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Autore: J85    05/01/2015    1 recensioni
Senza un apparente motivo, 10 persone, 7 maschi e 3 femmine, con caratteristiche totalmente differenti tra di loro e completamente all'oscuro l'uno dell'altro, si ritroveranno improvvisamente dentro un'enorme stanza dalle pareti metalliche.
Nessuno di loro ricorda come abbia fatto a finire lì dentro e, ancora meno, è a conoscenza delle difficili prove che insieme dovranno affrontare per procedere verso un'insperata libertà.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 18

“Epilogo”

 

 

 

Le pupille dei dieci dovevano ancora abituarsi a quell’enorme fonte luminosa quando, improvvisamente, udirono una sguaiata voce femminile urlare.

“… E finalmente riusciamo a conoscere i nostri fantastici concorrenti!”.

A poco a poco, la loro vista iniziò ad adattarsi alla luce, facendoli trovare di fronte ad un nuovo muro. Qualche secondo ancora e si accorsero che questa volta la parete era di tutt’altro genere, rispetto alle precedenti. Carne ed ossa avevano sostituito il freddo acciaio.

La voce di poco prima tornò a parlare “Benvenuti ragazzi! So che ancora dovrete riprendervi da questo piccolo shock…”.

La platea di persone applaudiva sempre più rumorosamente.

“M-ma dove siamo?” sillabò una spaesata, come il resto del gruppo, Sara.

“Bene signori, è giunto il momento di svelarvi l’arcano…” finalmente a quella stridula voce fu associato un volto.

Una donna che, nonostante tutti i trucchetti televisivi possibili, dimostrava i suoi più che quarant’anni, capelli castani con meches biondi, occhi pieni di mascara, labbra gonfie di natura alquanto sospetta e seni del medesimo aspetto.

“L-Lei chi è?” chiese timidamente Stefano, colpito da quel fascino tutto abbondante.

A dargli risposta ci pensò una alquanto sorpresa Rosa “Sbaglio o lei è Barbara Pantano?”.

“Esatto, mia cara!” strillò esaltata l’interessata “Sono felice di essere riconosciuta da una giovane e bella artista come te,  così piena di talento!”.

“Scusi un momento…” richiamò l’attenzione di tutti Roberto “Ci può spiegare cosa sta succedendo qui?”.

“Oh, giusto!” esclamò lei, con una faccia così falsamente colpevole “Scusate questa mia mancanza. Dunque, signori, sono lieta di annunciarvi che, voi dieci, siete stati i primi concorrenti del più innovativo reality show che si potesse creare”.

“Prego?” fece Marco, con gli occhi ancora sgranati dallo stupore.

“In parole povere, voi avete preso parte ad un programma televisivo intitolato “Box” dove, come avete potuto appurare in prima persona, dieci personaggi famosi, totalmente all’oscuro di tutto, vengono presi e messi dentro ad una complessa struttura di stanze, al cui interno si possono trovare le più disparate prove da superare per raggiungere, infine, il simbolico traguardo rappresentato dal nostro studio”.

“Mi perdoni, signora” si fece avanti Oscar, il quale stava seriamente rischiando di perdere la sua proverbiale calma “Tutto ciò è avvenuto senza il nostro consenso?”.

“Non mi dia della signora che sennò mi fa sentire più vecchia di quanto in realtà sono…” risatina sarcastica “Comunque, per rispondere alla tua domanda, in effetti non abbiamo avuto ufficialmente il vostro consenso per iscritto ma, e di questo vi posso assicurare, i vostri familiari erano costantemente informati del vostro stato di salute, anche solo guardando le nostre puntate settimanali…”.

Ancora più infuriata si presentò Carla “Senta, a proposito della nostra salute, ma non eravate preoccupati che, dato le vostre, come le ha chiamate lei, “prove”, qualcuno di noi potesse farsi decisamente male?”.

“Di questo potevate stare tranquilli. Tutti i nostri marchingegni, compresi i vari droni utilizzati, erano sempre costantemente tenuti sotto controllo dai nostri preparatissimi tecnici presenti in regia” assicurò la presentatrice, indicandogli svogliatamente l’ipotetica direzione della sala dei bottoni.

“E per quanto riguarda il gas verde?” insistette Simone.

“Era assolutamente innocuo”.

I partecipanti caddero in uno shockato mutismo.

“M-Ma tutto ciò” prese parola Tommaso “a cosa c’ha portato?”.

“Ti ringrazio dell’osservazione” riprese la parola la presentatrice “perché, finalmente, è giunto il momento tanto atteso della serata: La premiazione!”.

Uno sfolgorio di luci e suoni accolse quella così roboante presentazione.

“Premiazione?” domandò dubbioso Andrea.

“Esatto! Poiché, data la vostra straordinaria tenacia, nonché il vostro perfetto gioco di squadra, ognuno di voi riceverà in premio un’incredibile occasione da prendere al volo!”.

La compagine era sempre più allibita, vedendo quella donna così esaltata e, nel contempo, tutto quel chiassoso pubblico che le andava fedelmente dietro.

