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Autore: Mach 01    03/01/2015    0 recensioni
Mentre la pace ha rilassato l'eroico duo da tempo, un vecchio nemico si fà avanti per riportare agli albori una razza quasi estinta con il solo scopo di vendicarsi e dichiarare guerra. Intanto Clank, turbato da una vecchia tecnologia Lombax, cerca di far ragionare Ratchet.
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NOTA: per leggere questa fanfiction occorre sapere cos'è successo alla fine del fumetto, nei videogiochi "Armi di Distruzione" e "Into the Nexus".
Genere: Drammatico, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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"Siamo pronti a procedere, dunque?" un vocione rauco echeggiò nell'aria. "Sì, signore. Abbiamo preparato tutto. Siamo pronti a partire. In teoria." e una vocina stridula, che parla davanti all'omone. "E cosa ci sarebbe che non và con "In teoria."?" il vocione fece eco in tutta la stanza buia, con solo una lampada a muro accesa. "Vede, l'unico problemino, è che le guardie sono astute.. Ci vuole un piano come si deve." l'omone cominciò a infuriarsi con parole che uscirono come fiumi in piena dalla bocca. "Mr. Klink, sai per quale motivo ti ho scelto come compagno di cella, vero?!" lo scricciolo si impaurì. "S-si?"
"Perché come tuo fratello, sei un dannatissimo genio! Sei tu quello che deve pensare a cose come queste!! Un dannatissimo piano per uscire da qui. Lo sai, vero?" mentre parlava, l'omone riempì di saliva il poveretto, già impaurito. "S-si signore!"
"E allora vedi di pensare in fretta! E' da tipo quattro anni che siamo rinchiusi qui dentro, conosciamo la struttura della prigione come le tasche dei nostri pantaloni, osserviamo le guardie ogni santo giorno, e abbiamo pianificato dove prendere tutto il necessario per uscire da qui!"
"S-si, certo.. Vuole che le faccia un breve riassunto prima di pensare alle guardie…?"
"E vai!" lo scricciolo pensò, mettendosi un dito davanti alla bocca, e buttandosi sul letto adiacente al muro, mentre l'omone era seduto a terra schiena al muro opposto. Passarono qualche secondo, l'omone cominciò già a spazientirsi.
"D-dunque.. Allora. Pensavo, la prigione è praticamente una stazione in pieno spazio profondo. Dunque dobbiamo prendere delle navi." agitò le mani nell'aria come se descrivesse il percorso da fare. "Le navi si trovano all'ultimo piano della stazione. Ci sono quattro piani: il primo dove si trova la prigione dove siamo noi attualmente, il secondo dove si trovano le segrete, il terzo è una sorta di piano di ristoro delle guardie, e l'ultimo, appunto è un mini hangar." l'omone obiettò qualcosa con tono pacato. "E come lo raggiungiamo senza esser visti?"
"Uno di noi dovrà far fuori praticamente tutte le guardie che si trovano sul percorso, telecamere di sicurezza comprese, fino a farci strada all'ascensore." l'omone ascoltò lo scricciolo con attenzione. "Il problema qui è aprire l'ascensore. Al posto del classico bottone per chiamarlo, cè un dispositivo ad impronte digitali. Mi è capitato di vedere una guardia con un abito diverso rispetto alle altre, che immette l'impronta del pollice della mano destra per far aprire l'ascensore. Questa stà in una cabina situata sopra alla sala principale, e la sala principale come ben sai è dove stiamo noi, quindi praticamente è quella cabina lassù." Mr. Klink con la manina puntò l'indice verso la finestrella della porta della cella, dove si intravede la cabina, lassù, sul soffitto con la guardia dagli abiti gialli. L'omone annuì. Mentre tu farai fuori le eventuali guardie fino ad arrivare all'ascensore, io mi procurerò il pollice della mano destra di quella guardia." l'omone grugnì. "Quanto tempo ci metterai?" lo scricciolo continuò il discorso, perplesso. "Eh, non