Le tre bambole della famiglia Black

 
Quando erano piccole possedevano miliardi di giochi con cui potevano divertirsi, ma per loro esistevano solo quelle tre bambole. Le bambole che si diceva fossero nate con loro.
 
Ognuna di queste aveva caratteristiche diverse.
Ognuna di queste assomigliava a una delle sorelle Black.
Ognuna di queste portava un segreto.
La prima aveva lunghi capelli neri e ricci, un vestito nero molto elegante ma anche malizioso.
Era la bambola di Bellatrix Black.
La seconda aveva un vestito verde chiaro che stava benissimo con i suoi capelli castani.
Era la bambola di Andromeda Black.
La terza, l’ultima arrivata in famiglia, aveva un vestito argentato quasi bianco, ma splendente e i suoi capelli biondi, che le arrivavano poco più giù delle spalle, la rendevano elegante come le precedenti bambole.
Era la bambola di Narcissa Black.
 
Ognuna di queste bambole era stata data a Druella quando ancora era incinta e era toccato a lei scegliere l’abito e gli accessori per la bambola, come se potesse esprimere i suoi desideri sull’aspetto e sul carattere delle figlie attraverso quelle bambole. E fin ad allora non era stata delusa.
Avevano provato a regalarle un bambolotto, ma lei non era riuscita a portare a termine il suo lavoro e anche il figlio che portava in grembo non ce la fece ad arrivare indenne alla fine della gravidanza.
Essendo maghi avevano sempre creduto nella magia, ma questa sembrava andare oltre a tutta la loro immaginazione.
 
Era un sabato pomeriggio e le tre bimbe, pur avendo età diverse, continuavano a giocare insieme. Ognuna di loro, però, giocava in maniera diversa con la sua bambola.
Bellatrix, che aveva già qualche picco di magia, si divertiva a far svolazzare la sua bambola per poi farla cadere di colpo e cercare di prenderla al volo, cosa che le riusciva molto spesso. Lei era la dominatrice della sua bambola.
Andromeda faceva finta che la sua bambola scappasse da un ragazzo malvagio per trovare il vero amore. La sua bambola era quella ribelle.
Narcissa diceva che la sua bambola stava aspettando un bellissimo bambino e che sarebbe vissuta in uno stupendo maniero di campagna insieme all’uomo della sua vita.
Bellatrix le prendeva in giro, continuava a dire che i loro sogni erano da sciocche, che il vero amore non esisteva e che loro avrebbero sposato gli uomini che il loro padre avrebbe scelto per loro. Bellatrix aveva sei anni ma già conosceva gli obblighi e i doveri dell'essere una purosangue, e ne andava fiera; Andromeda non era propriamente d'accordo, era sicura che il loro padre avrebbe capito che se loro avessero amato un altro, non avrebbero potuto sposare uno sconosciuto...quanto si sbagliava la piccola Andromeda! Narcissa, invece, era convinta che il vero amore sarebbe arrivato col tempo, e che un uomo, anche se sconosciuto, poteva diventare il principe azzurro che aveva sempre sognato.
Le loro idee diverse, espresse prima a parole, cambiarono in fatti, era la seconda volta che litigavano su quell’argomento. E durante la prima battaglia, così l’avevano chiamata scherzando i genitori, l’unica bambola che fu rovinata fu quella di bellatrix e ci vollero quasi due settimane per farla tornare al suo precedente splendore.
Ma questa volta era diverso, la furia che si poteva leggere negli occhi di Bellatrix era enorme, e la sua vendetta si scaricò tutta sulla bambola di Andromeda che fu la prima bambola ad essere distrutta, Andromeda, seppur in lacrime, si lanciò sulla bambola di Bellatrix e riuscì a vendicarsi. Nessuna delle due bambole aveva superato la seconda litigata.
Narcissa, invece, si alzò e scappò dalla stanza e, correndo verso camera sua, riuscì a sfuggire alla furia delle due sorelle maggiori. La sua bambola era l’unica che era sopravvissuta alle due battaglie.