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Autore: ThisisSoph    05/01/2015    15 recensioni
"Innamorati sventurati.
La risposta gli arrivò chiara come quando aveva dovuto salvare Katniss usando gli sponsor. Doveva fare leva sulle emozioni. Perché in un posto come la Capitale, dove tutto era finto e costruito ad arte per avere una società perfetta ed in ordine, veder sbocciare un amore proibito nel pieno di quel gioco mortale era meglio di qualunque altra cosa avessero mai visto in 74 anni di Hunger Games.
Omnia Vincit Amor. L'amore vince su tutto.
E li avrebbe mandati tutti in visibilio."
Come per la OS di Peeta, anche in questa ho voluto concentrarmi su un personaggio a mio parere davvero interessante della Saga. Mi sono sempre chiesta come Haymitch avesse vissuto i Settantaquattresimi Hunger Games e così ho provato ad immaginare i suoi pensieri e le sue azioni, basandomi ovviamente su quello già descritto dalla Collins.
Se siete anche solo un pò interessati o avete avuto i miei stessi pensieri almeno una volta, questa OS su Haymitch è quello che fa per voi, o almeno spero!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stay Alive

 

Haymitch si era ripetuto più volte di non avvicinarsi troppo a quei ragazzini,  perché tanto avrebbe solo sofferto. Si era ripetuto altrettante volte di essere distaccato e spiacevole, per non avere la responsabilità della loro fragile vita nelle sue mani, perché tanto sarebbero morti. Aveva cercato di apparire come un cinico senza scrupoli, raggiungendo un livello che non credeva nemmeno possibile: lasciarsi andare all'alcool, forse ancora più del solito, era stato semplice. Aveva accettato con gioia la conseguente e familiare foschia da esso generato, che gli annebbiava la mente come nient'altro avesse mai provato.
Ma ora guardava Katniss, che si contorceva dal dolore per la gamba ustionata, bloccata su quell'albero senza possibilità di fuga; stava sforzandosi di non gemere, di non urlare, per non dare ai Favoriti - che non stavano aspettando altro che un passo falso per ucciderla - la soddisfazione di vederla soffrire. La conosceva abbastanza bene da riconoscere il profondo senso di tradimento che stava provando nel vedere Peeta insieme ai Favoriti, inconscia e troppo arrabbiata per capire che il ragazzo stava solo cercando di proteggerla.
Potevano sembrare così simili a volte, loro due: determinati, testardi e insubordinati.
Guardandola, rivedeva se stesso mentre cercava di sopravvivere all'incubo dell'arena dei Cinquantesimi Hunger Games, la seconda Edizione della Memoria, l'edizione in cui Snow aveva deciso di rendere quei dannati giochi doppiamente orribili raddoppiando il numero di tributi scelti alla Mietitura per ogni distretto. Rivedeva Maysilee Donner morire tra le sue braccia per colpa di uno di quegli immondi ibridi creati appositamente per rendere l'arena un posto ancora più pericoloso ed infernale.
Haymitch non riusciva a staccare lo sguardo.
Non poteva continuare a guardare. Non senza fare niente.
Ma poi ecco nella sua mente formarsi una parola, poteva quasi figurarsela mentre cercava di farsi largo tra il miscuglio disordinato dei suoi pensieri: sponsor.
Loro erano la risposta.

«È la ragazza in fiamme, ma non è immune al calore del fuoco»   continuava a ripetere il mentore, cercando di far leva su chissà quale ironia si potesse trovare sull'assonanza tra il soprannome che avevano affibbiato a Katniss dopo la Parata e quello che le stava facendo provare quel dolore insopportabile,  « Ma se la aiuterete a superare questo piccolo ostacolo,  vi assicuro che lei tornerà a brillare!»

Haymitch si muoveva ininterrottamente da una parte all’altra del grande salone in cui erano radunati gli sponsor,  riuniti in gruppi di quattro o cinque persone, intenti a guardare i giochi nei megaschermi posti ovunque nella Capitale, e impegnati a non perdersi neanche un minuto.
Quando finalmente riuscí a trovare un numero sufficiente di loro disposto a supportare la ragazza e ad offrire abbastanza, Haymitch si precipitó a richiedere un paracadute per mandarle una speciale crema che l'avrebbe aiutata a superare il dolore e guarire quella brutta ferita. Mentre riponeva la scatolina contente quel liquido denso color panna, si aprì in un piccolo sorriso, immaginando la faccia che avrebbe fatto la ragazza quando avrebbe visto il biglietto che le aveva mandato.
"Haymitch mi sta procurando degli sponsor, Haymitch sta cercando di salvarmi" ecco cosa avrebbe pensato, per poi sorprendersi del fatto che, dopotutto, se qualcuno aveva pagato per quella crema, la ragazza di fuoco aveva fatto colpo.


