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Autore: chungee    17/11/2008    2 recensioni
CloudxZack, shonen-ai, Cloud ricorda una notte passata con Zack, mmh non so che dire, e ringrazioooo la signore Helena che mi ha fatto da BETA *-* <3
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cloud Strife, Zack Fair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Zack...ti ricordi?quel momento tanto tempo fa?”

Nel cielo sopra di lui una stella brilla più delle altre nello scuro cielo. La notte senza luna era illuminata solamente da loro, migliaia di scintillanti anime perse, in un ballo eterno fino a quando non troveranno il loro cammino nella seconda vita.

Una leggera brezza attraversò una massa di biondi capelli. Occhi blu come il cielo dietro una folta frangia, nascondendoli dal mondo, dall’universo. La frizzante aria notturna accarezzava dolcemente le sue guance, facendolo rabbrividire leggermente.

“mi dispiace”

Era di fronte ad una spada arrugginita, ad una tomba, ad un lontano ricordo. Pensando sempre a quel pezzo di metallo, il ricordo di una promessa

“non era tanto tempo fa…quella notte, mi feci una promessa. Ti importa ancora qualcosa di me? Eh, zack?”

Il suo respiro creava piccole nuvole bianche nella fredda notte, la sua voce non più alta di un bisbiglio.

“Ti ricordi Zack?”

Una calda brezza soffiò sull’erba ingiallita. Il calmo vento estivo pigramente gli scivolava contro. In alto la luna piena risplendeva nel cielo blu scuro, mentre le stelle brillavano come diamanti. In distanza un rombo di motore ruppe il silenzio.

“siamo quasi arrivati Spikey, non ti preoccupare” una piccola risata uscì dalle labbra del ragazzo, mentre accelerava.

“bene..” borbotto il giovane Cloud. Strinse la presa intorno alla vita del suo mentore e sprofondò il suo voltò contro la schiena che gli era davanti. Dio lui odiava viaggiare, lo faceva stare male.

Un sorriso si aprì sulle labbra di Zack, quando sentì il suo amico stringersi a lui. Quella notte, era la notte in cui gli avrebbe detto tutto quello che si era tenuto dentro da quello che sembrava un’eternità. Nessun ripensamento adesso.

Il viaggio continuò in un confortante silenzio, l’unico rumore proveniva dal motore della moto.

“Spike, siamo arrivati”

Cloud alzò la testa dal suo accogliente nascondiglio. Batté le palpebre un paio di volte mentre i suoi occhi si abituavano all’oscurità che li circondava. Solo dopo un po’ si rese conto che non erano più in movimento.

“ti sei addormentato durante il viaggio. Ma non potevo lasciarti dormire tutto il tempo della nostra uscita, no?” Zack sorrise e scompigliò i capelli del cadetto.

Sceso dalla moto Zack si girò verso Cloud e lo prese in braccio.

“Z-Zack! Cosa stai facendo?” chiese un imbarazzato Cloud mentre Zack continuava a farsi largo tra l’erba.

“hai appena passato le ultime ore a dormire Cloudy, non voglio che tu inciampi e ferisca queste belle mani solo perché sei ancora mezzo addormentato.”. Zack rispose subito, sorridendo al cadetto nelle sue braccia, notando il rossore che si era creato sulle sue guance.

Cloud si guardò intorno. I lunghi fili di erba raggiungevano appena le ginocchia di Zack mentre saliva su per la collina. La splendente luna galleggiava nel cielo notturno privo di nuvole. Il campo circondato da una fitta foresta.

“eccoci qui Spike!” Zack annunciò felicemente, il sorriso ancora sulle labbra.

Gentilmente fece sedere Cloud sul terreno prima che si sdraiasse accanto al ragazzo tra l’erba alta.

Restarono così, in un piacevole silenzio, guardando le stelle splendere lucenti sopra le loro teste.

“lo sai, Cloud, quando ero giovane il mio mentore mi portò qui”

Cloud girò la testa per guardare Zack, che stava fissando il cielo sopra di lui, i suoi occhi persi nei ricordi.

“davvero?”

“si, mi raccontò una storia dopo avermi fatto un’ora di lezione sulla posizione corretta di combattimento” Zack ridacchiò al ricordo.

“di cosa parlava la storia?” la curiosità aveva preso il sopravvento del ragazzo. Cloud aveva sentito molto parlare del mentore di Zack, Angeal, e non era proprio il tipo da raccontare storie.

Zack si sedette e guardò Cloud, con un accenno di sorriso sulle labbra.

Poco dopo la sua testa tornò ad ammirare il cielo stellato “lo sai cosa accade alle anime delle persone, quando il loro corpo muore, Cloud?”

Quest’ultimo scosse la testa leggermente, guardando Zack.

“Quando le anime muoiono si dirigono verso il cielo dove brillano luminosa per rimanervi in eterno. Tutte le anime sperano di morire serenamente, di smettere di brillare nel cielo notturno. Ma non possono morire se le persone che amano o hanno amato, non lo vogliono. Pregano ogni notte per farli tornare, per averli lì vicino a loro, ancora vivi. Sono angosciati e così, anche le anime lo sono”

Zack smise di parlare per un momento e guardò Cloud, i suoi occhi splendevano, rispecchiando le stelle di quella notte.

