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Autore: ciccina_chan    05/01/2015    5 recensioni
e non vuole assolutamente avere a che fare con il bellissimo ragazzo della porta di accanto!
Ecco questa è la mia prima fiction...spero vi piaccia!! Sennò dovrò fare fagotto e partire per mete sconosciute haha... quindi siate buoni!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~L’avevo trovato esattamente dove credevo: affacciato alla ringhiera della terrazza sul mare.
Era bellissimo. Nonostante l’ambiente fosse estremamente affascinante, niente attirava il mio sguardo come lui: i capelli scuri leggermente mossi dal vento, gli occhi persi ad osservare il mare, il viso pallido appoggiato alle mani dalle lunghe dita affusolate
Sembrava un quadro, un quadro splendido e surreale.
Non avrei mai totalmente realizzato il fatto di piacere a un ragazzo così. Si, ora ero sicura di piacergli.
O perlomeno, il 90% di me ne era quasi del tutto convinto.
Lo affiancai, evitando di guardarlo: non credo sarei riuscita a spiccicare parola con quei suoi bellissimi occhi fissi nei miei
< Senti, scusami >
Notando il suo silenzio, continuai. Mi sembrava ovvio volesse qualcosa in più
< Io avrei dovuto ascoltarti ma... non l’ho fatto. È che ho visto Lacey lì, con una tua camicia, sulla tua porta, e, ricordando le tue mm abitudini... be’ ho pensato che... Oh merda sto balbettando > avevo continuato, sempre più confusa: perché non mi fermava? Decisi quindi di fermarmi io. Mi voltai e lo guardai negli occhi sussurrando un < Il succo della cosa è che mi dispiace >
< Come hai fatto a convincerti? > aveva detto, rivoltandosi verso il mare. Merda, lo sapevo, non mi avrebbe perdonato
< Utau >
< E cosa centra Utau? >
< Be’, mi ha fatto capire che non era successo niente con Lacey. >
< Ah>
E lì iniziai ad irritarmi. “Ah”? Davvero mi aveva solo risposto “ah”?
Iniziai a pensare ai mille modi per buttarlo giù dalla scogliera, peccato che ognuno contemplava un bacio appassionato e un ritorno insieme all’albergo.
Iniziai a fissarlo, osservando il profilo perfetto.
Lo avevo ferito, ero stata una scema, se non peggio. Ma lui avrebbe potuto perdonarmi no? Insomma, mi ero pentita della mia reazione in tempo record (!)
< Ah?! Okay, ho capito…Be’ ciao allora > avevo detto, abbassando la testa. Non sempre le cose vanno bene no? Un “mi dispiace” a quanto pare non era stato sufficiente.
Mi ero voltata, camminando piano. La speranza è l’ultima a morire no?
< Amu > aveva quasi esclamato prima di tirarmi a sé e stringermi
< Come faccio a lasciarti andare via? > aveva continuato.
Il mio cuore sparì da qualche parte nello stomaco, minacciando di rimanere sciolto e irraggiungibile.
< Ah sì? > avevo risposto e, precedendo ogni sua mossa, mi ero alzata sulle punte l’avevo baciato.
Sentii le sue mani stringersi intorno alla mia vita, e con le mie gli scompigliai i capelli corvini.
Mi fece sedere sulla ringhiera posizionandosi tra le mia gambe, senza separare le nostre labbra
< Se mi bacerai così ogni volta, credo dovrò farti sentire in colpa più spesso > aveva mugugnato con un sorriso malizioso stampato sulle labbra
< Che pervertito > avevo semplicemente sussurrato, rincollando le nostre bocche.
Ecco, questo era come la mia immaginazione aveva immaginato l’omicidio dalla scogliera di Ikuto. Certo, questa era molto, molto meglio.
Qualcosa iniziò a vibrarmi in tasca
< Mmm chi è questo? > mugugnò Ikuto, porgendomi il telefono
< Pronto? > risposi arrossendo mentre il ragazzo che avevo di fianco lasciava una scia di baci sul mio collo
< AMU MA DOVE CAVOLO SEI? LO SPETTACOLO INIZIA TRA POCO E I DUE PROTAGONISTI NON CI SONO! >
Rima inferocita, pessima cosa
< Oddio lo spettacolo! Ikuto… I – Ikuto, lo spettacolo. > avevo sussurrato, mentre lui non si decideva a lasciarmi andare
< PORTATE I VOSTRI BEI SEDERI IMMEDIATAMENTE QUI > e chiuse la conversazione con il tono da comandante supremo che usava quando non ammetteva repliche
< Okay andiamo, Rima ci uccide sennò > avevo riprovato e Ikuto si era staccato con un sospiro.
Per tutto il tragitto mi tenne per mano, e non potei impedirmi i fantasticare sui luoghi che quella mano aveva appena sfiorato e su quelle labbra morbide prima così vicine alle mie
< Amu, smettila di immaginarmi nudo > un sussurro malizioso. E io sobbalzai, arrossendo fino alle punte dei piedi
< C – Che?! M – Ma cosa ti viene in mente! Io non > okay, stavo balbettando e in più avevo il colorito di un peperone, brutta, bruttissima cosa. Ma a quanto pare lui non la trovò così brutta dato che scoppiò in una risata. Ovviamente in una bella risata, calda, avvolgente, e un po’ profonda, che ti faceva rallegrare solo per il fatto di averla provocata.
