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Autore: Groundeven    05/01/2015    3 recensioni
Neighbours!AU | Louis/Harry, accenni Zayn/Perrie, Liam/Sophia
In cui Louis e Nick condividono l'appartamento ma non vanno esattamente d'accordo. Tuttavia, Louis non è una ragazzina e, soprattutto, è superiore, per questo motivo decide di partecipare alla festa per il compleanno del suo coinquilino e di comprargli addirittura un regalo. Una catena di (s)fortunate? conseguenze seguirà questa decisione. Una tra le tante, la conoscenza di un certo Harry Styles.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia migliore amica, che mi sopporta supporta e incoraggia da 11 anni.
 

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There's no way to change the rolling tide

 

Mancano pochi giorni al compleanno di Nick e Louis non ha idea di cosa regalargli. Sono coinquilini da quasi anno e si presuppone che si conoscano alla perfezione e invece l'uno dell'altro sa il giusto necessario. Non è che non si sopportano, è che se Nick si trasferisse in Australia, Louis sicuramente non ne sentirebbe la mancanza. E avrebbe tutto l'appartamento per sé. O magari un coinquilino ordinato. Perché, lo sanno tutti, solo lui ha il permesso di essere disordinato. Nick non ce l'ha ma non lo capisce e, quando Louis prova a spiegarglielo, quello gli chiude la porta della sua stanza in faccia. Louis non ha idea di cosa abbia fatto di male per meritarsi un coinquilino così. Come se non bastasse, Nick ha iniziato a lavorare come speaker radiofonico da qualche mese, è mediamente conosciuto, ha infiniti amici e la sfacciataggine di invitarli in massa a casa loro, anche a notte fonda.
Una sera, Louis gli ha proposto di trasferirsi altrove ma, più che giungere a una soluzione, l’hanno finita per battibeccare per più di mezz'ora, e avrebbero continuato oltre, se la signora del piano di sopra non li avesse minacciati di chiamare la polizia. Louis non ha idea del perché Nick condivida ancora l'appartamento con lui, comunque. I soldi non gli mancano per affittarne un altro. E, anche se Louis sa che ormai è a tutti gli effetti il loro appartamento, Nick non è uno che si affeziona. L'unica ragione, alla quale Louis riesce a pensare, è che Nick sia segretamente innamorato di lui. Ma "Non ho voglia di traslocare. Sai lo stress che comporta un trasloco? Non voglio i capelli bianchi, grazie tante" è ciò che gli dice Nick, un giorno in cui riescono stranamente a conversare civilmente. E a Louis non resta che proporsi "Ti aiuterei io, anzi, farei tutto io!" ma Nick storce le labbra e risponde "Hai già abbastanza capelli bianchi per colpa tua, a me non piacciono i sensi di colpa." E, dopo avergli urlato contro, mettendo da parte anche la minima speranza di poter avere una conversazione seria con Nick, Louis non si è assolutamente guardato allo specchio alla disperata ricerca di questi fantomatici capelli bianchi (che, lo giura, non ha trovato). Per tutte queste ragioni, a Louis infastidisce parecchio l'idea di dover spendere dei soldi per comprare un regalo proprio a Nick, ma è Cara ad aver organizzato la festa e "Lou, non fare la ragazzina mestruata!" e primo, lui non è una ragazzina e secondo, sarà superiore.
Per questo, poche ore prima della festa per il compleanno di Nick, è intento a impacchettare un gilet nero ricoperto di glitter colorati, quando il suo cellulare si illumina e You're the one that I want di Grease inizia a suonare. È Zayn, Louis legge, ma decide che il suo migliore amico può aspettare, mentre ondeggia il capo e muove disordinatamente (ma ritmicamente) le braccia. Quindi prende il suo iPhone e se lo preme all'orecchio, mantenendolo con la spalla, perché sta facendo un disastro con lo scotch e ha bisogno di avere entrambe le mani libere. Odia impacchettare i regali, odia Nick e odia il tempismo di Zayn, che lo chiama sempre nei momenti meno opportuni. Qualche mese prima, ad esempio, Louis aveva rimorchiato un ragazzo, per giunta piuttosto carino, ed era a letto con lui quando il telefono aveva preso a suonargli e "Lou, sto portando Jim all’ospedale!” ed era stato costretto a lasciare incompleto ciò che aveva iniziato, affrettandosi a raccogliere i suoi vestiti da terra e a scusarsi con quel ragazzo con un confuso discorso che ricorda a malapena. Poi era corso via con un erezione imbarazzante e un Olly che gli urlava dietro "Ma io mi chiamo.." che, sinceramente, non rientrava tra le priorità di Louis. Gli interessava solo di arrivare il prima possibile all'ospedale per cani. Magari senza fare nessun incidente.
Stupido pincher snob che aveva litigato con i gatti del vicino e si era lasciato graffiare a sangue. Stupido il suo migliore amico che gli aveva fatto venire l'ansia per qualche graffio del suo cane (e, soprattutto, rinunciare a un orgasmo).
Al ricordo, Louis alza gli occhi al cielo ma - il suo migliore amico dovrebbe essere grato per questo - non è una persona permalosa, perciò scrolla le spalle e risponde, un po' in ritardo, al "Lou? Ci sei?" di Zayn con un "Come stai, cocco?"
"Non dirmi che stai fingendo di spegnere una sigaretta con il piede!" gli risponde quello, e Louis s'immobilizza. "No, cosa te lo fa pensare?"
"Forse il fatto che hai ancora una canzone di Grease come suoneria del cellulare e che hai una cotta per Danny Zuko da quando avevamo 15 anni?!"
Zayn se la ride, ma Louis lo conosce troppo bene per non ribattere con un, "Quoque tu, Brute? Non sono io quello che si è travestito da Jack Sparrow lo scorso Halloween ed è andato a fare dolcetto e scherzetto. Da solo!"
"Non devi dirlo a nessuno!" strilla Zayn.
Louis alza gli occhi al cielo, "Perché chiami?"
"Quand'è la festa di Grimmy?"
"Zayn, sul serio? Grimmy?! Quando, esattamente, siete diventati così amici?" Louis giura che è a tanto così dal buttare il pacco regalo - con dentro il gilet - nella spazzatura. Sta facendo un disastro e Zayn lo sta distraendo.
"Lou, ti prego, puoi evitare di fare la prima donna per un attimo e rispondere alla mia domanda?"
"Vaffanculo, Zayn. È stasera, comunque. Ci saranno un sacco di persone, mi verrà un attacco di panico perché, lo sai, sono claustrofobico, e morirò. E sarà tutta colpa di Cara. E tua, ovviamente." Louis è semplicemente una persona realista. Sente Zayn ridere e, "D'accordo. Passo a prenderti alle nove!" gli dice, prima di chiudere la chiamata.
Louis sbuffa e, dopo aver appoggiato l'iPhone affianco a lui sul tavolo, riprende ad impacchettare il regalo. Ovviamente esce uno schifo di pacchetto, ma è per Nick, non gli importa davvero. Quindi stende le gambe sul tavolo, mentre cerca di non pensare all'orribile serata che lo aspetta, dimenticandosi della presenza del suo telefono. Ed è un attimo. L'iPhone cade e lo schermo va in frantumi.
Davvero, potrebbe andare peggio di così?


