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Autore: LilyLovely    05/01/2015    1 recensioni
Era una gelida giornata d'inverno, aveva nevicato da due giorni ormai; la neve, per lo più sciolta, si era ghiacciata, creando un sottile manto di ghiaccio scivoloso. Il sole splendeva freddo nel cielo, la brezza aveva spazzato via le nuvole lasciando un limpido cielo azzurro. 
Sarah si era alzata con una voglia urgente di musica, si era messa in testa che doveva assolutamente avere un giradischi. Così andò nel negozio di dischi che c'era nella città vicina. Fu lì che i loro sguardi s'incrociarono.
Tra scaffali impolverati e vecchi dischi, gli occhi di lei incontrarono quelli di lui, verdi e profondi.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una gelida giornata d'inverno, aveva nevicato da due giorni ormai; la neve, per lo più sciolta, si era ghiacciata, creando un sottile manto di ghiaccio scivoloso. Il sole splendeva freddo nel cielo, la brezza aveva spazzato via le nuvole lasciando un limpido cielo azzurro. 
Sarah si era alzata con una voglia urgente di musica, si era messa in testa che doveva assolutamente avere un giradischi. Così andò nel negozio di dischi che c'era nella città vicina.

Fu lì che i loro sguardi s'incrociarono.
Lei stava guardando impegnata i dischi, li osservava, li studiava uno ad uno. In realtà non sapeva niente a riguardo, però le piaceva l'idea. 
Il negozio era deserto e silenzioso. Nonostante fosse un negozio di musica non avevano neanche la radio accesa, ma lei non ci fece caso. Alla cassa c'era seduto un ragazzo, avrà avuto diciassette o diciotto anni.
Se ne stava seduto lì, con i gomiti sul bancone, il mento poggiato sulle mani e lo sguardo fisso su di lei.

Aveva un mezzo sorriso,un espressione curiosa e divertita sul viso; guardava lei, che cercava freneticamente tra i dischi, ne tirava fuori uno, lo osservava da entrambi i lati e poi lo rimetteva al suo posto. Era da 30 minuti che ripeteva la stessa azione, con aria concentrata e seria.
Non capiva perché, eppure non riusciva a smettere di guardarla, era così tenera ai suoi occhi.
Alla fine, accese la radio e mise una canzone black metal dei “Burzum” in quella mezz'ora aveva preso in mano svariate volte un loro disco, perciò dovevano essere fra i suoi cantanti preferiti, penso lui. 
Si sistemò la maglietta, era abbastanza stretta e faceva risaltare la sua corporatura slanciata. Si avvicinò a lei,seguendo la sua traiettoria dal corridoio parallelo, lanciandogli qualche occhiata, mai ricambiata, tra lo spazio di uno scaffale e l'altro. Alla fine la raggiunse andando nel suo stesso corridoio.
 

- Gusti contrastanti.- disse indicando i dischi che aveva in mano lei. Lo guardò, restandone quasi scioccata, guardò i dischi poi lui, non disse nulla.
- Non sembri il tipo da musica Metal, ti piacciono i Burzum,vero?- proseguì lui
- Come fai a dire che non sono il tipo se neanche mi conosci?-
- Basta guardarti.- la squadrò e un sorriso divertito gli parve in volto. 
- Cosa vuoi dire scusa?- chiese lei infastidita, spostando il peso su una sola gamba e portando una mano ai fianchi.
- Dico solo che non sembri un tipo metal, anzi mi ispiri di più musica pop o non saprei... Country.-
- Se ti "ispiro" country la cosa e grave.- 
Si mise a ridere, lei no era ancora infastidita. Lui mise un gomito sullo scaffale e poggiò il viso sulla mano, cercava ancora il suo sguardo, nuovamente impegnato a guardare i dischi. 
- Che genere preferisci allora? -
- Emh.. Pop, rock alternativo dipende dal momento.-
- Quale è la tua canzone preferita dei Burzum?-
- Non so chi siano.-
- Ahah allora perché hai passato gli ultimi quaranta minuti a guardare e riguardare i loro dischi? Stanca del country o cosa? 
- Perché ti interessa?-
- Sei arrabbiata oppure hai una natura antisociale che ti accompagna?- disse con un sorriso tagliente.
- Non so, tu invece è la noia oppure hai una natura da coglione che ti fa compagnia in questo luogo deserto,in un città dimenticata da Dio?- 
Silenzio.