sono un gran combattente, lo stordirò con un colpo secco alla nuca e poi gli taglierò il pollice con qualcosa di davvero affilato.." l'omone aspettò che lo scricciolo continuasse il discorso, passarono dieci secondi, ma non si spazientì questa volta. "Dopo che sarò arrivato da te, farò scannerizzare il pollice, e andremo all'ultimo piano." l'omone annuì, poi concluse il discorso. "Speriamo di farcela." lo scricciolo concordò facendo su e giù con la testa. "Mentre però saremo dentro l'ascensore quando questo andrà al quarto piano, dovremo nasconderci sopra il soffitto di esso. Sai, non si sa mai, le guardie vedendoci potrebbero sparare a vista." l'omone pensò a quelle parole, appena prima che Mr.Klink continuò il discorso interruppe. "Non cè bisogno di nasconderci da nessuna parte, prenderemo i vestiti delle guardie e ce li metteremo addosso. Funzionerà, ma solo per un tempo limitato, giusto perché non s'accorgano di noi mentre ce la filiamo con la nave." Mr.Klink rispose subito dopo seccato. "Andiamo, ti dimentichi sempre di quanto io sia minuscolo quanto una palla da basket!" ricambiò la sua risposta seccata con un sorriso compiaciuto. "Prenderò uno zaino e ti ci metterò dentro, semplice!" scosse la testa con disappunto.. Ma d'altronde, quando evasione è mai andata bene? "Male che vada, sei stato un buon compagno di cella, Mr. Klink."
 "Ti sono debitore per avermi difeso dagli altri durante i pranzi." l'omone sorrise compiaciuto. "Nulla in confronto a quanto hai fatto tu ideando questo piano di fuga."
 "N-niente di che.." Mr. Klink fece toccare entrambi i sui indici uno contro l'altro, e allegramente l'omone gli diede una pacca sulla spalla, che sembrò un macigno dato che finì per far cadere dal lettino Mr. Klink. "Scusa, scusa! Non volevo, ahaha!"
 

Passarono giorni prima che si sentissero pronti ad evadere. Quando poi l'omone si spazientò e si rivolse a Mr.Klink con ansia. "Oh, ehi, dai facciamolo! Non vedo l'ora di uscire da qui!" l'omone guardò tramite la finestrella della porta all'infuori, impugnando con le mani sporche di sudore e chissà cos'altro le piccole balaustre che sostengono la finestrella sulla porta. Nella via dove si trova la loro cella, ce ne sono altre tre-quattro a sinistra, poi a destra una scala che porta in giù, poi non riuscì a vedere altro. Nelle rispettive piattaforme ci sono due guardie per lato a fare avanti e indietro. «Il piano d'evasione sembrava più facile su carta» pensò l'omone guardando fuori la cella. "Mr. Klink penso faremo prima a farci strada a suon di proiettili." lo scricciolo lo guardò come se avesse detto una perla di saggezza. "Già, ahahah." di lì a poco, passò una guardia, davanti alla porta della cella, quando ancora l'omone era lì a guardare. Gli notò un mazzo di chiavi appeso nella fessura della cintura. L'omone non ci pensò due volte a stordirla e prenderle il mazzo di chiavi strappandogliele dalla cintura facendo oscillare il corpo dello svenuto: Mr.Klink aveva dimenticato quanto l'omone fosse forte. Niente meno era un Agoriano con mille battaglie dietro le spalle. "Oh, a quanto pare è ora.." eccitato e al col tempo impaurito Mr.Klink. "E va bene, proviamoci.. Tanto io non c'entrai nulla con la causa, rimasi rinchiuso con te solo per pura coincidenza di esser stato sul posto, mhmhmhm." Mr.Klink entrò nei condotti d'aerazione con salti che pareva una cavalletta. Era minuscolo ma agile. L'Agoriano si fece strada alla destra della porta della cella, seguendo il percorso che vide dalla finestrella, quindi se ne andò in giù, e vide l'ascensore, come pianificato. Non c'era nessuna guardia nei dintorni. "Dai scricciolo.. Muoviti.." pensò l'Agoriano ormai davanti l'ascensore. Mr. Klink raggiunse la cabina come pianificato, e ne fù compiaciuto di ciò. La guardia in giallo era seduta