Potrebbe definitivamente andare peggio di così e Louis lo sa, lo sa!, che non deve mai sfidare la sfortuna. Ma, puntualmente, lo fa. E ora eccolo, come il peggiore dei cliché, seduto su un divanetto, con un drink in mano, stretto tra una coppia che si sta divorando la faccia da una parte, e un cane dall'altra. E, sul serio, di chi cavolo è questo cane? Puzza.
Zayn sta ballando con Perrie, un'amica di Cara che hanno conosciuto il mese scorso. Louis la trova inquietante, con la fissa di cambiare colore dei capelli ogni settimana e con quel sorriso sghembo gli ricorda un po' una strega, ma a Zayn piace e lui chi è per dirgli che hai dei gusti terribili?
Va bene, gliel'ha detto. Insomma, sono migliori amici, non può non dirgli ciò che pensa.
Cara l'ha persa di vista appena è arrivato e Nick non ha idea di dove sia, poco gliene importa comunque.
Ha improvvisamente voglia di una sigaretta perciò, nonostante il cane puzzolente al suo fianco (un meticcio bianco dal pelo corto) lo preghi con lo sguardo di rimanere lì con lui, Louis si alza dal divano e si fa spazio tra i corpi sudati, sino a quando non é fuori. Sospira sollevato e prende dalla tasca laterale dei jeans il suo pacchetto di Winston blue. Poi, si mette una sigaretta tra le labbra mentre, con l'altra mano, si fruga le tasche alla ricerca dell'accendino. Sta per imprecare quando vede una mano avvicinarsi al suo viso. La fiamma di un accendino gli illumina il volto: Louis tira e la sigaretta si accende. Alza lo sguardo e oh.
La prima cosa che i suoi occhi registrano sono delle labbra rosse, a cuore, che sporgono all'insù, in un sorriso. Delle adorabili fossette incorniciano il viso del ragazzo che gli sta di fronte, dagli occhi verdi e dalle ciglia lunghe, quasi femminili. Le sopracciglia folte e una peluria lieve, appena visibile, concludono l'opera. Louis non riesce a decidere se preferisce fissargli le labbra o gli occhi, tanto che quasi non nota i suoi capelli, ricci e lunghi, che il ragazzo si tira indietro con la mano - affusolata, da pianista, gremita di anelli -.
Il suo sguardo scende sul petto del ragazzo, lasciato scoperto da una camicia abbottonata solo a metà, sul quale fanno la loro comparsa due enormi rondini e un altro tatuaggio sulla pancia, che Louis non riesce a intravedere del tutto. E questo ragazzo ha delle gambe lunghe e magre, fasciate da dei jeans neri strettissimi, realizza Louis, una manciata di secondi dopo. La gola gli si fa improvvisamente secca mentre le osserva.
"Louis?" la voce di quel cretino di Nick lo riporta alla realtà. "Stai bene?" gli chiede.
Certo che sta bene, che domande, ha solo davanti agli occhi il ragazzo più bello che abbia mai visto. Ma è sicuro che sia meglio non dirlo, questo, quindi distoglie lo sguardo da quelle meravigliose gambe e lo sposta su Nick che... quando e da dove è arrivato?
"Uhm, sì. Auguri comunque" si ricorda di dire.
"Ah, grazie. Harold entriamo?" e, davvero, odia Nick. Non lo sa che è educazione presentare due persone che non si conoscono? Lo farà da sé, decide, allungando il braccio. "Sono Louis" si presenta, sperando che Harold non abbia notato il modo in cui, qualche minuto prima, l'ha squadrato dalla testa ai piedi.
"Harry" si presenta a sua volta, stringendogli la mano e oh, Louis ama anche la sua voce, roca e bassa.
"È il mio odioso coinquilino" ci tiene ad aggiungere Nick. Louis ha già detto che lo odia?
"Non mi avevi detto che fosse così carino" risponde Harry e, cazzo, si stanno ancora stringendo la mano. Louis arrossisce e la lascia andare, "Nick non dice tante cose" gli risponde. "Come quella volta che è tornato a casa alle quattro di mattina vestito da donna e si è limitato a guardarmi, sorpreso che fossi ancora sveglio. Gli ho domandato tante volte dove fosse stato quella sera e cosa avesse fatto, ma non mi ha mai risposto" si preoccupa di aggiungere.
Harry ride portando la testa indietro e Louis è incantato.
Nick lo sta fulminando con lo sguardo, ma lui è troppo impegnato a fissare Harry per farci davvero caso. "Vogliamo entrare?" ripete Nick, palesemente infastidito.
Harry pare ricordarsi solo in quel momento della presenza del suo amico (o qualcosa di più?) e, mentre si tortura le labbra, come se stesse pensando a qualcosa d'importante - Louis vorrebbe sapere cosa -, annuisce e fa per aprire la porta della casa di Cara. Ma, dopo qualche secondo di esitazione e un mormorio seccato di Nick, si gira e "È stato un piacere conoscerti, Louis" dice. Ed è una sua impressione, o Harry gli ha appena guardato le labbra? Merda, Louis potrebbe venire solo per quello. E non è possibile, lo sa, ciò nonostante, i suoi jeans gli stanno improvvisamente stretti.
Dopo che Harry e Nick sono entrati in casa, Louis da un'occhiata alla sigaretta che ha ancora in mano. È a metà e lui ha fatto solo un tiro. Stringe i denti, seccato, e se la riporta alle labbra, deciso a godersi gli ultimi tiri. Ma il fato non è dalla sua parte: qualcuno gli picchietta insistentemente una spalla con le dita. Si gira e un ragazzo biondo, con un sorriso smagliante, gli chiede "Mi lasci fumare?" Louis sta per dirgli di no quando 'Al diavolo!' pensa, facendo l'ultimo tiro prima di passargli la sigaretta. "Grazie, amico" lo ringrazia, quello, prima di aggiungere "Mi chiamo Niall!" E a Louis non interessa, non quando ha una fastidiosa erezione nei boxer, l'umore sotto le scarpe e un pacchetto di sigarette vuoto in tasca. Ma solleva un angolo delle labbra e "Louis" si presenta. Niall aspira il fumo dalla sigaretta e lo fissa curioso, "QUEL Louis? Il coinquilino mestruato di Grimmy?"
Louis è a tanto così da commettere un omicidio. Nick gliela pagherà. "No" risponde a Niall. "Ah. Bhé, ha senso credo. Grimmy lo descrive come un cesso, tu non sei male. A proposito, com'é che sei eccitato? Perché, sai, so di essere estremamente attraente ma mi piacciono le ragazze."
Louis spalanca la bocca. "Immagino la delusione, amico" continua Niall, "ma è così. Ho un debole per la patata."
Qualcosa gli dice che questo tipo potrebbe continuare a parlare di quanto gli piacciano le donne tutta la notte, quindi lo blocca e "Non sono attratto da te."
Niall lo guarda, sgrana gli occhi e poi solleva un sopracciglio, ridendo. "Andiamo, Louis, non mentire. Tutti sono attratti da me."
"Niall, sul serio."
"Sarà, comunque. Non è che hai visto un cane? Bianco, mediamente grande..."
"...puzzolente?"
"Hey! Irlanda non puzza!"
"Hai chiamato il tuo cane Irlanda?"
"Sì, cosa c'è di strano?" Niall lo guarda confuso mentre spegne la sigaretta.
"No, niente" mente Louis, "Comunque, se è un meticcio dal pelo corto, è seduto sul divano dentro casa di Cara."
"È Irlanda! Grazie Louis, ci vediamo!" ed entra in casa.
Louis si appoggia al muro e sospira, sarà una lunga notte.


