Stai camminando sul sentiero non lastricato, mentre nuvolette di polvere marroni si alzano ad ogni tuo passo strascicato.
Attorno a te solo alti alberi dalle scure e folte chiome, sopra la tua testa solamente un cielo blu pieno di stelle.
La luna sembra una perla, piena, mentre ti osserva silenziosa.
Non ci sono suoni, a parte quello del tuo cuore, che senti battere forte. Hai paura ti esca dal petto, il terrore ti ha preso e fa tremare le tue membra.
Vorresti accasciarti a terra e piangere, ma non lo fai. Devi fuggire.
Eppure non corri, continui a camminare lentamente, seguendo quel sentiero sterrato ai cui lati crescono steli d’erba scuri e pieni di gocce di rugiada.
Ti strofini il dorso di una mano sull’occhio destro, mentre tremi per il freddo e per il terrore che ora scorre nelle tue vene insieme al tuo sangue.
E ti chiedi perché diavolo hai deciso di uscire di casa, di lasciare il tuo letto caldo e la tua dimora sicura.
Cosa ti ha spinto ad inoltrarti nel bosco?
Quel richiamo.
Era qualcosa di troppo forte per essere ignorato.
Non ti faceva dormire, non ti lasciava in pace. Era un tormento non seguirlo, e quindi hai deciso di farlo, andando contro ogni sano istinto di autoconservazione.
Che cosa ti è preso? La follia ti ha accecato?
Sono queste le domande che tormentano la tua mente già impaurita, e le risposte che trovi ti fanno venire i brividi.
Eppure non riesci a non pensarci, è come un vortice che ti risucchia, non lasciandoti una via d’uscita, così come sei in trappola nel bosco.
I rumori della vita animale non si odono, ti pare di essere l’unico essere vivente nel raggio di chilometri. Ignori la presenza che ti segue con lo sguardo, ignori gli occhi che ti osservano nel buio, quelle iridi di un giallo insano, vivo e pericoloso.
Non ti perdono di vista, sono puntati sulla tua schiena. La creatura a cui appartengono corre veloce, ti insegue.
Dovresti fuggire, sai? Una volta che ti avrà afferrato non ti lascerà più andare.
Ma tu non lo sai, ti stai dirigendo verso la sua tana, ma non ci arriverai mai, perché ora quell’essere è dietro di te, ti segue, irto sulle zampe nere come la pece.
Sembra un’ombra, alla luce della luna e delle stelle, che osservano in silenzio gli ultimi istanti della tua vita.
La creatura avanza verso di te e tu odi un rumore: un ramoscello che si spezza.
Stai per voltarti.
Lo fai.
Spalanchi gli occhi.
Il tuo cuore salta un battito.
Il tuo sangue pompa forte nelle tue vene.
Un urlo sta per uscire dalle tue labbra, ma non fai in tempo a gridare, la creatura è già sopra di te e tu sei a terra, in trappola.
I suoi occhi gialli, spaventosi, ti osservano, e tu ti prepari a urlare, anche se nessuno potrebbe udire la tua disperata richiesta di aiuto.
Ma purtroppo, fai solo in tempo a guardare il braccio destro della creatura, un ammasso di tenebra che finisce in una lama appuntita più nera del buio, alzarsi e abbassarsi velocemente verso di te. La punta affilata affonda nella tua carne, esattamente al centro del tuo petto.
Ha centrato il cuore, che smette di battere.
E fai uscire l’ultimo respiro, mentre rovesci gli occhi verso il cielo.
E la luna, silenziosa, sembra voltarti le spalle, incurante della tua dipartita.





*Angolo autrice*
Eeeehilààà, popolo di efp! :D
Grazie a tutti coloro che sono giunti fino a qui, so che la storia è parecchio strana... non so nemmeno come mi sia uscita l'idea di scrivela in questo modo ._. 
Vi chiedo di lasciare una recensione, anche piccola piccola *occhioni dolci*, vorrei sapere che pare del risultato, dato che a me, indipendentemente, ogni cosa che scrivo mi fa altamente ribbrezzo! Yee :D
Spero però non faccia così schifo xD
In ogni caso spero anche recensirete in tanti,
ora vi saluto,
un bacio a tutti <3