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Autore: Dis_Lainbell    04/01/2015    0 recensioni
Cosa succederebbe se un giorno ti svegliassi e scoprissi che tutta la tua vita perfetta è ormai finita da un pezzo?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Non so dire cosa ci faccio qui.
E’ buio e freddo, qui.
Non riesco a muovermi, non riesco a parlare.
Eppure sento. Sento quest’uomo che mi parla con voce gentile, la porta che si apre, le voci che bisbigliano tra loro.
Credo di essere in ospedale. Credo che mi diano per spacciata. Li sento parlare di tragedie.
E quindi… morirò.
Buffo, non avendo famiglia credevo che sarei morta sola. Mi sorprende sentire voci, qui.
Colui la cui voce non mi abbandona mai deve essere Thomas, il mio migliore amico. E’ stato il fratello maggiore che non ho mai avuto.
Lui mi ha dato una casa quando mi ha trovato a vagare senza meta per la strada.
Gli dissi di essere una giovanissima vedova, e che mai avrei voluto parlare del mio passato. Ma non ha mai saputo la verità.
All’improvviso tutto diventa più vivido: i suoni, prima ovattati diventano più chiari, il buio si spegne e arriva la luce che poi prende forma e mi ritrovo nella penombra di una stanza d’ospedale.
Non ho ancora la forza di parlare, ruoto gli occhi e vedo Thomas seduto accanto al mio letto, con la fronte appoggiata sulle mani. Deve essere tardo pomeriggio. Muovo qualche dito e lui lo nota con la coda dell’occhio.
Si volta, scatta in piedi.
<< Oh mio Dio! Mirena, grazie al cielo!>> esclama, con le lacrime agli occhi.
La sua voce è incredula di gioia.
Provo a parlare ma il gemito che mi esce dimostra che non ne ho la forza.
<< No no, non ti affaticare! Chiamo un medico! Aspetta qui!>> dice, uscendo dalla stanza.
Se solo ne avessi la forza, farei dell’ironia sulla sua ultima frase.
Il medico arriva, grida al miracolo e parlotta fuori dalla porta con Thomas e un’infermiera. Poco dopo, mi arriva il verdetto: mi aspettano mesi di riabilitazione.  In compenso sto riacquistando la capacità di parola.
<< Dov’è Aidan? >>  chiedo, qualche ora dopo il mio risveglio.
C’è un lungo silenzio. Tom finge di non aver sentito.
<< Tom, dov’è Aid..? >>
Mi interrompe con un sospiro, si porta le mani davanti alla bocca e se ne passa una sulla barba. Conosco quel gesto: lo fa quando non sa cosa dire. E l’unico caso in cui Tom non sa cosa dire, è quando non c’è niente di buono da dire.
<< Quindi è vero, non sai… >> borbotta.
<< Non so COSA?>> lo incalzo.
<< Mirena… Quanto credi di essere stata priva di sensi? >>
<< Io… non lo so, non ci avevo pensato. A dire il vero non sono sicura neanche di sapere come sono finita ad esserlo. >>
Le mie parole sembrano coltellate per lui. Ha l’aria di chi vorrebbe essere in qualsiasi posto piuttosto che qui, a sostenere questa conversazione.
<< Mirena , Aidan non fa più parte della tua vita. >>
Thomas parla lentamente, scegliendo con cura ogni sillaba di ogni parola.
… nonostante questo, io non riesco a dare un senso a quello che dice.
<< E questo che cosa diavolo vorrebbe dire?! Noi due stiamo insieme, mi ha chiesto di sposarlo! Noi siamo felici! Come può non fare parte della mia vita? Insomma, lo ricordo chiaramente, mi ha portato fuori a cena, si è messo in ginocchio, mi ha offerto un anello… >>
Mi guardo la mano ma l’anello non c’è.
Vado in iperventilazione.
Tom mi si avvicina, mi afferra per i polsi e mi invita a calmarmi. Non so in che modo, ci riesce, ma voglio ancora sapere cosa voleva insinuare con quella frase.
Sembra leggermi nel pensiero, perché, sedutosi accanto a me, mi guarda dritto negli occhi e, con un filo di voce, mi dice:
<< Si è sposato, credo che stia anche per avere un figlio >>.
Mi crolla il mondo sotto i piedi. Mi viene la nausea. Mi sento svenire.
Inizio a capire.
<< Tom… io… quanto… >>
Lui si alza e inizia a camminare nervosamente per la stanza, ad un tratto  si ferma, e guarda qualcosa appeso al muro. Seguo la traiettoria del suo sguardo e vedo che alle sue spalle c’è un calendario . Mi porto le mani davanti alla bocca e soffoco un grido.
Sono stata via per QUATTRO ANNI.
[CONTINUA…]
  
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