"Irlanda stai giù. Giù!" Louis è di nuovo seduto sul divano e Irlanda non ne vuole sapere di scendere dalle sue cosce. Ai lamenti di Louis, il cane si preoccupa di leccargli una guancia. Louis prende in braccio Irlanda e se lo sposta di dosso disgustato ma, quando nota Harry che balla a petto nudo dall'altra parte della stanza, all'improvviso non lo è più. Preme una mano sulla sua erezione e lascia che un gemito gli esca dalle labbra. Chiude un attimo gli occhi e, quando li riapre, Harry lo sta fissando. Louis per poco non si strozza con la sua saliva. Irlanda lo fissa dal basso preoccupato. Il ragazzo sta continuando a muoversi, nota Louis, senza staccare gli occhi dai suoi. Harry sta muovendo i fianchi e, anche se é appoggiato al petto di Nick, lo fa guardando lui. Louis non riesce a realizzarlo, ma qualcun altro a quanto pare sì, e non è Irlanda. Ha un urgente bisogno di andare al bagno. Si alza dal divano e, proprio in quel momento, vede Harry muovere il sedere contro il cazzo di Grimmy, coperto dai pantaloni di velluto, e aprire la bocca, eccitato. Non ha ancora distolto lo sguardo da Louis che, frustrato, corre in bagno, senza accorgersi che qualcuno lo sta seguendo.

Ovviamente, è Irlanda ad averlo seguito e Louis, quando lo vede, si scusa con lo sguardo e gli chiude la porta del bagno in faccia.

Dopo aver soddisfatto i suoi bisogni, Louis tira su la lampo dei jeans, si lava le mani e cerca di darsi un cazzo di contegno.
Apre la porta del bagno e quasi si scontra contro Cara che "Lou!" strilla, "Mi hai fatto spaventare!" Come se anche lui non si fosse preso un colpo.
"Zayn ti sta cercando" gli dice, dopo qualche respiro profondo. Louis la guarda sorpreso, "Perché?"
"Non ne ho idea" gli risponde Cara, "E ora mi lasci entrare in bagno?" Louis si scosta per farla passare e va verso il salone, alla ricerca di Zayn.
Quasi dieci minuti dopo, lo trova seduto in cucina mentre beve dalla bottiglia grandi sorsi di qualche super alcolico. "Zay, mi cercavi?" gli urla all'orecchio, cercando di sovrastare il volume della musica. "Lou!" dice solo lui, guardandolo con gli occhi leggermente lucidi. Louis capisce che è ubriaco e sbuffa, questa serata va seriamente di male in peggio. "Dai, alzati. Andiamo a casa" propone. Ma Zayn scuote la testa, "Perrie è una stronza" e Louis non gli dice te l'avevo detto solo perché è ubriaco. "Lo so" risponde quindi, "Andiamo a casa" ripete, mettendosi un suo braccio sulle spalle. Stanotte Zayn dormirà da lui, decide. Adesso deve uscire fuori da quella casa affollata, anche se sa che dovrà dare mille spintoni. E maledice più di una volta il suo fisico; Se solo fosse un po' più alto e un po' più grosso ci metterebbe la metà del tempo per farsi spazio tra la folla. Quando è ormai sicuro che ci metterà degli anni e Zayn gli sta mormorando parole senza senso sul collo, qualcuno gli mette una mano sul fianco e, Louis lo giura, è pronto a prendere a calci chiunque sia, ma poi riconosce Harry e il suo cuore prende a battere furiosamente. L'attrazione fisica che sente per questo ragazzo va oltre ogni immaginazione.
Harry gli sorride e si sposta dall'altro lato, per poi prendere il braccio libero di Zayn e metterselo a sua volta sulle spalle. Lo sta aiutando e Louis potrebbe baciarlo - solo per dimostrargli la sua gratitudine -. Quando, finalmente, sono fuori casa di Cara, Louis guarda Harry negli occhi e fa per ringraziarlo ma Zayn lo anticipa, vomitandogli sulle scarpe. Louis ne è sicuro, qualcuno, da qualche parte, lo odia. "Cazzo, Harry, scusalo! Merda, Zayn, come stai?" Louis si china e porta indietro i capelli di Zayn con le dita, per poi accarezzargli il viso. L'unica cosa alla quale riesce a pensare è che vuole portare Zayn a casa.
Harry si pulisce alla bell'é meglio gli stivaletti sull'erba mentre cerca di ignorare il fatto che un tipo ha appena vomitato sopra le sue scarpe preferite, quindi finge un sorriso rilassato e sfiora la spalla di Louis, "Stai tranquillo, ho un milione di stivaletti così, a casa. Dove avete la macchina?" e mentre lo dice ha già preso in braccio Zayn. E, davvero, da dove viene questo splendido ragazzo?, pensa Louis.
Qualche minuto dopo, Zayn è coricato sui sedili posteriori e Louis è seduto sul posto del guidatore. Harry è in piedi sul marciapiede e lo guarda dal finestrino abbassato. "Sei sicuro di riuscire a portarlo dentro casa?"
"In qualche modo farò, Harry. Grazie davvero" gli sorride. E sta per mettere in moto quando la testa di Harry fa capolino dal finestrino e le sue labbra gli stampano un bacio sulla guancia. "Quando posso rivederti?" chiede. Louis sa di essere arrossito e ringrazia mentalmente il buio.
"Bhé, sai dove abito."
E mette in moto.


La mattina dopo, Louis si sveglia con un forte mal di testa. Si morde le labbra portandosi indietro i capelli con le dita, mentre allunga le gambe sul letto. Si gira e Zayn è coricato al suo fianco, a pancia in su, e ha la bocca aperta. Sta russando e Louis, al rumore, storce le labbra. Zayn, quando dorme, gli ricorda vagamente Sid dell'Era Glaciale. Poi, con uno sbadiglio, si alza dal letto e va verso la cucina, ancora mezzo addormentato. Gli sembra di star sognando quando nota Harry coricato sul divano in salone, quindi continua a camminare. Qualche secondo dopo, inciampa su una scarpa di Nick e cade, imprecando a mezza voce, e realizza che...merda, Harry è coricato sul suo divano!
Si alza svelto e fa qualche passo indietro. Lo guarda. Questo ragazzo è così bello che Louis non resiste alla tentazione di accarezzargli la guancia con due dita. Un paio di ciuffi ricci gli coprono l'occhio destro e le sue labbra sono leggermente dischiuse. La maglietta gli lascia i fianchi scoperti e Louis fa scivolare lo sguardo sulla leggera peluria al di sotto dell'ombelico. A quel punto, sentendo il battito del suo cuore accelerare, s’impone di andare in cucina. Così fa, anche se non riesce a smettere di pensare a come sarebbe dormire abbracciato a Harry e, con le dita, tracciargli il contorno dei tatuaggi.