Mi misi quindi a ridere anche io, tirandogli una piccola spallata.

< FINALMENTE, DOVE DIAVOLO ERAV? Oh ma che carini avete risolto! No aspetta che cosa? > una rima particolarmente bipolare ci aveva “accolto” e le voci, mia e di Ikuto, si mescolarono, cercando di creare una frase di senso compiuto
< Alla fine non ci aveva fatto niente, è stato Kukai, ma io come una scema non gli avevo creduto. È stata Utau a farmelo capire. Strano eh? > io.
< Ha capito che non farei niente con un’altra e quindi è venuta a cercarmi, con ottimi risultati direi > lui.
< Okay okay poi mi direte con calma, ma ora CORRETE A PREPARARVI! > ed ecco ritornato il mio generale.
L’ansia da palcoscenico prese il sopravvento: e se avessi sbagliato le battute? O, peggio ancora, se fosse inciampata i quel bellissimo abiti? O se fossi entrata in scena al momento sbagliato?
Migliaia di possibili figuracce mi vorticavano in testa, e ognuna di quelle era assolutamente realizzabile.
Quando però vidi il mio principe, decisi che qualche figuraccia sarebbe valsa un ballo con lui: aveva una giacca con dei bottoni dorati, che facevano risaltare il suo fisico asciutto. Mi chiedevano come avrebbero fatto a renderlo “una bestia”, non riuscivo a immaginaree nulla che potesse renderlo brutto.
Entrai in scena, cantai, danzai, feci Belle insomma. Ecco Gastone, interpretato da un Kukai crudele per l’occasione, il castello, una Yaya – tazzina e, finalmente, il ballo.
La luce era stata abbassata per ricreare l’atmosfera con le candele del film, candele ovviamente impossibili da posizionare sul palco data la mia proverbiale sbadataggine: insomma, probabilmente se ci fossero state sarei riuscita a incendiare qualcosa .
Ero entrata da destra, lui da sinistra, mentre iniziava la musica.
La sua mano nella mia e il suo viso così vicino, mi fecero venire i brividi.
Notai solo in quel momento la maschera: il visto era appunto coperto da una maschera di… tela? Quel materiale morbido delle maschere di carnevale insomma. 
I suoi occhi brillavano però azzurri da lì dietro, e non si staccavano dal mio viso.
Ci muovevamo leggeri sul palco, volteggiando come spinti da qualche brezza fatata.
Credo ad un certo punto di essermi persa nel suo sguardo, perché inciampai nella gonna e rischiai di cadere rovinosamente a terra. Maledettamente da me. Ma lui mi afferrò al volo, facendomi fare una giravolta in aria. Non potei evitare di sorridere, allargando il sorriso vagamente ebete che avevo sulle labbra:credo proprio che questo cartone sarebbe sempre stato il mio preferito.
Ci separammo con un delicato baciamano, le sue labbra sottili sulla mia pelle morbida.
Poi fuggii, per cercare mio padre e ritornai, per salvare il mio principe anche se ormai era troppo tardi.
Era steso a terra, supino, ma appena mi vide non poté fare altro che sorridere, sorridere con quella maschera che di lì a poco gli avrei sfilato, baciandolo.
Lo abbracciai, urlandogli il mio amore, convinta che non ormai non potesse più sentirmi. E lì mi chiesi cosa avrebbe fatto la povera Belle se lui non si fosse svegliato, guarito. Come avrebbe potuto continuare a vivere, sapendo poi che se solo gli avesse detto “Ti amo" prima lui si sarebbe salvato?
< Perché… io ti amo > avevo concluso, baciandolo delicata.
Lì una luce forte illuminò la sala, impedendo a tutti di vedere il palco per un attimo e permettendo a Ikuto di alzarsi e lanciare la maschera dietro le quinte per poi prendermi per i fianchi e farmi fare un’altra piroetta, concludendo tutto con un bacio.
Sentii applausi, il sipario si chiuse, ma noi rimanemmo così, in piedi, abbracciati, labbra su labbra.
< Quando stavi per cadere Amu, davvero io… Oh torno dopo capito > una Rima in piena attività fu l’ultima cosa che senii prima di essere trascinata fuori dall’hotel e buttata in piscina, completamente vestita
< Allora principessa, ora che farai? > un Ikuto divertito mi guardava dall’alto mentre si toglieva la camicia rovinata
< Inizierò con il vendicarmi su un certo principe! > avevo esclamato, tirandolo in acqua.
Sarebbe stata una vendetta molto, molto interessante.
-------
Ed è finita ^--^
Lo so, non ho dato molta importanza allo spettacolo, ma non volevo annoiarvi..
Che ne pensate di questa fine? Troppo scontata?
Okay, dopo le mie ansie e comunicazioni da neo- neo- neo- neo- scrittrice (hahaha) vorrei ringraziarvi.
Grazie a tutte voi che avete recensito, un abbraccio enorme <3
E grazie anche a voi che avete seguito la mia storia , leggendo :)
un bacio
ciccy
  
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