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Autore: _Zexion_    04/01/2015    2 recensioni
Avete mai sentito quella sensazione, quando stringi per la prima volta le mani di qualcuno, che quella persona sarà importante nella tua vita?
“Sawamura Daichi.” Sorrise, porgendo la mano a quello che era un suo compagno di classe.
Quest’ultimo lo guardò per un attimo, quasi sorpreso che lo avesse avvicinato per salutarlo personalmente così d’improvviso e ricambiò il sorriso qualche attimo dopo, stringendo quella mano.
“Sugawara Koushi.”
Io sì.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daichi Sawamura, Koushi Sugawara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: All of me.
Fandom:  Haikyuu!
Rating: Verde
Genere: Fluff
Note: Un po’ sconclusionata? Ci ho pure impiegato un pochino ed insomma, ma volevo farla. Anche se mi chiedo perché.
Come regalo di Natale e compleanno (anche se nessuno me lo ha chiesto) a Nari, che è una persona chu e se lo merita uvu
Spero ti piaccia ;w; <3

All of me


Avete mai sentito quella sensazione, quando stringi per la prima volta le mani di qualcuno, che quella persona sarà importante nella tua vita?
 
“Sawamura Daichi.” Sorrise, porgendo la mano a quello che era un suo compagno di classe.
Quest’ultimo lo guardò per un attimo, quasi sorpreso che lo avesse avvicinato per salutarlo personalmente così d’improvviso e ricambiò il sorriso qualche attimo dopo, stringendo quella mano.
“Sugawara Koushi.”
 
Io sì.
 
“Sugawara!” La voce un po’ profonda di Daichi risuonò in mezzo alla folla nella piazza, la neve che scendeva lentamente  facendo credere che la temperatura fosse ancora più bassa di quanto in realtà non era, le persone strette nelle giacche e nelle sciarpe che ridevano mentre cercavano di accaparrare gli ultimi regali o solo trovare un posto caldo dove fermarsi per una pausa o la fine di quella giornata.
Koushi lo vide subito in mezzo a quella calca e sorrise, facendo un passo in avanti, sul volto dipinto un po’ di ammonimento.
“Sei in ritardo.”
Daichi sorrise a mo di scuse, mormorando un “Ti offrirò una cioccolata per farmi perdonare”, mentre prendeva posto al suo fianco, le mani in tasca.

E’ bastato uno sguardo.

“Ed all’improvviso si sono messi, uh, capito no? E’ stato terrificante.” La risata di Sugawara riempì la stanza, mentre da sotto il kotatsu dove era anche lui Daichi gli raccontava una delle sue ennesime avventure disagianti con quelli che erano i compagni di squadra.
Beh, era l’unico a beccarli.
Il capitano del Karasuno si mise ancora un po’ di più sotto il kotatsu, il volto appoggiato sulla superficie in legno e le guance un po’ rosse a causa del calore della stufa lì accanto.
“Immagino. Forse la prossima volta è meglio far chiudere la palestra a qualcun altro?”
“Credo sia inutile.” Pigolò quest’ultimo, la voce resa più bassa a causa della posizione in cui era. “Dovremmo mettere dei cartelli.”
Koushi sorrise un po’ più teneramente, allungando una mano per passarla tra i capelli altrui.
“Penso sia inutile.”

La  sintonia, il modo in cui le sue mani trovano il posto perfetto sulla tua pelle.

“Quindi… uhn. Penso di essermi innamorato di te.” Koushi trattenne il respiro, nel momento in cui buttò fuori quelle parole, Daichi di fronte a sé che lo guardava con gli occhi leggermente spalancati.
Aveva il viso rosso, i pugni stretti ed un po’ sudati dal nervosisimo. Aveva messo letteralmente in campo sentimenti, amicizia e la normalità in campo.
Il Capitano ci mise relativamente troppo a rispondere, anzi, la prima cosa che fece non fu nemmeno parlare. Semplicemente si avvicinò, e Sugawara riuscì benissimo a vedere i piedi altrui entrare nella sua visuale mentre teneva la testa bassa.
E Daichi semplicemente gliela fece alzare, un sorriso a dipingere le labbra, un velo di colore sulle guance.
“Beh, posso chiederti di uscire ora.”

Il modo in cui non importa cosa dirai o farai, verrai sempre accettato.

