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Autore: Aranel_Vale    05/01/2015    0 recensioni
Leggetela, è davvero cazzuta! E' fantasy, drammatico e romantico al tempo stesso, quindi vi assicuro che vi struggerete a comprendere un mondo che non è quello che vi circonda, verserete lacrime come se tutto ciò stesse accadendo a voi e, soprattutto, vi innamorerete, sentirete il dolore e la bellezza dell'amore proprio sulla vostra pelle.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi chiamo Johanna e vivo in un piccolo castello in una cittadina di nome Spinbeg. Sono una ragazza minuta, con lunghi capelli viola, grandi occhi color oro, naso a patata e labbra incredibilmente carnose e rosse come la buccia di una mela. Ma la cosa più importante di me è che oggi compio sedici anni! Finalmente scoprirò luoghi nuovi che non siano la nitida foresta che si scorge dal mio terrazzino o il castello che mi ha tenuta prigioniera o come vuole dire Anastasia, protetta, per 16 anni. Sogno e aspetto questo giorno praticamente da sempre. Vivevo con Anastasia... quanto vorrei fosse qui con me ad augurarmi buona fortuna. È venuta a mancare circa un mese fa: è semplicemente andata in paese e non è più tornata. Il giorno dopo Nathan mi diede la notizia. Anastasia è sempre stata una donna posata, che ci tiene all'etichetta, intelligente, la sua cultura è pari a tutto lo scibile umano. È... Era una donna alta, dalle curve morbide con dei corti capelli color nocciola che le incorniciavano il viso. Mi faceva da insegnante, da madre, da governante... in fondo non aveva scelta: eravamo solo io e lei e, prima di lei, ho il buio. Non so neanche se ho mai avuto dei veri genitori, e Anastasia non ha mai voluto parlarmene quindi ho semplicemente smesso di fare domande che comunque non avrebbero trovato risposta. Nonostante la sua morte e la tristezza che è scaturita da ciò, non mi sono sentita incredibilmente sola come sarebbe dovuto accadere: appena terminava le lezioni Nathan correva a farmi compagnia e la notte mi portava a dormire da lui con Rupert. Nath ha appena due mesi più di me, ma sembra molto più grande: è molto alto, con delle spalle imponenti, muscolose, di chi spacca legna da anni, e delle braccia di chi si sfoga tirando pugni ai tronchi riempiendosi le mani di calli. Ha i capelli neri come la pece (gli ricadono appena sulla fronte praticamente inesistente) che vanno in contrasto con la sua pelle pallida come neve e i suoi occhi verdi come il colore del lago dove siamo stati qualche volta con Anastasia e Rupert. Lui è l'unica cosa certa della mia infanzia: so che siamo sempre stati insieme, sempre stati amici. Non è che lo penso solo perchè lui mi è vicino da quando io mi ricordi, è proprio una sensazione che sento dentro di me e che si diffonde nel mio corpo procurandomi un senso di familiarità ogni volta che la mia pelle incontra la sua. Come me, non ricorda praticamente nulla prima di Rupert (il suo tutore), è stato cresciuto da lui nella torre adiacente al castello. Non sappiamo precisamente cosa ci aspetti oggi, so che dobbiamo andare in un posto e portare un messaggio ad una certa persona, le informazioni tecniche le ha Nath.
<< Buon sedicesimo compleanno Jò! >> prima ancora che io riesca a intuire da chi provenga quella voce due braccia mi circondano, stringendomi e le mie guance si inumidiscono per mille baci di Nathan. 
<< Ti rendi conto che è giunto il momento Nath? Non mi sembra vero! Su andiamo. >> mi divincolo agilmente dal suo abbraccio e, dopo avergli stampato un bacio su una guancia, mi guardo per un'ultima volta allo specchio: sembro diversa da ieri, una donna. È così che sarò vestita per il grande giorno: indosso una maglia grigia, una felpa blu con la zip, un pantalone aderente ma morbido che mi permette qualsiasi movimento e degli anfibi neri, i capelli tirati all'indietro in uno chignon. Do un'occhiata in giro, un'occhiata che mi lascia l'amaro in bocca. Ormai è deciso, non si torna indietro: sto lasciando il mio porto sicuro.
***
Bussiamo alla porta della camera di Rupert che apre subito dopo.
<< Vi stavo aspettando ragazzi! Su entrate. >> ci accoglie con un non so che di ansioso nella voce e nei gesti.