I tributi erano diminuiti, Haymitch lo sapeva. Era forse per questo che un pensiero fisso lo tormentava come se dalla riuscita della sua impresa come mentore dipendesse la sua stessa vita: doveva salvare Peeta.
Quei pochi giorni che avevano passato insieme prima che il ragazzo entrasse nell’arena gli avevano fatto capire quanto Peeta fosse l’antitesi del tributo; non meritava di essere lí, la sua anima era troppo pura per essere macchiata dal sangue di quei tributi e dalla falsità di Capitol City. Ma lui non voleva essere salvato, non se dal suo salvataggio fosse dipesa la morte di qualcun'altro; non l'avrebbe mai perdonato se l'avesse salvato abbandonando Katniss.
Doveva salvare entrambi, non c'era altra soluzione.
Innamorati sventurati.
La risposta gli arrivò chiara come quando aveva dovuto salvare Katniss usando gli sponsor. Doveva fare leva sulle emozioni. Perché in un posto come la Capitale, dove tutto era finto e costruito ad arte per avere una società perfetta ed in ordine, veder sbocciare un amore proibito nel pieno di quel gioco mortale era meglio di qualunque altra cosa avessero mai visto in 74 anni di Hunger Games.
Omnia Vincit Amor. L'amore vince su tutto.
E li avrebbe mandati tutti in visibilio.

«Attenzioni tributi, attenzione. Si comunica che il regolamento è stato modificato: da questo momento, potranno esserci due vincitori, qualora essi provengano dallo stesso distretto.
Felici Hunger Games, e possa la fortuna sempre essere a vostro favore»

Mentre sentiva l'annuncio appena diffuso da Claudius Templesmith nell'arena e in tutta Capitol City, Haymitch non poteva fare altro che sorridere come un bambino a cui è stato appena concesso un dolce in più - o, nel suo  caso, un pagnotta appena sfornata. Gli unici altri tributi rimasti in 2 dello stesso distretto erano Cato e Clove che, pur essendo dei temibili avversari in battaglia - provenendo dal Distretto 2 e essendo parte dei Favoriti - non avevano nulla della chimica di Peeta e Katniss, la cui storia d'amore era già agognata da metá Capitol City grazie al discorsetto del ragazzo del pane durante le interviste con Ceasar; questa novità nei Giochi avrebbe portato molti sponsor ai due tributi del Distretto 12, il mentore ne era più che certo.
Ora bastava solo convincere Katniss ad innamorarsi di Peeta.


«Fermi! Fermatevi!» strillò Claudius prima che i due ragazzi si ficcassero in bocca i "morsi della notte", quelle bacche dall'aspetto invitante ma mortali come il veleno di un ragno, e si uccidessero. Erano gli unici due concorrenti rimasti nell'arena, ma il loro gioco di metterli uno contro l'altro non aveva funzionato. I due ragazzi - neppure Haymitch riusciva a capire se  la loro fosse genialità o solo pura stupidità - piuttosto che uccidersi a vicenda, avevano preferito la via del suicidio.
«Signore e Signori, vi presento i vincitori della Settantaquattresima edizione degli Hunger Games, Katniss Everdeen e Peeta Mellark!»

Capitol aveva fallito nel suo intento. E Katniss e Peeta avevano vinto, avevano vinto entrambi.
Haymitch avrebbe voluto gioire, urlare contro Capitol City la vittoria del Distretto 12 a dispetto delle aspettative di tutti, ma sapeva che non sarebbe stato così semplice: Katniss poteva anche essere riusciuta a raggirare gli Strateghi o i giochi, ma non l'avrebbe passata liscia con Snow.
Oh no, perché quel piccolo gesto poteva essere la scintilla che accendeva il fuoco della ribellione.

E il Presidente gliel'avrebbe fatta pagare con gli interessi.


NOTE:
Eccomi di nuovo qui con un'altra OS ispirata ad Hunger Games. Scrivere quella dal punto di vista di Peeta durante il periodo del rapimento a Capitol City mi ha fatto venir voglia di esplorare la mente di altri personaggi messi un pò in disparte dai romanzi, essendo scritti in prima persona, e così ho pensato: quale miglior personaggio di Haymitch? Ed ecco quello che n'è venuto fuori! Spero vi piaccia!
Anticipo che tutte le divisione con le righe orizzontali nel testo sono volute e servono proprio per dividere le diverse parti della storia, essendo descrizioni di momenti distanti tra loro.
Grazie a tutti quelli che hanno letto la mia prima OS in questo fandom e a chi leggerà anche questa, e un grazie speciale a chi la recensirà perchè, come sapete, sapere i vostri commenti è sempre un piacere e una fonte di ispirazione e di miglioramento.
A presto,
Soph 

 
   
 
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