Quando Nick si alza, Louis ha i fianchi appoggiati al bancone della cucina e una tazza di tè caldo tra le mani. Nick lo guarda e borbotta qualcosa che dovrebbe essere un saluto, quindi Louis gli fa un cenno del capo e, "Cosa ci fa il tuo amico sul nostro divano?" chiede.
"Come se ti dispiacesse" gli risponde Nick mentre accende la macchinetta del caffè. "Non lo so, comunque. Ero così ubriaco che ricordo ben poco. Forse mi ha accompagnato a casa e poi era troppo stanco per rimettersi alla guida. Una bellissima festa, quella di ieri, non credi? Cara è stata un'organizzatrice fantastica. E tu, Louis, non so come sia possibile, mi hai fatto un bel regalo! Adoro quel gilet glitterato."
Louis non sopporta le persone logorroiche e di mattina, appena sveglio, le condannerebbe addirittura all'ergastolo. Non risponde a Nick e fa per tornarsene in camera, quando Harry fa il suo ingresso in cucina. Si sta sfregando l'occhio con la mano e a Louis ricorda un bambino, se non fosse per l'altezza e quel fantastico corpo che si ritrova. "Buongiorno" dice, con la voce resa più roca dal sonno. Questo ragazzo mette a dura prova la sua salute mentale, pensa Louis. "Ciao" gli dice, e quasi si strozza con il tè caldo quando vede che gli si sta avvicinando. Harry gli lascia, come se nulla fosse, il secondo bacio sulla guancia nel giro di poche ore e, quando si sta per girare verso Nick, gli sorride appoggiandogli la mano sul fianco. La lascia lì.
"Come stai?" chiede al suo amico.
"Bene, Harold, forse un po' rincoglionito. Più che altro, perché hai dormito a casa?"
"Perché so dove abiti."
Al ricordo delle parole che ha usato lui stesso la sera prima e alle dita di Harry che alzano di poco la sua maglietta, per accarezzargli il fianco nudo, Louis ne è sicuro. Faranno sesso.
Nick si limita a corrugare le sopracciglia, confuso, ma poi lascia perdere, come se fosse abituato a sentire delle stranezze uscire dalla bocca di Harry. Quest'ultimo fa l'occhiolino a Louis e poi gli si allontana, iniziando a parlare di quanto abbia adorato la festa del giorno prima e del buon lavoro fatto da Cara. Harry non lo infastidisce, neanche logorroico. Potrebbe ascoltarlo parlare tutto il giorno e non stancarsi neanche un po'.
Forse. Oh, d'accordo, tutto il giorno no, ma comunque saprebbe come farlo stare zitto, quindi è più che okay.

Dopo un "Grimmy, posso farmi una doccia?" di Harry, Louis e Nick si ritrovano seduti sul divano: il primo incerto se dare voce ai suoi pensieri e il secondo intento a mettersi lo smalto nero sulle unghie. Alla fine, Louis decide di parlargli. "Senti, Nick, volevo chiederti..."
Nick quasi si rovescia lo smalto sul pigiama. "Vuoi chiedere qualcosa a me?" domanda, sorpreso, con tono di voce stridulo.
Louis vorrebbe ridere per la comicità della scena, ma si trattiene, inspira un po' d'aria e "Cosa c'è tra te e Harry?"
Nick lo fissa per qualche secondo, poi riprende a mettersi lo smalto sul pollice della mano sinistra. "Harry è il fratellino di una mia amica d'infanzia, Gemma. Siamo cresciuti insieme, erano i miei vicini di casa. Diciamo che è sempre stato come se fosse anche il mio, di fratellino."
Louis inarca un sopracciglio e "Non ti strusci su tuo fratello!" sbotta, dopo qualche secondo, per poi portarsi immediatamente una mano sulle labbra, pentito. Maledice la totale inesistenza del suo filtro - che tutti a quanto pare hanno, tranne lui - tra cervello e bocca.
Nick ride e chiude lo smalto. "Amore, non è che se tu sei uno sfigato che non sa ballare, nessuno lo faccia e sappia farlo. Non tutte le amicizie sono uguali, tra me e Harry non ci sono inibizioni. Ero ubriaco e neanche lui era poi tanto sobrio, stavamo solo ballando insieme. E sul serio, mi dispiace distruggere il tuo mondo fatto di principi e principesse che, quando ballano, si sfiorano giusto la mano e la schiena, ma se due persone nel mondo reale ballano, devono necessariamente toccarsi." Louis ignora volutamente l'ironia di Nick e si concentra solo sui suoi pensieri. Si sente piuttosto scettico perché ricorda bene come si muoveva Harry contro il corpo di Nick e in quei movimenti non c'era niente di innocente, niente che riguardasse semplicemente il ballo. Anche se stava guardando lui...Oh.
Louis sa di stare arrossendo e spera che Nick non lo noti. Abbassa lo sguardo e si morde distrattamente le labbra, quando il suo coinquilino tossisce e, "Questo ovviamente non significa che tu abbia il via libera con Harry" ci tiene ad aggiungere.
"Insomma, Harry è fantastico, dico sul serio. Sarebbe come se Zac Efron decidesse di stare con la professoressa di matematica che avevo alle medie. Non ti dico che cesso."
Louis lo fulmina con lo sguardo. "Sei un grandissimo pezzo di..."
"Eccomi!" urla Harry, con indosso una tuta di Nick e i ricci ancora umidi, buttandosi di peso accanto a lui sul divano.
Improvvisamente, Louis smette di pensare per un attimo a Harry e si ricorda di Zayn che dorme nella sua camera, vittima di una delusione amorosa alla quale si aggiungeranno i postumi della sbornia, quando si sveglierà. Zayn non è Nick, non è abituato a bere. "Ssh, Harry! Zayn sta ancora dormendo!" Ma è una frase inutile perché, nell'altra stanza, Zayn si è già svegliato di soprassalto.

Dopo aver fatto colazione e aver preso un'aspirina, Zayn si distende pensieroso sul divano, con le mani intrecciate in grembo e uno sguardo assente. Louis sa che sta pensando a Perrie.
Esce con lei da meno di tre settimane e a Zayn, piace più di quanto gli faccia piacere ammettere. Louis non ha idea di cosa sia successo tra di loro la sera prima, anche se può facilmente immaginarlo. Non è un segreto che Perrie non gli stia simpatica, però non è per niente felice di vedere il suo migliore amico così. Lo preferiva quando saltellava ansioso dentro casa sua, prima di uscire, per poi tornare dall'appuntamento con gli occhi a cuoricino e un sorriso mozzafiato. Louis lo guardava disgustato per prenderlo in giro, ma in realtà era felice per lui.
Zayn è quello che suo padre definisce "un ragazzo con la testa sulle spalle" e lo è davvero. Louis si fida di lui più di chiunque altro, è la sua roccia. E, vederlo così, lo destabilizza.
È quasi ora di pranzo quando Harry gli mette una mano sulla spalla e "Cuciniamo qualcosa?" gli chiede.
Louis trema per il contatto e vorrebbe baciargli le labbra rosse, così vicine alle sue in questo momento, ma sospira pesantemente e si limita a seguirlo in cucina. Louis apre il frigo ma non c'è molto, annuncia scontento, e Nick, che è rimasto seduto sulla poltrona a guardare America's Next Top Model, sentendolo, alza gli occhi al cielo. "Se tu andassi a fare la spesa, ogni tanto!" urla, dal salone.
"Grimmy, porca miseria, ti tappi bocca?! Mi scoppia la testa!" sentono Zayn borbottare.
Harry sorride e "Tranquillo, ci penso io. Troverò qualcosa da cucinare. Vai di là e parla con il ragazzo che mi ha vomitato sugli stivaletti, sembra giù di morale."
"Sai cucinare?" gli chiede Louis, e non sta assolutamente pensando che questo ragazzo sia da sposare. Al cenno affermativo di Harry, Louis aggiunge "Si chiama Zayn, comunque. Credo proprio che tu ci tenessi tanto a quegli stivaletti. Mi hai fatto pensare il contrario, ieri notte. Sei stato gentile. Credo che, se uno sconosciuto mi avesse vomitato sulle scarpe, avrei avuto una crisi di nervi."
Harry ride e solleva le spalle, mentre fruga alla ricerca di qualcosa di commestibile nella dispensa. Quindi, Louis, decide di tornare in salone. Deve necessariamente parlare con Zayn, Harry ha ragione.

