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Autore: compulsive_thinker    04/01/2015    2 recensioni
La figura incappucciata prese le redini e le fece scivolare sul collo muscoloso dell’animale. Poi con la grazia di una rondine gettò il mantello al ragazzo, come si getta una monetina a un mendicante, e montò in sella. Il giovanotto rimase come inebetito nel vedere il ricco vestito di seta rossa che avvolgeva il corpo di una ragazza come non ne aveva mai viste in città, dalla pelle bianca e liscia come marmo. Lei rise del suo stupore e si lanciò al galoppo verso la campagna: Versailles la aspettava.
A ridosso della Rivoluzione Francese, le vicende della giovane Charlotte de Linage, damigella della regina Maria Antonietta, s'intrecciano con la storia, cambiando per sempre la sua vita.
NB. Ri-pubblicazione della storia per cambio account, se vi sembra di averla già letta, non è un plagio! ;)
Genere: Romantico, Slice of life, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Rivoluzione francese/Terrore
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Ciao!!
Eccomi di nuovo qui, con una storia originale questa volta... Ambientata a cavallo e durante la Rivoluzione francese, tra la povertà di Parigi e il lusso di Versailles. Ho fatto ricerche per renderla il più fedele possibile alla storia, ma se dovesse essermi sfuggito qualcosa, segnalatelo pure!
Aggiornamenti ogni 10 giorni circa!
Ben accette le recensioni (positive e negative)...
:*
C.


Prologo
 
La folla festante si accalcava lungo le strade, cercando di vedere passare il corteo. Vecchi raggrinziti, donne con bambini in fasce, ragazzini che si aggiravano qua e là nella speranza di arraffare qualche moneta a passanti ignari. In questa moltitudine un occhio attento avrebbe potuto notare una figura incappucciata che tentava disperatamente di passare inosservata.
Una lunga mantella nera copriva interamente la figura; solo gli stivali di pelle stretti intorno a caviglie sottili permettevano di capire che si trattava di una donna.  La lana grezza le pizzicava le bianche braccia, facendola imprecare sommessamente, ma le nascondeva perfettamente il volto. Si muoveva cautamente tra la folla accalcata disordinatamente, cercando di spingersi fino alle prime file. Riuscì ad aprirsi un piccolo varco, arrivando in tempo per vedere i borghesi sfilare seri e ordinati, come se andassero a un funerale. Subito dopo uno scoppio di luci colorate annunciò l’arrivo dei nobili, nei loro completi sgargianti. Lei si coprì ancora di più il viso, non riuscendo a evitare di sorridere per quanto fossero pomposi. Poi fu la volta del clero: poveri preti di provincia, seguiti da cardinali e vescovi coperti di anelli. Tutto o niente, povertà più completa o ricchezza ostentata. Sbuffò sonoramente: in medio stat virtus, così leggeva da bambina, quando con suo padre muoveva i primi passi verso il latino. Eppure intorno a lei vedeva sempre e solo eccessi. Pregò fervidamente che Dio illuminasse le menti di quegli uomini, ultima speranza di salvezza per la Francia, ma nel profondo disperava che persino l’Onnipotente avrebbe potuto fare qualcosa.
Si voltò di scatto e si allontanò velocemente dalla calca di persone che stavano in silenzio, quasi percependo una sacralità in quell’evento. Si voltò un ultimo istante e si sentì fiera di essere lì, in quel preciso momento: sentiva nelle vene un formicolio d’immortalità, sapeva che quel momento sarebbe stato ricordato nei secoli a venire. Corse verso la Senna e si fermò davanti ad un ragazzetto cencioso, seduto a terra su un mucchio di stracci. Vicino a lui, un bellissimo cavallo baio attendeva con calma ieratica il momento in cui avrebbe potuto lanciarsi di nuovo in una folle gara con il vento. La figura incappucciata prese le redini e le fece scivolare sul collo muscoloso dell’animale. Poi con la grazia di una rondine gettò il mantello al ragazzo, come si getta una monetina a un mendicante, e montò in sella. Il giovanotto rimase come inebetito nel vedere il ricco vestito di seta rossa che avvolgeva il corpo di una ragazza come non ne aveva mai viste in città, dalla pelle bianca e liscia come marmo. Lei rise del suo stupore e si lanciò al galoppo verso la campagna: Versailles la aspettava.
  
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