Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: fightformanga1    04/01/2015    2 recensioni
Questa storia e dedicata a una mia amica. Parla di come alcuni membri a noi noti della legione esplorativa passeranno la loro giornata libera e dei guai in cui si cacceranno. Non cercateci un senso logico, non lo troverete.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi la squadra del capitano Levi ha il giorno libero. Nonostante questo sono rimasti quasi tutti alla base.
Erano tutti silenziosi attorno al tavolo finché non appari il capitano.
«Io adesso me ne vado per un po’. Quando torno voglio trovare la base pulita.»
Annuirono tutti. Prima di parlare aspettarono che il capitano uscì. Fu Sasha la prima a parlare.
«Mi domando dove vada tutto vestito elegante. Voi lo sapete?»
«Io invece mi domando dove veda lo sporco. La base è pulitissima!» Replicò aspro Jean.
Il suo commento venne ignorato. Tutti iniziarono a fantasticare su dov’era il capitano. A un certo punto Armin prese parola.
«L’unico modo preciso per saperlo è pedinarlo.»
«Ma se ci scopre ci uccide e poi dobbiamo pulire la casa.»
«Sii un po’ più uomo Eren! Facciamolo!» Urlò Connie convinto.
Tutti diedero retta a Connie.
 
Appena fuori dalla base andarono in città. Lì si separarono in gruppi. Connie, Sasha e Armin avrebbero esplorato la zona Nord. Jean, Mikasa e Eren la zona Sud. Fu Jean a insistere per stare accanto a Mikasa e Eren. Non aveva la banche minima intenzione di lasciarli andare soli, soletti. La squadra che individuava il capitano mandava un messaggero all’altra.
 
Per più o meno tutta la mattinata stettero a cercare Levi. Senza alcun risultato. Jean e Eren iniziavano a litigare ogni dieci minuti. Era sempre Mikasa a separali e questo provocava un'altra litigata perché Jean era geloso di Eren. A un certo punto la cosa degenerò.
 
«Hei, come osi?»
«Oso far che? Faccia da cavallo sta zitto.»
 «Io ti ammazzo.»
«Provaci.» Si stavano tenendo per la maglietta. Fra poco avrebbero fatto a botte. Mikasa li precedette.
 
Quando Armin arrivò per dirgli che avevano trovato il capitano trovò una scena alquanto singolare. Mikasa era seduta sopra Eren e Jean, entrambi erano alquanto messi male. Eren continuava a chiedere scusa e implorare Mikasa di scendere mentre Jean sembrava in un altro mondo: sbavava, sorrideva come un idiota e aveva gli occhi leggermente arrossati e lucidi. Armin ipotizzò che fosse un cocainomane e quello era l’effetto delle droghe.
Si avvicinò lentamente e notò che Mikasa aveva le nocche delle mani sporche di un sangue non suo.
Comunicò velocemente la posizione del capitano e Mikasa quindi scese da quei due e se ne andò insieme a Armin. Eren si mise a inseguirli insieme a un Jean improvvisamente depresso.
 
Raggiunsero l’altra squadra. Erano appostati dietro a un carro. Stavano fissando l’entrata di un negozio. Eren cercò di fare delle domande ma Connie gli tappo la bocca.
Poco dopo uscì dal negozio Levi con in mano una sporta. I ragazzi si misero a seguirlo.
Il capitano fece una serie intricata di vie, quasi volesse seminarli. Sasha fece quasi scoprire tutti dopo che un gatto le era saltato improvvisamente su una spalla.
Aveva tirato un tremendo urlo. Per fortuna li vicino c’era una coppietta che litigava e la donna strillava quindi il capitano non ci badò. Sasha passò tutto il resto del tempo a piangere sussurrando:
«Gatto, gatto, gatto, …» Era rimasta parecchio spaventata e beccarsi un pugno da Mikasa non aiutò.
 
Continuarono a seguire Levi e lo videro entrare in un ristorante. Uscì poco dopo e ritornò in quel labirinto di vie.
A un certo punto entrò in una casa. I ragazzi si avvicinarono lentamente alla porta d’ingresso. Sentivano due voci. Una del capitano e l’altra di una donna.
«Dov’eri finito?»
«Era andato a comprare questo. E il tuo preferito no, Giulia?»
«Si, grazie mil…» Le voci si bloccarono di colpo. Jean aveva starnutito.
La porta contro la quale erano appoggiati si apri di botto. Si ritrovarono ai piedi di una giovane donna. Questa lì indico e chiese a Levi se li conoscesse. Appena Levi li vide i suoi occhi divennero due fessure.
«No, penso siano ladri. Ci divertiamo un po’ con loro?»
«Visto che sono ladri va benissimo. Voglio provare una nuova mossa del wrestling. Ti ricordi la mossa Shinigami?»
«Certo!» Avevano entrambi un sorriso sadico in volto. Quella che doveva essere Gulia ne afferrò tre di peso e li portò dentro degli altri se ne occupò Levi.
I malcapitati uscirono da quella casa con labbra tumefate, occhi neri e ossa rotte.
 
Il giorno dopo si ripromisero di non fare più una cosa simile e di picchiare a sangue Jean.
   
 
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