Rimase a guardala con un sorriso stampato in faccia. Lei proseguì a guardare i dischi, ignorando la sua presenza. 
Lui rimase a guardarla, meravigliato e stregato dai suoi movimenti. Non sapeva perché ma sentiva una forte attrazione per quella ragazza, i capelli raccolti in uno chignon disordinato, il viso ricoperto da un velo sottile di trucco; era di media statura, eppure a guardarla gli risultava tanto piccola e fragile. Si avvicinò ancora.
- Mi dispiace averti etichettato, scusami.- le disse a bassa voce vicino all'orecchio, il respiro caldo sul suo collo, la vicinanza di un altri corpo al suo, la fecero rabbrividire. 
- Non fa niente.- disse senza voltarsi.
Lei si avvicino ad una libreria piena di vecchi libri, cerco di raggiungerne uno sull'ultimo scaffale. Era troppo in alto, provò a slanciarsi appoggiando un piede sul primo ripiano, però perse l'equilibrio ed andò a sbattere violentemente contro di lui. Poté sentire, anche se per un tempo veramente breve, il calore che emanava il suo corpo, le sue mani attorno alla vita di lei, diventate esili sotto la sua stretta, il respiro caldo di lui le solleticava l'orecchio. 
- Ahi, ti ho chiesto scusa non c'è bisogno di calpestarmi un piede.- disse lui ridendo, il suono della sua risata nell'orecchio la fecero trasalire.
- Se non fossi stato dietro di me non ti avrei calpestato.- disse un po' seccata, però era quasi piacevole sentire il suo respiro sul collo,le mani intorno a lei ed avere la consapevolezza che non l'avrebbe lasciata cadere; anche se non lo conosceva sapeva che non lo avrebbero fatto. 
- Però ti saresti schiantata a terra, rischiando di rovinare la tua bella testolina.-
Aveva un tono più dolce, pur sempre sarcastico ma dolce.
 

Non capiva perché ma la presenza di quel ragazzo le metteva agitazione, sentiva il cuore batterle più velocemente nel petto, l'adrenalina scorrerle nelle vene ed il suo cervello lavorare ad una velocità incredibile. 
 

- Scusami..- disse infine arrendendosi, stare con lui era faticoso, non capiva perché ma sentiva ma necessità di stare all'erta, come se fosse ad una competizione; ora però, improvvisamente si stava ritirando. 
Lui sciolse la sua delicata presa, allontanandola da sé. Senza nessuno sforzo,allungò la mano e prese il libro sull'ultimo scaffale, glielo porse. 
- E di cosa?-
- Grazie- disse prendendolo,lui si allontanò da lei, fino a prima i loro corpi si sfioravano, ma era come se si stessero toccando producendo elettricità. 
Si avvicinarono alla cassa.
- Allora.. Quelli gli prendi?- chiese il ragazzo indicando i Dischi.
- Mh.. No.- disse lei con una risata soffocata, gli passò il libro.
- Di che cosa parla?- domandò lui
- Non lo so-
- E perché lo prendi?-
- Quando arriverò a casa lo aprirò e scoprirò di che cosa si tratta.-
- E se per qualche ragione fosse che so.. Un libro sul Kamasutra?-
- Perché mai dovrebbero vendere un libro sul Kamasutra in un negozio di dischi?-
- Perché mai dovrebbero vedere libri in un negozio di dischi?-
- Ottima osservazione.- disse in fine lei ridendo, 
- Comunque io vorrei sapere di che cosa si tratta..- la stava guardando con un sguardo strano, gli occhi verdi avevano le pupille dilatate, l'iride ridotta ad una sottile cornice che racchiudeva il vero quadro. Quel immenso mondo che si racchiudeva dentro i suoi occhi.

