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Autore: Dreamcatcher_lady    03/01/2015    1 recensioni
Sono trascorse due ere dalla tempestosa notte in cui i Gunjel decisero le sorti della Terra e dei suoi abitanti. La civilta' degli uomini e' rifiorita, ma il pericolo, sepolto, cova ancora, in attesa della sua vendetta.
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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Prologo

Il cielo notturno era coperto di nuvoloni grigi. Lampi di luce squarciavano di tanto in tanto la pace della pianura, accompagnati dal boato assordante dei tuoni. Tre figure incappucciate si ergevano solenni e statuarie, avvolte dal soffio di una nebbia sinistra. 
< Aket mili ophrani... > una voce gutturale scaturi' dal buco oscuro dove doveva trovarsi il volto del piu' alto tra i presenti. Il cappuccio gli ricadeva ampio sulla fronte, impedendo la vista delle sue fattezze, così come il mantello celava l'imponente fisico. 
< Aket dull Makrat > rispose la figura alla sua sinistra, sollevando il capo in un cenno di saluto. Una scarica elettrica tocco il suolo in lontananza, illuminando per una frazione di secondo il suo volto. Aveva un viso diafano, quasi inconsistente, con le vene bluastre in rilievo. Uno scintillio di zaffiri illumino' il suo sguardo senza pupille.
La terza figura taceva. Era la piu' minuta, pur raggiungendo i due metri di altezza. Teneva il capo chino verso il suolo erboso e umido di rugiada. 
< Forse hai dimenticato la tua lingua oltre che le tue origini Osdriel > riprese il primo. La sua voce roca sovrasto' il rombo di un tuono e parve ancor piu' minacciosa. 
Per qualche secondo il silenzio avvolse la scena, infine con un gesto pacato la terza figura si libero' del cappuccio.
Nella penombra di quei pochi raggi lunari che riuscivano ad attraversare la coltre di nubi, due occhi di perla brillarono. Erano incastonati in un viso giovane e pallido, dai lineamenti delicati, solcato da  venature scure e capillari. Non aveva capelli, ma una nebbia di consistenza quasi tangibile gli avvolgeva la testa, facendola risplendere di fili argentei. La bocca era un taglio, privo di labbra. La radice del piccolo naso si arrotondava con protuberanze ossee a formare una M, la dove sarebbero dovute trovarsi le sopracciglia. Ma a spiccare più di tutto erano gli occhi, grandi, quasi rotondi e privi di pupilla. Solo due grande sfere dalle venature perlate brillavano gelide nelle orbite del cranio. Quando' parlo' la sua voce vibro' bassa e glaciale. 
< Non ho dimenticato la mia gente Makrat, mi sono sacrificato per voi. Ho trascorso gli ultimi cento anni nella solitudine delle cieche menti umane, sognando il momento in cui sarei potuto tornare a casa > sentenzio' muovendosi lentamente di qualche passo verso la figura che gli aveva rivolto la parola. 
< Non avanzare oltre! > grido' la terza creatura, liberandosi anch'essa del cappuccio e rivelando fattezze del tutto simili a quelle di Osdriel, eccezion fatta per le due lucenti gemme azzurre che brillavano nelle sue orbite oculari.
< Non intrometterti Dunall, non ho paura di lui. Che si avvicini pure, il traditore... > le parole di Makrat si conficcarono nel petto di Osdriel come una lama e i suoi occhi di perla candida si colorarono di cupi riflessi. 
< Traditore? > grido' avanzando ancora < Mi sono sacrificato! Per voi, per te... >
< Sei fuggito! > lo rimbecco' Makrat e sembro' farsi ancor più alto e imponente di prima. Due gemme infuocate vibrarono vermiglie sotto il cappuccio.
Osdriel lo afferro' per le spalle < Mai! Mai sarei fuggito se non fosse stato necessario per salvarti >. Il gorgoglio strozzato che ne segui' si interruppe solo quando la creatura dagli occhi di perla si accascio' al suolo.
< Come osi toccarmi, schifoso verme. Hai diritto solo a strisciare tra gli sporchi umani cui ti sei mischiato nell'ultimo secolo! > Makrat lo sovrasto', fissandolo dall'alto con i suoi occhi di brace. 
Anche il terzo cappuccio cadde, rivelando un volto pallido e scarno, allungato, con le medesime fattezze ultraterrene degli altri, ma con due rubini negli occhi che gli conferivano un aspetto di crudele solennità'.
< Tu hai lasciato la tua gente alla disfatta pur di salvare quella feccia, ci hai abbandonati alle fiamme dell'oblio e ora pensi di poter tornare da noi come niente fosse successo > continuo' sprezzante < tu meriti la disgregazione tua e della tua amata, insignificante Terra. Per l'eternità'! > 
Il suo sguardo sanguigno incontro' quello di Osdriel e la bocca si piego' in una smorfia. la creatura a terra prese a contorcersi mentre la nube che avvolgeva il suo capo iniziava a vorticare freneticamente, assumendo un colorito sempre più scuro.
Dunall dagli occhi di zaffiro si interpose. < Aspetta fratello, non essere avventato... >
< Taci > lo azzittì' Makrat, senza distogliere lo sguardo e senza smettere la sua tortura.
Osdriel lancio' un grido agghiacciante e per un attimo i rubini smisero di brillare. Makrat arretro' di un passo, sbattendo le palpebre freneticamente.
< Ti prego... > il sussurro di Osdriel era quasi percettibile. 
Una pioggerellina leggera inizio' a picchiettare sull'erba, mentre i fulmini continuavano a squarciare la notte.
< Ti prego > riprese, cercando di alzarsi in piedi. Arranco' carponi sul terreno viscido fino a raggiungere i piedi di Makrat < tu sai chi sono, non farmi questo >
I rubini lo fissarono duri < so chi eri Osdriel, non so cosa sei diventato. Non ti conosco più da quando mi hai voltato le spalle >. La voce roca parve incrinarsi per un momento.
Il ragazzo si alzo' in piedi a fatica, fronteggiando il suo interlocutore. 
Perle nei rubini, i due sguardi si incontrarono e il tempo parve fermarsi. 
< Tu sai cosa provo per te Makrat, vedo che anche dentro te nulla e' cambiato > il pensiero accorato di Osdriel vibro' nella notte < Rik toi Makrat! Rik toi! >
La creatura si protese in avanti, sollevandosi sulle punte dei piedi. La sua bocca che lentamente si avvicinava a quella del grande Makrat. 
Dunall trattenne il fiato. Quello che stava per accadere avrebbe segnato le sorti della Terra e dei Gunjel. 
Una riconciliazione avrebbe portato alla pace e alla prosperità dell'universo. 
Makrat rimaneva immobile, eretto nella sua solennità. Gli occhi di brace che fissavano le perle lucenti avvicinarsi sempre piu'. 
Le bocche erano a un centimetro l'una dall'altra. 
L'elettricita' del temporale era concentrata tutta nella speranza di quell'unico, semplice, eppure potentissimo gesto. 
< Rik toi to Osdriel... > fu il sussurro che scaturi' dalle labbra di Makrat. 
Osdriell e Dunall sorrisero nello stesso istante. Un sorriso di speranza per entrambi. Un sorriso che ben presto si trasformo' in una smorfia di orrore mentre i rubini si riempivano di un potere devastante.
La terra tremo', il vento prese a ululare inquieto.
Makrat poso' le labbra su quelle di Osdriel e una lacrima cadde al suolo.
Poi furono distruzione
 e morte.
 
   
 
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