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Autore: calmali    05/01/2015    4 recensioni
È possibile innamorarsi di una persona solo ed esclusivamente attraverso il suono della sua voce?
È irrazionale crederlo?
Ho sempre sentito dire che si può parlare d’amore solo quando si è davvero a conoscenza di tutto ciò che fa parte di quella persona, dei difetti e dei pregi ma quella voce riusciva a scavarmi l’anima.
Era una voce femminile, leggermente roca ed estremamente profonda.
Non ero mai stata attratta da una donna ed, in fin dei conti, anche quella non si poteva classificare come vera attrazione era semplice e puro amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È possibile innamorarsi di una persona solo ed esclusivamente attraverso il suono della sua voce?
È irrazionale crederlo?
Ho sempre sentito dire che si può parlare d’amore solo quando si è davvero a conoscenza di tutto ciò che fa parte di quella persona, dei difetti e dei pregi ma quella voce riusciva a scavarmi l’anima.
Era una voce femminile, leggermente roca ed estremamente profonda.
Non ero mai stata attratta da una donna ed, in fin dei conti, anche quella non si poteva classificare come vera attrazione era semplice e puro amore.
La prima volta che le mie orecchie ne avevano potuto apprezzare la melodia era stata una mattina di fine Agosto.
Mio padre mi aveva regalato una nuova sveglia e, senza neanche saperlo, l’aveva impostata con un programma radio, nell’attimo esatto in cui questo iniziava, la mia sveglia, a sua volta, si accendeva e trasmetteva la prima canzone della mattina.
Aprii gli occhi scocciata, non ero mai stata mattiniera e non avevo intenzione di diventarlo.
Il volume era troppo alto e per quanto la canzone trasmessa potesse essere piacevole in quel momento provai un odio profondo.

-Questa era “Landslide”, spero possa essere un buon risveglio per voi newyorkesi. -

Quella voce mi destabilizzò.
Fino al secondo prima ero intenzionata a spegnere quell’aggeggio infernale, l’istante dopo avevo ordinato alla mia mano di bloccarsi, la lasciai a mezz’aria mentre il sonno iniziava a sciogliersi nella mia mente.

-Sono le sette in punto, è il venticinque Agosto e New York è sempre più calda-

Ancora una volta la sua voce risuonò nella stanza ed io rimasi immobile per diversi istanti.

-Siete su Radio ND e anche questa mattina è Santana che vi parla. Spero che chiunque mi stia ascoltando possa avere una buona giornata. -

Sorrisi inconsapevolmente mettendomi seduta sul letto mentre una seconda canzone occupava il posto che fino a qualche istante prima era stato di quella voce.
Rimasi tutta la mattina ad ascoltare il programma radio fino a che Santana, passate le undici, non trasmesse l’ultima canzone.

-A domani, stessa ora, stesso posto, io sarò ancora qui e spero che ognuno di voi possa avere un nuovo sogno-

Mi ricordò in qualche modo Rapunzel, il cartone animato che avevo visto qualche anno prima con la mia sorellina poi però mi convinsi a non credere che potesse avere qualche legame logico.
Da quel giorno ogni mattina la canzone che mi svegliava cambiava ma la voce, quella voce rimaneva costante.
Diventò un rituale, il risveglio più bello che potessi avere.
Era come se in qualche modo le sue parole potessero aiutarmi ad affrontare la giornata che mi aspettava e anche nei momenti di sconforto, quando era difficile arrivare in fondo al mese perchè un misero lavoro in una copisteria non è sudficiente, quando non avevo nessuno con cui parlare o con cui sfogarmi, anche in quei momenti lei c'era.
I mesi passarono più in fretta di quanto avessi voluto.
Mi ero trasferita a New York qualche anno prima, appena dopo il diploma.
Lima ormai mi era diventata stretta.
A diciotto anni avevo investito tutta la mia vita su un sogno.
I primi anni furono relativamente facili per me, avevo un piccolo lavoro part time che, insieme al contributo dei miei, riusciva a pagarmi l’affitto.
Raggiunsi ottimi risultati alla Juliard ma quando i miei studi furono conclusi i risparmi erano praticamente inesistenti e di certo non potevo permettermi di aprire una scuola di ballo tutta mia mentre le scuole di ballo già aperte o non avevano necessità di nuovi ballerini oppure non avevano intenzione di assumerne una appena uscita dalla scuola.
Non potevo dire di avere la fortuna dalla mia parte.
A ventotto anni mi ritrovavo da sola e con un lavoro che riusciva a malapena a darmi il necessario per sopravvivere e che non mi soddisfaceva per niente.
Non ero felice.
C’era stato un periodo della mia vita in cui potevo dire di esserlo ma ormai quel periodo era passato senza lasciare traccia.
il freddo iniziò ad inondare New York e una mattina di Dicembre mi decisi a fare qualcosa per conoscere Santana, avevo desiderio di vederla, di conoscerla perchè non potevo aver avuto un colpo di fulmine per una voce.

- Stamani uscita di casa ho trovato la macchina ricoperta di neve, a quanto pare l'inverno ha colpito anche New York-

Così quella mattina Santana fece il suo ingresso nel programma radiofonico.
Nel corso di quei mesi avevo sentiro ogni sfumatura delle sua voce, forse era presunzione ma ero praticamente certa di riuscire a capire il suo stato d'animo.
Mi sembrò allegra, forse per merito della neve o magari era semplicemente l'aria Natalizia che stava iniziando a farsi strada sicuramente anche nella stazione radio.

- E dopo "White Christmas" mi piacerebbe ricevere qualche vostra chiamate e sentire da voi qual'è il vostro nuovo sogno-

La celebre canzone Natalizia prese il posto di Santana e il mio cuore perse un battito.
Mi allungai verso il comodino per prendere il mio telefono e comporre il numero della stazione radiofonica.
Santana riceveva qualche chiamata ogni mattina, spesso le domande che faceva erano svariate, una volta aveva chiesto di raccontare la storia più assurda mai sentita.
Mentre i primi squilli mi davano segnale che il numero fosse libero la canzone arrivò alla sua conclusione e la voce di Santana richiamò gli ascoltati alla realtà.

- Vediamo se c'è qualcuno che vuole condividere il suo nuovo sogno. Pronto! Chi sei?-

I "bip" del cellulare sparirono e al loro posto sentii quella domanda che mi mandò direttamente in panico, era così scontata, banale, di circostanza, così dannatamente facile.
boccheggiai senza fiato e mi sentii una completa idiota, non riuscivo a mettere insieme due parole, persino Lord Tubbington sarebbe riuscito a rispondere senza andare in ansia.
Chiusi gli occhi prendendo un respiro profondo.

- E se il mio nuovo sogno fossi tu? -

Parlò il mio cuore per me, perchè ormai la mia mente, per colpa di quella voce, si era sciolta come un ghiacciolo al sole.
Non aspettai una risposta diretta, posai il polpastrello sil tasto rosso del telefono e sentii il silenzio all'interno della mia stanza, un silenzio che per fin troppi istanti mi logorò lo stomaco.



-Serendipity's corner-
La sesta stagione di Glee sta per arrivare ed io non potevo davvero non scrivere una fanfiction su questa coppia.
Spero possa piacervi, vorrei sapere cosa ne pensate, se secondo voi vale la pena continuarla.
Questo capitolo è corto, lo so, più che altro ho preferito che fosse così perchè è proprio l'inizio :3
In più mi piacerebbe anche sapere se vi piacerebbe leggere il secondo capitolo dal punto di cista di Santana :)


 

   
 
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