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Autore: Lilya    04/02/2005    9 recensioni
A volte le parole non bastano…
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boromir, Faramir
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: L’uomo che eri…

Titolo: L’uomo che eri…

Autore: Lilya

Generi: Angst/Drama

Riassunto: A volte le parole non bastano…

Protagonisti: Faramir & Boromir

Rating: G   

Disclaimer: Boromir e Faramir appartengono a Tolkien, purtroppo…

Un ringraziamento speciale a mio padre, per avermi aiutato con il titolo.

 

 

 

L’uomo che eri…

 

Come parlerò di te quando non so nemmeno come chiamarti – proprio io, il più abile con le parole.

Dicono che “padre” sia il nome più dolce di tutti…tu mi hai praticamente cresciuto, tuo è il volto presente nei miei ricordi più lontani. Mi hai amato, cresciuto, viziato, coccolato, sostenuto e all’occorrenza persino sgridato come un padre…ma non lo eri. E anche se hai tentato di sostituire chi è il mio vero padre ma non mi ama, non potrei chiamarti così comunque. Eri troppo giovane per farmi da padre, anche se ci hai provato.

 

Padre…

 

Siamo sempre stati amici, noi due. Eri il mio più vecchio e più caro amico, ma anche se amici come te sono gemme rare, anche se l’amicizia viene annoverata tra i più grandi tesori non posso chiamarti semplicemente mio amico.

 

Padre, amico…  

 

Abbiamo combattuto insieme molte e molte volte, sia nel cortile palazzo sia nei campi di battaglia. Insieme partivamo e insieme tornavamo. Ci guardavamo le spalle l’un l’altro, perché eravamo compagni d’armi e ci veniva naturale.

Abbiamo combattuto insieme per Gondor. Ognuno di noi due ha combattuto per l’altro. Ma non posso chiamarti compagno, né comandante.

Certo, il primo nome potrebbe tratteggiare una parte del nostro forte legame…ma il secondo vi getterebbe sopra una luce di freddezza che non c’era e non c’è mai stata. 

 

Padre, amico, compagno d’armi, comandante…

 

Eri mio fratello. Anche se tu non fossi stato tutto il resto, questo lo saresti rimasto sempre. Il legame che ci unisce agli occhi del mondo, ma non il più forte.

Forse non c’era un legame più forte degli altri, forse non c’erano neanche più legami, ma è sempre stato uno solo.

Comunque sia, non posso chiamarti fratello. Per quanto dolce questo nome rimanga, nonostante l’amaro che lo tinge ora che né tu né io lo useremo più per chiamarci l’un l’altro se non nel ricordo, non posso chiamarti così.

È troppo poco. Non basta.

 

Padre, amico, compagno d’armi, fratello…

 

C’è un solo nome che io posso usare, che per me racchiuderà sempre tutte queste cose e molto di più.

Il tuo.

 

Boromir.

 

 

 

  
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