ne abbiamo passate tante insieme, e non credermi quando dico che se io non fossi il re e tu un uomo di umili origini, avremmo potuto essere buoni amici. È una bugia, noi siamo amici. Sei il migliore amico che abbia mai avuto, e mi dispiace se a volte sembro non apprezzare tutto quello che fai. Cercherò di essere migliore in futuro, cercherò di essere qualcuno di cui tu possa essere fiero.

Perché io di te sono immensamente orgoglioso. Sei l’uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto. Me lo dimostri ogni giorno, rimanendo al mio fianco, tenendomi testa quando nessun altro oserebbe farlo, buttandoti a capofitto in qualsiasi impresa, per quanto impossibile o suicida possa apparire. Esistono tante forme di coraggio, e penso che quella che tu possiedi sia la più pura di tutte. È qualcosa di profondo, che fa parte della tua natura. È una scintilla, che mi fa attorcigliare lo stomaco e sentire più piccolo di quanto vorrei ammettere, perché è come se tu vedessi in me una grandezza che non riesco nemmeno a sentimi addosso.

C’è, e c’è sempre stato in te qualcosa che non sono mai riuscito pienamente a comprendere. Nonostante abbia sempre cercato di afferrarla, è come se la tua vera essenza volesse nascondersi da me, pur rimanendomi sempre accanto. Sei un po’ come un indovinello a cui non ho ancora trovato soluzione, ma sul quale non smetterò mai di interrogarmi.

Lunghi anni sono passati sulla nostra pelle, e sono grato di poter guardare nei tuoi occhi e vedere la stessa fiducia e la stessa speranza con la quale mi hai sempre spinto avanti, anche quando la strada sembrava troppo impervia.

Ho ripreso in mano questa lettera, ora. Anche dopo tanto tempo, le parole che ho scritto non hanno perso nemmeno una briciola del loro vigore, le sento ancora tutte, dalla prima all’ultima. Forse in questo momento sono ancora più vere. Siamo ad un passo dalla fine di questa storia, la guerra sta per essere decisa, nel bene o nel male.  Cosa ne è stato dei giovani che eravamo, Merlin? Sono passati come la pioggia sulle montagne, come il vento sui prati. I giorni sono tramontati ad ovest, nell’ombra. Come siamo potuti arrivare a questo?

Non so cosa accadrà domani, quando partiremo per Camlann. Tu non ci sarai, ed io non so perché. Non ti sei mai tirato indietro a nulla. Eppure, non sarai al mio fianco. Questo mi disorienta terribilmente, anche se non vorrò mai ammetterlo. Forse un giorno, quando leggerai queste parole e verrai a chiedermi spiegazioni, io negherò di averlo mai detto. Sai come sono fatto.

Ora ti vedo dalla finestra. Dopo tutto questo tempo, ancora accarezzi Ivrin con lo stesso sguardo rapito, lo posso vedere persino da questa distanza. Per fortuna, alcune cose non cambieranno mai. Stai per partire, ma la tua meta mi è ignota. La tua assenza sussurra al mio cuore una paura che non vorrei ammettere, un timore che non si confà al re che mi sono promesso di essere, quello che tu hai sempre detto di vedere in me.  

Non so nemmeno perché sono ancora qui a scrivere questa lettera. Forse perché è diventata una vecchia amica ormai, e in essa vedo riflessi di te, di tutto quello che sei per me. Per questo forse ora l’ho ripresa tra le mani, in questa vigilia in cui per la prima volta, ti ho sentito distante. Non sei tu il codardo, Merlin, no. Tu non hai perso nemmeno una fibra del tuo coraggio, non pensare che non l’abbia visto. Sono io. Io, che in tanti anni non sono neanche riuscito a dirti il vero motivo per cui ho iniziato a scriverti una lettera come questa. Magari un giorno riuscirò a trovare parole migliori, ed allora la ricomincerò da capo. O forse, troverò il coraggio di sussurrarle direttamente al tuo orecchio.

Ma una cosa posso dire, ora. Sono orgoglioso di noi, di tutto ciò che abbiamo costruito. Guardo indietro lungo il cammino che abbiamo condiviso, e sono grato di ogni singolo giorno, dal momento in cui ci siamo incontrati per la prima volta.

Quello che abbiamo, per quanto io possa essere incapace di definirlo come si dovrebbe, è ciò che più riempie di significato la mia vita. È pienezza, è completezza. Non so come altro descriverlo. È uno strano, imperfetto equilibrio che ci rende ciò che siamo, insieme.

Sono orgoglioso di noi, e ti amo.

Fino alla fine di ogni cosa, io ti amerò con tutto me stesso.

Arthur.



  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Elwing Lamath