Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: Frizlemon    05/01/2015    0 recensioni
Che cosa successe alla perfida Regina di Cuori dopo l'esilio?
Questa storia parlerà della vita e dei sentimenti di Iracondia - la Regina Rossa - dopo essere stata esiliata dalla sorella Mirana - la Regina Bianca - assieme al suo fante Stayne. Nella storia sono passati due anni dall'esilio.
La Regina, dopo che Stayne aveva tentato di ucciderla, si era liberata dalle manette che li tenevano uniti e si era nascosta in un bosco. Dovendo sopravvivere contando solo sulle proprie forze la regina fronteggia condizioni vitali pessime e mancanza di cibo. Così la sua testa rimpicciolisce al passar del tempo raggiungendo una taglia normale. Dopo aver visto casualmente il suo riflesso ed il suo nuovo aspetto in una pozzanghera, la paura si fa strada nel cuore della regina. Questa si nasconde, così, in un bosco remoto dove vive ormai allo stato selvaggio: cacciando e raccogliendo radici e piante selvatiche per sopravvivere, trovando rifugio sugli alberi e in una piccola capanna da lei costruita, fuggendo gli altri esseri viventi. Un giorno, un giovane uomo, migliore amico ed allievo di Alice Kingsleigh, arriva e sconvolge la sua esistenza e quella degli altri abitanti di Sottomondo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Regina di Cuori
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti sono nuova su EFP e questa è la prima fanfiction che pubblico.  Accetto critiche e consigli di ogni tipo (ma vi prego siate clementi).
Beh, nell’introduzione ho spiegato già abbastanza credo perciò non mi dilungherò oltre. Solo un’ultima cosa prima di lasciarvi al prologo: se leggete questa storia vi prego commentatela anche solo per dirmi che non vi piace, perché ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensate e come gli altri vedono la mia storia.  Questo è il prologo e, perciò, per non anticiparvi troppo,  sarà particolarmente corto rispetto ai futuri capitoli.
 