 

-..ornassi a dirmelo..- 
- Cosa?- chiese riemergendo dal profondo dei suoi pensieri. 
- Ho detto che sarebbe molto bello e apprezzerei se tornassi a dirmelo.- 
Lo guardò con aria interrogativa in viso.
- Il libro, vorrei sapere di che cosa si tratta..- 
- Oh- disse improvvisamente imbarazzata
- Eri molto assorta nei tuoi pensieri..- 
La continuava a guardare con un espressione divertita a curiosa. Lei si limitò a passargli il libro leggermente in imbarazzata. Era palese che ci stesse provando con lei, anche se non se la diretta interessata non se ne accorgeva.
Si era fatto tardi, il cielo iniziava ad oscurarsi ormai. Lui aprì il libro e scrisse qualcosa fra le pagine al centro.
- Cosa hai scritto?- chiese lei, per niente infastidita.
- Quando ci arriverai lo scoprirai.- le rispose con un sorriso smagliante.

Prese il libro tra le mani ed inizio a sfogliarlo;sentiva lo sguardo di lui su di lei, il pensiero di quegli occhi le mettevano soggezione. 
Lui si sporse, avvicinando il suo viso a quello di lei e disse sussurrando:
-Sarai costretta ad aspettare di arrivare a quella pagina per scoprirlo.- 
Ancora una volta vicini, quando si allontanò ella provò quasi tristezza. 
 

Lo guardò,qualcosa, non capì bene cosa, scattò nel suo stomaco, probabilmente è solo la fame pensò. Zittì i suoi pensieri, credendo che lui potesse udirli.
 

- Quanto ti devo?- chiese con le guance in fiamme.
- Nulla, a parte magari il tuo numero..-
Si mise a ridere.
- Per cosa? Per sapere di cosa si tratta il libro?-
- Anche.-
Rimase a guardarlo, sembrava troppo un sogno. 
- Veramente quanto costa?-
- Veramente, è offerto dalla casa, o dalla cassa.- 
- Oh va bene, grazie.- disse ridendo e mettendo il libro in borsa.
Lo guardò ancora, e lo salutò con un debole sorriso. 
Lui cercò di saltare il balcone ma scivolò finendo per terra, lei esplose in una risata. La risata più rumorosa e buffa che lui avesse mai sentito. Il suo sorriso fece sorridere anche lui. 
 

Lei si avvicinò per aiutarlo ma lui era già in piedi. Così si avviò alla porta, quando l'aprì il vento la travolse, facendola rabbrividire. La porta si chiuse dietro di se, si girò per guardarlo ancora: era appoggiato al bancone e le sorrideva, in quel modo così magico; quel modo che ti fa sentire speciale, che ti fa sentire bella, quel modo di guardare che solo pochi sanno fare, come quando osservi le stelle cadenti, incantato e meravigliato.

Lui la guardava così, incantato, divertito ed un poco meravigliato. Distolse lo sguardo ed attraversò la strada; testa china, cuffie e musica al massimo, occhi luccicanti ed un sorriso imbarazzato in viso, quello sguardo ancora in testa.

Si sentiva stupida a pensarci, ma un lato di lei lo sapeva, non sarebbe finito tutto lì, c'erano altre pagine in quel libro, altre pagine da scoprire, da scrivere; bisognava solo capire se lei fosse pronta a leggerle. 



Ehilà:) Ti ringrazio tanto per aver letto la mia storia, spero che ti sia piaciuta e che, magari, ti abbia aiutato a distrarti. Apprezzerei molto se lasciassi una recensione, così mi aiuteresti a migliorare. Grazie ancora, a presto spero!
 

   
 
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