Quando nota Zayn ancora disteso sul divano, Louis decide di sedersi sopra le sue gambe. Zayn lo guarda e alza gli occhi al cielo. "Che c'è, Lou?" mormora. "Dobbiamo parlare!" sbotta, quello, rialzandosi in piedi e mettendosi le mani sui fianchi. Sente distintamente la risata cristallina di Harry dalla cucina ma Louis si impone di non distrarsi, anche se le sue guance prendono colore. Nick, nel frattempo, lo osserva dalla poltrona con entrambi i sopraccigli alzati. E ha seriamente messo in pausa America's Next Top Model per ascoltarli? Senza un minimo di discretezza, poi. Però, quando gli urla contro per il suo disordine, non ascolta neanche una parola. Louis lo odia. Decide di ignorarlo. Lui non è una ragazzina, lui è superiore.
"Cosa ti ha fatto Perrie?" domanda quindi, al suo migliore amico. Zayn prende un lungo respiro prima di rispondere, ma viene interrotto da Nick che, "Lou, la tua delicatezza mi commuove!" Louis rotea gli occhi e "Taci, sporco mezzosangue" gli ordina. Nick gli fa il verso ma poi rimane in silenzio, notando il modo in cui Zayn si tortura le labbra con i denti. Non è un soggetto come Louis ad averlo fatto rimanere in silenzio, ci tiene a specificare, ma la curiosità.
"Abbiamo ballato quasi tutta la sera insieme," - quando Zayn inizia a parlare, anche i rumori dalla cucina cessano e a Louis viene quasi da ridere, nessuno in questa casa sa farsi i cazzi suoi, pensa - "poi, le ho chiesto se avesse voglia di bere qualcosa. Ha detto di sì. Mi sono spostato un attimo e, quando stavo tornando, l'ho vista che ballava con un altro. Ci sono rimasto di merda. E, lo so che ci frequentiamo da meno di tre settimane, ma..."
"Santo cielo!" urla Nick, interrompendolo. Louis lo fulmina con lo sguardo. "È inutile che mi guardi così, Lou. Il tuo migliore amico è un cretino! Cioè, spiegatemi che problemi avete, voi due. Tu che ti ubriachi fino a stare male perché la ragazza con cui stai uscendo ha ballato con uno mentre tu eri a prenderle da bere. Neanche se lo fosse limonato, andiamo! E tu, Lou, che pensavi che io e Harry stessimo assieme perché ci hai visti ballare vicini. Io non ho idea di dove abbiate vissuto fino ad oggi, se in una realtà alternativa o in un film Disney." Harry, nel frattempo, è uscito dalla cucina e si è appoggiato con il braccio allo stipite della porta. Li guarda divertito e poi "Pensavi sul serio che io stessi con Grimmy?" chiede, rivolgendosi a Louis. Quest'ultimo, pensa per l'ennesima volta che deve necessariamente trovarsi un nuovo coinquilino. Oppure trasferirsi lui, ovunque è meglio di lì. Potrebbe tornare a vivere per un po' con i suoi, oppure stare da Zayn, potrebbe... "Hey, perché quel tono ironico, Harold?" Nick gli lancia un'occhiata stupita.
Zayn sembra improvvisamente riscuotersi dai suoi pensieri e mormora una serie di parolacce che la sottoscritta non si sente in dovere di riportare e poi cammina svelto verso di Nick, baciandogli la guancia. Grimmy se la strofina disgustato, ma a Zayn non importa. "Grazie" gli dice solo. "Siete tutti svitati" è l'ultimo commento di Nick, prima di sbloccare la TV e riprendere a guardare il suo programma preferito. Louis è ancora in piedi con le mani sui fianchi e non ha capito molto di quello che è appena successo, ma quando sente il braccio di Harry intorno alla sua vita, si lascia trascinare in cucina in silenzio.

"Che cosa è appena succes..." Louis non fa in tempo a finire la frase che Harry ha premuto forte le labbra sulle sue. Louis sgrana gli occhi e si lascia spingere contro il muro della cucina. Ed è un cliché, e Louis odia i cliché, ma non può fare a meno di portare una mano tra i ricci di Harry e l'altra sulla sua schiena, per avvicinarlo di più al suo corpo. Ed è così bello sentirselo addosso. Respirare il profumo del suo bagnoschiuma - con il quale Harry si è lavato questa mattina - è tutta un'altra storia, perché sulla sua pelle non è così buono. Harry gli morde il labbro inferiore, vuole che Louis apra la bocca e Louis lo fa, trattenendo un gemito quando il ginocchio di Harry preme, non proprio casualmente, sulla sua eccitazione. Quando le loro lingue s'incontrano, l'unica cosa alla quale Louis riesce a pensare è il nome di Harry, ripetuto infinite volte. Si sente così bene. Lascia che il riccio gli alzi la maglietta e gli sfiori il petto con le dita, godendosi i brividi e la pelle d'oca, e gli tira leggermente i capelli quando quello gli ansima sulle labbra. Louis sa che deve allontanarlo, stanno perdendo il controllo. Ma non ce la fa e lo bacia ancora e ancora e ancora. Sino a quando le labbra di Harry non scendono sulla sua mascella e poi sul suo collo, intente a lasciare i segni del loro passaggio, e il suo ginocchio non preme più insistentemente su di lui, Louis rimane immobile, poi con una leggera spinta, se lo toglie di dosso. Si fissano, ansimanti. E "Non guardarmi così" gli dice poi, alla ricerca di fiato, "uno di noi due doveva riprendere il controllo della situazione." Harry continua a guardarlo e, solo dopo qualche minuto, annuisce.
Apparecchiano silenziosamente la tavola ma, prima di chiamare gli altri per il pranzo, Louis guarda Harry negli occhi. "Perché ora?"
"Perché ne ho voglia da ieri sera. E perché non siamo in un film Disney, né nell'800. Voglio baciarti sempre, Louis. Non ho idea di che cosa mi prenda, non ti conosco, ma è così. Anche ora, ti guardo e penso solo a quanto vorrei stringerti." Mentre parla, Harry stringe forte i bordi del tavolo, tanto che le nocche gli diventano bianche. Louis abbassa lo sguardo e dice, sottovoce, "Mi piacerebbe parecchio." Ma poi va ad avvisare Zayn e Nick che è pronto il pranzo, un po' perché adora la suspense e un po' perché non ha bisogno di un'avventura, nella sua vita. Solo che se ne ricorda unicamente quando Harry non gli sta troppo vicino. Deve assolutamente ignorare questa enorme attrazione che prova nei suoi confronti perché, Harry gliel'ha detto chiaramente, non sono in un film Disney, ma Louis vorrebbe farne parte, vorrebbe viverla una storia d'amore così, e sarà un illuso, un inguaribile romantico ma delle scopate casuali non gli bastano. Neanche con un ragazzo così bello.