° 
“Chi sei?” chiese lei,
“Mi chiamo Bao, Bao Kingsleigh.” rispose il ragazzo. “TU piuttosto, chi sei?”
“Oh, non ha importanza  chi sono io, sappi solo che mi chiamo Iracondia.”
La regina, spaventata da ciò che il ragazzo avrebbe potuto pensare di lei se avesse conosciuto il suo passato, decise di non rivelarsi subito e si sforzò di cambiare argomento:
“Bao dici? E di cognome fai Kingsleigh? Una combinazione insolita persino per un abitante di Sottomondo.”  Constatò a voce alta.
“Da dove vieni?” chiese poi.
 “Sottomondo hai detto?”  Disse lui senza rispondere alla sua domanda. “Alice mi aveva parlato di un posto simile… Vengo dalla Cina, comunque.” Rispose con un sorriso cortese.
Bao aveva grandi occhi scuri a mandorla, era parecchio alto rispetto alla media Cinese. Aveva i capelli neri, corti e lisci, ma molto scombinati, che gli ricadevano i disordine sulla fronte in un adorabile ciuffo laterale (alquanto ribelle per l’epoca). Era di carnagione un po’ più scura rispetto ad un normale abitante della Cina: suo padre era Africano. In definitiva non si poteva dire che non fosse un bel ragazzo.  
Stava osservando quel luogo facendo attenzione ad ogni minimo dettaglio: aveva un non-so-che di straordinario. Giurò addirittura di aver visto una farfalla sorridergli.  Che fosse “il paese delle Meraviglie” di cui la sua cara amica Alice gli parlava sempre? Probabile.
Alice e Bao si erano conosciuti durante un viaggio di Alice in Cina. Alice era l’apprendista del signor Hamish, uomo che il ragazzo ammirava molto, alla ricerca di nuove rotte commerciali verso l’Oriente. Un bel giorno di primavera, la loro barca aveva attraccato nel porto del villaggio di Bao. Egli lavorava come guardia per il capo della comunità e gli era stato affidato il compito di proteggere “Alice Kingsleigh mattacchiona visionaria”, come si era presentata lei stessa. Ben presto i due avevano stretto un’amicizia molto forte, come fossero diventati fratelli. Così Alice aveva proposto al ragazzo di tornare con lei in Inghilterra e di prendere il suo cognome. Bao, che aveva perso entrambi i genitori in circostanze ignote, accettò e salpò con lei due settimane dopo. Da allora egli era Bao Kingsleigh “apprendista mattacchione visionario”.
“Alice? QUELL’Alice?” la voce di Iracondia interruppe il flusso di pensieri del ragazzo riportandolo alla realtà, o meglio, quella che sembrava la realtà.
“Ehm…” esitò lui. Chi era ora QUELLA Alice? Lui sapeva solo che la sua quasi-sorella aveva ucciso un certo “Ciciarampa” con una specie di spada.
“Ehm? Ma allora è proprio lei!” Esclamò la regina.
“Senti non so se sia QUELLA Alice.” disse  Bao piano,
“Non ne ho idea ma sembra proprio di sì. Spero tu sia diverso da lei anzi, spero che io sarò diversa da allora.” Ora c’era una nota di tristezza nella voce di Iracondia.
“Che intendi dire?” chiese il giovane straniero,
“Oh, lascia stare… Comunque se conosci Alice e vieni da questa “Cina”, deduco che non sei un abitante di Sottomondo. Ma, allora dimmi, come sei arrivato qua? E perché poi sei venuto proprio da me?”
“Beh, n-non lo so… Credo che stessi riposando sull’amaca nel nostro giardino in Inghilterra e, poi, tutto d’un tratto, qualcosa mi ha fatto capovolgere e sono finito pancia a terra. Il suolo ha iniziato a tremare e sono ruzzolato giù per un tunnel contorto. E poi, beh… Eccomi qua!” Terminò sorridente.
“Ah! D’accordo, ma come mai non sei andato a cercare mia sorella, il Cappellaio Matto e la loro banda?” Chiese lei incuriosita e forse anche un po’ irritata da quella intrusione. D’altra parte non era più abituata ad avere compagnia e quello che Bao aveva invaso era il suo spazio, il suo territorio, la sua casa insomma.
“Io, davvero, non conosco le persone che hai nominato come non conoscevo te fino a un quarto d’ora fa… Non saprei dove cercarle: Alice me ne ha parlato ma non mi ha mai spiegato come arrivare qua e neanche come tornare a casa, tra l’altro. Forse puoi condurmi tu da loro, se questo mi consentirà di tornare a casa.”
D’un tratto le guance della regina divennero leggermente rosse per l’imbarazzo:
“Ehm, n-no io non posso accompagnarti da loro… perché… non siamo proprio in ottimi rapporti…  capsici?”
“Oh, OK…” disse lui deluso,
“Ehm… senti se vuoi, però, posso indicarti la strada più breve per raggiungerli” aggiunse esitante Iracondia.
“Sì sarebbe fantastico, grazie. Anche se, avrei preferito la tua compagnia lungo il cammino, vorrà dire che mi accontenterò. Senti, Iracondia… Scusa ma Iracondia che nome è?”
“Come?” chiese la giovane donna un po’ spiazzata dall’improvviso cambio di argomento.
“Voglio dire, non ti si addice proprio! Guardati sei così graziosa e sembri del tutto innocua.” disse sorridendo, “Non hai l’aria di una persona irascibile!”
“Beh, u-un tempo…” Ora le guance di lei erano diventate dello stesso colore di un peperone ben maturo, “Comunque, ormai mi chiamo così e non posso farci nulla.” disse poi sforzandosi di sorridere.
“Oh ma invece puoi fare tutto! Ho deciso che d’ora in poi ti chiamerò “FengDaoLinZi” ovvero “vento nel bosco” e per diminutivo “Feng” che sarebbe “Vento…”.
°
 
Beh spero che vi piaccia, fatemi sapere se pensate che ci sia qualcosa che non va. Ho controllato e ricontrollato il testo mille volte ma potrebbero esserci ancora degli errori perciò non fatevi scrupoli e fatemelo notare. Ah, per il nome della regina in cinese ho usato un traduttore online del quale non conosco l’affidabilità, inoltre non so una parola di cinese se non contiamo “Bao” e FengDaoLinZi”. Perciò se ci sono esperti di “Cinese Gan” non esitate a correggermi :D

Vorrei aggiungere che ho ideato questa storia io stessa senza ispirarmi a nessun altro racconto perciò, se dovessero esserci somiglianze con altre fanfiction, anche non di EFP, sono puramente casuali.
   
 
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