“ma quando le persone che le amano accettano la loro morte e fanno di tutto per superare quella tragedia, ma tenendole sempre vicino al loro cuore come ricordo, allora possono morire felici. Le anime quindi, muoiono con un sorriso sulle labbra, cadendo giù dal cielo fino ad arrivare nel lifestream, dove possono guardare i propri amati. Ed è per questo che puoi vedere le stelle cadenti in notti come queste Spike. Significa che qualcuno ha finalmente concesso a qualcun altro di morire felicemente. O qualcosa del genere, Angeal lo avrebbe detto molto meglio di come ho fatto io…”

Zack sorrise al cadetto accanto a lui, che si era seduto durante il piccolo racconto.

“cosa succede quando tornano nel lifestream?” chiese piano.

Zack sospirò e guardò di nuovo il cielo “Angeal mi disse che le anime guardano le persone che hanno amato di più e che le proteggeranno sempre e comunque. Perché è quello che fai quando ami una persona, la vuoi proteggere a tutti i costi.”

“penso, che sia bello, avere sempre una persona che ti guarda le spalle” sussurrò Cloud.

“sì lo so, e so che Angeal che mi sta guardando adesso!” esclamò Zack felice, saltellando nell’aria e prendendola a pugni con la sua mano destra.

Cloud rise piano delle azioni del suo amico.

Sedendosi ancora una volta, Zack si avvicinò a Cloud e gli prese il volto tra le mani. Il giovane arrossi leggermente a causa dell’improvvisa vicinanza e contatto.

“che...che cosa stai facendo Zack?”

Zack sorrise dolcemente a Cloud “lo sai Cloud, se dovessi mai morire veglierei sempre su di te.”.

“Cosa? Ma hai appena detto che l’anima veglierà solamente sulla persona amata.” Disse Cloud, arrosendo ancora di più.

“è vero Cloud, veglierei sempre su di te, perché ti amo”

Cloud sgranò gli occhi a quello che aveva appena sentito, la sua bocca leggermente aperta dallo stupore. Non l’avrebbe mai detto a Zack, o a nessun alto, ma aveva sempre avuto una cotta per l’iperattivo First Class Soldier. Ma era troppo timido per dire o fare qualcosa.

Prima che poté rispondere Cloud sentì qualcosa di caldo e morbido sulle sue labbra.

‘Zack mi sta baciando!’ urlava mentalmente Cloud sorpreso.

Era sotto shock, il suo corpo come impietrito quando sentì le labbra di Zack staccarsi dalle sue. Già gli mancava il loro calore.

“guarda, mi dispiace Cloud! Io…non volevo…è solo che..” Zack aveva scambiato la reazione del ragazzo biondo come un ‘no’ e si stava per spostare da lui quando si sentì una mano sulla sua.

“penso... che mi piaci anche tu, Zack...” Disse piano Cloud, ancora rosso in volto mentre sorrideva leggermente al Soldier.

Cloud si avvicino e baciò leggermente le labbra dell’altro, mentre un sorriso prendeva largo sul viso di Zack. Continuarono a baciarsi dolcemente per un po’, prima che il bisogno di aria si facesse sentire e si separarono.

“ti amo Cloud, non te lo scordare”

“non lo farò Zack, ti amo anch’io”

Zack si sdraiò sull’erba portando con se il biondino e stringendolo prima che entrambi si addormentassero sotto il cielo stellato.


Cloud continuò a fissare la spada rovinata mentre il ricordo di quella notte gli passava nella testa. Amava Zack, e lo avrebbe sempre amato. Passavano intere notti accoccolati l’uno contro l’altro dopo lunghi giorni di missioni o allenamenti. Si amavano e non sarebbe mai cambiato niente.

“mi dispiace, Zack” disse piano il ragazzo, stringendo le mani in pugni.

“è colpa mia se sei ancora lì su, brillando nel cielo. Mi dispiace se ti sto facendo del male”

La sua voce tremò mentre sentiva gli occhi bruciargli per colpa delle lacrime che non voleva far uscire.

“Mi devi odiare...”

Una sola lacrima si fece strada dai suoi occhi e giù attraverso la sua candida guancia prima che la strofinasse via.

“ma io ti amerò, sempre”

Una fitta di dolore gli attraversò il petto mentre alzava lo sguardo e fissava il cielo.

“riposa in pace Zack, sperando che non avrai un’altra notte inquieta” sussurrò al cielo stellato.

Lacrime solcavano il viso di Cloud mentre si girava per andarsene. Finalmente c’era riuscito, dopo quasi tre anni era pronto a lasciar andare Zack. Solo il ricordo del suo amato, sarebbe rimasto.

Cloud tornò alla sua moto e fece partire il motore.

Mentre si allontanava dalla rupe, dove il suo eroe, il suo mentore, il suo amante morì e giaceva, non riuscì a guardare il cielo per un’ultima volta.

In lontananza l’ululare di un lupo echeggiò nel canyon.

Mentre una stella solitaria cadeva dal cielo.

  
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