Mangiano un po' di pasta al burro e delle patatine fritte, niente di troppo sofisticato. Fanno comunque i complimenti a Harry, a parte Nick che mugugna qualcosa di simile a "Sì, è mangiabile".
Se Zayn nota qualche tensione tra Louis e Harry, non ne fa parola e Nick è troppo preso dal rispondere ai messaggi di qualcuno per farci caso. Louis non può che esserne sollevato.
Poco prima, Zayn è corso a telefonare Perrie, comunque, e le ha chiesto scusa per essere sparito la sera prima. Lei era un po' offesa ma Zayn le ha promesso che si sarebbe fatto perdonare. Non ha detto in che modo, nonostante stesse per farlo, perché, sinceramente, nessuno di loro lo vuole davvero sapere. Meglio vivere nell'incoscienza, ha commentato Harry, ridendo.
Quando Nick quasi si strozza con una patatina, dopo aver ricevuto l'ennesimo messaggio divertente, Louis non ci sta più e "Sei proprio maleducato!" esclama. Nick, per tutta risposta, mastica con la bocca aperta un'altra patatina.
"Grim, ma chi è?" gli chiede Harry. "Oh, solo Niall" risponde, quello, mentre digita frenetico sul suo cellulare, "chiede se andiamo a mangiare una pizza con lui, Cara, Irlanda e Liam stasera." Louis si ricorda di Niall, non sa chi sia Liam e non capisce perché anche Irlanda sia compreso nel gruppo di amici che va a prendersi una pizza, ma scrolla le spalle.
"Non ho idea del come questo cretino qui" - dice, indicando Louis - "conosca Niall, ma sta di fatto che chiede di lui, anche se continua a dire che lui ha parlato con un Louis che non è il mio coinquilino. Cosa alquanto impossibile, conosco solo un Louis e, potessi, mi piacerebbe non conoscerne nessuno. Niente, ha invitato anche te, ma so già che non verrai perché devi studiare, quindi..."
"Mi dispiace per te, ma stasera verrò" lo interrompe Louis, pensando che può rimandare ancora di una sera lo studio. È all'ultimo anno di università, ormai sa come gestirsi. Forse. Mentre pensa queste cose, sente una mano che si posa leggera sulla sua coscia e Louis sa che è la mano di Harry, anche perché non crede che Zayn voglia fargli notare il possibile doppio senso della sua ultima frase, toccandolo in quel modo. Respira pesantemente e ricorda ciò che ha promesso a sé stesso. Quindi si alza e, "D'accordo, oggi sparecchio io."
Nick lo guarda sorpreso e confuso, ma non dice nulla.

Quando Irlanda lo riconosce, gli salta letteralmente addosso. Louis ignora la puzza e gli lascia una carezza sul muso. "Lou!" urla Niall, appena dietro il suo cane. Si avvicina per abbracciarlo e Louis lo lascia fare. Niall si comporta come se fossero amici di vecchia data e invece hanno parlato per la prima volta solo il giorno prima.
Zayn è con Perrie e Louis quasi non ci crede ma, è uscito con Nick. Cioè, non solo con Nick, ci sono anche Niall, Cara - che è in ritardo, come sempre - e Harry, ovviamente, ma comunque. È sicuro che di avere stravolto qualche equilibrio, quando ha accettato di partecipare alla festa di compleanno di Nick, altrimenti non si spiegherebbero queste novità. La più inquietante è, appunto, quella di lui che esce con Nick. Si sente rabbrividire.
Entrano nella pizzeria e Niall si dirige dritto verso un tavolo occupato da una coppia: un ragazzo bruno, muscoloso e con le spalle larghe (a Louis ricorda il classico capitano della squadra di football nei film americani) e una ragazza dagli zigomi accentuati, e dai lunghi capelli castani. Niall glieli presenta come Liam e Sophia, la sua ragazza. Si siedono, quindi, Niall vicino a Liam mentre Louis si precipita vicino a Niall e Harry, com'era prevedibile, prende posto accanto a Louis. Nick li guarda scocciato, chiedendosi se esce con dei bambini che fanno a gara per dove sedersi o con dei ragazzi di 20, 23 e 25 anni con seri problemi mentali. Opta per la prima, si sente quasi come il papà di turno che si è preso la responsabilità di controllarli. Gli manca Cara, ma non fa in tempo a dirlo ad alta voce che la ragazza fa la sua comparsa, con il fiato corto, sedendosi accanto a lui e mandando un bacio con la mano a Sophia. "Ciao ragazzi! Ma cos..Lou?" quando lo vede, per poco non cade dalla sedia. "Sul serio?!" Louis solleva le spalle, "Niall mi sta simpatico" e Cara potrebbe credergli, se non notasse il modo in cui il corpo di Harry è premuto contro il suo. "Non pensavo che Louis fosse il tuo tipo, Haz" mormora la ragazza. Harry spalanca le labbra, Niall scoppia a ridere e Nick rotea gli occhi. Liam e Sophia si baciano. E, non ha idea del perché, ma l'unica cosa alla quale Louis riesce a pensare è "Dov'é Irlanda?" e lo dice, ignorando Cara che lo guarda indispettita per aver cambiato argomento. "Non ne ho idea. Irlanda va dove lo porta il vento!" risponde Niall, mentre muove ritmicamente la dita sul tavolo. "Ho fame" aggiunge, scocciato. Liam si stacca un attimo da Sophia per sorridergli, "Tu hai sempre fame!"
Nick e Cara, nel frattempo, parlano a voce bassa tra di loro. Louis li paragona sempre al Mignolo col prof, il cartone animato che guardano spesso le sue sorelle. Sono due topolini che hanno lo scopo di dominare il mondo e, magari Cara e Nick non puntano a quello, ma a incasinare la sua vita sì. Che è peggio. Louis è terrorizzato. Ma, quando sente le labbra di Harry sul suo orecchio, lo è ancora di più. "Tutto bene?" gli chiede, quello, e Louis si limita ad annuire. Harry corruga le sopracciglia, per niente convinto, ma non aggiunge nient'altro. Quando il cameriere si avvicina al loro tavolo, i ragazzi ordinano e la serata passa tranquilla.

Alle 23.00, quando hanno ormai finito di mangiare e stanno per andare via, una cameriera entra in sala e, dopo aver attirato l'attenzione di tutti, parla. "Un cane si è intrufolato nelle nostre cucine, ha mangiato le nostre scorte. È per caso di qualcuno di voi? È un meticcio dal pelo corto e bianco. Puzza. Vi consiglio, se vi appartiene, di farlo presente alla sottoscritta, stiamo chiamando il canile." Niall alza gli occhi al cielo e prende il portafoglio dalla tasca posteriore dei suoi jeans, camminando a passo svelto verso la cameriera.
Ridono per almeno dieci minuti.

"Hai mangiato 100€ di cibo, spero tu sia sazio per tutta la settimana, amico." Niall è chino sulle ginocchia per guardare Irlanda negli occhi. Il cane decide che il suo padrone è nella posizione adatta per potergli dimostrare il suo amore, quindi gli lecca una guancia, scodinzolando. Niall borbotta qualcosa e si rialza in piedi. Nick guarda Louis e "Capisci ora perché non voglio che tu porti nessun animale in casa nostra?" gli dice. Louis alza gli occhi al cielo ma non risponde. "Ora che si fa?" chiede Sophia, abbracciata a Liam. Louis si chiede se quei due si stacchino mai. Scuote la testa, comunque, perché "Io devo andare a casa. Mi aspettano i libri!" annuncia. Un mormorio scontento (al quale Nick non prende assolutamente parte) è ciò che sente Louis in risposta. Ride e saluta tutti velocemente ma, quando sta salutando Harry, quello gli prende il polso e "Ti accompagno." Louis è pronto a dirgli che, davvero, non ce n'è bisogno, andrà a piedi, non è tanto lontano, ma Harry gli ha già aperto lo sportello della sua macchina - ignorando le risatine degli altri ragazzi dietro di loro - per invitarlo a salire. Louis finge di essere seccato.