<< Che succede Rup? Qualcosa non va? >> gli domando prima che possa farlo Nath. << Come ribadivo prima a Nathan, il tempo è scaduto. Dovete partire adesso, subito. Johanna sei migliorata con l'arco? >> mi chiede mentre è affaccendato a preparare qualcosa. << Vuoi la verità? Non riuscirei a prendere qualcosa neanche se si fermasse ad un metro da me e mi chiedesse di colpirlo. >> sembra un po' amareggiato dalla mia risposta. Ha provato ad insegnarmi per molto tempo a cacciare con l'arco ma con lui non riesco ad imparare qualcosa: non fa che urlare! Non so come faccia Nath. Sospira. << Bene, allora tu prenderai questi, e questi. Oh e questi! >> ripete tra se e sé. E dopo qualche minuto mi porge degli abiti. << Vatti a cambiare, devi mettere questi per il viaggio. Porterete il minimo indispensabile e questi tuoi indumenti sono inutili. >> senza replicare mi affretto a cambiarmi. Non è stato sempre così Rupert, ricordo che scherzava con noi e ci raccontava storie quando eravamo più piccoli... Un senso di nostalgia mi inonda il petto quando penso alle serate in cui Rupert racconatava le storie a me e Nath. << Sei pronta Jò? >> è Nath. << Arrivo! >> ribatto forse con troppa aggressività. Adesso indosso una tuta un pezzo, tutta blu, aderente con i soliti anfibi. Mi dirigo da Rupert velocemente poiché mi sembra averci messo un'eternità e così pare anche a loro. << Tieni anche questo >> mi porge uno smanicato e lo indosso. << All'interno ci sono tre tasche nascoste. So che ci sai fare molto bene con i coltelli, giusto? >> annuisco senza proferire parola, sembra già abbastanza stressato così. << Perfetto. Nel lato sinistro del giacchino trovi due tasche: in alto trovi un set di tre coltelli grandi >> lo interrompo continuando la sua frase mentre estraggo automaticamente i coltelli di cui parla. << Le Impugnature sono in gomma antiscivolo con forma anatomica per assicurare una presa salda. Le Lame sono in acciaio inox 440 satinato, decorate con la serigrafia del marchio di fabbrica.
Il Set è composto da 3 coltelli:
A) 1 coltello con lama per incidere;
B) 1 coltello con lama per scuoiare;
C) 1 coltello con lama per spezzare.
Il primo coltello ha una lunghezza totale di circa 16cm, il secondo ha una lunghezza totale di 24cm più o meno ed il terzo ha una lunghezza totale di almeno 27cm. >>
Li poso accuratamente nella tasca apposita. << Qualcuno ha fatto i compiti a casa >> questo è Nath appoggiato al muro di pietra. Gli rivolgo un sorrisetto ironico. << Nella seconda tasca hai un set di 10 coltelli da lancio, sembrano tanti ma non sono mai abbbastanza. Fai in modo da non rimanerne mai senza. Intesi? >> annuisco debolmente. << E nell'ultima tasca? >> domando quasi in un sussurro. Lui mi sorride. << Guarda tu stessa >> Frugo nella tasca e trovo un pezzo rettangolare che somiglia al manico di un coltello, ma non capisco il senso se la lama non ci sta. Lo guardo interrogativa. << Premi quel pulsantino nero come il manico >> al tocco, spunta una lama bella come poche, non avevo mai avuto un regalo così bello. Abbraccio Rupert tanto forte che gli manca il respiro. << Aspetta aspetta! Se mi strangoli non posso darti l'ultima cosa! >> lo lascio andare immediatamente così si volta e prende una cosa dal tavolo per poi porgermela: è una katana. Non ho mai dovuto imparare ad usare quest'arma, è come se ci fossi nata assieme, infatti Rupert sostiene che sono portata per questa. Sono curiosa di sapere cosa darà a Nath. Gli porge per prima cosa le bolas: sono cordicelle o lacci di cuoio alle cui estremità sono legate delle palle di 10 cm di diametro da un lato e delle maniglie dall'altro. Dopodiché gli spiega che nel suo smanicato ci sono diverse shuriken tutte uguali, poi gli porge un coltello con una lama più lunga del normale ma un'impugnatura invidiabile dal design elegante ed infine una zagaglia:una lancia un po' più corta delle altre. 
<< Ragazzi, le altre cose che vi servono sono in quei due zaini, compreso del cibo. Non sarà abbastanza per tutto il viaggio quindi quando trovate della selvaggina, uccidetela e conservate il cibo degli zaini per quando non avrete altra scelta che mangiare quello. Non mangiateli mai crudi, mi raccomando. Pensavo ci sarebbe stato più tempo per preparare qualcosa di bello da dire ma non ho trovato nulla... State attenti. Scoprirete cose di voi che non avreste mai immaginato, cose che potrebbero anche spaventarvi, ma non temete siete solo speciali. Non dubitate l'una dell'altro, per ora siete la vostra unica certezza. Qui c'è una mappa, ricordate: una volta arrivati in città dovete chiedere di Natalie al Rouge. Capirete che è il posto giusto non appena lo vedrete. Dovete mimetizzarvi tra la gente e per questo ci sono degli abiti appositi nei vostri zaini che metterete solo una volta arrivati là, intesi? Ah, vi consiglio di dormire sugli alberi: siete più al sicuro. Su, un abbraccio. >> ci stringiamo in un forte abbraccio tutti e tre e vorrei non finisse mai. Mi mancheranno Rupert, Anastasia, e forse un po' anche questo posto, ma per ora sono troppo eccitata. Con una lacrima che mi stringe il petto e riga il viso, sono ormai costretta a dirlo: addio Spinbeg.
***

  
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