“Ehi, piano, mi fai il solletico!” Una pacca sulla testa a mo’ di ammonimento, provocando un mugolio soffocato da parte di Daichi che alzò lo sguardo, corrucciato.
“Davvero, Koushi?” cominciò, “Ora mi picchi? Vuoi la guerra?”
“Ti prego no.” Uno sbuffo alquanto teatrale ed arrendevole, mentre prendeva il viso altrui tra le mani, avvicinandolo di più al proprio. “Solo che così non andrai da nessuna parte.”
Daichi lo guardò per un attimo, prima di alzarsi di più sulle mani, avvicinando le labbra alle sue, sorridendo .
“Proviamo?” sussurrò, prima di unirle a quelle del compagno.

La semplicità con la quale  baciandolo sai che non potresti essere più fortunato di così.

Le monete risuonavano mentre venivano lanciate dentro l’apposito contenitore delle offerte al Dio del tempio, la corda che veniva tirata facendo suonare a sua volta la campana posta in cima, le mani che si univano con un sonoro clap.
Daichi chiuse gli occhi, concentrato.
Poco dopo sentì lo sguardo che conosceva bene addosso a sé e sorrise debolmente, prima di alzare gli occhi su Sugawara, che  gli sorrise.
Non dissero nulla fino a che non furono usciti dalla folla, le braccia che si sfioravano come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Desiderato di andare bene agli esami?” Fu Koushi a parlare per primo e Daichi sorrise, guardandolo davanti a sé dove un Hinata esagitato agitava le mani per farsi riconoscere, beccandosi un colpo in testa da Kageyama.
“Qualcosa del genere. Tu?”
L’altro seguì il suo sguardo, unendo le mani dietro la schiena e dondolando appena sui talloni mentre si portava avanti.
“Qualcosa del genere.”

La consapevolezza che non c’è bisogno di desiderare davvero qualcosa, perché la hai già.

“E’ pronto!” Daichi guardò oltre la porta del bagno, lo spazzolino tra le labbra ed i capelli ancora spettinati.
Sugawara stava semplicemente lì, con un grembiule blu addosso che lo rendeva estremamente carino agli occhi altrui, che lo guardava un po’ corrucciato.
“Non stai diventando sempre più lento a prepararti? Sono i primi sintomi della vecchiaia, Daichi?”
L’altro lo guardò per un attimo sorpreso, prima di uscire dal bagno, solo i pantaloni del pigiama addosso sorridendo divertito. Koushi lo osservò sospettoso, prima di intuire le intenzioni altrui.
“No.” Daichi fece un passo avanti e lui uno indietro, “seriamente, poi dovrò tornare in bagno a-“ tentò di fuggire, ma Sawamura lo prese per il bacino, il bacio che andò a dargli che sapeva di dentifricio e che fecero ridere l’altro nonostante il disappunto della situazione.
“Smettila, sul serio!” Continuò così, il volto di Sugawara che sembrava più una battaglia con la schiuma che altro, la sensazione fresca e l’odore di menta nell’aria. Si separò dal proprio ragazzo con uno spintone non molto forte e convinto, cercando di sembrare  alquanto severo ed indignato.
“Questo non è affatto carino, sai!”
E Daichi sorrise, il viso sporco almeno quanto quello altrui ed il divertimento negli occhi.
“Oh,” e si girò, muovendosi verso il bagno per pulirsi. “Non vedo l’ora di sapere come me la farai pagare.”
“DAICHI SAWAMURA!”

E’ quella sensazione, sapete? Che niente andrà meglio di così, nella vita.
L’ho saputo sin da subito.


“Daichi?” La voce un po’ roca e profonda dell’altro lo distolse dai suoi pensieri, mentre sentiva la mano altrui sul proprio petto. Era un po’ tardi e Koushi sembrava essere lì lì per addormentarsi.
“Pensavo.”
“A cosa?” Sawamura osservò il ragazzo, accarezzandogli le dita della mano, osservando l’anello che portava all’anulare.
“A quanto ti amo.”
Ci fu un attimo di silenzio, prima che Sugawara girasse il volto verso di lui, le guance un po’ rosse.
“Dormi, stupido.”
Daichi sorrise, mettendosi meglio sotto le coperte ed abbracciando l’altro da dietro, baciandogli la guancia.
“Buonanotte.”
Non ci volle molto prima che sentisse  la mano altrui intrecciare le dita con le sue, dolcemente e timidamente come era solito fare.
“Daichi?”
“Mh?”
“Ti amo anche io.” La voce bassa ma comunque carica di quel sentimento che aveva imparato a conoscere ed amare.
“Lo so.” E strinse più forte la mano altrui. “Lo so.”

E non ne sono mai stato più felice.
  
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