"Okay, qual è il problema?" gli chiede Harry, dopo aver messo in moto.
"Non so di cosa tu stia parlando" gli risponde Louis, con lo sguardo rivolto fuori dal finestrino, per evitare di guardare come le mani di Harry stringono il volante. Sa che finirebbe per immaginarle addosso a lui.
L'unica consapevolezza che lo tranquillizza, è che ci vorranno meno di cinque minuti per arrivare a casa sua. Non vede l'ora. Stare così vicino a Harry gli impedisce di pensare razionalmente.
"Lou, dico sul serio. Ci siamo baciati, stamattina. E mi stai ignorando da allora. Vorrei conoscerti, ma sento che stai costruendo un muro, attorno a te, per tenermi fuori. Non voglio. Dimmi il perché. Non ti piaccio?" Louis vorrebbe ridere. Harry gli piace più di Irlanda, più della pioggia d'estate e della cioccolata calda d'inverno.
Harry, evidentemente, non capisce Louis. Infatti, si sente terribilmente frustrato. Non è per niente una persona paziente e, se Louis non lo incuriosisse tanto, probabilmente avrebbe lasciato perdere. Gli lancia troppi segnali contrastanti, gli fa venire il mal di testa. Vorrebbe solo che fosse più diretto, meno agitato. Di cosa ha paura?
Nell'auto scende il silenzio, ma entrambi hanno così tanto a cui pensare che neanche se ne accorgono. Quando, dopo qualche minuto - come aveva preannunciato Louis - sono arrivati sotto casa sua, Harry parcheggia e spegne il motore.
Louis inspira pesantemente perché Harry, l'ha già detto più volte (anche se non al diretto interessato), gli piace, ma è così spaventato che preferisce lasciar perdere e tornare a studiare e a litigare con Nick e a parlare dell'amore come qualcosa di lontano da lui. E, un attimo, perché sta pensando all'amore? Conosce Harry da due giorni, santo cielo. Pur di non affrontare la situazione, quindi, fa per aprire la portiera, perché vuole scendere e rinchiudersi in casa e pensare razionalmente, senza nessun ragazzo terribilmente attraente accanto a lui che lo distragga, ma quella non si apre. Ci riprova, ma niente. Capisce che è stato Harry ad averla chiusa. Rassegnato, sbuffa lasciando andare la maniglia dello sportello e, dopo qualche secondo in cui pensa a cosa dire, si gira finalmente verso quel ragazzo che conosce appena, che ha baciato, che ora se ne sta seduto nel sedile del guidatore e lo osserva attento e affascinato. Louis si sente arrossire solo per il suo sguardo. Vorrebbe prendersi a schiaffi.
Alla fine, lascia che i suoi occhi si posino a loro volta su Harry: sul suo viso e sulle sue labbra rosse a forma di cuore, così carnose, di cui Louis ricorda ancora il sapore; sul suo naso, sulla sua mascella e anche sulle imperfezioni che, su di lui, gli sembrano perfette. Si sente così ridicolo.
"Non voglio un'avventura casuale" sputa, tutto d'un fiato e tutto d'un tratto, "non ci riesco, non sono fatto per queste cose. Mi affeziono troppo per lasciare che la cosa resti casuale. E non la voglio, una delusione."
Harry continua a fissarlo, ma ora è confuso. Le sue sopracciglia sono corrugate e le sue labbra dischiuse. Poi, scoppia a ridere. "Nick ha proprio ragione quando dice che sei un po' ritardato" è l'unica cosa che dice, prima di annullare le distanze e lasciargli un casto bacio sulle labbra. Louis sgrana gli occhi e sta decisamente vivendo un déjà vu. Harry ha un certo talento nel rubargli baci.
Il riccio si allontana quasi subito da lui, comunque, e Louis ha improvvisamente dimenticato tutto quello che voleva dirgli. Pensa solo che vuole di nuovo quelle labbra sulle sue.
Harry lo riscuote nuovamente dai suoi pensieri. "Quando mai ho detto che volevo qualcosa di casuale con te, Lou? Voglio conoscerti" ripete, con un sorriso così bello che lo fa rabbrividire. Vuole conoscermi, a Louis brillano gli occhi ma non può saperlo. Harry sì. Lo vede. E non sa dove trova la forza di non baciarlo di nuovo.
"Hai detto che non eravamo in un film Disney..." è tutto quello che Louis riesce a rispondergli. Era così convinto che Harry fosse attratto da lui solo dal punto di vista fisico, che non si è preoccupato di provare a conoscerlo, né di farsi conoscere lui stesso. Ed è così banale ma, nonostante non ci sia una regola fissa, forse l'interesse nasce sempre così. Forse è sempre un po' un cliché e forse, quando ci capita di sentirci attratti da qualcuno, diventiamo irremidiabilmente e incontrollabilmente più stupidi e molto più insicuri. Quindi, hey, non è colpa di Louis.
Harry sta pensando alla frase di Louis. Ricorda di aver accennato al fatto che non fossero in un film Disney, dopo averlo baciato, ma non voleva certo dire che volesse solo del sesso, da lui. Insomma, se avesse voluto stare con qualcuno solo fisicamente, non avrebbe dormito sul divano scomodissimo di casa di Grimmy, solo per rivedere Louis la mattina dopo. Possibile che non ci abbia fatto caso?
Harry è istintivo e per questo, dopo solo qualche secondo di esitazione, apre lo sportello della sua macchina ed esce in strada, camminando svelto per aprire quello di Louis, che non ha la più pallida idea di cosa gli stia saltando in mente, ma si lascia comunque prendere in braccio, nonostante gli sfugga un urletto effeminato per la sorpresa. Ringrazia mentalmente che Nick non sia nelle vicinanze, e allaccia le braccia intorno al collo di Harry, guardandolo interrogativamente. Lui non gli risponde e inizia a salire le scale. Louis vorrebbe dire un sacco di cose, dal più semplice Che diavolo stai facendo? al più complesso Sappi, Harry, che anche se mi porti in braccio fino alla porta del mio appartamento, al terzo piano, non faremo l'amore perché, anche se amo i film Disney - e tutto questo me li ricorda vagamente -, non sono così facile! però, per qualche motivo, chiede solo "Hai chiuso la macchina?", domanda alla quale Harry si limita a rispondere con un cenno affermativo del capo.
Quando sono davanti alla porta di casa, Louis fa per scendere ma Harry se lo stringe addosso e, dopo avergli palpato (non proprio per caso) il sedere, gli prende le chiavi dalla tasca posteriore dei suoi jeans e apre la porta. Il più velocemente possibile la chiude con una spallata - gli fa abbastanza male la schiena ma, se Louis dovesse chiedere, gli risponderà che è leggero come una piuma (gli piacciono da morire i suoi fianchi, grazie tante, non vuole che si metta a dieta) - e, seguendo le indicazioni del ragazzo che ha ancora in braccio, li porta in camera sua. Finalmente dentro, si stende sul letto e fa coricare anche Louis, accanto a lui. Con il fiato corto, lo guarda negli occhi e "Questo era abbastanza romantico?" domanda. Louis alza gli occhi al cielo alla sua sfacciataggine e si copre le guance con le mani per nascondere - l'ormai scontato - rossore, poi arriccia il naso e "Mmm" risponde, "Non ne sono sicuro."
"Scherzi!" Harry spalanca la bocca, indignato. La sua espressione è così buffa che Louis non può fare a meno di scoppiare a ridere. Si sente così tranquillo, come se il peso che portava sino a qualche minuto prima fosse improvvisamente scomparso, e segue per la prima volta il suo istinto quando lascia che la sua testa si posi sul petto di Harry che, a sua volta, porta le mani sui suoi capelli e li accarezza.
Louis sa che sta per addormentarsi quando mormora, "Stanotte rimani qui?"
E Harry non risponde, non ne sente bisogno. Il suo cuore che batte accelerato - e non più per lo sforzo - lo fa per lui.