davanti i monitor, sveglia. Ma non li stava guardando tramite i monitor che aveva davanti, leggeva "Cinquanta sfaccettature di Terachnoidi." Un colpo di fortuna Mr.Klink pensò. Fece per preparare il colpo dietro la nuca da lui sperato, quando d'improvviso la guardia si girò e con uno scatto fulmineo passò da dietro di lui e premette un pulsante rosso. Un allarme suonò facendosi sentire in tutta la stazione, sia all'Agoriano che a Mr.Klink stesso non piacque come cosa. Si lanciarono un'occhiata d'intesa, e Mr.Klink lottò con tutte le forze per strappargli di mano il pollice destro. Letteralmente. Un pugno di là, Mr.Klink lo evitò. Mr.Klink tentò di andare dietro di lui, niente da fare, la guardia guardinga evitò. I combattimenti non sono mai stati il suo forte. Alla fine sfruttò l'ambiente circostante, mentre la guardia non fece altro che tirargli pugni e Mr.Klink danzava per evitarli, andò alla ricerca con lo sguardo di uno spinotto da staccare. Trovò quello connesso alla corrente centrale, vicino al complesso di strumenti della cabina, lo staccò con tutta la sua forza provocando scintille da ogni dove e lo lanciò contro la guardia, elettrizzandola e facendo perdere la corrente all'intera stazione, cessando l'allarme. Tutto si fece buio e silenzioso, si accesero le luci d'emergenza. La guardia cadde a terra con le convulsioni mentre Mr.Klink le taglio il pollice destro con una lametta che trovò dentro i condotti d'areazione. La guardia cacciò un urlo dal dolore, Mr.Klink se ne rientrò dai condotti d'areazione raggiungendo l'Agoriano. "Ottimo lavoro scricciolo." pensò l'Agoriano mentre Mr.Klink fece il suo. Raggiunto anche l'Agoriano, Mr.Klink col fiatone pretese. "Andiamo, andiamo, prendi il pollice!" Mr.Klink passò all'Agoriano il pollice e lo mise sul dispositivo di impronte digitali. Qualcosa non andava e entrambi se ne accorsero. "Siamo. Degli. Idioti." Mr.Klink era come rassegnato. "Come pretendiamo che funzioni senza la corrente?!" l'Agoriano era sorpreso. Mr.Klink si sentiva un imbecille. "Come ho fatto a non pensarci?"
 
"Sapevo che eravate VOI due gli idioti." una voce risuonò nel buio queite. Poi si sentì un suono di post-bruciatori avvicinarsi. Un tizio sopra una piccolissima navicella spuntò dal nulla. Quei due più che idioti sono stati ingenui. "Balthazar.." sputò l'Agoriano. "Oh, quanto tempo Sig. Artemis.." con il tergicristallo pulì gli sputi dell'Agoriano sul cruscotto della navicella. "Grraaaaaaahhh!!" Artemis si mise subito all'opera assaltando la nave facendola deragliare e cadere nel piccolo spazio nella piazzola della prigione. Aprì con forza il portellone e lo tirò fuori con una sola mano prendendolo per il collo, quello che era il suo arcinemico. Balthazar insieme a Ratchet e Clank li catturò durante la battaglia per il Progetto Helios. "Le tue ultime parole, prima che ti spezzi l'osso del collo?" poté a malapena respirare, bisbigliò. "Siete dei criminali che non meritano di vivere.." Quelle parole iniettarono un profondo odio in Artemis al punto da strozzarlo definitivamente, quando Mr.Klink lo fermò scuotendo la testa. "Hai ragione Mr.Klink, non ne vale la pena." lo lasciò cadere in terra, e se ne andrò dentro la sua nave facendo cenno a Mr.Klink di seguirlo. Accesero la nave, e se ne andarono a gambe levate. Un manipolo di guardie arrivò in soccorso di Balthazar. "Tutto bene signore?"
"E voi dove eravate due minuti fa?!" la guardia si scusò inchinandosi. "Ci scusi, abbiamo dovuto chiamare i tecnici per aprire le porte. Come può vedere, manca la corrente." Balthazar si infuriò, ma per riprende a parlare gli ci volle un po’ mentre tossiva. "Come può vedere un corno! Sono scappati! Era vostro dovere mantenerli qui! Adesso il Lombax mi farà a fettine!"
   
 
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