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Autore: mudblood88    04/01/2015    6 recensioni
[SPOILER 04x12]
Prego chi non ha visto la quarta stagione di OUAT di non continuare poiché la storia parte esattamente dall'ultima scena Swan Queen della 04x12, quando Emma entra a far parte dell'Operazione Mangusta.
Tratto dalla storia:
"«Non era mia intenzione riportare in vita Marian» aggiunse sottovoce, sapendo di star entrando in un campo minato. «Cioè, non che non volessi salvarla, è chiaro, ho salvato una donna innocente...»
«Un altro dei tuoi discorsi da Salvatrice, Swan?»
«E' solo che non volevo sconvolgerti la vita, ecco tutto» disse Emma, alzando le mani. Guardò per un attimo Regina, che non aveva smesso un secondo di controllare le fiale contenenti le pozioni. «Sono sicura che quando troveremo l'autore del libro, saprà darti un lieto fine».
Regina non distolse lo sguardo dalla teca, ma Emma vide per un attimo che i suoi occhi erano persi nel vuoto. «Lo spero» disse soltanto."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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** Angolo dell'autrice:
Hello everybody! Innanzitutto una marea di GRAZIE a tutti voi che avete letto il primo capitolo della mia storia. Ho ricevuto tante visite e ben quattro recensioni positive, e non potevo chiedere di meglio ed esserne più felice. Perciò ancora grazie mille! :)
Questo capitolo è corto e di passaggio, diciamo che sto gettando le basi per mandare avanti la storia quindi vi chiedo di portare un po' di pazienza perché l'azione arriverà presto. Non vi deluderò. Ed ora, buona lettura! :)

 

Capitolo 2
Heroes and Villains


Il mattino seguente, Emma, Regina ed Henry si ritrovarono da Granny per la colazione. Fu difficile convincere Regina a prendersi una notte per riposare e aspettare a mettere in atto il loro piano, ma sia Emma che Henry pensavano fosse meglio agire di giorno, soprattutto perché c'erano ancora molte cose da organizzare; e perché non farlo dopo un'abbondante colazione?

«Dovresti mangiare qualcosa, mamma» disse Henry, con la bocca piena di pancakes allo sciroppo d'acero. «Fa sempre bene avere lo stomaco pieno».

«Sto notando infatti che tu sei in splendida forma» rise Regina, mentre Emma ritornava con due tazze.

«Cioccolata calda con tanta panna e una spolverata di cannella» disse la bionda, poi si rivolse a Regina. «Scusami, non ti ho chiesto se volevi anche tu la cannella... è che noi siamo abituati così».

«Va benissimo, adoro la cannella» rispose Regina, bevendo un sorso dalla tazza. Nemmeno si rese conto del mezzo sorriso che aveva rivolto involontariamente a Emma, ma a quest'ultima non sfuggì. Rimase piuttosto sorpresa di come Regina era malleabile quella mattina.

«Allora, qual è il piano?» domandò Henry, ancora a bocca piena.

«Molto semplice» rispose Regina. «Torniamo alla casa dell'autore. Prendiamo un suo oggetto personale e usiamo la pozione localizzante per trovarlo».

«Sono d'accordo, ma dobbiamo considerare qualche altro dettaglio» intervenne Emma. «L'autore, quasi sicuramente, non si troverà a Storybrooke. E sapete che una volta varcato il confine di Storybrooke, non potremo più tornare?»

«Naturalmente» disse Regina. «Questo è uno dei pochi motivi per cui ho acconsentito a lasciar passare una notte» e la donna rovistò nella sua borsa, in cerca di qualcosa. Tirò fuori una pergamena ingiallita, che srotolò sul tavolo. La pergamena era talmente lunga che andò a finire fino sulle ginocchia di Emma, che era seduta di fronte.

«Questa notte dovevi riposare, in teoria» replicò la bionda.

«Non con una missione da preparare».

«Che cos'è?» domandò Henry, guardando con aria fiera Regina.

«E' un incantesimo molto impegnativo che dovrebbe aprire un varco nella barriera della città».

«Wow» esclamarono Henry ed Emma in coro.

Regina annuì compiaciuta. «Così potremo lasciare Storybrooke sicuri di poterci ritornare».

«Un momento» la interruppe Henry. «Se una volta oltrepassato il confine Storybrooke sparirà ai nostri occhi... come possiamo poi ritrovarla se non sappiamo dov'è?»

«Ho pensato anche a questo» Regina era un vulcano di idee. Emma era come ipnotizzata, non riusciva nemmeno a sbattere le palpebre mentre l'ascoltava parlare del piano che tanto la entusiasmava. «Per ritornare useremo di nuovo la pozione localizzante» aggiunse la mora. «Basterà portare con noi...»

«...L'oggetto di qualcuno che vive a Storybrooke» Emma terminò la frase di Regina, e per un secondo i loro sguardi si incontrarono.

«Esatto» rispose Regina. «Seguiremo l'oggetto finché non raggiungeremo la barriera, e allora useremo l'incantesimo che ho trovato».

«Come funziona?» chiese il ragazzo, allontanando il piatto vuoto per leggere meglio la pergamena.

«E' complicato» spiegò Regina. «Serve l'arma di un eroe, e il potere malvagio di un... malvagio, appunto».

Emma ed Henry notarono subito quanto Regina si sentì a disagio nel pronunciare quelle parole.

«Bè, c'è la spada di mio padre, possiamo usare quella» disse Emma.

«A dire il vero c'è un'altra condizione. L'eroe e il cattivo devono aver combattuto, devono essere stati l'uno contro l'altro in modo che l'arma e il potere si riconoscano».

«Ok, questa è la parte complicata dell'incantesimo, immagino» disse Emma.

Regina sospirò senza aggiungere altro.

«Ma abbiamo combattuto contro tantissimi cattivi da quando siamo a Storybrooke» intervenne Henry. «Dobbiamo solo cercare di ritrovare il loro potere».

«E' impossibile, Henry. Il potere si dissolve con il cattivo quando viene sconfitto» disse Regina.

«Ma ci sarà pure un modo per recuperare la loro magia» insistette Henry.

Regina sospirò. «C'è un modo, forse».

«E quale?»

«C'è ancora una cattiva a Storybrooke».

Emma ed Henry si guardarono.

«No, assolutamente no» dissero in coro.

«Lo sapete, è l'unico modo!» strillò Regina.

«Si, ma come intendi fare? Puoi far tornare la tua magia nera senza che ci siano conseguenze?» domandò Henry, preoccupato.

Regina esitò. «Non lo so...» e bevve tutto d'un fiato ciò che rimaneva della sua cioccolata.

Emma era assorta dalla conversazione, che quasi non si accorse che sul labbro superiore di Regina era rimasta un po' di panna. Involontariamente sorrise.

«Che c'è?» domandò la mora, secca.

«Niente, è solo che...» anche Henry alzò lo sguardo e capì perché Emma era così divertita. Regina non poté fare a meno di notare quanto i due fossero simili. «Non sembri tanto cattiva in questo momento» continuò Emma, e quando lei e Henry si guardarono scoppiarono a ridere di gusto.

Regina per un attimo sembrò infastidita da quel comportamento, ma un istante dopo si ritrovò a ridere insieme a Henry ed Emma, ancora ignara di avere il labbro sporco di panna.

  
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