Louis è sveglio ma non ha intenzione di muoversi. Il petto nudo di Harry (quando si è tolto la maglietta?) preme contro la sua schiena, le loro gambe sono intrecciate, e il respiro del ragazzo dietro di lui gli solletica il collo. Non crede di essersi mai svegliato così di buon umore. Ha caldo, ma è un calore così piacevole che vorrebbe sentirlo tutte le mattine... Si lascia scappare un sospiro e decide di girarsi, per ritrovarsi faccia a faccia a lui. Harry, ai suoi movimenti, mugugna infastidito e lo stringe più forte. Louis ride e porta le dita sul suo bicipite, tracciando i contorni dei vari tatuaggi. Solo dopo un po', Harry apre gli occhi. E Louis si perde in quelle pupille verdi e pensa che, è vero, lo conosce da poco tempo, ma lo vuole con lui. La mattina appena sveglio, il pomeriggio, la notte. Vuole provarci. Ed è un pensiero che lo spaventa, ma è così felice che niente potrebbe riuscire a turbarlo. Tranne il cellulare di Harry che prende a suonare e costringe il riccio a distogliere gli occhi dai suoi. Harry lo recupera da una tasca dei suoi strettissimi jeans e risponde borbottando un buongiorno appena udibile. Le labbra del ragazzo si dischiudono e "No, non se ne parla!" dice, con la voce così roca da far arrossire Louis. Sei così bello, si ritrova a pensare, e non ne è per niente sorpreso. "No" continua a rispondere al telefono Harry, e sembra abbastanza scocciato. Louis, allora, gli accarezza lentamente il petto, per poi prendere a baciargli la pelle al di sopra del capezzolo. Harry lo guarda sorpreso e, ogni volta che le labbra di Louis sfiorano la sua pelle, sente numerosi brividi salirgli su per la schiena. "Scusa, cos'hai detto?" domanda, distratto. Louis è orgoglioso di avergli fatto perdere il filo del discorso, ed è una cosa davvero stupida, ma. Continua a scendere con le sue labbra, e prende a baciare più volte il capezzolo di Harry, per passarci sopra la lingua.
Harry è a tanto così dal ribaltarlo sul letto e fare l'amore con lui forte, per tutta la mattina e anche dopo. "Va bene, Niall, okay, ho capito. Portalo da Louis e Grimmy, sono qui" solo dopo averlo detto, si rende conto di essersi fregato da solo. Infatti, Niall inizia a fare domande. Harry semplicemente chiude la chiamata. "Cosa deve portare qui, Niall?" gli chiede Louis quindi, guardandolo con la testa sopra il suo petto. Ed è così adorabile che Harry non ce la fa a resistere, infila una mano tra i suoi capelli e se lo spinge ancora di più addosso, fino ad avere le labbra di Louis a un millimetro dalle sue. Lo bacia. Con la lingua traccia il contorno dei suoi denti e manda mentalmente a fanculo l'alito mattutino. Dio, questo ragazzo lo fa sentire così sdolcinato.
Prima di allontanarsi da lui, Louis gli lascia qualche bacio a stampo. "Quindi, cosa voleva Niall?" ripete. "Ehm, dobbiamo controllare Irlanda" dice, mordendosi le labbra.
"Cosa?" Louis si alza in piedi di scatto, mettendosi le mani sui fianchi. "Harry! Irlanda è un terremoto!"
Harry si muove infastidito sul letto, "Lo so, ma non sono bravo a dire di no. E poi, Niall non sapeva come fare. Se lo lascia a casa da solo, distrugge tutto e poi piange. Irlanda odia stare da solo." Louis solleva gli occhi al cielo e "Solo perché è Irlanda. Il mio programma per la domenica consiste nel starmene coricato sul letto tutto il giorno. Non mi piace non rispettarlo. E visto che ci sei anche tu... Lo lasciamo a Grimmy, che dici?" gli sorride, Louis, gattonando sul letto. Harry ride e lascia che il ragazzo si stenda sopra di lui, intrecciando le braccia intorno alla sua schiena. "Mi dispiace deluderti, ma Nick oggi è lavoro..." gli sussurra, sulle labbra. Louis mette il broncio ma Harry glielo bacia. "Su dai, prima che arrivi ci vorranno almeno venti minuti. Possiamo passarli a baciarci."
"Prospettiva allettante" ride Louis. Ma non fanno in tempo neanche a sfiorarsele, le labbra, perché qualcuno sta suonando il campanello.

Non è un segreto che Louis sia una persona geniale e abbia sempre delle idee fantastiche. Ma, questa, è stata davvero la peggiore che abbia mai avuto. Fare il bagno a Irlanda, sul serio? La vasca è completamente sudicia, il cane ci guazza dentro felice - allagando il pavimento - e abbaiando di tanto in tanto, come se volesse dire loro qualcosa. Harry ride felice e continua a insaponarlo. Louis ha una mano sulla fronte e lo sguardo preoccupato.
"Dai Lou, poi ti aiuto io a pulire" continua a ripetergli Harry, allungando un braccio per spingerlo ad avvicinarsi.
"Non provare a toccarmi!" lo avvisa, "sei sporco e bagnato anche tu, adesso. E non mi preoccupa tanto la pulizia quanto la puzza. C'è puzza di Irlanda ovunque in questa casa!" esclama, melodrammatico. Irlanda abbaia, e Louis si chiede se l'abbia capito e si senta offeso. Scrolla le spalle, comunque. Non ha intenzione di lavare quel cane, basta Harry a farlo. Ma, prima che possa continuare a lamentarsi, nonostante provi ad impedirglielo, Harry lo prende in braccio e lo lascia sprofondare nella vasca colma d'acqua, vicino ad Irlanda, bagnandolo completamente. Louis incrocia le braccia al petto, pronto a urlargli contro, ma il cane lo precede, leccandogli una guancia. Harry scoppia a ridere e Irlanda abbaia. Louis trattiene un sorriso ma non un "Sei uno stronzo!" diretto a Harry, che si prende, inoltre, diversi schizzi di acqua sporca. Se poi iniziano una lotta in bagno e ne incrementano l'allegamento - incoraggiati da Irlanda che abbaia felice - Nick non lo deve necessariamente sapere.

Quando, verso l'ora di cena, Nick rientra a casa stanco, nota tre cose:
La prima, sono Louis e Harry che dormono abbracciati sul divano - cosa che gli fa sollevare gli occhi al cielo e lamentarsi mentalmente, rievocando il paragone di Zac Efron che sta con la sua professoressa di matematica delle medie. Poi, però, nota il sorriso di Harry e, va bene, forse può accettare che il piccolo Harry frequenti quel coglione di Louis. Forse. Non ne è ancora sicuro. Potrebbe anche minacciare la loro relazione come fecero i genitori di Romeo e Giulietta, potrebbe convincere Cara ad allearsi con lui contro loro, potrebbe... -
La seconda cosa che nota, è Irlanda che dorme sulla sua poltrona. Non ci fa molto caso, inizialmente, poi si rende conto che, oh no!, quel cane puzzolente sta effettivamente dormendo sulla sua poltrona! Ucciderà Louis, lo strozzerà con le stesse sue mani, pensa. Eppure, quando si avvicina al cane (e quando sta per urlare), non sente nessun brutto odore. Quindi rimane in silenzio e alza le spalle sorpreso, dirigendosi stancamente in bagno.
La terza cosa che nota, è appunto il bagno, completamente sudicio e allagato. A questo punto, non può che urlare "LOUIS, porca di quella puttana!" e svegliarli tutti.


  
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