Sono un po' emozionato.

Non avevo mai scritto qualcosa ufficialmente. Questa è semplicemente una raccolta di pensieri, piccoli accorgimenti e magari anche opinioni su determinati fattori; la mia dolce metà scrive, e anche il mio migliore amico, al che ho pensato: "Perché non provare? Forse ne uscirà qualcosa di grazioso". Ebbene, eccomi qui.
Sapete, quando scrivo mi piace farlo come se fosse un dialogo diretto tra due persone, in modo semplice e conciso, senza molte perifrasi, almeno quando si tratta di un monologo. Al momento sto guardando il cielo, che non è punteggiato di stelle come al solito... prevale il blu notte. Un po' malinconico, direi. È il mio colore preferito per questo motivo, in parte. Per me - come per molti altri, credo - rappresenta la tranquillità, raggiunta dopo un'estenuante giornata piena di impegni e responsabilità, ma anche la tristezza, la malinconia - come ho detto prima -, e anche un pizzico di disperazione.
Durante la notte, quando sono totalmente preso dal pensare a quanto io sia seccato e completamente privo di qualsiasi voglia di prendere iniziative per rimediare al mio stato di vegetale atrofizzato, osservo il cielo e tutto d'un tratto mi assale una tristezza incontrollabile. Certe volte è davvero faticoso dover avere a che fare con la solitudine. È come se fossi l'unica persona rimasta sul pianeta, solo, ma in compagnia di me stesso. Le avversità mi hanno giocato brutti scherzi, tant'è che adesso mi ritrovo con un carattere alquanto lascivo, pigro e irascibile, col quale ho dovuto imparare a convivere.
Da un po' non riesco più a prendere sonno tranquillamente... sarà perché ho cominciato a farmi delle domande; avrò un futuro? C'è davvero speranza per un ragazzo come me? Riuscirò mai a realizzare il mio sogno? Questo mi fa pensare tutta la notte. Ma la verità è una sola, c'è un motivo alla mia insonnia.
Aspetto l'alba, che da sempre - a parere mio - è simbolo di rinascita e di speranza... forse ce n'è ancora un po' anche per me. Magari... non tutto è perduto.