Una festa noiosa (o quasi)

Ino era ancora frastornata, non capiva. Sì voltò indietro come se la risposta alla domanda che si stava ponendo potesse venir fuori con quel semplice gesto.
"Ino?" la chiamò Shikamaru, zittito subito dalla mano della ragazza che gli aveva praticamente tappato la bocca. La biondina tese le orecchie in direzione della misteriosa camera, e dopo qualche secondo di silenzio, lì senti ancora, abbastanza chiaramente, gemiti di piacere. Si voltò nuovamente su Shikamaru, notando la sua espressione stranita, forse imbarazzata. Sentendosi sollevata, Ino cercò di ignorare quelle voci, ritraendo la sua mano, sperando che il ragazzo dicesse qualcosa. Quando capì che non l'avrebbe fatto, decise di andare via da quel posto, spazzando mentalmente le immagini che aveva costruito poco prima. Fece per camminare, ma la testa girava ancora vorticosamente, e finì per sbattere sul muro facendosi scivolare via dalla mano le scarpe, le quali andarono a sbattere esattamente davanti quella porta maledetta. L'eco di quel corridio ci mise del suo, ingigantendo il rumore provocato dalle scarpe, che nel frattempo avevano aperto di piú la porta.
Istintivamente e velocemente, Shikamaru prese Ino in braccio, trascinandola di corsa nella prima stanza che trovò.