“Dunque direi di cominciare dalla mia affascinante collega…” detto ciò, Barbara si avvicinò alla giovane attrice.

“Rosa Simone” riprese la donna “il tuo premio consiste in…”.

La ragazza la fissava come se lei stessa fosse sospesa nel vuoto.

“La parte di protagonista del film “La chiesa insanguinata”, del regista Jobe Cunniven e di prossima produzione!”.

L’artista rimase inizialmente spiazzata “Sul serio?”.

“Assolutamente! Complimenti cara” le rispose con falsa gioia.

Gli altri non sapevano se applaudire, come stava facendo la massa anonima nella platea, o chiedere ulteriori delucidazioni alla signora Pantano.

Quest’ultima, conclusa l’acclamazione del pubblico, riprese il suo show “Ed ora direi di passare ad un baldo giovane…” spostandosi vicina alla sportivo del gruppo.

“Caro Tommaso” esordì, appoggiandogli una mano delicata sulla spalla “ci dispiace per il tuo infortunio ma, credimi, ciò che sto per dirti ti farà scomparire tutto il dolore che senti”.

Il calciatore che, essendo ancora claudicante, continuava ad appoggiarsi al militare, la fissava stranito.

“Infatti il tuo premio è…” altri secondi di studiata suspense “Un contratto da professionista con il Lecce Calcio!”.

Tra i nuovi schiamazzi generali il centrocampista riuscì appena a bisbigliare “C-Come? Il Lecce? Soltanto il Lecce?”.

“Temo si stia superando il limite…” tentò di opporsi inutilmente il politico.

“Ma con l’infortunio come farà?” aggiunse la dottoressa.

Di fatti la presentatrice riprese ad interpretare la sua professione “Ma ora direi di spostarci verso il vero fusto del gruppo e, inoltre, il mio preferito! Inutile che lo nasconda…”.

Il poliziotto si trovò improvvisamente a fissare il suo sguardo suadente mentre lei, con le sue generose forme, cercava di strusciarsi il più possibile sul suo corpo statutario.

“B-Beh…” riuscì a proferir parola lui “Se non altro, hai gusto per gli uomini”.

L’arrapata emise una risata insopportabile.

“Per te, caro il mio omaccione, ho qualcosa di davvero fantastico…” riprese Barbara, leccandosi appena le labbra con la punta della lingua “una collaborazione di un anno con l’International Police, noto corpo di polizia riconosciuto seriamente a livello internazionale!”.

Questa volta, il frastuono fu tale che le pareti dello studio sembrarono vibrare.

“Sono proprio curioso di vedere cosa possono darmi che io non abbia già” una volta uscito da quell’incubo, la superbia si era di nuovo impossessata del giovane imprenditore.

“Io spero proprio che mi mettano a lavorare in qualche laboratorio di robotica” gli confessò all’orecchio lo scienziato eccitato.

La presentatrice sorrideva ed applaudiva come se fosse sotto effetto di stupefacenti.

Dopo aver ripetuto due o tre volte la parola “Fantastico” riprese la premiazione “Dopo questa, direi che possiamo passare a colui che è considerato la tua vera e propria nemesi…”.

Qualcosa questa volta non funzionò. Improvvisamente, Barbara Pantano, con occhi sbarrati da matta, cercava da tutte le parti il soggetto in questione.

“D-D-Dov’è andato?” poi, rivolgendosi al pubblico “Scusate un attimo signori, c-credo si sia verificato un incidente tecnico…”.

Anche le persone uscite da quella diabolica struttura sembrarono inizialmente preoccupati da tale scomparsa ma, allo stesso tempo, conoscevano anche troppo bene il fuorilegge.

“Scusate, signori” la donna di spettacolo si rivolse proprio a loro nove “Dov’è andato Andrea? Non era anche lui qui con voi?”.

Gli interessati si trincerarono in un assoluto silenzio.

“Io so dov’è andato”.

Con uno scatto del capo, reso evidente dallo spostamento della folta chioma laccata, la presentatrice fissò il punto da cui era provenuta quella voce.

Con un ghigno beffardo, Sara le diede la risposta “Penso sia andato a cambiare canale…”.

 

In camera di regia, gli occupanti erano nel caos più totale. Tutti alla spasmodica ricerca del soggetto, utilizzando le svariate telecamere presenti nello studio televisivo.

“Dov’è finito quello stronzo” urlò uno.

“Cercatelo! Cercatelo!” ribatté un altro.

Anche se appena udibile, lo scricchiolio del tamburo di una pistola caricato fece zittire chiunque.

Il ricercato era proprio davanti a loro, con la pistola puntata contro di essi.

“Chi è il regista?” urlò ai presenti l’uomo con la giacca verde.

Questi ultimi, evitando qualsiasi atto di coraggio, indicarono all’istante una persona seduta davanti a quell’enorme distesa di monitor. Lui, con le cuffie ancora in testa, aveva la mascella che tremava dal terrore.

“Complimenti… con questo schifo vincerai di sicuro un premio!”

BANG.

 

 

 

SI STANNO VERIFICANDO DEI PROBLEMI TECNICI

CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO

 

 

 

FINE

 

  
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